un saluto a tutti,
viraggio al selenio... qualcosa ho capito leggendo qua e là. ma consigli ed indicazioni pratiche poche. voi lo usate? sempre? qualche volta? se ne può fare a meno? o è indispensabile?
cerco consigli insomma
viraggio al selenio... quasi quasi ci provo
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viraggio al selenio... quasi quasi ci provo
Salvatore
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Re: viraggio al selenio... quasi quasi ci provo
Sivoi lo usate
Quasi sempresempre?
Sise ne può fare a meno?
No.è indispensabile?
Provalo, è molto facile da usare, si diluisce, ci si immerge la stampa dopo un veloce lavaggio (almeno 10 minuti) oppure, meglio, dopo uno sciacquo di qualche minuto dopo aver passato la stampa nell'eliminatore dell'iposolfito, e si vira ad occhio, finché il risultato non ci piace; una stampa identica come confronto è molto utile per valutare bene l'effetto, dato che l'azione è molto graduale ed è facile passare il punto giusto.
L'azione è molto variabile, dipende moltissimo dalla carta, e in base al risultato si regola anche la diluizione, che è molto personalizzabile andando di solito da 1+9 fino anche a 1+100. Io in genere lo uso 1+30, ma con alcune carte è molto lento, anche 15 minuti per avere un accenno di azione, ma io lo preferisco per poter controllare meglio il processo.
Anche la colorazione varia molto e va dall'impercettibile al molto colorato. Il tono di colore dipende dalla diluizione e dalla carta. Ad esempio le carte Ilford, tanto per cambiare, non si smuovono, e bisogna usare il selenio abbastanza concentrato, 1+9 per 5-8 minuti. Se lasciato agire abbastanza su queste carte il colore varia dal melanzana per le carte ilford neutre, al cioccolato per la warmtone.
Altre carte reagiscono molto in fretta, ad esempio la foma fomatone. che prende un color marrone intenso in poche decine di secondi. Con alcune carte il tono dapprima si raffredda, per la componente bluastra del color melanzana, ma preseguendo nell'azione il colore shifta verso il violaceo.
Il selenio d'apprima scurisce i toni scuri, aumentando il contrasto, poi comincia a cambiare leggermente il tono dell'immagine, in seguito il colore aumenta, partendo dalle ombre, e il contrasto e la densità massima, diminuiscono.
Usato diluito riporta al tono neutro alcune carte tendenzialmente verdognole (ad esempio oriental e galerie).
Per proteggere le stampe, al contrario di quel che si crede, bisogna portare il viraggio a completamento, quindi con le stampe colorate; il viraggio parziale, solo per aumentare la densità massima, non aumenta la protezione agli agenti ossidanti.
Per compensare lo scurimento dovuto al selenio bisogna accorciando un po' l'esposizione (poco) e sottosviluppare leggermente, altrimenti l'immagine finale in alcuni casi e con alcune carte, sarà troppo scuro.
Ad alte concentrazioni (puro o 1+1) è un debole rinforzo per i negativi, permettendo di guadagnare 1/2-1 gradazione di contrasto, in caso di sottosviluppo del negativo.
Re: viraggio al selenio... quasi quasi ci provo
Grazie Diego!
Re: viraggio al selenio... quasi quasi ci provo
convinto. grazie.
e ora vediamo che esce fuori dalle mie fomabrom...
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Salvatore
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Re: viraggio al selenio... quasi quasi ci provo
Aggiungo...
Almeno le prime volte occorre fare prove su stampe di poco interesse per studiare il comportamento. Molto utili tornano i provini. Si immergono in parte e si valuta la differenza tra la parte immersa e quella no in base al tempo. Immergendo poi per gradi si possono valutare i comportamenti di una data carta in base al tempo e alla diluizione.
Incide pure il rivelatore usato sul risultato del bagno in selenio.
Consiglio di valutare con attenzione i viraggi parziali perché solitamente, soprattutto con le carte a contrasto variabile, divide l'immagine in due tonalità... le parti scure virate con colore diverso da quelle chiare che arrivano sempre dopo. Quindi sarà consigliabile o usare il selenio per pompare i neri e togliere dominanti di certe carte accoppiate a taluni rivelatori, o proseguire fino a un viraggio totale (per me).
PS: è velenoso pure per contatto e puzza maledettamente di ammoniaca. Quindi guanti, ambiente giusto (no cucina), e tanta aria.
Almeno le prime volte occorre fare prove su stampe di poco interesse per studiare il comportamento. Molto utili tornano i provini. Si immergono in parte e si valuta la differenza tra la parte immersa e quella no in base al tempo. Immergendo poi per gradi si possono valutare i comportamenti di una data carta in base al tempo e alla diluizione.
Incide pure il rivelatore usato sul risultato del bagno in selenio.
Consiglio di valutare con attenzione i viraggi parziali perché solitamente, soprattutto con le carte a contrasto variabile, divide l'immagine in due tonalità... le parti scure virate con colore diverso da quelle chiare che arrivano sempre dopo. Quindi sarà consigliabile o usare il selenio per pompare i neri e togliere dominanti di certe carte accoppiate a taluni rivelatori, o proseguire fino a un viraggio totale (per me).
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Mi chiamo Pierpaolo.
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Re: viraggio al selenio... quasi quasi ci provo
io lo uso sempre con la Fomabrom variant: è estremamente reattiva al selenium: stampala molto più leggerina di quello che vuoi come risultato finale !! Se gli fai fare un tuffo in selenium poco diluito per poco tempo hai un'effetto "split" notevole (suggerimento di Andrea ), ossia ti si scuriscono notevolmente i neri senza variare i toni chiari.slv ha scritto:convinto. grazie.
e ora vediamo che esce fuori dalle mie fomabrom...
occhio che se prima gli fai delle sbianche locali, devi lavarle molto bene.
Re: viraggio al selenio... quasi quasi ci provo
Riproverò anche io, una quindicina di anni fa ottenni risultati stratosferici, ma la carta era Oriental scatola blu, e adesso penso che carte del genere ce le sognamo...
A proposito, qualcuno conosce qualcosa anche di lontanamente paragonabile come densità dei neri, a parte la Galerie, della quale non sono mai stato un grosso appassionato?
A proposito, qualcuno conosce qualcosa anche di lontanamente paragonabile come densità dei neri, a parte la Galerie, della quale non sono mai stato un grosso appassionato?
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Re: viraggio al selenio... quasi quasi ci provo
Sai non credo che la differenza sia quella: quasi tutte le carte recenti raggiungono densità massime elevatissime (2.40).rugge#55 ha scritto:la carta era Oriental scatola blu, e adesso penso che carte del genere ce le sognamo... A proposito, qualcuno conosce qualcosa anche di lontanamente paragonabile come densità dei neri?
Casomai può essere difficile replicare l'andamento tonale e quella certa pulizia dei toni più chiari che le dava il suo aspetto "snappy". Comunque (imho) si può fare, forse banalmente con una economica Foma-Variant, con rivelatore sul freddo (Agfa print plus 1+4), una passata veloce in selenio piuttosto concentrato ed una attenta lavorazione.
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Re: viraggio al selenio... quasi quasi ci provo
Comunque (imho) si può fare, forse banalmente con una economica Foma-Variant, con rivelatore sul freddo (Agfa print plus 1+4), una passata veloce in selenio piuttosto concentrato ed una attenta lavorazione.
Re: viraggio al selenio... quasi quasi ci provo
Grazie Capo!
Ragionando , la sviluppavo in dektol, ma più spesso in Neutol NE, e poi 5 minuti di selenio a , mi sembra, 1+9...
Risultato una separazione dei toni bassi fantastica, unita alla separazione sulle alte luci da te descritta......
Decisamente i risultati migliori che ho ottenuto.
Ragionando , la sviluppavo in dektol, ma più spesso in Neutol NE, e poi 5 minuti di selenio a , mi sembra, 1+9...
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