Salve,
oltre una ventina d'anni fa, conobbi qui in Trentino un simpatico signore: bravo fotografo hobbyista, aveva anche la passione di collezionare fotocamere. Ci conoscemmo, perché presso la Casa d'Aste dove lavoravo era in vendita un'interessante "fotomitragliatrice" giapponese, nella sua cassa, con una miriade di accessori. Benché presente in sala, dovette cedere le armi di fronte ad agguerriti offerenti d'oltreoceano, uno dei quali si aggiudicò il cimelio. Mi invitò a vedere la sua collezione e rimasi colpito dalla varietà di notevoli testimoni della storia della fotografia: una "Dubroni" completa, trovata in Val di Non; varie Leica, compresa una "Luftwaffen-Eigentum" autentica, comprata da un ex operaio aeroportuale trentino, che se ne appropriò con la ritirata dei tedeschi nel 45 e tanto altro, Zeiss Ikon, Voigtländer, ecc.. Il pregio di quella collezione, il fatto di esser stata riunita nell'ambito della nostra provincia, al massimo spingendosi in Alto Adige. Aveva anche qualche macchina sovietica, comprata dalle bancarelle "volanti" di russi e polacchi, frequenti all'inizio degli anni 90.
Ammirevole era la serie di telemetro "ISO", sia Standard, che Reporter, comprese quelle col marchio Hensoldt: mi spiegò che erano fabbricate vicino a Rovereto... e poi le Ducati, sia "Sogno", che "Simplex", con accessori vari. Una bella Rectaflex ed altre "italiane", di marchi minori. Appassionato di orologi di pregio (la sua vera passione), e naturalmente dotato in micromeccanica, si era allestito nello studio, un attrezzato "laboratorio di restauro" cui ricorrevano appassionati di orologeria, a far resuscitare casi più o meno disperati.
Tornando a noi: i nostri incontri, solitamente al mercatino di Trento, cominciarono a rarefarsi, per la sua età che avanzava, la mia famiglia che... "cresceva" e così lui coi nipotini; già anni addietro, vendette senza rimpianti -e bene- il grosso della collezione, per finanziare l'acquisto d'una casa per la figlia appena sposatasi... lo vidi l'ultima volta a Trento in autunno scorso, chiacchierammo un po', prendemmo un caffè ed i saluti di rito.
Qualche giorno fa, un conoscente mi informa che il nostro comune amico era mancato e mi mette in contatto col genero, che sta liberando casa del suocero. Torno così in quella casa, i cui muri ascoltarono lunghe chiacchierate di storia della fotografia, di tempi di sviluppo, di ottiche e corpi-macchina.
La casa di una persona mancata da poco, ha una sua atmosfera particolare, come "sospesa"... già qualche quadro non è più alla parete, ma se ne vede il segno sul muro, come un'ombra lieve. Ecco, saliamo al piano di sopra, in quello che fu il "sancta sanctorum": una parete, tutta di eleganti vetrine bianche, poi la cassettiera, la scaffalatura coi manuali di orologeria, il piccolo banco da lavoro. Lui, ormai a chiacchierare con Oskar Barnack, in qualche modo era come ancora presente. Il genero mi esorta ad aprire le vetrine e guardare il materiale: ne manca già molto, in parte acquistato da subito da certi suoi amici collezionisti (purtroppo rivelatisi poi più... interessati all'affare, che altro) e molto, venduto ad un mercatino in Alto Adige, in maggio scorso.
Ora, tutto ha l'etichetta col prezzo, stabilito da un loro conoscente, ritenuto esperto del settore. Bene... una Ikonta-M 6x6 col Tessar; una Ikonta 35mm. e, sorpresa! una bella "Taxona" del Kombinat VEB Zeiss Ikon (perfetta, a completare la Mia Tenax-I, ed il corredo Tenax-II): un bellissimo trappolino 24x24; poi, una sviluppatriche Rondinax 35mm in bakelite; un'apparentemente insignificante "Klein"... e poi una Nikon-F con montato il mastodontico zoom 50-300 nella seconda versione del 1968 e qualche altra piccolezza. Poi, mostratami una cassettiera, i binocoli, tra cui scelgo un Zeiss Jena "Silvamar" in livrea grigioverde ed un San Giorgio 6x30; poi, mi viene mostrata una vecchia borsa da corredo fotografico, piena (traboccante) di vecchi esposimetri (il più moderno, un Lunasix di primissima serie): il prezzo era tale, che non potevo rifiutare...
Una volta a casa, messe via le fotocamere ed i binocoli, ecco che mi metto a guardare gli esposimetri: uno, "a estinzione", sembra uno di quei corti cannocchiali in uso ai tempi di Napoleone, ma con cursori e scale complicatissime; altri, al selenio, "morti", ma tecnologicamente complessi ed interessanti; un "Sixtus für die Leica" perfettamente funzionante e nella sua scatola; un "Cimbrux" di Gossen, bello guizzante e con tutte le sue tabelle in lamina d'alluminio ed astuccio in cuoio e via così, compreso un Weston Euro-Master, ormai buono solo come fermacarte; poi alcuni "Ikolux" di Zeiss Ikon, guizzanti e precisi. Poi, ecco che emerge una scatola in plastica avorio/rossa, con lo storico marchio italiano "ICE" e dentro, quasi come nuovo e col suo libretto, un esposimetro al selenio "Multilux"... e qui si svegliano i ricordi. Uguale, lo aveva mio nonno materno!... e mi sembra di rivederlo, con la sua Contax-II, o la Rectaflex, o l'Exakta Varex: per lui, l'esposimetro era importante e quello strano oggetto nero e dorato col coperchio trasparente con la lancetta che si muoveva al variare della luce, per me bambino, era interessantissimo e proprio con quello strumento, il nonno pazientemente mi spiegò come si riportano i dati sulla fotocamera, come si dovrebbe anche ragionare, su quei dati...
Ecco come la visita ai "resti" di una collezione possa aprire la porta all'aria fresca dei bei ricordi; come anche un semplice oggetto possa essere non solo testimone di una tecnologia, insomma.
In una delle mie prossime uscite, porterò la Rectaflex e misurerò la luce con il Multilux, fotografando fiori, montagne, paesaggi, vecchi portoni, vagando sì secondo il mio cuore, ma lo sguardo, come fosse quello di mio nonno.
Silenziosamente, ricordando e ringraziando il vecchio fotografo e collezionista, che mi regalò interessanti chiacchierate con quella carica umana, che oggi sta diventando sempre più merce rara.
Preziose perle tra i resti di una collezione
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Preziose perle tra i resti di una collezione
"Evitate il tono troppo aspro e duro, usato dalla maggior parte di coloro che debbono nascondere la loro scarsa capacità".
(Erwin Rommel)
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Re: Preziose perle tra i resti di una collezione
Grazie, Enzo, per questo bellissimo racconto.
Se impari a saltare 2m, salti anche 1,5m. (R. Fiorenza)
Re: Preziose perle tra i resti di una collezione
Enzo, si è un bel contributo, perché nella tua storia c'è un'altra storia, quella del nostro mondo e in questa, credo, una vicenda. oggi, ancora più grande.
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Re: Preziose perle tra i resti di una collezione
Grazie davvero, per le vostre parole molto gentili. Si, e' il nostro mondo, dove nel tempo e nei luoghi più diversi, si intersecano vite ed esperienze.
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Re: Preziose perle tra i resti di una collezione
A me piace molto stare ad ascoltare storie di vita raccontate come si faceva una volta e tu le sai raccontare.
Grazie
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Ciao
Paolo
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Re: Preziose perle tra i resti di una collezione
Ti ringrazio Paolo, un pensiero, il tuo, davvero gentile.
A presto,
Enzo
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Re: Preziose perle tra i resti di una collezione
Davvero grazie per questo bellissimo racconto di vita