Dopo aver sviluppato con discreto successo i primi tre rullini della Rolleiflex (oggi mi cimento con il quarto), e dove con "discreto successo" intendo che per il momento nonostante errori grossolani da neofita i negativi si vedono, ho deciso di cominciare a stampare. E' da giugno che gradualmente ho acquistato materiale, tra nuovo ed usato, per poter allestire al meglio la CO.
Solitamente carico il rullino nella tank sfruttando la chasing bag e poi sviluppo comodamente in mansarda. Ed è qui che sorgono i primi dubbi.
Ho due mansarde, una più grande ed una molto più piccola dotata però di bagno con lavello e doccia; solitamente sviluppo i rullini in quella più piccola e ipotizzavo di sfruttarla anche per la stampa. Il problema è che per oscurare la finestra di giorno faccio più fatica essendo sprovvista di balconi.
La mansarda più grande invece ha solo due piccole finestrelle, una dotata di balcone e l'altra di una tendina oscurante, quindi anche di giorno le posso oscurare facilmente con dei sacchetti dell'immondizia neri.
In questo caso però sarei sprovvisto di bagno, in che modo potrei ovviare al problema per la fase di stampa?
Spero di essere stato chiaro e abbastanza conciso.
Dallo sviluppo... alla stampa! Dubbi
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Re: Dallo sviluppo... alla stampa! Dubbi
L'acqua corrente non serve. Dopo aver fissato la stampa la porti in bagno e la lavi lì.
Re: Dallo sviluppo... alla stampa! Dubbi
Come dice Sandro l'acqua corrente non è fondamentale. Meglio una stanza più grande e dove lavorare più comodamente anche senza acqua corrente che un buco difficile da oscurare solo perché ha un lavandino.
Dopo aver fissato le stampe le puoi risciacquare in una tinozza con dell'acqua e lasciarle li in ammollo per un pochino se la stanza con il bagno non è vicina. Quando ne hai qualcuna porti tutto in bagno e lavi comodamente.
Dopo aver fissato le stampe le puoi risciacquare in una tinozza con dell'acqua e lasciarle li in ammollo per un pochino se la stanza con il bagno non è vicina. Quando ne hai qualcuna porti tutto in bagno e lavi comodamente.
Re: Dallo sviluppo... alla stampa! Dubbi
Sono due stanze abbastanza adiacenti, potrei anche pensare ad un piccolo carrellino sul quale poggiare la tinozza e poi andare a lavarle. Mi devo organizzare per bene nei prossimi giorni, intanto finisco di leggermi qualche guida per la
stampa, dover aver visto comunque dell'ottimo video del mitico Calabresi.
Grazie per le risposte!
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Re: Dallo sviluppo... alla stampa! Dubbi
Perdonate se torno alla carica, ma dopo aver riguardato per la terza volta il video di Calabresi, mi sorgono alcuni dubbi a livello operativo.
Allora, supponiamo che mi metta a stampare per la prima nella stanza senza bagno.
- Preparo i chimici nelle rispettive bacinelle che hanno una dimensione utile interna di 26x31. Quanti litri di soluzione servono o sono consigliati?
- Sistemo bene il marginatore sotto l'ingranditore, in questa fase potrei già mettere a fuoco oppure meglio farlo con il negativo che si proietta sul foglio? Dispongo del focometro della Patterson. Leggevo che si consiglia di mettere a fuoco con il diaframma più ampio, tipo f2.8 o f4 e poi chiudere per essere sicuri di avere bene tutto a fuoco. Corretto?
- Spengo le luci e accendo quelle rosse, prendo un foglio di carta e lo metto sotto l'ingranditore. Se non l'ho fatto prima metto a fuoco badando di tenere la luce di sicurezza davanti l'obiettivo dell'ingranditore, altrimenti posso cominciare con fare un provino scalare della foto, magari iniziando con un filtro contrasto di grado 2.
- Terminata l'esposizione metto a bagno il foglio nelle rispettive tre bacinelle, dopodiché sarebbe pronta per il lavaggio. Nel mio caso mi avete consigliato di farlo successivamente in bagno. Quanto tempo può rimanere nella bacinella prima che la foto si possa rovinare? Essendo il provino scalare in questo caso la vado subito a lavare.
- Che metodo casalingo mi consigliate per lavarla? E una volta lavata per asciugarla? va bene se la appendo con una molletta o ci sono escamotage più efficaci?
Allora, supponiamo che mi metta a stampare per la prima nella stanza senza bagno.
- Preparo i chimici nelle rispettive bacinelle che hanno una dimensione utile interna di 26x31. Quanti litri di soluzione servono o sono consigliati?
- Sistemo bene il marginatore sotto l'ingranditore, in questa fase potrei già mettere a fuoco oppure meglio farlo con il negativo che si proietta sul foglio? Dispongo del focometro della Patterson. Leggevo che si consiglia di mettere a fuoco con il diaframma più ampio, tipo f2.8 o f4 e poi chiudere per essere sicuri di avere bene tutto a fuoco. Corretto?
- Spengo le luci e accendo quelle rosse, prendo un foglio di carta e lo metto sotto l'ingranditore. Se non l'ho fatto prima metto a fuoco badando di tenere la luce di sicurezza davanti l'obiettivo dell'ingranditore, altrimenti posso cominciare con fare un provino scalare della foto, magari iniziando con un filtro contrasto di grado 2.
- Terminata l'esposizione metto a bagno il foglio nelle rispettive tre bacinelle, dopodiché sarebbe pronta per il lavaggio. Nel mio caso mi avete consigliato di farlo successivamente in bagno. Quanto tempo può rimanere nella bacinella prima che la foto si possa rovinare? Essendo il provino scalare in questo caso la vado subito a lavare.
- Che metodo casalingo mi consigliate per lavarla? E una volta lavata per asciugarla? va bene se la appendo con una molletta o ci sono escamotage più efficaci?
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Re: Dallo sviluppo... alla stampa! Dubbi
Ciao!
Nelle bacinelle 24x30 va un litro e mezzo o poco più.
Metti a fuoco prima di inserire il foglio, il filtro di sicurezza potrebbe non essere sicuro e se hai il marginatore è proprio inutile.
Per lavarla puoi usare un altra bacinella in cui far scorrere un filo d'acqua.
Per asciugarla invece la molletta è una pessima idea, la baritata si arriccerebbe e sulla politenata ben che vada lasceresti il segno della molletta. Il sistema più pratico e semplice per asciugare le stampe sono dei telai in legno su cui tendere della zanzariera in fibra. Su di essi poi si stendono ad asciugare le stampe dopo averle passate fronte e retro con la racla. Le baritate si mettono a faccia in giù, le politenate a faccia in su.
È importante visionare il provino scalare dopo averlo passato con la racla ed in luce debole e radente.
Nelle bacinelle 24x30 va un litro e mezzo o poco più.
Metti a fuoco prima di inserire il foglio, il filtro di sicurezza potrebbe non essere sicuro e se hai il marginatore è proprio inutile.
Per lavarla puoi usare un altra bacinella in cui far scorrere un filo d'acqua.
Per asciugarla invece la molletta è una pessima idea, la baritata si arriccerebbe e sulla politenata ben che vada lasceresti il segno della molletta. Il sistema più pratico e semplice per asciugare le stampe sono dei telai in legno su cui tendere della zanzariera in fibra. Su di essi poi si stendono ad asciugare le stampe dopo averle passate fronte e retro con la racla. Le baritate si mettono a faccia in giù, le politenate a faccia in su.
È importante visionare il provino scalare dopo averlo passato con la racla ed in luce debole e radente.
Re: Dallo sviluppo... alla stampa! Dubbi
Grazie per le risposte Andrea. La racla l'ho vista in vendita da Fotomatica, non pensavo potesse costare 30 eurozzi, ma se dici sia indispensabile penserò al suo acquisto. Sullo stesso prezzo hanno anche un cestello per far asciugare le foto. Non penso che farmi un telaio come suggerito mi costi molto meno... Ma accetto suggerimenti.
Per il lavaggio in pratica la tengo dentro una bacinella con acqua corrente che trasborda?
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Re: Dallo sviluppo... alla stampa! Dubbi
Al posto della racla puoi usare un tergicristallo.
Quel telaio va bene per le politenate ma le baritate vanno fatte asciugare piane a faccia in giù.
Quel telaio va bene per le politenate ma le baritate vanno fatte asciugare piane a faccia in giù.
Dallo sviluppo... alla stampa! Dubbi
Beh ma il stamperò in politenata, la baritata può aspettare quando sarò davvero bravo.
Per la racla grazie del suggerimento, domani guardo quanto costano i tergicristallo in negozio!
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Re: Dallo sviluppo... alla stampa! Dubbi
Per le politenate nemmeno serve in realtà. La racla/tergicristallo serve per togliere l'eccesso di acqua ed uniformare la asciugatura nelle baritate, ma la politenata la puoi benissimo appendere ed evitare quel cestino. Se le appendi lascia un bordo in modo che se la molletta dovesse lasciare il segno lo puoi tagliare via. Devo dire però che a me è successo davvero raramente.
Per il lavaggio bastano un paio di minuti in acqua corrente.
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