Preparazione D76 a partire dai chimici puri.

Discussioni sui chimici puri e formule di preparazione delle soluzioni di sviluppo/arresto/fissaggio ed altro.

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Merambolin
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Re: Preparazione D76 a partire dai chimici puri.

Messaggio da Merambolin »

Diciamo che il concetto base è quello, meno scambio/contatto ha con l'aria e meglio è. Il problema è che l'ossigeno ( che è l'agente ossidante) è presente un po ovunque, anche nella molecola dell'acqua in cui vengono disciolte le polveri, e quindi questa azione di ossidazione in un modo o nell'altro avviene.

Poi logicamente, più è limitato questo contatto con l'ossigeno per quantità e durata e meglio è, senza contare che all'interno della.formula ci sono dei preservanti ( potremmo dire anti-ossidanti) che aiutano a proteggere gli agenti di sviluppo veri e propri.


Poi questa è tutta teoria nella pratica ci sono mille variabili che influiscono sulla durata e l'efficacia dello sviluppo, così come varia la sua durata. Non è che c"è il countdown che allo scadere dei 3 o dei 6 mesi automaticamente muore

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Giuseppe Pan
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Re: Preparazione D76 a partire dai chimici puri.

Messaggio da Giuseppe Pan »

Quello che penso è che spesso ci facciamo mille problemi su cose "stupide".
Sicuramente avviene qualcosa miscelando lo sviluppo, quanto e in quanto tempo e da vedere, l'ossigeno è dappertutto ma quanto ne serve per rovinare il D76, si dovrebbero fare lunghe analisi per avere qualche certezza. Una volta preparato e conservato in modo opportuno non ci dovrebbero essere problemi, non si mette in bacinelle aperte per mesi, e anche chi lo usa in bacinella per il grande formato non credo che in quei 6-10minuti riesca a rovinarlo.
Io lo uso 1:1 one shot e con un litro sviluppo 4 rulli, male che vada in 2 mesi lo finisco.

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Merambolin
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Re: Preparazione D76 a partire dai chimici puri.

Messaggio da Merambolin »

Esatto, sono tutte considerazioni teoriche e giuste da fare ed è giusto seguirle per ottenere un risultato ottimale o comunque andare sul sicuro ma ciò non significa che siano sempre necessarie :)

Ho visto gente davvero tirare fuori sviluppi tenuti peggio del cartone del latte

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pn83
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Re: Preparazione D76 a partire dai chimici puri.

Messaggio da pn83 »

Ripesco questo thread perché si è parlato di EDTA bisodico da aggiungere nella miscelazione del D76.
Io ultimamente sto avendo delle soddisfazioni col
D23 che mi restituisce negativi morbidi e semplici da stampare.
L’unico problema è che appena appendo la pellicola ad asciugare noto dei residui solidi sul film, che poi asciugano e restano lì. Pochi ma fastidiosi, forse “lavabili” con un secondo giro, ma preferirei di no, leggevo che possono essere dovuti al calcio nell’acqua che interagisce col solfito.
Il D23 stock lo ottengo usando acqua purificata presa in negozio apposito, ma quando lo devo usare lo diluisco 1:1 con acqua di rubinetto.
Al prossimo giro proverò ad usare l’acqua purificata anche per la diluizione 1:1, però vi chiedo se l’aggiunta di questo EDTA può cambiare i tempi di sviluppo ma soprattutto se lo posso aggiungere al momento dell’uso (quando faccio 1:1) o se va messo in sede di preparazione della soluzione stock, e quanto eventualmente metterne (500mg/l?).
Ho letto ieri sera velocemente che l’EDTA è disponibile in almeno due versioni, uno leggermente acido e uno leggermente alcalino… se così fosse immagino che quello bisodico sia alcalino e quindi più adatto ad una soluzione rivelatrice, ma ignoro la chimica fondamentale e vado per deduzione.
Grazie a chi vorrà aiutarmi a fare chiarezza!
Paolo Niccolò Giubelli

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trinchetto
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Re: Preparazione D76 a partire dai chimici puri.

Messaggio da trinchetto »

pn83 filtra l' acqua prima di usarla. E anche per il lavaggio finale. Mi sa che il tuo acquedotto ti propina un' acqua con granuli di calcare.

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pn83
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Re: Preparazione D76 a partire dai chimici puri.

Messaggio da pn83 »

Forse hai ragione. Però perché con gli altri sviluppi non mi capita?
Paolo Niccolò Giubelli

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Merambolin
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Re: Preparazione D76 a partire dai chimici puri.

Messaggio da Merambolin »

Anche gli altri presi come riferimento li prepari da solo?

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pn83
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Re: Preparazione D76 a partire dai chimici puri.

Messaggio da pn83 »

No, ma non è che abbia provato molte cose: D76 (kodak, bustone) #9 (rodinal ars-imago) e Hydrofen.
Paolo Niccolò Giubelli

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chromemax
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Re: Preparazione D76 a partire dai chimici puri.

Messaggio da chromemax »

Anche secondo me si tratta di impurità nell'acqua e/o nella soluzione di lavoro. Il sequestrante serve in caso di acque dure per cui alte concentrazioni di solfito di sodio nella formula di sviluppo possono causare la formazione di solfati di calcio che essendo insolubili si manifestano come una lattiginosità della soluzione allorquando si scioglie il solfito. La lattiginosità è causata da particelle finissime in sospensione che entrano poi nell'emulsione e lì rimangono divenendo visibili quando si ingrandisce il negativo. L'edta previene questa cosa, anche se a livello fotografico anchell e troo segnalavano qualche controindicazione nell'uso di questo sale. Per lo sviluppo è da preferire la forma tetrasodica che ha un pH alcalino, io ne uso 1g/l ma lo uso solo per preparare l'hypo clearing, se faccio sviluppi preferisco usare acqua depurata (non quella demineralizzata del supermercato) oppure acqua minerale con pochi sali (se ne è parlato nel forum di una nota marca col nome di una santa che comincia per "A") o l'acqua del rubinetto fatta bollire per una decina di minuti e quindi decantata e filtrata con carta filtro. Una volta miscelati tutti gli ingredienti della formula io filtro lo sviluppo con un filtro per vernice spray oppure con un filtro in carta per caffè americano per elinare ogni residuo solido.

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pn83
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Re: Preparazione D76 a partire dai chimici puri.

Messaggio da pn83 »

Beh intanto vi ringrazio per le delucidazioni, siete stati molto chiari e gentili. Proverò ad usare l’acqua depurata (ovviamente non quella venduta al supermercato) anche per la diluizione di lavoro e vedrò se il problema si sarà attenuato o risolto. Altrimenti proverò con filtri o altri spacciatori di acqua depurata e/o acque “sante”.
Paolo Niccolò Giubelli

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