Ciaooo
rgart1983 ha scritto:Quello che non riesco a trovare su internet o su questo forum è cosa comporta una diversa diluizione del prodotto...
Beh... forse perché in due parole si dice male, ma ragionando in termini di "energia" forse una breve introduzione che ha senso viene fuori.
La velocità di azione del rivelatore è in proporzione diretta con la sua energia, più è energico più breve sarà il tempo che occorre a sviluppare la pellicola. Se raddoppio la diluizione di un rivelatore dimezzo la sua energia e per sviluppare la pellicola ed ottenere lo stesso contrasto occorre raddoppiare il tempo di sviluppo (entro il limite di sovrabbondanza degli agenti rivelatori)*. La variazione del tempo di sviluppo a parità di energia sviluppata (ovvero di contrasto ottenuto) comporta principalmente un diverso aspetto della grana (fenomeno sempre vero, ma che si manifesta in maniera più o meno evidente a seconda del tipo di rivelatore). Per tempi di viluppo brevi (tra 4 e 6 minuti, ca.) abbiamo la massima "nettezza" della grana, ma anche un suo aspetto più appariscente, questi negativi sono i più adatti agli ingrandimenti spinti (vedi dopo...), per ingrandimenti normali possono dare un aspetto vagamente aggressivo alla presentazione del dettaglio (tanto più dettaglio minuto, tanto più fine la grana). Con tempi di sviluppo grossomodo medi (7-15 minuti) la grana subisce un certo "spappolamento"

dovuto sostanzialmente alla azione profonda del rivelatore ed al completo imbibimento della gelatina la quale perde un poco di stabilità dimensionale, i negativi sviluppati in questo modo possono presentare un aspetto della grana meno "ruvido" ed evidente, piacevole per molte immagini, ma se ingranditi fortemente possono dare l'impressione di non essere mai veramente a fuoco. E così via aumentando il tempo... È infatti uso comune compensare (in realtà non è affatto la stessa cosa, ma su ingrandimenti piccoli funziona) la perdita di nitidezza con una riduzione dell'agitazione la quale provoca (naturalmente in proporzione a quanto si esaspera il procedimento) un aumento dell'"effetto bordo" ovvero un localizzato sovrasviluppo delle zone di confine tra parti chiare e parti scure che produce una aumentata sensazione di nitidezza (su ingrandimenti spinti la tecnica non funziona).
* Nel rivelatore vi sono normalmente agenti rivelatori in grande eccesso, tenuti a bada da sostanze ritardanti. La sovrabbondanza non è necessaria, ma è comoda. Questa sovrabbondanza consente la proporzionalità tra energia e tempo di sviluppo, ma se si esagera con la diluizione fino ad arrivare a non avere più sovrabbondanza si finisce per non avere più proporzionalità tra aumento della diluizione e aumento del tempo di sviluppo.
Questo naturalmente in generale, nel particolare questi fenomeni si manifestano in maniera più o meno evidente a seconda della pellicola e del rivelatore. Con alcune accoppiate il fenomeno è poco evidente, con altre evidentissimo.
rgart1983 ha scritto:Inoltre è meglio avere un negativo neutro (cioè non modificarne il contrasto tramite variazioni dei tempi/diluizioni) e poi giocare in camera oscura o se, come al sottoscritto, piacciono foto molto contrastate agire già nello sviluppo?
NON esiste un negativo neutro!
Esiste solo il fenomeno per cui più aumenta il tempo di sviluppo (o l'energia a parità di tempo) più aumenta il contrasto del negativo (PUNTO).
Dato un tempo di sviluppo, per esempio adatto a scene di contrasto medio, otterremo contrasto medio su scene di contrasto medio, contrasto alto su scene di contrasto alto, contrasto basso su scene di contrasto basso. Fine. Non c'è altro.
Ad ogni modo andando coi tempi suggeriti dai fabbricanti (che suggeriscono di fotografare con contrasto basso, ma guarda un po'...

) otterrai mediamente foto di contrasto alto.