Sul Reportage [Topic tecnico/filosofico]

Discussioni sull'etica e sulla filosofia applicata alla fotografia

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CompagnoSir
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Sul Reportage [Topic tecnico/filosofico]

Messaggio da CompagnoSir »

Salve a tutti,
come avrete letto dalla mia presentazione, mi alterno tra studi all'università e una collaborazione proficua con una piccola testata giornalistica, con l'aspirazione a medio termine del tesserino da pubblicista e del costruirmi un "nome", per quanto possibile, nella comunità dei giornalisti della città (Napoli). La mia più grande ambizione è quella di riuscire a produrre qualcosa che possa essere definito Giornalismo con la G maiuscola, rifuggendo da quella categoria che in Fortapasc era definita "giornalista-impiegato". Sono conscio del fatto che mi ci vorranno molti e molti anni per arrivarci, ma si può sempre sognare :D

Arrivando quindi alla questione che volevo sottoporvi, è da qualche settimana che sto rimuginando più e più volte sull'opportunità di scrivere un reportage documentario, un progetto che mi porterà in ogni quartiere di Napoli. Preferisco non dirvi dettagliatamente di cosa si tratta, però posso dirvi che si parlerà di questioni sociali. E' un lavoro che al tempo stesso mi affascina, mi elettrizza e mi schiaccia, perché temo di incespicare nella mia stessa inesperienza.
Come di dovrei porre di fronte a questa missione che mi sono posto?
Può essere una soluzione esteticamente valida l'uso della pellicola in bianco e nero? [so che è una domanda retorica in questo forum, ma cercavo anche delle indicazioni su marche, velocità da usare]
Il corredo a mia disposizione è una Pentax k-x+18-55+50 luminoso, affiancata da una Zenit ET+58mm (a cui dovrebbe affiancarsi un 35mm), può bastare?

Grazie a chiunque risponderà :)



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Silverprint
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Re: Sul Reportage [Topic tecnico/filosofico]

Messaggio da Silverprint »

I mezzi bastano sempre (quasi).
Fior di foto-giornalisti hanno lavorato anni (e raccontato la storia) con una macchinetta e un solo obiettivo.

La tecnica adatta alla propria visione prima o poi s'impara, meglio prima.
Da soli ci vogliono anni, ma per fortuna ci sono ottimi insegnanti e corsi anche in Italia.

Quelle che invece non bastano mai sono la sensibilità e l'intelligenza.

La fotografia impone con forza un modo di vedere le cose estendendo e ripetendo all'infinito ciò che coglie in un attimo. Le immagini che lasciano spazio al pensiero ed alla comprensione sono rare, di solito il loro messaggio si accetta o rifiuta.
Andrea Calabresi, a.k.a. Silverprint
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luca_dega
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Re: Sul Reportage [Topic tecnico/filosofico]

Messaggio da luca_dega »

Andrea è più poetico, io sono più terra terra....
Certo per te che studi queste cose, saran banalità, ma (sebbene tu non voglia specificare neanche di che genere di lavoro si tratti), fisicamente parlando a mio avviso il modo migliore (o il meno peggio) di porsi in queste situazioni "sociali" :)) è il non puntare in faccia la fotocamera a nessuno. Non prima dell'averci parlato, chiesto il permesso, ecc.... Altrimenti diventa un lavoro asociale.... :)) ed io di asociale me ne intendo :D
Sempre a mio avviso, nel corso degli anni la cosa (anche complice la...capillare diffusione di fotocamere...) è degenerata, trovando un grosso sostegno nella moda della privacy che tutti invocano senza spesso conoscerne ne il senso ne la legislatura. A loro discolpa c'è però da dire che uno stuolo di giovani baldanzosi oggi sparano con la reflex digitale foto in faccia alla gente con un'arroganza che nei decenni prima apparteneva solo ad un manipolo di fotografi e/o reporter. E la gente si è stufata ?
Negli anni '50 si mettevano in posa, ora ti denunciano.
Se proprio non puoi fare a meno delle foto "rubate" per il tuo lavoro, procurati una (1) fotocamera che dia la possibilità di inquadrare in modo discreto e non invasivo (una biottica con mirino a pozzetto ad esempio). Non certo una reflex. Ho letto da qualche parte che sembra che la fotocamera sia talvolta vista come una "minaccia" non solo per il "gesto del puntare", ma anche perché copre in qualche modo la faccia di chi la usa, interrompendo la connessione di sguardi o togliendo la possibilità al fotografato di "controllare bene" l'altro che lo sta...puntando.... :-? sembra anche che fotocamere tipo le Leica, che hanno il mirino tutto a lato e che quindi coprono solo una porzione del viso, siano percepite come meno invasive e minacciose....
Boh.
Sarà marketing...Leica ?! :))
Può essere.
Ma quel che sono sicuro è di lasciar stare eventuali succulenti e tentatori discorsi di ottiche, corredi e minchiate di questo genere: (sempre) a mio avviso avere due ottiche anziché una sola significa in questi casi perdere una foto buona su due.
Che poi una biottica (non me ne intendo ma una Rolleicord o una Yashica e via dicendo penso le pagherai sui 100 Euro,) attira ed incuriosisce di brutto, soprattutto se sei così giovane. Secondo me fa simpatia e le facce vengon anche un po diverse :D

buon lavoro.

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isos1977
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Re: Sul Reportage [Topic tecnico/filosofico]

Messaggio da isos1977 »

CompagnoSir ha scritto: Come di dovrei porre di fronte a questa missione che mi sono posto?
Può essere una soluzione esteticamente valida l'uso della pellicola in bianco e nero? [so che è una domanda retorica in questo forum, ma cercavo anche delle indicazioni su marche, velocità da usare]
Il corredo a mia disposizione è una Pentax k-x+18-55+50 luminoso, affiancata da una Zenit ET+58mm (a cui dovrebbe affiancarsi un 35mm), può bastare?
Scusa la franchezza...ma è come se volessi costruire una casa da zero e partissi da chiedere consigli sul colore delle tende alle finestre....

lasciando stare tipo di pellicola e corredo... la fotografia sociale è un genere che mi incuriosisce e quindi provo a darti qualche suggerimento.

Prima di prendere in mano la macchina fotografica, bisogna avere un'idea di che cosa si vuole comunicare dei quartieri di Napoli... mi pare di capire che questo l'hai fatto... ma non ci vuoi dare dettagli e quindi è difficile darti suggerimenti precisi.

poi penso sia fondamentale entrare dentro il contesto. Conoscere e farsi conoscere. Un fotografo che ho conosciuto e da cui ho imparato l'importanza dell'empatia con il soggetto è Ernesto Bazan. Se cerchi le sue foto, avrai spesso l'impressione che il fotografo è letteralmente dentro la scena. Si vede che i soggetti sanno che il fotografo c'è e trovano la sua presenza naturale.
A volte funzionano anche le foto "rubate", ma se riesci a entrare in sintonia con le persone è tutto molto più semplice.

:-h
"Se il fotografo non vede, la macchina fotografica non lo farà per lui" - Kenro Izu

luca_dega
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Re: Sul Reportage [Topic tecnico/filosofico]

Messaggio da luca_dega »

e rischi meno mazzate B-)

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mjrndr
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Re: Sul Reportage [Topic tecnico/filosofico]

Messaggio da mjrndr »

Incuriosito dal tuo 3D, ma assolutamente incompetente per risponderti, volevo portare una riflessione in linea con i commenti che ti hanno già fatto:

Credo che parlando di reportage tutti noi pensiamo a un mix di scene crude/ curiose, ambienti estranei al nostro contesto e magari un tocco di esotico ( pelle nera, cappelli da Indocina etc)
Però quando penso alle foto che vedo in giro ( fatte da gente normale, non professionisti) di solito mi annoiano e suonano di già visto.

Immagino che anche tu vorresti girare per Napoli, magari cercando scene forti che dipingano una città complessa, caotica e con forti diseguaglianze.

Invece mi sto accorgendo che le foto che guardo per più tempo sono quelle involontarie: magari un album facebook di una festa al oratorio, oppure foto dal posto di lavoro. Foto senza tecnica magari, ma con un soggetto, un anima e soprattutto un fotografo inserito nel ambiente

Piuttosto che obiettivi e pellicole forse ti conviene pensare a quali sono gli ambienti che già frequenti che puoi ritrarre e in quali potresti accedere. E cominciare da quelli.

Forse a te sembreranno foto banali, che raccontano cose che conosci bene, ma per me saranno interessanti: vedere com'è il baretto in cui bevi qualcosa con gli amici o il campetto in cui fai una partita a calcetto , inquadrati da " dentro" , sicuramente racconterebbero di più che una foto da lontano a 10 extracomunitari a scampia.

Ovviamente ho ipotizzato con delle banalità delle situazioni che mi sembrano "probabili", magari tu hai un progetto più articolato e questa cosa l'hai già fatta.
Se ti va e non è troppo top. Secret parlaci delle tue idee, sarebbe utile per noi è magari potresti avere spunti interessanti anche tu, sempre se vuoi, eh :D


Andrea

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Re: Sul Reportage [Topic tecnico/filosofico]

Messaggio da manalog »

Per quanto riguarda i mezzi dovresti essere a posto, anche se forse come diceva qualcuno l'avere diverse ottiche potrebbe farti perdere l'attimo giusto.
Fossi in te recupererei per la Pentax un 28-80, secondo me più pratico del 17-55, che ti consentirebbe di coprire la maggior parte delle situazioni. Su ebay si può trovare a poco.
Dopo aver guardato un documentario su Brancaccio girato con un supergrandangolare penso che anche questo genere di obbiettivo potrebbe farti molto comodo, magari potresti montare sulla Zenit un supergrandangolare (un 16 o un 17).
Per quanto riguarda le pellicole, l'importante è che te ne porti tante.

Però continuo a tenermi in linea con quanto detto dagli altri, il corredo (ovviamente analogico) è una cosa poco importante nel genere di fotografie che vuoi fare tu, l'importante è che hai già in mente i luoghi da visitare e il tipo di foto da scattare, e magari anche l'amicizia di un locale che potrebbe suggerirti dei posti poco noti e che può aiutarti in molte situazioni.
Inoltre devi essere bravo ad evitare le foto scontate oppure troppo pretenziose e devi prepararti all'idea di scartare moltissimi scatti.

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Re: Sul Reportage [Topic tecnico/filosofico]

Messaggio da guerié »

forse sono i luoghi comuni che condizionano il mio consiglio, ma per dare poco nell'occhio eviterei reflex e digitali. meglio una bella compatta o una telemetro.
tra colore e bianco nero quello spetta a te. Anche il tipo di focale fa parte del gusto personale ma non porterei cose ingombranti.
marco guerriero

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Re: Sul Reportage [Topic tecnico/filosofico]

Messaggio da CompagnoSir »

Grazie a tutti per i contributi!
Forse ho mantenuto troppo il riserbo, mi dispiace. Di solito, preso da entusiasmo eccessivo, tendo sempre a sbandierare ai quattro venti tutto ciò che mi passa per la testa...e non combino nulla :( Ho scoperto che, se non imbarco in mille ragionamenti, cercando sempre l'opinione altrui, tendo a produrre di più. Ma per questo progetto, è la mia prima volta. E come ho detto, la cosa mi elettrizza e mi schiaccia allo stesso tempo.

Si tratterà un reportage sul ruolo che l'industria ha avuto sulla città, sia come impatto sulla fisionomia del paesaggio, sia come impatto sulle strutture sociali. Prendendo le mosse dalle turbolente vicende dell'Italsider, per arrivare a coprire tutta la realtà del lavoro prima della deindustrializzazione.

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manalog
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Re: Sul Reportage [Topic tecnico/filosofico]

Messaggio da manalog »

Beh, allora penso che un supergrandangolare sia d'obbligo, mentre in questo modo non vedo più il problema della riservatezza nello scattare, dal momento che da quanto ho capito le persone avrebbero un ruolo quasi di sfondo nel tuo lavoro (insomma, non hai bisogno "cogliere l'attimo"), al massimo un paio di fotografie di gente in primo piano con lo sfondo dei luoghi industriali.
Ti serviranno probabilmente tempi lunghi perchè dovrai lavorare con diaframmi chiusi per un'ampia profondità di campo.
Penso che per l'argomento il bianconero sia la scelta più azzeccata, per la scelta della pellicola, dipende principalmente dalla sensibilità che ti servirà. Forse opterei per una pellicola a grana classica e non tabulare, quindi qualcosa come Ilford FP4+ (21 DIN) e HP5+ (27 DIN), quest'ultima ha una bella grana grossa. Altrimenti una Tri-x (27 DIN) per l'alta sensibilità e una Silvermax (ha un'ottima resa) per la bassa sensibilità, oppure ancora prendi delle Foma 200 ISO e stai a posto per tutte le situazioni (anche se non ho esperienze con questa pellicola).

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