Silverprint ha scritto:Il lecca lecca non c'entra nulla. Analogica davvero non mi pare il posto.
Alternative per foto in studio e architettura, hai ragione.
Però non ci vedo per nulla adatta la Mamiya 7, né per l'architettura, né per le foto in studio.
Per l'architettura un conto è mettere in bolla una macchina con un qualche aggeggio, un conto metterla in bolla e verificare sul vetro smerigliato quadrettato. Idem per la verifica dell'inquadratura. Per l'architettura, se si fa un po' sul serio, ci vuole una macchina con almeno i decentramenti come la Horseman SW-Pro (dal 6x7 al 6x12), la costosissima Alpa 6x9 o varie Silvestri (dal 6x7 al 6x12), se non un banco (anche medio formato), meglio se con i movimenti micrometrici.
In studio il syncro flash su tutti i tempi è molto, molto utile e forse la Pentaxona è troppo limitata con due sole ottiche... Ma avevo tanti clienti che l'usavano lo stesso contenti.
Una macchina che davvero sia adatta ad entrambi gli scopi non c'è. La Rollei 66 ha un pochino di basculaggi, non i decentramenti, e non è da architettura. Forse ci si avvicina la Fuji GX680 III, ha decentramenti e basculaggi sulla standarda anteriore (limitati), ma sarebbe comunque un po' d'impaccio, se non altro per via del peso. C'è chi l'adora, comunque... io ogni tanto ci faccio un pensierino.
Le reflex MF tutto sommato (imho) sono abbastanza equivalenti nell'uso (otturatore centrale o a tendina a parte). C'è quella più pesantona e quella più light, ma escludendo la fuji GX 680 (che senza cavaletto è da veri machios) si riescono ad usare tutte a mano.
Gli obiettivi decentrabili un poco risolvono, poco però.
Il lecca lecca è off topic, lo ammetto
Io trovo che la Mamiya (opinione personale quindi assai limitata, per quelle di altri rivolgersi ad altri) sia adatta, senza andare su apparecchiature grande formato, per il motivo che ha un grandangolare spinto che io ho utilizzato in diverse occasioni,( poi è ovvio che se uno vuole la perfezione e deve fare lavori professionali, magari dentro Chiese o Palazzi usa cavalletto e apparecchiature professionali per banco ottico, però peso e ingombri?) con successo, utilizzando solo una porzione di fotogramma come ho spiegato ho ottenuto foto senza linee cadenti che poi ho ritagliato delle parti che non mi servivano come pavimenti, per formati più piccoli che vanno dal 4x5 al 24x36, sempre però con risultati eccellenti per definizione, perchè tale grandangolo è sì costoso ma ha rese eccezzionali fino ai bordi. Rispetto ad una pentax 6x7 riesco a fotografare con termpi assai più corti, in pratica guadagno perlomeno 3 o anche 4 diaframmi, che è come avere su pentax 67 ottiche superluminose come nel piccolo formato. 43mm che ha distorsione ridottissima, come altre ottiche Mamiya 7, fatto non certo trascurabile per architettura.
In studio la Mamiya 7 ha il sinchro flash su tutte le ottiche 43-50-65-80-150 e200 e su tutti i tempi, avendo otturatore incorporato in ogni ottica, esiste pure apparecchio macro per foto ravvicinate con l'80mm, un doppietto acromatico e staffa piegabile da montare sotto corpo, certo non si può fare foto a grandezza naturale, oppure il sistema del doppietto acrocromatico sul 150mm, io uso quello per Pentax 67, il t132, con spago tagliato all'uopo. Non è come aver una reflex ma...
Per foto in natura poi non credo ci sia niente di meglio di Mamiya 7 con questa compattezza e leggerezza da portarsi dietro se uno scende dalla macchina con attrezzatura è altro discorso...
Un obiettivo decentrabile tilt shift, come quelli canon e NIkon o come quello che sta per uscire Samyang ha funzioni che si avvicinano al banco ottico, con ovviamente minore qualità (ma anche enorme ingombro in meno). Se uno si accontenta della funzione shift va benissimo il Pentax che si può trovare ora a prezzi di saldo mentre costava un botto. Per me risolvono.
Poi vi son i programmi digitali di correzione che secondoi alcuni vanno benissimo, io qualche dubbio ce l'ho in proposito, comunque anche qui con inconvenioenti non trascurabili.
E' insomma macchina eclettica, più eclettica di altre e soprattutto, cosa per me fondamentale, trasportabile in normale borsa, come fosse corredo 24x36, io anzi portavo in contemporanea corredo Mamiya e corredo 135mm, tutto nella stessa borsa Domke f2, senza dover salire calvario