Primo rullino partendo da 0
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Primo rullino partendo da 0
ho estratto solo le foto che meritavano secondo me, premetto che le ho scansite con uno scanner da 50 euro, infatti si sono sbiadite parecchio, e non rendono come la carta fotografica le mostra in realtà le ha scurite, cmq era delle prove di luce, che ne pensate?
in basso a sinistra c'e' il nome della foto con la luce e il diaframma utilizzati es: 125-F8
mi dispaice che han perso molta qualita' nella scannerizzazione e nel salvataggio in jpg
le foto che mi piacciono di piu' sono i suonatori (delirium jazz band), il naviglio e la vecchia lavanderia (dove c'era molta ombra ma con la giusta impostazione e' venuta nitida)
https://www.dropbox.com/sh/jgai77eoxl4xrrw/ctlksXQ8x-
in basso a sinistra c'e' il nome della foto con la luce e il diaframma utilizzati es: 125-F8
mi dispaice che han perso molta qualita' nella scannerizzazione e nel salvataggio in jpg
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Re: Primo rullino partendo da 0
fanno proprio ribrezzzo?????
:O 43 visite senza commento :O va bene non sono cosi' espressive ma sono prove

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Re: Primo rullino partendo da 0
Ti senti abbandonato? Proprio all'inizio poi!
Analogisti egoisti!
No, no. Tranquillo le tue foto non hanno effetti collaterali pericolosi per la salute!
Scherzi a parte, esprimere un giudizio, valutazione, commento (chiamalo come vuoi) è molto difficile.
Tecnicamente per via della visualizzazione a monitor e/o dei vari passaggi digitali farsi un'idea di come siano i negativi (sono loro che contano in analogico ;) ) è quasi impossibile. Al limite si riescono a volte ad identificare errori consistenti, nulla di più.
Dal punto di vista estetico è anche peggio...
Personalmente mi astengo dal formulare (non solo da esprimere) una valutazione se non di fronte ad un "progetto". E lo faccio perché non credo che ci siano delle regole "a priori" che abbiano una qualche validità; per dirla tutta le regole "a priori" rappresentano secondo me il livello più infimo di relazione con le immagini... A mio modo di vedere solo la riuscita o meno di un insieme all'interno delle "regole non regole" che l'insieme stesso stabilisce si può giudicare.
E aggiungo... La cosa importante è che ti sia piaciuto farle
.

Analogisti egoisti!

No, no. Tranquillo le tue foto non hanno effetti collaterali pericolosi per la salute!
Scherzi a parte, esprimere un giudizio, valutazione, commento (chiamalo come vuoi) è molto difficile.
Tecnicamente per via della visualizzazione a monitor e/o dei vari passaggi digitali farsi un'idea di come siano i negativi (sono loro che contano in analogico ;) ) è quasi impossibile. Al limite si riescono a volte ad identificare errori consistenti, nulla di più.
Dal punto di vista estetico è anche peggio...
Personalmente mi astengo dal formulare (non solo da esprimere) una valutazione se non di fronte ad un "progetto". E lo faccio perché non credo che ci siano delle regole "a priori" che abbiano una qualche validità; per dirla tutta le regole "a priori" rappresentano secondo me il livello più infimo di relazione con le immagini... A mio modo di vedere solo la riuscita o meno di un insieme all'interno delle "regole non regole" che l'insieme stesso stabilisce si può giudicare.
E aggiungo... La cosa importante è che ti sia piaciuto farle

Re: Primo rullino partendo da 0
Silverprint ha scritto: Dal punto di vista estetico è anche peggio...
Personalmente mi astengo dal formulare (non solo da esprimere) una valutazione se non di fronte ad un "progetto". E lo faccio perché non credo che ci siano delle regole "a priori" che abbiano una qualche validità; per dirla tutta le regole "a priori" rappresentano secondo me il livello più infimo di relazione con le immagini... A mio modo di vedere solo la riuscita o meno di un insieme all'interno delle "regole non regole" che l'insieme stesso stabilisce si può giudicare.

Tuttavia sono ben lontano da quel punto e visto che anch'io arranco nella calli(foto)grafia e non certo nello scrivere romanzi mi permetto di dare il mio parere alle immagini :
1- l'insieme delle immagini molto simile a quello che trovo anch'io nei miei rullini, cioè il risultato di una passeggiata in cui si sono scattate foto molto diverse tra loro. Purtroppo viste insieme da occhi "estranei" trasmettono un'idea di disordine , magari sceglierne di meno ma più simili in genere, contesto o altro.
2- le foto mi sembrano abbastanza impersonali, mi ricordano molto mie foto in cui nemmeno io sapevo cosa volevo fotografare e allora "stavo largo" (sopprattutto la foto dei suonatori è molto lontana a mio parere). Nei panorami invece mi sembra manchi un soggetto, e gli oggetti in primo piano mi sembrano abbastanza "intrusi" piuttosto che aiutare a rendere la profondità.
3- in alcune architetture , tipo il vico dei lavandai, mi sembra ti sia limitato a scattare senza cercare di immaginare come una struttura tridimensionale diventi su 2 dimensioni, cercando quindi delle linee attraverso il frame
purtroppo le soluzioni che mi vengono in mente sono invece canoniche: regola dei terzi come se piovesse, sbattere dentro una diagonale appena puoi e soprattutto anche se ti sembra di essere troppo vicino fai lo stesso un passo avanti. ma d'altra parte questi sono gli stessi errori che faccio regolarmente anch'io , per cui prendi queste mie parole come il pensiero di uno che è seduto nel banco di fianco a te nella scuola della fotografia

il problema è che siamo ancora all'asilo!!!!




Re: Primo rullino partendo da 0
sante parole ;)Silverprint ha scritto: Tecnicamente per via della visualizzazione a monitor e/o dei vari passaggi digitali farsi un'idea di come siano i negativi (sono loro che contano in analogico ;) ) è quasi impossibile. Al limite si riescono a volte ad identificare errori consistenti, nulla di più.
Dal punto di vista estetico è anche peggio...
Personalmente mi astengo dal formulare (non solo da esprimere) una valutazione se non di fronte ad un "progetto".
E aggiungo... La cosa importante è che ti sia piaciuto farle.
provo a darti qualche mia impressione...
sull'esposizione a parte il fatto che è difficile valutare dei negativi scansiti e visti su uno schermo... c'è poi la difficoltà di capire se hai fatto errori di esposizione oppure è il negativo sviluppato male o la pellicola con dei problemi... quindi proprio non possiamo dire molto.
sulla composizione... diciamo che le regole sono soggettive, però esiste una grammatica della fotografia vista come mezzo di comunicazione. quindi una foto deve comunicare un messaggio e lo deve comunicare in un modo che sia comprensibile da chi lo riceve. tu cosa vuoi comunicare con le tue foto? io non l'ho capito... ma magari è che sono un po' gnucco!

queste penso siano regolette abbastanza oggettive... poi ci sono quelle soggettive, che dipendono dal gusto personale... ti suggerisco di guardare e studiare tante foto e fotografi. abituerai l'occhio a un suo gusto estetico

"Se il fotografo non vede, la macchina fotografica non lo farà per lui" - Kenro Izu
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Re: Primo rullino partendo da 0
Tanto per rompere le uova nel paniere... Non prendetevela!
Oh no! Te prego!!!!
Dalla fine... lo diceva Capa, poi però si avvicinò troppo...
Impariamo invece che la posizione che assumiamo nello spazio è un atto "significante".
Una delle cose più importanti è proprio il punto da dove si scatta.
Ed in proposito gli zoom sono grandemente diseducativi, la composizione (che brutta parola) "torna", ma il cervello dell'osservatore sa (quasi) sempre dove si trovava il fotografo e quindi se ci si avvicina zoomando si è sempre lontani e per essere vicini bisogna essere fisicamente vicini. Però la vicinanza in se non significa nulla, quel che conta è l'insieme: se non interessa dove suonano i suonatori ci si può avvicinare, ma se invece dove suonano è importante allora forse meglio fare qualche decina di passi indietro... ;)
La regola dei terzi lasciamola al gelataio: una palletta un gusto!
Sarebbe poco interessante già con terzi d'egual peso, ma il variare del colore, della texture, del micro-contrasto, del tono danno pesi diversi alle parti di una immagine e quindi tentare di equilibrarle con un assunto "a priori", sarà anche democratico (un po' per uno), ma non funziona.
La diagonale... mah. A me fa tanto "antico".
Invece riflettiamo (liberamente), questo sì, su cosa accade alle cose quando perdono la terza dimensione.
Nelle immagini ci sono (o si formano) delle linee. Un modo di riorganizzarle è stato "il grafismo" ovvero prendere le linee dislocate nello spazio e con la posizione ed il taglio riorganizzarle nella fotografia. Rodchenko e Moholy Nagy tra i primi ne hanno fatto un segno di stile, ma era tanto tempo fa. A me "eticamente" disturba perché è un atto che fotograficamente "annulla" lo spazio.

mjrndr ha scritto:Purtroppo le soluzioni che mi vengono in mente sono invece canoniche: regola dei terzi come se piovesse, sbattere dentro una diagonale appena puoi e soprattutto, anche se ti sembra di essere troppo vicino, fai lo stesso un passo avanti.


Dalla fine... lo diceva Capa, poi però si avvicinò troppo...

Impariamo invece che la posizione che assumiamo nello spazio è un atto "significante".
Una delle cose più importanti è proprio il punto da dove si scatta.
Ed in proposito gli zoom sono grandemente diseducativi, la composizione (che brutta parola) "torna", ma il cervello dell'osservatore sa (quasi) sempre dove si trovava il fotografo e quindi se ci si avvicina zoomando si è sempre lontani e per essere vicini bisogna essere fisicamente vicini. Però la vicinanza in se non significa nulla, quel che conta è l'insieme: se non interessa dove suonano i suonatori ci si può avvicinare, ma se invece dove suonano è importante allora forse meglio fare qualche decina di passi indietro... ;)
La regola dei terzi lasciamola al gelataio: una palletta un gusto!

Sarebbe poco interessante già con terzi d'egual peso, ma il variare del colore, della texture, del micro-contrasto, del tono danno pesi diversi alle parti di una immagine e quindi tentare di equilibrarle con un assunto "a priori", sarà anche democratico (un po' per uno), ma non funziona.
La diagonale... mah. A me fa tanto "antico".
Invece riflettiamo (liberamente), questo sì, su cosa accade alle cose quando perdono la terza dimensione.
Nelle immagini ci sono (o si formano) delle linee. Un modo di riorganizzarle è stato "il grafismo" ovvero prendere le linee dislocate nello spazio e con la posizione ed il taglio riorganizzarle nella fotografia. Rodchenko e Moholy Nagy tra i primi ne hanno fatto un segno di stile, ma era tanto tempo fa. A me "eticamente" disturba perché è un atto che fotograficamente "annulla" lo spazio.
Re: R: Primo rullino partendo da 0
Ehm... Me le studio e tra circa venti. anni ti rispondo
Per tornare al paragone scolastico tu mi parli di un testo universitario, io del libro "pluffy il paperotto impara a contare fino a due"
Secondo te, se dovessi re- imparare da zero daresti meno peso alle regole classiche e al feticismo per attrezzature e tecnicismi a favore del messaggio oppure è cmq un passaggio obbligato in cui ci si forma e ci si fa le basi?
Andrea

Per tornare al paragone scolastico tu mi parli di un testo universitario, io del libro "pluffy il paperotto impara a contare fino a due"

Secondo te, se dovessi re- imparare da zero daresti meno peso alle regole classiche e al feticismo per attrezzature e tecnicismi a favore del messaggio oppure è cmq un passaggio obbligato in cui ci si forma e ci si fa le basi?
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Re: Primo rullino partendo da 0
Eh, bella domanda...
All'inizo ero anche io sicurissimo di quello che dice Nicola, poi insegnando...
Ho visto studenti che hanno fatto il percorso accademico classico: prima imparando e poi disimparando le regole (me incluso). Tra di loro ne ho anche visti tanti che ci sono rimasti malamente impigliati al punto da non saper guardare nulla che sia appena fuori dalle regole (tristissimo).
Ne ho visti altri (meno) che le regole non le hanno mai prese in considerazione e non di meno hanno poi fatto lavori eccellenti. Diciamo che anche nel modo d'imparare non c'è una regola?
La tecnica non è un fine, è sempre solo un mezzo. Vengono prima le idee e poi il modo tecnicamente più efficace per realizzarle. Prima il messaggio quindi, ma subito dopo il veicolo di trasmissione dello stesso... altrimenti il messaggio "non parte" o parte male, figuriamoci se ha speranza d'arrivare...
Il feticismo per gli apparecchi (imho) è un vano tentativo di compensazione d'altri defict. Però il mezzo conta, non perché sia della marca X o Y, ma perché deve essere uno strumento adatto.
All'inizo ero anche io sicurissimo di quello che dice Nicola, poi insegnando...
Ho visto studenti che hanno fatto il percorso accademico classico: prima imparando e poi disimparando le regole (me incluso). Tra di loro ne ho anche visti tanti che ci sono rimasti malamente impigliati al punto da non saper guardare nulla che sia appena fuori dalle regole (tristissimo).
Ne ho visti altri (meno) che le regole non le hanno mai prese in considerazione e non di meno hanno poi fatto lavori eccellenti. Diciamo che anche nel modo d'imparare non c'è una regola?
La tecnica non è un fine, è sempre solo un mezzo. Vengono prima le idee e poi il modo tecnicamente più efficace per realizzarle. Prima il messaggio quindi, ma subito dopo il veicolo di trasmissione dello stesso... altrimenti il messaggio "non parte" o parte male, figuriamoci se ha speranza d'arrivare...
Il feticismo per gli apparecchi (imho) è un vano tentativo di compensazione d'altri defict. Però il mezzo conta, non perché sia della marca X o Y, ma perché deve essere uno strumento adatto.
Re: Primo rullino partendo da 0
assolutamente d'accordo. a scuola si studia la grammatica e la letteratura... servono tutte e due le cose per imparare a scrivere...vngncl61 ha scritto: Per imparare, non solo a fotografare, in principio BISOGNA seguire delle regole, rifarsi a codici, solo dopo, quando le conoscenze, acquisite, sono tali da permetterci di "creare" autonomamente possiamo tralasciare le regole.
Non si può pensare di scrivere qualcosa di meglio de I racconti di Canterbury senza conoscere l'inglese, e le sue regole grammaticali ;)
Sento molti (bravi) fotografi che dicono di non seguire le regole... però penso che in realtà queste persone le regole le seguono eccome, magari in modo meno canonico. si possono scrivere tanti tipi di libri o di poesie, gli stili sono tantissimi, ma quando uno scrittore scrive segue comunque delle regole base. per fotografare bisogna conoscere queste regole base. dopo si possono applicare in modo più o meno creativo, più o meno classico, ecc...
O.T.
su questa frase ribadisco il mio suggerimento di creare una sezione del forum sulla storia della fotografia... al mio post mi sa che non ha ancora risposto nessuno...Silverprint ha scritto: Nelle immagini ci sono (o si formano) delle linee. Un modo di riorganizzarle è stato "il grafismo" ovvero prendere le linee dislocate nello spazio e con la posizione ed il taglio riorganizzarle nella fotografia. Rodchenko e Moholy Nagy tra i primi ne hanno fatto un segno di stile, ma era tanto tempo fa. A me "eticamente" disturba perché è un atto che fotograficamente "annulla" lo spazio.

stiamo spessoa parlare di microcontrasto, acutanza e altre amenità più che di queste cose, che ci aiutano ad avvicinarci alla vera Fotografia con la F maiuscola
"Se il fotografo non vede, la macchina fotografica non lo farà per lui" - Kenro Izu
Re: R: Primo rullino partendo da 0
Quoto, quoto, quotoisos1977 ha scritto:
stiamo spessoa parlare di microcontrasto, acutanza e altre amenità più che di queste cose, che ci aiutano ad avvicinarci alla vera Fotografia con la F maiuscola
Andrea

