Prima stampa - consigli
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Prima stampa - consigli
Chiedo profondamente scusa all'utente teogamba per aver cancellato per errore il contenuto del suo post. Per una svista ho cliccato sul pulsante modifica anziché rispondi.
Mi scuso ancora con teogamba e con tutti gli utenti del forum per il mio errore e prego teogamba, se può, di ripristinare in qualche modo il messaggio originale.
Chromemax
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Re: Prima stampa - consigli
teogamba ha scritto:... ho notato che aveva i bordi (1 millimetro circa) sbiaditi, non ben impressi e sviluppati, come se la foto sfumasse. Ho chiesto il perché e lui mi ha detto che probabilmente la carta era carente dell'emulsione ai bordi dando quell'effetto.
Può essere?

Spero che nessuno se la prenda... mi ha fatto ridere.
È impossibile perché l'emulsione viene stesa su carta in grandi rotoloni e solo dopo viene tagliata nei vari formati.
Quasi, quasi la metterei nello stupidario...

Ci sono molti altri possibili motivi per cui sui bordi del foglio è successo quel che è successo.
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Re: Prima stampa - consigli
Il kodak D163 è uno sviluppo a tono caldo; da una rapida lettura mi sembra un po' sbilanciato ma l'ha fatto la Kodak che fregature non ne dava. Viene ancora venduto da Silverprint (il negozio londinese) altrimenti va preparato in casa: questo l'estratto dal catalogo del negozio inglese:
Devised by Kodak to complement the ancient
‘Bromesko’ warm-tone paper, and characterised by a
very warm tone with suitable papers, with a gradual
image buildup which can be controlled in the dish.
No longer produced by Kodak, we have it made to the
same formula in 2 sizes.
All'inizio uno sviluppo vale l'altro, adesso è più importante concentrarsi sui meccanismi di stampa, le differenze (piccole) che possono dare i vari sviluppi diventeranno dettagli da curare quando si ha un po' più di esperienza e occhio
Per il fix, non si intendevi per caso l'F-24?
Devised by Kodak to complement the ancient
‘Bromesko’ warm-tone paper, and characterised by a
very warm tone with suitable papers, with a gradual
image buildup which can be controlled in the dish.
No longer produced by Kodak, we have it made to the
same formula in 2 sizes.
All'inizio uno sviluppo vale l'altro, adesso è più importante concentrarsi sui meccanismi di stampa, le differenze (piccole) che possono dare i vari sviluppi diventeranno dettagli da curare quando si ha un po' più di esperienza e occhio
Per il fix, non si intendevi per caso l'F-24?
"They say my prints are bad, darling they should see my negatives!"
Lisette Model
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Re: Prima stampa - consigli
Si non ci ho creduto molto, ecco perchè ho scritto qui.Silverprint ha scritto:
Bella questa!
Spero che nessuno se la prenda... mi ha fatto ridere.
È impossibile perché l'emulsione viene stesa su carta in grandi rotoloni e solo dopo viene tagliata nei vari formati.
Quasi, quasi la metterei nello stupidario...![]()
Ci sono molti altri possibili motivi per cui sui bordi del foglio è successo quel che è successo.
Senza saperlo, avevo ipotizzato che la carta sia preparata a partire da rotoli e poi tagliata nei vari formati.
Quindi quali potrebbero essere le cause di quel difetto?
Grazie per la spiegazione. Quindi mi preparerò il D163 in CO. A rifare le stampe sono sempre in tempo (i negativi no, ecco perchè comprerò qualcosa di serio).chromemax ha scritto:Il kodak D163 è uno sviluppo a tono caldo; da una rapida lettura mi sembra un po' sbilanciato ma l'ha fatto la Kodak che fregature non ne dava. Viene ancora venduto da Silverprint (il negozio londinese) altrimenti va preparato in casa: questo l'estratto dal catalogo del negozio inglese:
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very warm tone with suitable papers, with a gradual
image buildup which can be controlled in the dish.
No longer produced by Kodak, we have it made to the
same formula in 2 sizes.
All'inizio uno sviluppo vale l'altro, adesso è più importante concentrarsi sui meccanismi di stampa, le differenze (piccole) che possono dare i vari sviluppi diventeranno dettagli da curare quando si ha un po' più di esperienza e occhio
Per il fix, non si intendevi per caso l'F-24?
In CO ho chiaramente letto F2, ma non ho fatto caso agli ingredienti. Oggi guardo e poi confronto con l'F-24.
In caso l'F-24 è un valido prodotto per fissare le stampe (lo preparerei in CO...)? Ho potrebbe dare problemi come l'F5?
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Re: Prima stampa - consigli
Mancata esposizione, limiti del campo inquadrato dall'ingranditore, alette del portanegativi mal posizionate, mascherina di formato, etc.teogamba ha scritto:Quindi quali potrebbero essere le cause di quel difetto?
Illuminazione non uniforme, errato centraggio della lampada di un ingranditore a condensatori.
Errato trattamento chimico, cattiva agitazione, chimico insufficiente alla completa immersione del foglio.
Re: Prima stampa - consigli
Sono appena uscito dalla prima sessione di stampa. Un trauma
Scelta la foto ho fatto il provino scalare: intervalli di 2 secondi. Appena ho messo la carta nel rivelatore e diventata tutta nera come il carbone.
Rifaccio il provino scalare e scelgo quindi 0.4 secondi. Perchè? Boh... sentimento...
Bene, finalmente esce un provino scalare come quelli visti in giro.
Scelgo il quarto step, mi piace come rende e la scala dei grigi c'è tutta. Quindi 0.4 x 4 = 1.6 secondi.
Metto la carta nel rivelatore... scura che più scura non si può... ma perchè??? nel provino scalare era un giusto tempo!!!
Preso dallo sconforto (sembrava facile a leggere qualcosa qui e là...) schiaffo un nuovo foglio sotto l'ingranditore e metto come tempo 0.5 secondi. Così a casaccio...
Bene, finalmente la carta non diventa nera ma è sottoesposta. Inoltre non ha contrasto. Niente contrasto!!!
Difficoltoso l'uso del marginatore, è vecchio come il cucù e le guide si alzano (non aderiscono bene al piano...).
Un disastro...
Come posso migliorare??? Perché non c'è corrispondenza tra il provino scalare e la stampa con il tempo scelto? Perché poi c'è perdita di contrasto...

Scelta la foto ho fatto il provino scalare: intervalli di 2 secondi. Appena ho messo la carta nel rivelatore e diventata tutta nera come il carbone.
Rifaccio il provino scalare e scelgo quindi 0.4 secondi. Perchè? Boh... sentimento...
Bene, finalmente esce un provino scalare come quelli visti in giro.
Scelgo il quarto step, mi piace come rende e la scala dei grigi c'è tutta. Quindi 0.4 x 4 = 1.6 secondi.
Metto la carta nel rivelatore... scura che più scura non si può... ma perchè??? nel provino scalare era un giusto tempo!!!
Preso dallo sconforto (sembrava facile a leggere qualcosa qui e là...) schiaffo un nuovo foglio sotto l'ingranditore e metto come tempo 0.5 secondi. Così a casaccio...
Bene, finalmente la carta non diventa nera ma è sottoesposta. Inoltre non ha contrasto. Niente contrasto!!!
Difficoltoso l'uso del marginatore, è vecchio come il cucù e le guide si alzano (non aderiscono bene al piano...).
Un disastro...

Come posso migliorare??? Perché non c'è corrispondenza tra il provino scalare e la stampa con il tempo scelto? Perché poi c'è perdita di contrasto...
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Re: Prima stampa - consigli
Perché la lampada ha inerzia termica. Quindi con tempi molto brevi il tempo che il filamento impiega a raggiungere l'intensità massima è una percentuale consistente del tempo totale. C'è anche inerzia in fase di spegnimento.teogamba ha scritto:...Perché non c'è corrispondenza tra il provino scalare e la stampa con il tempo scelto? Perché poi c'è perdita di contrasto...
In pratica viene fuori che 0,6 secondi x4 è un tempo reale molto inferiore a 1,6 secondi fatti tutti insieme.
Per contenere il problema occorre allungare il tempo di esposizione chiudendo il diaframma, in modo da fare le striscioline da 2 o 3 secondi ed avere un tempo di esposizione di almeno una ventina di secondi.
L'inerzia termica della lampada ci sarà comunque, ma la sua influenza verrà notevolmente ridotta. Per risolvere il problema si può usare un metronomo invece che il timer in modo da lavorare con la lampada sempre accesa.
La perdita di contrasto che hai visto, non è esattamente una perdita di contrasto, è solo sottoesposizione, mancanza del "nero".
Re: Prima stampa - consigli
Bene, ottima spiegazine, ma...Silverprint ha scritto: Perché la lampada ha inerzia termica. Quindi con tempi molto brevi il tempo che il filamento impiega a raggiungere l'intensità massima è una percentuale consistente del tempo totale. C'è anche inerzia in fase di spegnimento.
In pratica viene fuori che 0,6 secondi x4 è un tempo reale molto inferiore a 1,6 secondi fatti tutti insieme.
Per contenere il problema occorre allungare il tempo di esposizione chiudendo il diaframma, in modo da fare le striscioline da 2 o 3 secondi ed avere un tempo di esposizione di almeno una ventina di secondi.
L'inerzia termica della lampada ci sarà comunque, ma la sua influenza verrà notevolmente ridotta. Per risolvere il problema si può usare un metronomo invece che il timer in modo da lavorare con la lampada sempre accesa.
La perdita di contrasto che hai visto, non è esattamente una perdita di contrasto, è solo sottoesposizione, mancanza del "nero".
Il tempo del quarto step é 1.6 secondi essendo ogni step 0.4. Considerando l'inzerzia di cui sopra, dovrebbe esserci una sotto esposizione, non sovra esposizione. No?
Quando ho messo la carta nel rivelatore è diventata quasi completamente nera...

Altra cosa: è normale che l'ingranditore sia collegato ad un potenziometro e poi al timer? Così facendo non si mette in gioco un'ulteriore variabile, la potenza della lampadina?
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Re: Prima stampa - consigli
C'è una minore esposizione del provino rispetto alla stampa. Quando hai fatto il provino scalare ogni step da 0,4 non erano 0,4 veri per via dell'inerzia, ma (per esempio) 0,2 che moltiplicati per 4 fanno 0,8 secondi... se esponi per 1,6 secondi c'è uno stop in più.teogamba ha scritto:Il tempo del quarto step é 1.6 secondi essendo ogni step 0.4. Considerando l'inzerzia di cui sopra, dovrebbe esserci una sotto esposizione, non sovra esposizione. No?
Normalissimo no. Di solito il potenziometro c'è sugli ingranditori con luce puntiforme. Che ingranditore hai? Che lampadina monta?teogamba ha scritto: Altra cosa: è normale che l'ingranditore sia collegato ad un potenziometro e poi al timer? Così facendo non si mette in gioco un'ulteriore variabile, la potenza della lampadina?
Un potenziometro introduce sicuramente un altra variabile, anzi due e anche poco controllabili: la ripetibilità della posizione del potenziometro e una variazione della temperatura colore. Usando carte a contrasto variabile la variazione di temperatura colore produce effetti evidenti.
Re: Prima stampa - consigli
Ah ecco ok. Ci stavo ragionando poco fa. Perfetto ho capito.Silverprint ha scritto:C'è una minore esposizione del provino rispetto alla stampa. Quando hai fatto il provino scalare ogni step da 0,4 non erano 0,4 veri per via dell'inerzia, ma (per esempio) 0,2 che moltiplicati per 4 fanno 0,8 secondi... se esponi per 1,6 secondi c'è uno stop in più.teogamba ha scritto:Il tempo del quarto step é 1.6 secondi essendo ogni step 0.4. Considerando l'inzerzia di cui sopra, dovrebbe esserci una sotto esposizione, non sovra esposizione. No?
Normalissimo no. Di solito il potenziometro c'è sugli ingranditori con luce puntiforme. Che ingranditore hai? Che lampadina monta?teogamba ha scritto: Altra cosa: è normale che l'ingranditore sia collegato ad un potenziometro e poi al timer? Così facendo non si mette in gioco un'ulteriore variabile, la potenza della lampadina?
Un potenziometro introduce sicuramente un altra variabile, anzi due e anche poco controllabili: la ripetibilità della posizione del potenziometro e una variazione della temperatura colore. Usando carte a contrasto variabile la variazione di temperatura colore produce effetti evidenti.
Lunedì vado e controllo il tipo di ingranditore. E' molto spartano... una lampadina e una lente con scritte cinesi... insomma, quello che passa il convento è questo.
Cosa dovrei controlllare esattamente? Ieri ho cercato di chiedere se era a luce condensata o diffusa ma non sono riuscito a farmi capire.
Controllerò il tipo di lampadina... e poi?
Nel caso esluda il potenziometro, come faccio ad ottenere un tempo più lungo?? Ero già ad f/11 e posso arrivare fino ad f/16, uno stop solo in più.

