Analogica.it

La rappresentazione fotografica della realtà non può che essere onesta, perché il mezzo riproduce fedelmente la realtà, fatta salva la giusta tara che si deve assegnare alla personale sensibilità di ognuno, ovviamente (siamo noi a scegliere il soggetto rappresentato, così come il momento dello scatto)

La "illusione" la portiamo forse dentro di noi, ma la rappresentazione fotografica che il mezzo produce ne è assolutamente priva (cit , dal mio prossimo saggio) :-)

Ok, mi arrendo.

Neanche Barthes, nei suoi deliri, arrivava a tanto.

alechino ha scritto: Ci mancherebbe, non mi offendo per nulla, mi spiace che tu abbia perso tempo con le mie foto invece di stampare, magari sarà servito ad insegnare qualcosa ad un collega, se non, anche, ad imparare qualcosa tu, perché no...

Se avessi pensato che fosse tempo perso non le avrei commentate. Ti conosco, il tuo pregio è quello di essere appassionato. Dalla gente appassionata nel bene o nel male si impara sempre.

alechino ha scritto:Per quanto riguarda le accuse di sotto
esposizione ( o sovraesposizione) ti dirò qualcosa che forse non conoscevi, e che ti servirà molto anche quando stamperai (vedi che forse questa chiacchierata non sarà completamente inutile)
..A parte che per qualche immagine mediamente ed uniformemente illuminata, che può essere risolta con una chiave che possiamo definire neutra, la maggior parte delle immagini, specie quelle con qualche pretesa artistica, possono essere interpretate in maniera anche molto diversa, puntando su una low key o una high key...Quindi, stai attento a parlare, per le foto che hai visto, di sovra o sottoesposizione pensando di parlare con un principiante che sbaglia a capocchia, ma cerca invece, prima, di capire i motivi di una scelta...

Se era una scelta consapevole non si era capito. E visto che non sono l'unico direi che l'errore "se cosi possiamo definirlo" non è mio. Anche in passato o sempre pensato che sei uno di quelli che scatta e poi a posteriori giustifica errori spacciandoli per come le hai chiamate tu Pretese Artistiche.

alechino ha scritto:la foto 2, che sembra sovraesposta ma che invece è stata interpretata con la chiave alta, high key, proprio perché l'esplosione di luce potesse far meglio risaltare, nel contrasto ideale, la solitudine dei due uomini, anonimi, presi di schiena ed assorti nei loro pensieri, quasi disinteressati ed inconsapevoli della natura circostante...

Ecco appunto quello che dicevo sopra...comunque vorrei capire meglio:
In realtà la foto 2 è:
A) sovraesposta?
B) sottoesposta?
C) esposta giusta?
D) nessuna delle tre ignorante (non ti preoccupare l'ho scritto io) te l'ho gia detto è stata interpretata in chiave alta.
inoltre se hai la pazienza vorrei comunque che mi spiegassi come fai a realizzare una foto con pretesa artistica della chiave alta? Sottoesponi o sovraesponi? E poi?
Edit: Ma non è che volevi dire sottoesposta?

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Silverprint ha scritto:Ok, mi arrendo.

Neanche Barthes, nei suoi deliri, arrivava a tanto.

Forse gli stai parlando

zone-seven ha scritto:sono sicuro che hai anche l'impermeabile-

grigio ( viviamo in un mondo dove il sapone per i piatti è fatto con vero succo di limone, la limonata con aromi artificiali, le fotografie solo se hai l'impermeabile )

Alecchino... o Mauro o .... mi sono ricordato di te (troppo tardi) .... una volta, tempo fa, ci siamo incontrati ... da lì ho capito che sei uno da evitare.

..dai ragazzi non tiratevi i capelli, c'è posto per tutti...sdrammatizzo un po va...
https://www.youtube.com/watch?v=Ry03wwuS4j8

Una cosa è certa: da questa discussione è partita una lezione di fotografia di quelle con la "F" maiuscola.
Andrea ha dato forma e definizione a molti pensieri e sensazioni che avevo avuto e che ho continuamente, ma ai quali non ero stato capace di dare un nome.
Ritengo centomila volte più importante una lezione del genere che tutte quelle, pur pregevoli, sulle questioni tecniche.

alechino ha scritto: Ti risponderò con Berengo Gardin,
"Faccio pochissimi ritratti mentre mi piacciono le figure ambientate, dove le persone sono riprese da lontano. Il ritratto però, a parte tutto, non è comunque il mio genere. Io amo raccontare una storia, come mi ha insegnato il mio amico Koudelka. Sono molto amico con lui e con Salgado e da Koudelka ho imparato che in una fotografia ci deve essere sempre qualcosa da raccontare. Non bisogna mai fotografare qualcuno impalato, come si usa adesso. "

abbi pazienza... ma è un po' forte il confronto con dei pilastri della fotografia... hanno fatto delle foto geniali, hanno documentato avvenimenti epocali... molte delle loro foto (non penso tutte...) hanno quel quid che noi comuni mortali ci sognamo... quel quid che fa la differenza tra una foto qualunque e una "buona"... e che prescinde da valutazioni tecniche, compositive o espressive..

comunque, magari è (anche) un problema di visualizzazione a schermo... quando hai delle date per le tue mostre, facci sapere, che veniamo a vederle dal vivo...