Prime stampe con carta baritata....
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Prime stampe con carta baritata....
Salve a tutti gli amici di Analogia e ancora Buon 2011!
Ieri ho fatto la mia prima sessione in CO sperimentando per la prima volta una carta baritata, la ILFORD Multigrade FB IV fogli da 24.0 x 30.5 cm.
Premetto che mi sono divertito tantissimo e che ho "sentito", per la prima volta nella mia esperienza dilettantistica, un vero brivido sulla pelle, già dai primi provini! Ho capito veramente cos'è la fotografia in bianco e nero e mi domando come ho fatto in tanti anni a comprare solo carta politenata......vabbè veniamo al dunque. Volevo rappresentarvi le difficoltà che ho trovato con questa carta in modo da avere da voi suggerimenti per migliorare la prossima volta.
1) PROVINI
Ho sacrificato un foglio ritagliando delle piccole strisce per fare delle prove di esposizione. Ho sviluppato, fissato, lavato ed asciugato (con l’asciugacapelli!) i provini per vedere effettivamente l’effetto finale della carta asciutta. Ho letto infatti che questa carta una volta asciutta rende i neri ancora piu’ neri. Ho scelto il tempo che mi sembrava migliore (17 secondi per un diaframma F8 per stampe da pellicola 35mm su 24x35). Nonostante queste accortezze le foto successivamente, finita la sessione di CO, sono risultate leggermente scure.
La foto dove ho preso i campioni era un paesaggio, probabilmente la prossima volta devo prendere il volto di una persona per verificare bene il grigio dell’incarnato.
In definitiva la vera difficoltà di questa carta mi sembra il fatto di governare l’effetto finale.
2) LA FASE ASCIUTTA
Sebbene la carta fosse multigrade non ho utilizzato filtraggi in quanto le foto avevano già il giusto grado di tonalità. Nonostante la confezione fosse da 50 fogli, e quindi avesse uno scatolato, i fogli erano leggermente imbarcati, non avendo un marginatore ho avuto qualche difficoltà a tenere la carta perfettamente piana. Mi consigliate di comprare un marginatore?
3) LA FASE UMIDA
I fogli prima del processo chimico sembrano molto piu’ robusti di quelli politenati, in realtà poi sviluppati fissati e lavati sembrano perdere un po’ di consistenza. La cosa piu’ difficile mi è sembrato il lavaggio e l’asciugatura. Ci sono limiti di tempo da rispettare in termini di minuti per il lavaggio delle stampe? Nella fase di asciugatura i fogli tendono a incurvarsi e a piegarsi (io li asciugo stendendoli per un angolo al classico filo con la molletta). Inoltre la cosa strana è che i provini asciugati con l’asciugacapelli sembrano piu’ brillanti e lucenti delle stampe che invece sono state semplicemente stese…. C’è un modo piu’ coretto di asciugare questa carta?
Ok grazie per i consigli e scusate la prossima volta saro’ piu’ sintetico.
Luigi
Ieri ho fatto la mia prima sessione in CO sperimentando per la prima volta una carta baritata, la ILFORD Multigrade FB IV fogli da 24.0 x 30.5 cm.
Premetto che mi sono divertito tantissimo e che ho "sentito", per la prima volta nella mia esperienza dilettantistica, un vero brivido sulla pelle, già dai primi provini! Ho capito veramente cos'è la fotografia in bianco e nero e mi domando come ho fatto in tanti anni a comprare solo carta politenata......vabbè veniamo al dunque. Volevo rappresentarvi le difficoltà che ho trovato con questa carta in modo da avere da voi suggerimenti per migliorare la prossima volta.
1) PROVINI
Ho sacrificato un foglio ritagliando delle piccole strisce per fare delle prove di esposizione. Ho sviluppato, fissato, lavato ed asciugato (con l’asciugacapelli!) i provini per vedere effettivamente l’effetto finale della carta asciutta. Ho letto infatti che questa carta una volta asciutta rende i neri ancora piu’ neri. Ho scelto il tempo che mi sembrava migliore (17 secondi per un diaframma F8 per stampe da pellicola 35mm su 24x35). Nonostante queste accortezze le foto successivamente, finita la sessione di CO, sono risultate leggermente scure.
La foto dove ho preso i campioni era un paesaggio, probabilmente la prossima volta devo prendere il volto di una persona per verificare bene il grigio dell’incarnato.
In definitiva la vera difficoltà di questa carta mi sembra il fatto di governare l’effetto finale.
2) LA FASE ASCIUTTA
Sebbene la carta fosse multigrade non ho utilizzato filtraggi in quanto le foto avevano già il giusto grado di tonalità. Nonostante la confezione fosse da 50 fogli, e quindi avesse uno scatolato, i fogli erano leggermente imbarcati, non avendo un marginatore ho avuto qualche difficoltà a tenere la carta perfettamente piana. Mi consigliate di comprare un marginatore?
3) LA FASE UMIDA
I fogli prima del processo chimico sembrano molto piu’ robusti di quelli politenati, in realtà poi sviluppati fissati e lavati sembrano perdere un po’ di consistenza. La cosa piu’ difficile mi è sembrato il lavaggio e l’asciugatura. Ci sono limiti di tempo da rispettare in termini di minuti per il lavaggio delle stampe? Nella fase di asciugatura i fogli tendono a incurvarsi e a piegarsi (io li asciugo stendendoli per un angolo al classico filo con la molletta). Inoltre la cosa strana è che i provini asciugati con l’asciugacapelli sembrano piu’ brillanti e lucenti delle stampe che invece sono state semplicemente stese…. C’è un modo piu’ coretto di asciugare questa carta?
Ok grazie per i consigli e scusate la prossima volta saro’ piu’ sintetico.
Luigi


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Re: Prime stampe con carta baritata....
Bravo Luigi! E complimenti per l'ottimo spirito di osservazione, hai riportato dettagli che di solito si apprezzano solo dopo qualche tempo che si stampa.
Continuo a pensare che il quid che ha in più la baritata sia sempre un po' troppo sopravvalutata, sembra quasi ci sia una "mistica" della baritata quando, secondo la mia modesta opinione, a parte le differenze di resa della superficie si ottengono eccellenti risultati con entrambe. Poi anche io preferisco la baritata.
Cerco di risponderti punto per punto:
1. Le carte fotografiche, quelle baritate in particolare, quando asciugano tendono a scurire i bianchi, non i neri. Un bel bianco brillante con un accenno di dettagli su una stampa bagnata acquisterà più densità e dettaglio una volta asciutta. E dato che è buona norma scegliere il tempo di esposizione della stampa sulle luci è molto importante che la valutazione del provino venga fatta con la carta asciutta.
Inoltre giudicare un provino, soprattutto se piuttosto piccolo, non è facile, l'occhio viene facilmente ingannato dalle tonalità adiacenti all'area che si sta osservando (hai mai visto le illusioni ottiche in cui lo stesso quadrato grigio appare più chiaro o più scuro a seconda se lo sfondo è biano o nero?). Il mio consiglio è di fare dei provini piuttosto generosi, di valutarli sotto una buona illuminazione che sia la più simile alle condizioni in cui verosimilmente la stampa finale sarà osservata, e di poggiare la striscia su uno sfondo grigio neutro e magari valutarla anche un po' da lontano, cercando di rimanere focalizzati con lo sguardo sul settore che ci appare giusto.
2. Io di solito preferisco usare sempre il filtro MG. La carta MG senza filtro ha una gradazione di circa 2-21/2 ma una sensibilità molto più alta, se decido di cambiare gradazione di contrasto devo rifare il provino di esposizione, col filtro posso evitarlo. La carta baritata è normale che sia leggermente incurvata, di fatto è un foglio di semplice cartoncino ricoperto da gelatina; i due materiali hanno diversi coefficenti di dilatazione e quando uno strato tira più dell'altro la carta si incurva. Il marginatore alcuni lo amano altri lo odiano, alcuni lo ritengono indispensabile altri soldi buttati. Quattro rotolini fatti con del nastro adesivo di carta, magari passato un paio di volte sul palmo della mano per ridurre il potere adesivo ed evitare che strappi via la carta quando si toglie, sono più che sufficienti a tenere ben spianato un foglio 24x30. Decidi tu in base a come ti trovi se prenderlo o meno, se vuoi le stampe con i bordi oppure no.
3. Come ti ho accennato prima la base è semplice carta, quando si bagna si "ammolla". La politeneta è un cartoncino plastificato, quando è immerso in un liquido la fibra della carta non assorbe perché protetto dal politilene. La baritata è anche più difficile da maneggiare, quando è bagnata è piuttosto delicata e una piegatura troppo brusca ti lascia un segno indelebile sulla superficie. Le stampe vanno lavate molto bene, la base in carta è come una spugna spontex, assorbe le soluzioni in cui viene immersa e deve essere lavata dentro senza poter essere strizzata (al contrario della spontex
).
Però se lasciata in ammollo troppo tempo (all'incirca >12h per la mia esperienza, ma molto dipende anche dalle varie marche) le fibre della carta cominciano a perdere coesione e la stampa non ti ritornerà mai piatta una volta che asciuga. Comunque non è che la stampa ti si scioglie nella bacinella, io più volte ho lasciato le stampe in ammollo per tutta la notte, quando le asciugavo i bordi rimanevano ondulati, a mo' di mantello della seppia. Conviene sempre lasciare un bordo generoso intorno.
In asciugatura è normale che i fogli si incurvino leggermente; rimangono "vivi" anche una volta asciutti e si incurvano a seconda dell'umidità dell'ambiente. Appendere con la molletta una stampa baritata è forse il metodo peggiore per asciugarla, il foglio si arriccia troppo. Togli l'eccesso d'acqua con una racletta (quelle cose che usano i lavavetri) o con un tergicristallo quindi lascia asciugare il foglio a faccia in giù appoggiato su una superfice pulita e che non lasci peli (tipo formica o meglio stoffa sintetica tipo nylon) oppure su una retina in plastica in modo che l'aria circoli su entrambe le superfici della stampa; in 24h di solito sono asciutte e piuttosto piatte. Altrimenti puoi acquistare una smaltatrice, asciugano molto più velocemente.
E' vero, se asciugata all'aria calda la carta baritata è più brillante, se ti piace l'effetto puoi usare il phon ma l'aria calda sparata sulla gelatina appiccicosa può farti aderire dei pelucchi di polvere alla superficie ch epoi sono difficili da togliere.
Spero di essere stato esauriente.
Continuo a pensare che il quid che ha in più la baritata sia sempre un po' troppo sopravvalutata, sembra quasi ci sia una "mistica" della baritata quando, secondo la mia modesta opinione, a parte le differenze di resa della superficie si ottengono eccellenti risultati con entrambe. Poi anche io preferisco la baritata.
Cerco di risponderti punto per punto:
1. Le carte fotografiche, quelle baritate in particolare, quando asciugano tendono a scurire i bianchi, non i neri. Un bel bianco brillante con un accenno di dettagli su una stampa bagnata acquisterà più densità e dettaglio una volta asciutta. E dato che è buona norma scegliere il tempo di esposizione della stampa sulle luci è molto importante che la valutazione del provino venga fatta con la carta asciutta.
Inoltre giudicare un provino, soprattutto se piuttosto piccolo, non è facile, l'occhio viene facilmente ingannato dalle tonalità adiacenti all'area che si sta osservando (hai mai visto le illusioni ottiche in cui lo stesso quadrato grigio appare più chiaro o più scuro a seconda se lo sfondo è biano o nero?). Il mio consiglio è di fare dei provini piuttosto generosi, di valutarli sotto una buona illuminazione che sia la più simile alle condizioni in cui verosimilmente la stampa finale sarà osservata, e di poggiare la striscia su uno sfondo grigio neutro e magari valutarla anche un po' da lontano, cercando di rimanere focalizzati con lo sguardo sul settore che ci appare giusto.
2. Io di solito preferisco usare sempre il filtro MG. La carta MG senza filtro ha una gradazione di circa 2-21/2 ma una sensibilità molto più alta, se decido di cambiare gradazione di contrasto devo rifare il provino di esposizione, col filtro posso evitarlo. La carta baritata è normale che sia leggermente incurvata, di fatto è un foglio di semplice cartoncino ricoperto da gelatina; i due materiali hanno diversi coefficenti di dilatazione e quando uno strato tira più dell'altro la carta si incurva. Il marginatore alcuni lo amano altri lo odiano, alcuni lo ritengono indispensabile altri soldi buttati. Quattro rotolini fatti con del nastro adesivo di carta, magari passato un paio di volte sul palmo della mano per ridurre il potere adesivo ed evitare che strappi via la carta quando si toglie, sono più che sufficienti a tenere ben spianato un foglio 24x30. Decidi tu in base a come ti trovi se prenderlo o meno, se vuoi le stampe con i bordi oppure no.
3. Come ti ho accennato prima la base è semplice carta, quando si bagna si "ammolla". La politeneta è un cartoncino plastificato, quando è immerso in un liquido la fibra della carta non assorbe perché protetto dal politilene. La baritata è anche più difficile da maneggiare, quando è bagnata è piuttosto delicata e una piegatura troppo brusca ti lascia un segno indelebile sulla superficie. Le stampe vanno lavate molto bene, la base in carta è come una spugna spontex, assorbe le soluzioni in cui viene immersa e deve essere lavata dentro senza poter essere strizzata (al contrario della spontex

Però se lasciata in ammollo troppo tempo (all'incirca >12h per la mia esperienza, ma molto dipende anche dalle varie marche) le fibre della carta cominciano a perdere coesione e la stampa non ti ritornerà mai piatta una volta che asciuga. Comunque non è che la stampa ti si scioglie nella bacinella, io più volte ho lasciato le stampe in ammollo per tutta la notte, quando le asciugavo i bordi rimanevano ondulati, a mo' di mantello della seppia. Conviene sempre lasciare un bordo generoso intorno.
In asciugatura è normale che i fogli si incurvino leggermente; rimangono "vivi" anche una volta asciutti e si incurvano a seconda dell'umidità dell'ambiente. Appendere con la molletta una stampa baritata è forse il metodo peggiore per asciugarla, il foglio si arriccia troppo. Togli l'eccesso d'acqua con una racletta (quelle cose che usano i lavavetri) o con un tergicristallo quindi lascia asciugare il foglio a faccia in giù appoggiato su una superfice pulita e che non lasci peli (tipo formica o meglio stoffa sintetica tipo nylon) oppure su una retina in plastica in modo che l'aria circoli su entrambe le superfici della stampa; in 24h di solito sono asciutte e piuttosto piatte. Altrimenti puoi acquistare una smaltatrice, asciugano molto più velocemente.
E' vero, se asciugata all'aria calda la carta baritata è più brillante, se ti piace l'effetto puoi usare il phon ma l'aria calda sparata sulla gelatina appiccicosa può farti aderire dei pelucchi di polvere alla superficie ch epoi sono difficili da togliere.
Spero di essere stato esauriente.
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Re: Prime stampe con carta baritata....
benvenuto nel mondo della baritata....una volta che provi questa carta non torni più sulla politenata. Per me è stato cosi.
Proprio in questi gg ho ordinato un pacco di Ilford galerie gradazione 3 .... :-)
Per quanto riguarda le tue domande mi sembra che ti sia stata già data un'ottima risposta.
Per la cronaca: Io ho il marginatore, ma come ti hanno detto puoi anche usare 4 pezzetti di scotch possibilmente quello cartonato che è meno aggressivo.
Ciao
Proprio in questi gg ho ordinato un pacco di Ilford galerie gradazione 3 .... :-)
Per quanto riguarda le tue domande mi sembra che ti sia stata già data un'ottima risposta.
Per la cronaca: Io ho il marginatore, ma come ti hanno detto puoi anche usare 4 pezzetti di scotch possibilmente quello cartonato che è meno aggressivo.
Ciao
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Re: Prime stampe con carta baritata....
Ciao Luigi
Mi sa che andiamo di pari passo, visto che anche io ho appena iniziato a fare stampe con la mia prima baritata, piu precisamente la Fomabrom Variant 112.
La prima in assoluto, mi è uscita piuttosto scura, sebbene fossi convinto di aver scelto il tempo giusto.
Il marginatore, sebbene non indispensabile, è di una comodità assurda, quindi ti consiglio di comprarne uno, magari usato, magari a 4 lame, so però che spesso hanno costi a dir poco proibitivi...
Beh sull'asciugatura, sapevo che si arricciava, ma non credevo in quel modo, va oltre la mia immaginazione.
Alcuni consigliano di farle asciugare su fogli di cartone, io ho provato a metterla fra due fogli di cartone ondulato (ovviamente era liscio) ma il risultato è stato di ottenere una stampa ondulata!!
Ora sto provando con 2 stampe emulsione contro emulsione in mezzo a due vetri sotto vari libri e sembra funzionare.
Ricordo un video di Ansel Adams nel quale asciugava i provini con il forno a microonde, cercalo su youtube, dovrebbe esserci.
Inoltre una cosa che mi è parecchio oscura, sono i filtri di contrasto, e i casi nei quali vanno usati, e quale gradazione usare, per questo ho iniziato la rilettura, de "la stampa" di A.A.
Mi sa che andiamo di pari passo, visto che anche io ho appena iniziato a fare stampe con la mia prima baritata, piu precisamente la Fomabrom Variant 112.
La prima in assoluto, mi è uscita piuttosto scura, sebbene fossi convinto di aver scelto il tempo giusto.
Il marginatore, sebbene non indispensabile, è di una comodità assurda, quindi ti consiglio di comprarne uno, magari usato, magari a 4 lame, so però che spesso hanno costi a dir poco proibitivi...
Beh sull'asciugatura, sapevo che si arricciava, ma non credevo in quel modo, va oltre la mia immaginazione.
Alcuni consigliano di farle asciugare su fogli di cartone, io ho provato a metterla fra due fogli di cartone ondulato (ovviamente era liscio) ma il risultato è stato di ottenere una stampa ondulata!!
Ora sto provando con 2 stampe emulsione contro emulsione in mezzo a due vetri sotto vari libri e sembra funzionare.
Ricordo un video di Ansel Adams nel quale asciugava i provini con il forno a microonde, cercalo su youtube, dovrebbe esserci.
Inoltre una cosa che mi è parecchio oscura, sono i filtri di contrasto, e i casi nei quali vanno usati, e quale gradazione usare, per questo ho iniziato la rilettura, de "la stampa" di A.A.
Non c'è strada che porti alla pace che non sia la pace, l'intelligenza e la Verità. (M. K. Gandhi)
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Re: Prime stampe con carta baritata....
Ciao Stormy,
ti sconsiglio di usare il cartone per asciugare le stampe, è il tipo di "carta" più inquinato che ci possa essere; è inutile lavare le stampe per un'ora e poi farle "risporcare" asciugandole sul cartone. Prova il sistema che ho consigliato a Luigi e vedi se per te va bene.
Per i filtri di contrasto ti do questo consiglio, molto pratico, poi magari si può tornare sull'argomento per sviscerarlo più a fondo.
Quando fai il provino di stampa focalizza la tua attenzione solo sulle parti più chiare, trova cioé il tempo di esposizione che rende in maniera corretta le luci. Scelto il settore che per te ha le luci giuste, controlla le parti scure; se sono troppo chiare e grigie aumenta il numero del filtro (ad esempio da N.2 al N.3), se sono troppo scure e nere diminuisci il contrasto. Fai passaggi di un numero intero e lascia le mezze gradazioni ad eventuali successivi miglioramenti.
ti sconsiglio di usare il cartone per asciugare le stampe, è il tipo di "carta" più inquinato che ci possa essere; è inutile lavare le stampe per un'ora e poi farle "risporcare" asciugandole sul cartone. Prova il sistema che ho consigliato a Luigi e vedi se per te va bene.
Per i filtri di contrasto ti do questo consiglio, molto pratico, poi magari si può tornare sull'argomento per sviscerarlo più a fondo.
Quando fai il provino di stampa focalizza la tua attenzione solo sulle parti più chiare, trova cioé il tempo di esposizione che rende in maniera corretta le luci. Scelto il settore che per te ha le luci giuste, controlla le parti scure; se sono troppo chiare e grigie aumenta il numero del filtro (ad esempio da N.2 al N.3), se sono troppo scure e nere diminuisci il contrasto. Fai passaggi di un numero intero e lascia le mezze gradazioni ad eventuali successivi miglioramenti.
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Re: Prime stampe con carta baritata....
Io per l'asciugatura ho preso sulla baia una smaltatrice.....devo dire che ho avuto risultati contrastanti, mi spiego meglio.
Con la smaltatrice è possibile fare due tiupi diversi di asciugatura:
1 - Smaltatura
La smaltatura si fa usando una lastra che viene fornita insieme alla smaltatrice e con l'emulsione rivolta verso la lastra.
Per fare questa cosa è necessario seguire una procedura molto rigorosa
- è necessario preparare acqua distillata ed imbibente
- è necessario mettere la foto sulla piastra all'interno di una bacinella con H20 distallata ed imbibente
- è necessario togliere la lastra con la foto dall'H20 e poi lavare via l'acqua residua con un rullo, possibilmente su un piano inclinato
A questo punto si può smaltare la foto, che risulterà lucida
..... i risultati che ho ottenuto non mi hanno granchè soddisfatto
2 - Asciugatura
Molto più semplice
In pratica si mette la foto nella smaltatrice senza la lastra per smaltare.
La foto va messa con l'emulsione rivolta verso l'alto (non a contatto della superficie calda)
15 minuti circa e la foto è perfettamente asciugata, stirata ma non lucida.
..... i risultati che ho ottenuto sono molto soddisfacenti e ad oggi uso sempre questa tecbica per asciugare le foto
Ciao
Con la smaltatrice è possibile fare due tiupi diversi di asciugatura:
1 - Smaltatura
La smaltatura si fa usando una lastra che viene fornita insieme alla smaltatrice e con l'emulsione rivolta verso la lastra.
Per fare questa cosa è necessario seguire una procedura molto rigorosa
- è necessario preparare acqua distillata ed imbibente
- è necessario mettere la foto sulla piastra all'interno di una bacinella con H20 distallata ed imbibente
- è necessario togliere la lastra con la foto dall'H20 e poi lavare via l'acqua residua con un rullo, possibilmente su un piano inclinato
A questo punto si può smaltare la foto, che risulterà lucida
..... i risultati che ho ottenuto non mi hanno granchè soddisfatto
2 - Asciugatura
Molto più semplice
In pratica si mette la foto nella smaltatrice senza la lastra per smaltare.
La foto va messa con l'emulsione rivolta verso l'alto (non a contatto della superficie calda)
15 minuti circa e la foto è perfettamente asciugata, stirata ma non lucida.
..... i risultati che ho ottenuto sono molto soddisfacenti e ad oggi uso sempre questa tecbica per asciugare le foto
Ciao
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Re: Prime stampe con carta baritata....
Infatti il "metodo" del cartone, l'ho accantonato, a quanto pare sembra che uno dei metodi migliori è quello dei telai di rete fine, ma per ora non ce li ho, e non ho in programma di realizzarlichromemax ha scritto:Ciao Stormy,
ti sconsiglio di usare il cartone per asciugare le stampe, è il tipo di "carta" più inquinato che ci possa essere; è inutile lavare le stampe per un'ora e poi farle "risporcare" asciugandole sul cartone. Prova il sistema che ho consigliato a Luigi e vedi se per te va bene.
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Re: Prime stampe con carta baritata....
Etrusco la smaltatura è un.... pain in the ass per dirla alla Clint.
Sono anni che ho lasciato perdere ma ai tempi mi ci sono messo di buzzo buono e alla fine riuscii ad ottenere discreti risultati.
Il problema principale con la smaltatura è la qualità e la durezza dell'emulsione. Per evitare che la superficie delle stampe si rovini, la gelatina dell'emulsione è più o meno indurita e questo porta inevitabilmente a grossi problemi nella smaltatura e i risultati possono essere variabili a seconda della marca e della partita di carta. Il bagno imbibente a me è stato poco utile, mentre mi ha aiutato ad avere risultati migliori un consiglio che lessi in un vecchissimo libro di fotografia, cioé lavare con un fortissimo getto d'acqua fredda la superficie della stampa. Io poggiavo la stampa nella vasca da bagno e con tutto il rubinetto dell'acqua aperto passavo con il doccino la superficie della stampa. Quindi la poggiavo subito su una lastra di vetro e la rullavo con un rullo di gomma, molte volte ma senza una pressione eccessiva, quindi coprivo con un asciugamano pulito in cotone e lasciavo sopra un libro come peso. Ci veleva una settimana prima che la stampa asciugasse ma quando era "cotta" a puntino bastava un colpetto secco con l'unghia sul bordo e la stampa si staccava dal vetro con un "clack" e scivolava via sopra il cuscino d'aria che si creava tra le superfici perfettamente liscie del vetro e della gelatina smaltata.
L'effetto e super-luster-glossy-iper-riflettente, la stampa sembra vetrificata, rimane più dritta e rigida, i neri diventano più intensi e il contrasto aumenta leggermente. Peccato che poi si riesca a vedere solo una porzione di stampa tra un caledoscopio di riflessi su quella superficie così troppo lucida
Se ti interessa dovrei avere ancora da qualche parte gli appunti sui metodi che usavo.
Sono anni che ho lasciato perdere ma ai tempi mi ci sono messo di buzzo buono e alla fine riuscii ad ottenere discreti risultati.
Il problema principale con la smaltatura è la qualità e la durezza dell'emulsione. Per evitare che la superficie delle stampe si rovini, la gelatina dell'emulsione è più o meno indurita e questo porta inevitabilmente a grossi problemi nella smaltatura e i risultati possono essere variabili a seconda della marca e della partita di carta. Il bagno imbibente a me è stato poco utile, mentre mi ha aiutato ad avere risultati migliori un consiglio che lessi in un vecchissimo libro di fotografia, cioé lavare con un fortissimo getto d'acqua fredda la superficie della stampa. Io poggiavo la stampa nella vasca da bagno e con tutto il rubinetto dell'acqua aperto passavo con il doccino la superficie della stampa. Quindi la poggiavo subito su una lastra di vetro e la rullavo con un rullo di gomma, molte volte ma senza una pressione eccessiva, quindi coprivo con un asciugamano pulito in cotone e lasciavo sopra un libro come peso. Ci veleva una settimana prima che la stampa asciugasse ma quando era "cotta" a puntino bastava un colpetto secco con l'unghia sul bordo e la stampa si staccava dal vetro con un "clack" e scivolava via sopra il cuscino d'aria che si creava tra le superfici perfettamente liscie del vetro e della gelatina smaltata.
L'effetto e super-luster-glossy-iper-riflettente, la stampa sembra vetrificata, rimane più dritta e rigida, i neri diventano più intensi e il contrasto aumenta leggermente. Peccato che poi si riesca a vedere solo una porzione di stampa tra un caledoscopio di riflessi su quella superficie così troppo lucida

Se ti interessa dovrei avere ancora da qualche parte gli appunti sui metodi che usavo.
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Re: Prime stampe con carta baritata....
Ciao a tutti, nelle successive sessioni di CO (ultima sabato scorso) ho provato a far asciugare le stampe eliminando l'acqua con un tergivetro e stendendole poi "a pancia in sotto" sul tavolo del salone su cui avevo messo una tovaglia di plastica. Le stampe si sono asciugate piane, ma poi nei successivi giorni si sono incurvate e sono diventate di nuovo concave...
Questa parte dell'asciugatura è veramente la piu' difficile...in ogni caso la carta è proprio bella, ho stampato una sequenza di 4 foto dei miei gemellini dal barbiere, mentre vengono "tagliati". Ho mantenuto il bordo del fotogramma con i dentini ed i numeri dei fotogrammi...è venuta fuori una cornice di un nero eccezionale!!!
Luigi
Questa parte dell'asciugatura è veramente la piu' difficile...in ogni caso la carta è proprio bella, ho stampato una sequenza di 4 foto dei miei gemellini dal barbiere, mentre vengono "tagliati". Ho mantenuto il bordo del fotogramma con i dentini ed i numeri dei fotogrammi...è venuta fuori una cornice di un nero eccezionale!!!
Luigi
Re: Prime stampe con carta baritata....
Scusate, il cambio di argomento. Sono alle prime armi con la camera oscura. Durante la mia ultima sessione di stampa, stavo provando a stampare su della politenata contrasto variabile Foma 18x24. Non c'è stato verso di far venire l'immagine a fuoco. Le ho provate tutte: marginatore, vetro, ho controllato il fuoco col focometro piu volte, ma niente da fare. Alla fine la stampa risultava sempre come se fosse sfocata. Ho provato a tenere sotto controllo il fuoco col focheggiatore per più tempo caso mai durante l'accensione prolungata dell'ingranditore il fuoco cambiava, ma nulla. Che possa essere la carta?
Non so proprio darmi una spiegazione: aiutatemiiii!!!
Non so proprio darmi una spiegazione: aiutatemiiii!!!

