Quale pellicola?

Discussioni su pellicole, carta e chimica per la fotografia in bianco e nero

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Re: Quale pellicola?

Messaggio da Silverprint »

:D
franny71 ha scritto:...
in caso di forti contrasti sarebbe possibile una sovraesposizione intenzionale, sempre esponendo per le ombre e recuperare con un sottosviluppo?
questa cosa degli N+ o N- non mi entra in testa. :(
Ciao Franco,
Certo che è possibile. È anche possibile adattare con molta precisione la latitudine di posa al contrasto della scena (o a come la si è pre-visualizzata) dato che più si sviluppa meno è estesa la latitudine di posa e viceversa.

In via sperimentale (cioè facendo le prove) si misura la latitudine di posa di un dato materiale sensibile al variare dello sviluppo, misurata questa variazione si applica al contrasto della scena in modo da adattare la latitudine di posa alla scena stessa in accordo alla nostra pre-visualizzazione.
Il Sistema Zonale è probabilmente il modo più diretto e meno "astratto" (forse anche il più semplice) per ottenere questo risultato, ma non l'unico.


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Re: Quale pellicola?

Messaggio da franny71 »

Silverprint ha scritto::D

Ciao Franco,
Certo che è possibile. È anche possibile adattare con molta precisione la latitudine di posa al contrasto della scena (o a come la si è pre-visualizzata) dato che più si sviluppa meno è estesa la latitudine di posa e viceversa.

In via sperimentale (cioè facendo le prove) si misura la latitudine di posa di un dato materiale sensibile al variare dello sviluppo, misurata questa variazione si applica al contrasto della scena in modo da adattare la latitudine di posa alla scena stessa in accordo alla nostra pre-visualizzazione.
Il Sistema Zonale è probabilmente il modo più diretto e meno "astratto" (forse anche il più semplice) per ottenere questo risultato, ma non l'unico.
messaggio criptico... :D
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Re: Quale pellicola?

Messaggio da Silverprint »

franny71 ha scritto:messaggio criptico... :D
:( ok... Ho inserito la tua domanda nel mio post, per il resto...

Chiedi lumi!
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Re: Quale pellicola?

Messaggio da franny71 »

andrea, non sono per i tecnicismi in senso assoluto, anche perchè poi mi perderei lo scatto per pensare a tutte le varie procedure...
vorrei capire se c'è qualcosa in linea di massima affidabile, e che per cominciare mi aiuti a capire le basi di come migliorare i miei scatti.
una volta capito il succo del discorso, sempre sul campo, potrei cominciare a voler approfondire la cosa.
ma credo che i maggiori limiti siano dovuti al fatto che non stampo.
oltre alla mia capoccia di legno naturalmente.
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Re: Quale pellicola?

Messaggio da Silverprint »

Ciao!

Certamente l'esperienza di stampa ti farebbe toccare con mano, credo comunque che visto che i concetti base sono i soliti (con piccole varianti) anche in digitale (di cui hai esperienza), con un poco ancora di "tribolo" dovrebbero essere comprensibili.

I concetti base sono:

- Contrasto della scena, ovvero intervallo (range) di luminosità tra le parti più scure e quelle più chiare. È misurabile.
- Latitudine di posa del materiale sensibile in uso (sensori compresi). È misurabile e regolabile
- Resa desiderata della scena, ovvero pre-visualizzazione, ovvero quanto e come dell'intervallo di luminosità della scena vogliamo registrare.

I concetti di base si ripetono in fase di stampa, con precisazioni.

- Il contrasto della scena diventa il contrasto del negativo. È misurabile.
- La latitudine di posa diventa quella della carta da stampa. È misurabile ed in parte regolabile.
- Resa desiderata della scena, ovvero realizzazione dell'immagine pre-visualizzata con eventuali interventi di manipolazione locale.

Lo scopo è sempre il solito: controllare la resa finale fin dalla ripresa. Diventa necessario intervenire sin dalla ripresa (regolando esposizione e sviluppo del negativo) quando gli interventi possibili in fase di stampa non renderebbero possibile una resa adeguata o conforme all'immagine pre-visualizzata.

In digitale ci sono piccole differenze:

Ogni sensore (e sistema di gestione) ha una sua latitudine di posa. Per ridurla si opera in post-produzione aumentando il contrasto (nei vari modi possibili). In analogico si sviluppa maggiormente il negativo.
Per estendere la latitudine di posa bisogna agire in ripresa ricorrendo all'HDR (fatto bene, non per fare effettacci), o producendo scatti multipli da montare successivamente prelevandone alcune parti. In analogico si interviene riducendo lo sviluppo del negativo.

In seguito il file deve essere elaborato appositamente per il medium finale, stampa, monitor, video. Se la lavorazione è "fine-art" diventa davvero specifica, per esempio ogni combinazione carta, inchiostri, stampante richiederà specifiche regolazioni.
In analogico è lo stesso, se le esigenze diventano specifiche, diventa necessario fare scelte adeguate in OGNI passaggio: dalla scelta del formato e dell'ottica fino alla lavorazione di una determinata pellicola con uno sviluppo specifico che sarà poi stampato su un certo ingranditore su una certa carta, in un certo modo... etc.etc.
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Re: Quale pellicola?

Messaggio da franny71 »

andrea, il concetto mi è abbastanza chiaro, ora devo lavorarci un pò su....
io scannerizzo il lnegativo, ma poi ci lavoro in camera chiara per avere risultati a mio modo di vedere piacevoli.
poi, nel momento in cui cerco di capire come dovrebbe essere in stampa (analogica) mi va in pappa il cervello.
per esempio, io tendo sempre ad avere un immagine raw il più possibile neutra, quindi poco satura e poco contrastata, proprio perchè mi è più facile lavorarli in PP.
trvo l'approccio nel digitale corretto, ma non riesco a capire se su pellicola il discorso possa essere valido.
in funzione di questo, mi chiedevo come intervenire in fase di sviluppo per far si che un negativo possa avere caratteristiche di stampabilità ottimali, poichè per ora ho scattato in funzione di quelle che sono le mie esigenze di postproduzione.
esternazione un pò contorta la mia, il concetto sarebbe:
come posso ottenere un negativo di massima stampabile in camera oscura?
anzi, quali caratteristiche di massima deve avere un negativo per essere stampabile in CO?
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Re: Quale pellicola?

Messaggio da Silverprint »

Ciao!

Di massima il concetto è lo stesso!
I negativi che si stampano bene sono tendenzialmente morbidi. In analogico, come in digitale, è più facile (e da, di solito, risultati migliori) aumentare il contrasto in fase di post-produzione che non diminuirlo.

Il difficile per te è trovare il modo di stamparli o di misurarli e questo perché la scansione ha sicuramente una latitudine diversa (probabilmente più estesa, ma dipende dallo scanner) da quella della carta da stampa. Insomma senza come minimo un esame dei tuoi negativi da parte di un bravo stampatore la risposta non c'è. :(
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Re: Quale pellicola?

Messaggio da franny71 »

benissimo, vedrò di fargli dare un occhiata a qualcuno sul forum,fosse almeno per confrontarmi.
scusa l'OT andrea, al tuo prossimo corso porterai qualche tua stampa?
perchè anche se non posso partecipare al tuo corso, mi piacerebbe poterle visionare dal vivo...
in cambio un caffè te lo posso anche offrire eh? :D
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Re: Quale pellicola?

Messaggio da Silverprint »

Ciao!

Il prossimo corso a Roma è la "print review" a fine mese e certamente porterò qualche stampa.
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Re: Quale pellicola?

Messaggio da c41_e »

Salve, questo è il mio primo post e sono alquanto inesperto del forum, ma volevo capire al meglio lo sviluppo della pellicola con il caffenol. Mi può chiarire i passaggi da eseguire e i vari bagni da fare.
Grazie mille per la disponibilità.

Edit del mod: Sposto qui che è in topic. La formula usata da Paolo:

Gli ingredienti per lo sviluppo di un rullo medio formato sono:
caffè solubile 20g
soda solvay 10g
vitamina C 6g
sale iodato 10g
acqua 600ml
temperatura 20°C
tempo 20 min

Uso questa formula a basso ph perché riduce sensibilmente il c.d. velo chimico dalla pellicola.

Al momento ho scelto di non stampare. La mia esperinza è troppo limitata per pensare anche a quest'aspetto. Ora mi limito a sviluppare la pellicola e ad acquisirla via scanner.
A presto.
pb


Nuovo edit del Mod: Spostato da "Famolo strano" perché off topic.
paolobalestra ha scritto:In realtà lo "iodato" nell'ultimo sviluppo non l'ho utilizzato affatto e, nonostante questo, il risultato mi è piaciuto parecchio.
L'assenza di tossicità è un altro dei motivi per cui ho fatto questa scelta. Per quanto riguarda il fissaggio, qui sto utilizzando un prodotto più normale, si tratta di un Agfa (apx11n). Non ho ancora provato a fabbricare il fissaggio in casa. Anche in questo caso il passaggio sarà graduale.

L'ultima formula verificata (per 600ml di soluzione) è la seguente:
caffè solubile 20g (quello della coop va bene)
soda solvay 10g
vitamina C 6g
temperatura 18°C
tempo 20 minuti
[/quote]

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