Proposta di una sezione del Forum dedicata all’”ibrido”

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Moderatore: etrusco

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Lollipop
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Proposta di una sezione del Forum dedicata all’”ibrido”

Messaggio da Lollipop »

Avanzo una timida proposta: l’istituzione di una sezione del forum dedicata all’approccio ibrido: ripresa analogica e successiva digitalizzazione.
Premetto che sono a conoscenza della natura del forum, nato quando l’analogico veniva dato per spacciato, che ha avuto e ha un notevole successo grazie all’impegno di amministratori, moderatori e partecipanti che lo hanno riempito di contenuti. Capisco quindi il desiderio e l’orgoglio di mantenerne intatta l’identita e non rimarrei sorpreso se la proposta venisse rifiutata.
Invito però a considerare che esistono amanti dell’analogico, nuovi, vecchi o semplicemente ritrovati, che per più di un motivo non hanno modo di attrezzarsi di una camera oscura e per i quali la via dell’ibridazione è l’unica percorribile per godere dell’affascinate mondo dell’argento. Io sono uno di questi.
Sono fotograficamente nato con la pellicola, per quanto in maniera del tutto passiva perché assoggettato ai risultati dei fotolab, e ho vissuto come molti la bulimia digitale. Da qualche mese ho riscoperto la pellicola, cosa che mi ha coinvolto appieno tanto da abbandonare completamente il sensore, dedicandomi invece nel cercare di capire il “funzionamento” di pellicole e chimici. Sono però, è rimango, un fotoamatore: faccio click perché mi piace e non ho alcuna ambizione o pretesa che questi scatti riscontrino standing ovation.
Nel mio status di “amatore”considero la fotografia un fatto privato reso pubblico ed è proprio nella condivisione che i non possessori di camera oscura troverebbero un ostacolo senza la digitalizzazione.
So che esiste già una sezione dedicata agli scanner ma ovviamente di parla dei soli strumenti.
La mia proposta è più estesa: un di un luogo di discussione dove l’approccio analogico è finalizzato alla digitalizzazione, con quest’ultima parte della catena e a sua conclusione. Scatto e sviluppo in funzione della scansione/duplicazione.
Mi rendo conto che quando vado a proporre, pur non snaturando la finalità e l’identita del forum, richiede comunque una sorta di parziale deroga, pertanto, come dicevo, se venisse rifiutato capirei perfettamente.


Lorenzo.

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Ivan
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Re: Proposta di una sezione del Forum dedicata all’”ibrido”

Messaggio da Ivan »

Per quanto non rientri nello spirito del Forum non dispiacerebbe neanche a me ....il mio processo è ibrido solo per alcune funzioni, perché sviluppo, provino a contatto e stampo in CO, ma scansiono anche per vari motivi, dalla condivisione ad alcune pubblicazioni, ecc quindi migliorare anche questo aspetto può avere un quid in più ....d'altro canto diciamocelo il negativo può essere digitalizzato, ma una foto digitale non può essere negatizzata (o almeno non ancora, in futuro chissà) quindi noi siamo più flessibili e con maggiori potenzialità

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ammazzafotoni
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Re: Proposta di una sezione del Forum dedicata all’”ibrido”

Messaggio da ammazzafotoni »

Beh, un file digitale, nativo o derivante da acquisizione di negativo di piccolo formato, può essere stampato su un supporto trasparente, divenendo un internegativo di grande formato per essere stampato a contatto con tecniche antiche, come il famoso platino-palladio.
Questo è un approccio ibrido che mi affascina.

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isos1977
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Re: Proposta di una sezione del Forum dedicata all’”ibrido”

Messaggio da isos1977 »

In realtà nella sezione Scanner non si parla solo di strumenti, ma anche di come usarli. Per quanto riguarda lo sviluppo, secondo me, nella sezione dedicata si può tranquillamente parlare/chiedere informazioni sullo sviluppo dedicato alla digitalizzazione...

Però va detta una cosa... quando hai un buon negativo per la stampa, questo può essere scansionato benissimo. Mentre il viceversa potrebbe essere difficile. In ogni caso, l'approccio allo sviluppo rimane sempre lo stesso; è importante conoscere il processo per poi usarlo come uno crede (anche per sperimentare sviluppi finalizzati esclusivamente alla scansione)
"Se il fotografo non vede, la macchina fotografica non lo farà per lui" - Kenro Izu

user20190605

Re: Proposta di una sezione del Forum dedicata all’”ibrido”

Messaggio da user20190605 »

ammazzafotoni ha scritto:Beh, un file digitale, nativo o derivante da acquisizione di negativo di piccolo formato, può essere stampato su un supporto trasparente, divenendo un internegativo di grande formato per essere stampato a contatto con tecniche antiche, come il famoso platino-palladio.
Questo è un approccio ibrido che mi affascina.
Approccio interessante. Che io realizzavo con ingrandimenti dalle pellicole 35 mm sul lito-film 9x12. Volevo farlo anche sulle lastre per radiografia.

Tornando sul tema negativo-->scanner--> file digitale--->stampa sulle lastre più grandi/stampe sulla carta - esiste una considerevole perdita della qualità in questi passaggi, soprattutto in quello che comunemente si fa: negativo tramite scanner nel file che viene stampato. In più, qui si aggiunge il fattore dei micro-spruzzi delle stampanti, che hanno i propri limiti.

Il ciclo "negativo-ingranditore-carta" è più breve e con meno perdite qualitative.

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areabis
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Re: Proposta di una sezione del Forum dedicata all’”ibrido”

Messaggio da areabis »

Scordisk ha scritto:
ammazzafotoni ha scritto:Beh, un file digitale, nativo o derivante da acquisizione di negativo di piccolo formato, può essere stampato su un supporto trasparente, divenendo un internegativo di grande formato per essere stampato a contatto con tecniche antiche, come il famoso platino-palladio.
Questo è un approccio ibrido che mi affascina.
Approccio interessante. Che io realizzavo con ingrandimenti dalle pellicole 35 mm sul lito-film 9x12. Volevo farlo anche sulle lastre per radiografia.

Tornando sul tema negativo-->scanner--> file digitale--->stampa sulle lastre più grandi/stampe sulla carta - esiste una considerevole perdita della qualità in questi passaggi, soprattutto in quello che comunemente si fa: negativo tramite scanner nel file che viene stampato. In più, qui si aggiunge il fattore dei micro-spruzzi delle stampanti, che hanno i propri limiti.

Il ciclo "negativo-ingranditore-carta" è più breve e con meno perdite qualitative.

Io vorrei mettere a fianco a delle stampe d anegativo chimiche delle stampe da file digitale .... allora ho pensato di provare così: ho stampato un a3+ con la mia stampante inkjet poi ho rifotogrfato la stampa con la mia maiya7 con lo stesso tipo di negativo (tmax400)dei negativi a cui la voglio affiancare e questo we proverò a stamparla (sempre che i bimbi me lo permettano) .... poi vi saprò dire.

user20190605

Re: Proposta di una sezione del Forum dedicata all’”ibrido”

Messaggio da user20190605 »

Una metodologia simile veniva utilizzata nei primi anni del digitale, ovvero nell'epoca dei primi buoni scanner piani e stampanti:

- il fotografo produceva dal color-negativo una bella stampa a colori A4, la passava nello scanner e si ottenevano dei risultati carini.

- io ogni tanto stampo i file, sia digitali veri o digitali-derivanti dal negativo b/n, sulle pellicole trasparenti A4 in poliestere, quelle rasterizzate, che si usano per le presentazioni. Si visionano con un cartoncino bianco dietro, incorniciate.
Ultima modifica di user20190605 il 14/01/2018, 23:36, modificato 1 volta in totale.

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Re: Proposta di una sezione del Forum dedicata all’”ibrido”

Messaggio da Lollipop »

isos1977 ha scritto:In realtà nella sezione Scanner non si parla solo di strumenti, ma anche di come usarli. Per quanto riguarda lo sviluppo, secondo me, nella sezione dedicata si può tranquillamente parlare/chiedere informazioni sullo sviluppo dedicato alla digitalizzazione...
Ciò che scrivi è molto confortante. Sai, sono appena arrivato in questa “casa” e le ultime cose che desidero fare sono proprio di stravaccarmi sul divano, poggiare il cappotto sulla sedia o lasciare il bagno sporco. Sono molto attento in queste cose pertanto chiedo.
Gli interventi hanno comunque portato diverse sfumature di “ibrido”, vediamo cosa ne pensa Mr. Admin.
Però va detta una cosa... quando hai un buon negativo per la stampa, questo può essere scansionato benissimo. Mentre il viceversa potrebbe essere difficile. In ogni caso, l'approccio allo sviluppo rimane sempre lo stesso; è importante conoscere il processo per poi usarlo come uno crede (anche per sperimentare sviluppi finalizzati esclusivamente alla scansione)
Sfortunatamente non ho mai stampato però l’esperienza nella duplicazione mi ha portato lontano dai parametri di sviluppo da bugiardino. Si, comincio a pensare che l’ibrido richieda esposizioni e sviluppi ad hoc.
Lorenzo.

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isos1977
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Re: Proposta di una sezione del Forum dedicata all’”ibrido”

Messaggio da isos1977 »

Lollipop ha scritto: Sfortunatamente non ho mai stampato però l’esperienza nella duplicazione mi ha portato lontano dai parametri di sviluppo da bugiardino. Si, comincio a pensare che l’ibrido richieda esposizioni e sviluppi ad hoc.
Se avessi stampato con l'ingranditore, avresti scoperto che si va molto più lontano dai parametri di sviluppo da bugiardino. Anzi, lo scanner può mangiarsi tranquillamente una pellicola ben esposta e sviluppata come da bugiardino. In stampa è molto improbabile.

Ti ripeto, l'approccio rimane lo stesso. L'unica differenza è che la stampa richiede maggiore precisione, mentre lo scanner perdonano molto di più errori di esposizione e sviluppo.
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Re: Proposta di una sezione del Forum dedicata all’”ibrido”

Messaggio da Lollipop »

isos1977 ha scritto: Se avessi stampato con l'ingranditore, avresti scoperto che si va molto più lontano dai parametri di sviluppo da bugiardino. Anzi, lo scanner può mangiarsi tranquillamente una pellicola ben esposta e sviluppata come da bugiardino. In stampa è molto improbabile.

Ti ripeto, l'approccio rimane lo stesso. L'unica differenza è che la stampa richiede maggiore precisione, mentre lo scanner perdonano molto di più errori di esposizione e sviluppo.
Ti credo ciecamente. Però a mio avviso la digitalizzazione di un negativo (per mezzo di scanner o duplicazione, e già in merito a questo secondo me esistino delle differenze in output) richiede un approccio dedicato.
D'altronde si ha la necessità di passare un qualcosa che ha una capacità descrittiva in termini di dinamica elevatissima e senza soluzione di continuità (la pellicola), in qualcos'altro che è perimetrato dai valori RGB 0 e 255 con 256 soluzioni di continuità.
La sfida nello sviluppo per digitalizzazione (sviluppo che sappiamo essere non ripetibilie e quel che è fatto è fatto) è quindi quella di descrivere il negativo con più valori RBG possibili, specialmente alle basse e alte luci, per consentire un lavoro in camera bianca col maggior numero di informazioni (si, infromazioni perché a quel punto siamo già nel dominio digitale) possibili.
Lorenzo.

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