Analogica.it

enz'offesa e detto con simpatia, forse era meglio cominciare con una fotocamera MF meno... complessa come magari la Pentacon Six, o se la volevi modulare, la Kiev-88.

O, magari, invece di rompersi il capo a "smenare finché non va", scaricarsi il libretto di istruzioni dal benemerito sito di Mr. Butkus-Santo Subito e non limitarsi a guardarne solo le figure, ma anche... leggerlo.

Ma figurati se mi offendo! Leggo sempre i tuoi interventi con molto interesse.
Veramente il corredo Hasselblad lo uso da quasi ven't anni...adesso me n'è arrivato d'occasione un secondo ( o tutto o niente) così ho preso tutto e do via quel che ho doppio. Purtroppo ho sempre avuto la convinzione assolutamente sbagliata che se un oggetto semplice come la macchina fotografica ha bisogno di un manuale di istruzioni, semplicemente non fa per me.
Con questa mia ho sempre vissuto ed ovviamente ho sempre utilizzato macchine manuali e molto semplici (oppure usate solo in manuale) ma vivo felice!

In quale modo una fotocomera come la KIEV 88 possa essere "meno... complessa" di una Hasselblad 500 sarebbe interessante saperlo. Mi pare che la KIEV è una copia più o meno pedissequa della serie 1000 e la 500 è oggettivamente una semplificazione (oltre che un miglioramento) rispetto a questa

Ti ringrazio per le parole davvero molto gentili, però credimi, "un oggetto semplice come la macchina fotografica" lo rimane solo entro certi ambiti. La fotocamera semplice per eccellenza, è la Kodak Box Brownie, appunto 6x6, dove l'unica, peraltro intuitiva complicazione è quella di scoprire come aprirla e poi caricarla. Il resto è di una semplicità disarmante e con essa, milioni di esseri umani, ci hanno scattato pure ottime foto, compatibilmente coi limiti del mezzo.

Ma pretendere che una Hasselblad sia intuitiva in ogni sua funzione è forse chieder troppo, ti pare?

Forse forse, la 6x6 più intuitiva di tutte è la Lubitel-2, dove l'unico grattacapo è sul come estrarre quell'accidente di lentino per la messa a fuoco... di precisione, o gli alti, dolorosi lai, allorché ci si spezza le unghie nell'arretrare quelle pure affilate molle d'acciaio brunito che tengono chiuso il dorso...
Credimi, la lettura dei libretti di istruzione delle fotocamere di una volta, è spessissimo una lettura avvincente... Vedere nel libretto di istruzioni della Contax-I, nientemeno che Emmanuel Goldberg quale soggetto che mostra come si impugna la macchina o Hubert Nerwin che occhieggia nel mirino della Contax-II... E per venire da noi... Una giovane e soprendentemente bella, giovanissima Margherita Hack, nei libretti d'istruzione della Ducati "Sogno".

Anche il Samurai aveva il suo Bushidō, lo conosceva a memoria, ma ne aveva la copia a stampa, spesso con pregevolissime tavole (nell'edizione di Kiōtō, del 1832).

E lo leggeva, traendone ogni volta ispirazione, accorgendosi che anche una rilettura, mostrava inaspettate sfaccettature e conoscenze.

Io sono l’ultimo a poter parlare, dato che ho scoperto dopo 17.000 km che la mia Passat aveva la sesta. Ma tu che dopo 20 anni non avevi capito come funzionano gli obiettivi C mi batti!

Ma no, non è che non avevo capito come funzionano gli obiettivi CF, semplicemente ho sempre avuto due C ed uno CF e non mi sono mai preoccupato che il CF funzionasse in modo diverso....ho sempre pensato che fosse difettato o che fosse nato male o che so io, ma alla fine premendo per variare il diaframma invece che premere per variare l'ev le foto le ho sempre portate a casa e quindi chissene....il vero problema era (è) che me lo dimentico sempre e che quindi appunto comincio a "smenare fin che va". Adesso entrato in possesso di un altro corredo che ha un altro CF e leggendo il post di Pierpaolo ho realizzato che proprio funzionano diversamente, tutto li. Purtroppo per me gli apparecchi fotografici rimangono un accessorio stramaledettamente comodo per fare le fotografie, ma se ne potessi farne a meno, lo farei volentieri!
Per me il massimo sarebbe assorbire con gli occhi e poi vomitare l'immagine sulla carta fotografica, per poi plasmare il vomito con le mie mani fino ad ottenere l'immagine voluta. Rimarrà una fantasia, per cui cerco almeno di non complicarmi la vita con cose complesse. Hasselblad perchè appunto una ventina di anni fa un amico (uno che ne aveva tantissime di macchine) mi consigliò quella, in un paio d'ore mi spiegò il funzionamento, e non ebbi necessità di leggere alcun manuale, (al tempo avevo solo l'80 mm C) solo qualche anno dopo quando mi servì un autoritratto, dovetti sfogliarlo perchè non mi ricordavo come funzionava l'autoscatto. Ma se l'amico mi avesse detto Kiev o qualsiasi altra cosa avrei preso quella. L'amico, passato aimè a miglior vita troppo presto, di macchine ne sapeva, di questo ne sono sicuro.