Analogica.it

Non fraintendete, non parlo di marciapiedi e papponi.

Intendo dire: avete mai fatto qualche lavoro prettamente commerciale (book fotografici per esempio, proprio la mia situazione insomma) che non avesse nulla di "artistico" e "bello" secondo la vostra idea di fotografia, per tirar su qualche soldo e mantenere questa passione?
Perché io mi sento compromesso, in tal senso. Poi ovviamente chi ha un lavoro non credo venga preso in causa, però magari durante l'arco di tutta una vita...

prendi i soldi e scappa!!! Una chiesa aperta e un confessore lo trovi sempre.

benvenuto nel mondo del lavoro…

metti passione in ogni cosa che fai,in questo modo si vive tranquilli

Perchè avvilirsi? Qualsiasi professionista presta le sue capacità in cambio di una remunerazione cercando di fare ciò che la committenza richiede nel modo migliore possibile.

L'importante è non andare mai contro i propri principi. Ma da quanto capisco non mi sembra questo il caso.

Poi se si riesce a fare il lavoro divertendosi e provandone soddisfazione è il top, però mica sempre ci si riesce, anzi.

Ciao

Marco

Il mio obiettivo non era farmi una psicanalisi, ma semplicemente condividere questo sentimento...

Io credo che una cosa sia esprimere la propria filosofia o estetica fotografica; un'altra fare fotografie per lavoro.

Credo però che entrambe le suddette pratiche fotografiche riuniscano la capacità tecnica del fotografo.

Sinceramente, non vedo "prostituzione" nell'eseguire per lavoro o per occasionale guadagno delle fotografie. Facendo il caso personale, un mio caro amico ai tempi dell'università mi chiese come "regalo di nozze" che gli facessi le foto del suo matrimonio. La cosa riuscì bene, ma giurai a me stesso che giammai, nemmeno per fame, avrei eseguito un servizio matrimoniale.

Quando nel 1999 chiuse la ditta per la quale -tra altri incarichi- facevo le foto per i cataloghi (ed era un lavoro interessante e creativo, poiché la merce trattata era di antiquariato), per necessità accettai l'incarico da una ditta il cui titolare mi conosceva: egli mi chiese di potergli fare le foto per un suo catalogo e pubblicità. Questa ditta, trattava viti e bulloni. Feci per lui tutte le foto necessarie, tanto per il catalogo, che per il listino, che per le pubblicità. Il tutto, in dia 35mm e 6x9. Quel signore fu soddisfatto, mi pagò il pattuito più un piccolo extra.

Non mi sentii prostituito per aver ricevuto danaro per le mie foto. Né sentii ferita la mia autostima o ispirazione artistica, per aver fotografato alcune centinaia di viti e bulloni.

E' sempre fotografia e nel mio caso fu una buona scuola di modestia.

E.L.

Eh ma lì è diverso, venivi chiamato per lavorare. Un'altra cosa è crearsi un "lavoro" per poter mantenere l'hobby.
Che poi non mi entusiasmi l'idea di poter vendere quello che faccio è un'altra cosa, ma il fatto di fare book a ragazzine vanitose che mi pagano... boh a quanto pare sconforta solo me

alexmare93 ha scritto:ma il fatto di fare book a ragazzine vanitose che mi pagano... boh a quanto pare sconforta solo me

...se i book ti sconfortano, pensa ai pre-diciottesimi!

Si beh mi riferisco a quel genere di roba insomma


Alessandro