Analogica.it

Tutti i miei vetri erano migrati sulla Nikon D200, mentre oramai la mia Nikon F-301 languiva nel cassetto ebbra degli acidi rilasciati dalle vecchie batterie colpevolmente dimenticate, quando ho letto una frase nel post di un tal Eugenio di Savoia che recitava: sulla pretesa superiorità del processo fotografico basato su materiale sensibile chimico nei confronti di quello elettronico.
Superiorità intellettuale, in quanto capace per l'essere essa stessa quello che è, di consentire superiore espressione rispetto al mezzo digitale.
La frase letta con disattenzione si e' invece insinuata come messaggio sublimale nel mio cervello, e' rimasta latente fino a quando per ragioni di lavoro sono andato a Mosca, avevo poco spazio e poco peso disponibile per la mia atrezzatura, quando ho realizzato che forse il miglior sistema di acquisizione per cogliere l'atmosfera di quei luoghi poteva essere composto da due rullini in BN due filtri arancio e rosso, ed il 50mm f1,8.
Al ritorno ho riassaporato il piacere di scoprire le foto dopo la tensione dovuta all'attesa di una settimana richiesta dal laboratorio per lo sviluppo.
Ho cosi' constatato di provare una soddisfazione maggiore, rispetto a quanto ero abituato col digitale, ho quindi voluto ripetere l'esperienza in una grigia giornata autunnale in un cimitero monumentale, anche questa volta ho trovato un piacere ancora superiore all'esperienza precedente.
Be che dire, brindiamo all'esperienza analogica

è vero, si tratta di un'esperienza davvero bella, certi luoghi, poi, forse perché spingono alla riflessione, spingono ancor di più a viverla..