Grazie Silverprint,
mi attivo subito per seguire i tuoi suggerimenti.
Puoi per favore indicarmi quali sono le carte più vresatili e con quali sviluppi rispondono meglio?
Grazie di nuovo
Valgian
Prime stampe - scelta sviluppo carta
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Re: Prime stampe - scelta sviluppo carta
Valentino Giannini, alias valgian
Luci e ombre d'argento
La grande foto è l’immagine di un’idea.
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Re: Prime stampe - scelta sviluppo carta
Ciaooo
@Isos. Beh... dipende dalla diluizione. ;)
@ Valgian... No. Piuttosto ti suggerisco una metodologia di test di base per la carta.
Un buon consiglio è quello di abituarsi a fare lo sviluppo fattoriale. Il "tempo di comparsa" è effettivamente un buon riferimento per valutare il trattamento della carta.
Test del tempo di sviluppo minimo: fare un provino scalare (senza negativo, solo luce) con esposizione un po' abbondante, sviluppare con il tempo medio suggerito. Trovato il tempo più breve che fornisce Dmax (ovvero la strisciolina che ha un solo lato visibile, essendo per tempi più lunghi tutto ugualmente "nero"), si espone un intero foglio (min. 24x30, altrimenti usare più fogli), facendo un nuovo scalare facendoci 5/6 "strisce" a partire dal tempo appena più breve (usando intervalli di esposizione ravvicinati) di quello appena trovato. Questo foglio va tagliato in 3/4 strisce (ovviamente in modo che su ognuna ci siano le varie esposizioni) e poi ognuna di queste sviluppata per tempi diversi. Come tempo minimo provare 3 volte il tempo di comparsa, poi 3,5 - 4 - 5 - 6.
Il tempo di sviluppo minimo usabile è quello in cui avviene uno sviluppo uniforme, non tanto quello che da un nero nerissimo. Come verifica di controllo è bene esporre e sviluppare anche un intero foglio e osservare il risultato in controluce.
Alcune carte potrebbero non dare un Dmax sufficiente per il tempo minimo di sviluppo (che è quello che sviluppa uniformemente), ovvio che nel caso dovremmo considerare come tempo minimo quello che produce un Dmax per noi sufficiente, naturalmente dopo avere verificato che aumentando l'esposizione Dmax non aumenta. Attenzione però che Dmax sufficiente, insufficiente è una valutazione soggettiva. Ci sono in giro splendidi lavori privi di "neri" dalla Dmax elevata.
Test del tempo di sviluppo massimo: Per farlo una scala graduata tipo la Stouffer può essere utile, altrimenti fare (sempre senza negativo) un provinone scalare con un sacco di striscioline (una ventina), usando come tempo max quello che da il minimo nero (che avete appena trovato) e come tempo minimo niente... ovvero penultima "striscia" con 1 - 2 secondi, ultima non esposta. Questo foglio va tagliato in 7/8 strisce che andranno sviluppate per tempi diversi (al solito meglio usare un foglio grandicello, altrimenti ne fate 7/8 identici). Sviluppate poi variando il fattore di sviluppo. Partendo dal tempo minimo fino ad arrivare ad almeno 12 volte il tempo di comparsa. Es: tempo di comparsa x 3; 4; 5; 6; 8; 10; 12... se fate più strisce ed andate oltre non fa male, es 15; 18. La maggior parte delle carte non ha più variazioni dopo le 12 volte, ma non si sa mai. Il tempo massimo utile è quello più lungo oltre il quale non ci sono variazioni, purché, ovviamente, sulla carta non siano apparse macchie.
Con tempi lunghissimi potrebbe apparire della velatura (confrontate la pulizia del bianco), di solito dipende dalla non perfetta sicurezza delle lampade (sviluppare a luci spente, eventualmente e per verifica), oppure potrebbe essere causato dall'invecchiamento della carta o dalla temperatura elevata del rivelatore (va be', ora l'estate è finita, ma l'estate prossima ricordatevene
). Eventualmente riprovare con carta proveniente da un altro lotto di produzione.
Fatti i test avrete molte informazioni sulla carta e sullo sviluppo che state usando. Un tempo di sviluppo medio è circa il doppio del tempo minimo. Se una carta è versatile sarà possibile svilupparla per tempi molto diversi, da 3 a 10 (ed oltre) volte il tempo di comparsa, per es.
@Isos. Beh... dipende dalla diluizione. ;)
@ Valgian... No. Piuttosto ti suggerisco una metodologia di test di base per la carta.
Un buon consiglio è quello di abituarsi a fare lo sviluppo fattoriale. Il "tempo di comparsa" è effettivamente un buon riferimento per valutare il trattamento della carta.
Test del tempo di sviluppo minimo: fare un provino scalare (senza negativo, solo luce) con esposizione un po' abbondante, sviluppare con il tempo medio suggerito. Trovato il tempo più breve che fornisce Dmax (ovvero la strisciolina che ha un solo lato visibile, essendo per tempi più lunghi tutto ugualmente "nero"), si espone un intero foglio (min. 24x30, altrimenti usare più fogli), facendo un nuovo scalare facendoci 5/6 "strisce" a partire dal tempo appena più breve (usando intervalli di esposizione ravvicinati) di quello appena trovato. Questo foglio va tagliato in 3/4 strisce (ovviamente in modo che su ognuna ci siano le varie esposizioni) e poi ognuna di queste sviluppata per tempi diversi. Come tempo minimo provare 3 volte il tempo di comparsa, poi 3,5 - 4 - 5 - 6.
Il tempo di sviluppo minimo usabile è quello in cui avviene uno sviluppo uniforme, non tanto quello che da un nero nerissimo. Come verifica di controllo è bene esporre e sviluppare anche un intero foglio e osservare il risultato in controluce.
Alcune carte potrebbero non dare un Dmax sufficiente per il tempo minimo di sviluppo (che è quello che sviluppa uniformemente), ovvio che nel caso dovremmo considerare come tempo minimo quello che produce un Dmax per noi sufficiente, naturalmente dopo avere verificato che aumentando l'esposizione Dmax non aumenta. Attenzione però che Dmax sufficiente, insufficiente è una valutazione soggettiva. Ci sono in giro splendidi lavori privi di "neri" dalla Dmax elevata.
Test del tempo di sviluppo massimo: Per farlo una scala graduata tipo la Stouffer può essere utile, altrimenti fare (sempre senza negativo) un provinone scalare con un sacco di striscioline (una ventina), usando come tempo max quello che da il minimo nero (che avete appena trovato) e come tempo minimo niente... ovvero penultima "striscia" con 1 - 2 secondi, ultima non esposta. Questo foglio va tagliato in 7/8 strisce che andranno sviluppate per tempi diversi (al solito meglio usare un foglio grandicello, altrimenti ne fate 7/8 identici). Sviluppate poi variando il fattore di sviluppo. Partendo dal tempo minimo fino ad arrivare ad almeno 12 volte il tempo di comparsa. Es: tempo di comparsa x 3; 4; 5; 6; 8; 10; 12... se fate più strisce ed andate oltre non fa male, es 15; 18. La maggior parte delle carte non ha più variazioni dopo le 12 volte, ma non si sa mai. Il tempo massimo utile è quello più lungo oltre il quale non ci sono variazioni, purché, ovviamente, sulla carta non siano apparse macchie.
Con tempi lunghissimi potrebbe apparire della velatura (confrontate la pulizia del bianco), di solito dipende dalla non perfetta sicurezza delle lampade (sviluppare a luci spente, eventualmente e per verifica), oppure potrebbe essere causato dall'invecchiamento della carta o dalla temperatura elevata del rivelatore (va be', ora l'estate è finita, ma l'estate prossima ricordatevene

Fatti i test avrete molte informazioni sulla carta e sullo sviluppo che state usando. Un tempo di sviluppo medio è circa il doppio del tempo minimo. Se una carta è versatile sarà possibile svilupparla per tempi molto diversi, da 3 a 10 (ed oltre) volte il tempo di comparsa, per es.
Re: Prime stampe - scelta sviluppo carta
OK... questo vale un po' come regola generale, ma a parità di diluizioni, che differenza c'è tra i due? perchè consigli un rivelatore "energico" come il dektol? Lo stesso effetto potrei averlo con altri solo usandoli più concentrati?Silverprint ha scritto:Ciaooo
@Isos. Beh... dipende dalla diluizione. ;)
grazie mille! per i consigli e soprattutto per le spiegazioni che vanno oltre il dare "la ricetta"!
"Se il fotografo non vede, la macchina fotografica non lo farà per lui" - Kenro Izu
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Re: Prime stampe - scelta sviluppo carta
A parità di diluizioni purtroppo non significa nulla essendo la "concentrazione dei concentrati"isos1977 ha scritto: OK... questo vale un po' come regola generale, ma a parità di diluizioni, che differenza c'è tra i due?

Niente di particolare, mi piace sulla MG-IV. Fa lavorare quella carta un po' più come piace a me. Solo questione di gusti.isos1977 ha scritto: Perché consigli un rivelatore "energico" come il Dektol?
Proprio lo stesso direi di no. Simile potrebbe anche essere, ma... ha senso? L'energia (che possiamo regolare), non è l'unica cosa che caratterizza un rivelatore.isos1977 ha scritto:Lo stesso effetto potrei averlo con altri solo usandoli più concentrati?
In generale è giusto regolarsi l'energia del rivelatore a piacimento. A mio vedere il fattore "comodità" è rilevante, mettiamo che con una certa carta, una certa stampa venga bene sviluppata con un fattore 12, se il tempo di comparsa fosse di 30" lo sviluppo sarebbe di 6 minuti... chi si scoccia può provare ad aumentare la concentrazione e lasciando inalterato il fattore avrà molto probabilmente risultati identici.
Re: Prime stampe - scelta sviluppo carta
ah, ok. la mia domanda sulla comparazione dei rivelatori a parità di energia era solo per capire le considerazioni che stavano dietro il suggerimento di usare il dektol. Parto con ilford MG IV + dektol e poi faccio qualche variazione per valutare le differenzeSilverprint ha scritto:isos1977 ha scritto:Niente di particolare, mi piace sulla MG-IV. Fa lavorare quella carta un po' più come piace a me. Solo questione di gusti.isos1977 ha scritto: Perché consigli un rivelatore "energico" come il Dektol?
grazie!
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Re: Prime stampe - scelta sviluppo carta
Grazie Silverprint,
"per insegnarmi ad usare la canna da pesca invece di regalrmi un pesce".
Ora mi metterò a fare le prove che mi hai suggerito poi riferirò.
Ciao,
Valgian
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Valentino Giannini, alias valgian
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Re: Prime stampe - scelta sviluppo carta
Prego! ;)
Buon lavoro!
Ah... da non dimenticare. I test sono sempre fatti su una scala finita di valori (scala graduata o provino scalare) mentre le immagini hanno una gradazione infinita di sfumature. I nostri occhi (se ben allenati... ;) ) sono sensibilissimi. Quindi per poter mettere a confronto varie carte e rivelatori, senza prender lucciole per lanterne, i test non bastano e occorre anche stampare delle immagini (possibilmente dalla scala di grigi completa e ben distribuita).
Dai test d'altronde ricaviamo con facilità informazioni che immagini con gradazione infinita non ci darebbero. Insomma le cose non si escludono a vicenda, anzi sono complementari.
Ciaooo
Buon lavoro!
Ah... da non dimenticare. I test sono sempre fatti su una scala finita di valori (scala graduata o provino scalare) mentre le immagini hanno una gradazione infinita di sfumature. I nostri occhi (se ben allenati... ;) ) sono sensibilissimi. Quindi per poter mettere a confronto varie carte e rivelatori, senza prender lucciole per lanterne, i test non bastano e occorre anche stampare delle immagini (possibilmente dalla scala di grigi completa e ben distribuita).
Dai test d'altronde ricaviamo con facilità informazioni che immagini con gradazione infinita non ci darebbero. Insomma le cose non si escludono a vicenda, anzi sono complementari.
Ciaooo
Re: Prime stampe - scelta sviluppo carta
Riesumo questo vecchio post che ho trovato e letto con attenzione (assieme ad altri).Silverprint ha scritto:Ciaooo
@Isos. Beh... dipende dalla diluizione. ;)
@ Valgian... No. Piuttosto ti suggerisco una metodologia di test di base per la carta.
Un buon consiglio è quello di abituarsi a fare lo sviluppo fattoriale. Il "tempo di comparsa" è effettivamente un buon riferimento per valutare il trattamento della carta.
Test del tempo di sviluppo minimo: fare un provino scalare (senza negativo, solo luce) con esposizione un po' abbondante, sviluppare con il tempo medio suggerito. Trovato il tempo più breve che fornisce Dmax (ovvero la strisciolina che ha un solo lato visibile, essendo per tempi più lunghi tutto ugualmente "nero"), si espone un intero foglio (min. 24x30, altrimenti usare più fogli), facendo un nuovo scalare facendoci 5/6 "strisce" a partire dal tempo appena più breve (usando intervalli di esposizione ravvicinati) di quello appena trovato. Questo foglio va tagliato in 3/4 strisce (ovviamente in modo che su ognuna ci siano le varie esposizioni) e poi ognuna di queste sviluppata per tempi diversi. Come tempo minimo provare 3 volte il tempo di comparsa, poi 3,5 - 4 - 5 - 6.
Il tempo di sviluppo minimo usabile è quello in cui avviene uno sviluppo uniforme, non tanto quello che da un nero nerissimo. Come verifica di controllo è bene esporre e sviluppare anche un intero foglio e osservare il risultato in controluce.
Alcune carte potrebbero non dare un Dmax sufficiente per il tempo minimo di sviluppo (che è quello che sviluppa uniformemente), ovvio che nel caso dovremmo considerare come tempo minimo quello che produce un Dmax per noi sufficiente, naturalmente dopo avere verificato che aumentando l'esposizione Dmax non aumenta. Attenzione però che Dmax sufficiente, insufficiente è una valutazione soggettiva. Ci sono in giro splendidi lavori privi di "neri" dalla Dmax elevata.
Test del tempo di sviluppo massimo: Per farlo una scala graduata tipo la Stouffer può essere utile, altrimenti fare (sempre senza negativo) un provinone scalare con un sacco di striscioline (una ventina), usando come tempo max quello che da il minimo nero (che avete appena trovato) e come tempo minimo niente... ovvero penultima "striscia" con 1 - 2 secondi, ultima non esposta. Questo foglio va tagliato in 7/8 strisce che andranno sviluppate per tempi diversi (al solito meglio usare un foglio grandicello, altrimenti ne fate 7/8 identici). Sviluppate poi variando il fattore di sviluppo. Partendo dal tempo minimo fino ad arrivare ad almeno 12 volte il tempo di comparsa. Es: tempo di comparsa x 3; 4; 5; 6; 8; 10; 12... se fate più strisce ed andate oltre non fa male, es 15; 18. La maggior parte delle carte non ha più variazioni dopo le 12 volte, ma non si sa mai. Il tempo massimo utile è quello più lungo oltre il quale non ci sono variazioni, purché, ovviamente, sulla carta non siano apparse macchie.
Con tempi lunghissimi potrebbe apparire della velatura (confrontate la pulizia del bianco), di solito dipende dalla non perfetta sicurezza delle lampade (sviluppare a luci spente, eventualmente e per verifica), oppure potrebbe essere causato dall'invecchiamento della carta o dalla temperatura elevata del rivelatore (va be', ora l'estate è finita, ma l'estate prossima ricordatevene). Eventualmente riprovare con carta proveniente da un altro lotto di produzione.
Fatti i test avrete molte informazioni sulla carta e sullo sviluppo che state usando. Un tempo di sviluppo medio è circa il doppio del tempo minimo. Se una carta è versatile sarà possibile svilupparla per tempi molto diversi, da 3 a 10 (ed oltre) volte il tempo di comparsa, per es.
In effetti, sebbene non mi fossi posto la questione, sapere cosa succede nella bacinella è importante quanto avere idea diciò che avviene nella tank.
In questi giorni di prime stampe, fatti tutti di sgrossature, mi sono accorto che cinque secondi in più di sviluppo della MGIV Perla (D100 1+9 1’45”vs 1’50”, calcolati col metodo fattoriale) a parità di esposizione hanno portato lievi differenze di profondità del “nero”. Lievi ma percepibili a confronto diretto.
Mi riprometto di fare il test con questa accoppiata.
Lorenzo.
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Re: Prime stampe - scelta sviluppo carta
5 secondi mi pare un tempo troppo breve per riuscire a vedere delle differenze, a meno che non ci sia un pesante sottosviluppo (ma dopo quasi 2 minuti penso che non sia il caso), piuttosto potrebbero essere delle variazioni di contrasto.
Re: Prime stampe - scelta sviluppo carta
Mmmh trovi? È una sfumatura ma con le due stampe asciutte vicine si vede.
Pensi ad variazione dell’emulsione sulla carta, pur dallo stesso pacco? O una sorta di “shift” cromatico della lampada?
Pensi ad variazione dell’emulsione sulla carta, pur dallo stesso pacco? O una sorta di “shift” cromatico della lampada?
Lorenzo.

