Quanto contribuiamo al sostentamento dell'analogico?

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Pierpaolo B
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Re: Quanto contribuiamo al sostentamento dell'analogico?

Messaggio da Pierpaolo B »

Pure io acquisto solo materiale di consumo.....
....l'ultima consumata è una Leica R6.... ne ho presa subito un'altra R6.2 che sto consumando assieme a tanta altre cose.
Sto consumando anche diverse Rollei e Hasselblad..... che appena finite sostituirò con altre cose di consumo....
consumo pure tanta carta e tanta pellicola.... tutta roba consumata.
Però mi diverto tantissimo a consumare la roba.


Mi chiamo Pierpaolo.
Uso fotocamere a molla con sensore intercambiabile di dimensioni minime 6x6 cm.

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joeanty
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Re: Quanto contribuiamo al sostentamento dell'analogico?

Messaggio da joeanty »

santana ha scritto: Quanto contribuiamo al sostentamento dell'analogico? Una volta che una macchina è stata acquistata, nuova o usata che sia ci durerà si spera per degli anni per cui la forma principale di sostentamento per l'analogico sono i consumabili.

Ma quanto contribuisce ciascuno di noi alla diffusione della cultura della fotografia analogica? Questo termine mi piace: cultura della fotografia analogica.
La forma principale di sostentamento della fotografia analogica sono i consumabili, non ci piove, un po' come lo è la vendita dei giochi per la Play Station... Ma se non ci fossero più Play Station da comprare, non ci sarebbero nemmeno giochi da vendere, e questo prima che le PS ancora funzionanti diventino poche.

In termini di propaganda dell'analogico, cerco di dare il mio contributo, ma senza calcare troppo la mano: la scelta deve essere di chi spende i soldi, non la mia.

A parte mio nipote che cerca il display sul dorso della FM2 o della F100, che ancora non si capacita del fatto che non può vedere la foto che gli ho scattato ma deve aspettare che "zio poi torna con le stampe", la stragrande maggioranza degli adulti non appassionati di fotografia con cui ho a che fare, quando gli dico che sto scattando a pellicola mi dice sorpresa: "Ma dove li trovi i rullini? La Kodak non ha chiuso?" e la seconda cosa che dicono è: "Certo, il digitale non è ancora arrivato al livello della pellicola!", ma lo dicono come frase fatta, sentita dire anni fa e senza capirla... Vagli poi a spiegare che sono due modi "diversi" di fare fotografia che hanno i loro pregi e i loro difetti...

Se trovo qualcuno che vuole fare il salto dalla compatta o dal cellulare alla reflex o alla mirrorless, quando gli propongo l'alternativa a pellicole, la prima obiezione che mi viene fatta è che la scelta sul mercato del nuovo è nulla e non se la sentono di prendere dell'usato, la seconda è che i costi di utilizzo sono elevati.
Ma se anche prendessero in considerazione una macchina nuova, ad esempio la Bessa R4M, avrei serie difficoltà a giustificare i suoi 8-900 euro senza obiettivo quando con la stessa cifra ci prendono la D3200 col 18-55, la memoria e la borsa e un tablet per vederci le foto in formato 12x22...
Una cosa che c'è sistematicamente poi, è il senso di "incompletezza" dello strumento analogico rispetto a quello digitale, quasi che lo spazio vuoto del rullino, riempito di elettronica, aggiunga qualcosa alla macchina digitale e abbassi il valore percepito della fotocamera analogica.

La stragrande maggioranza delle persone vuole la macchina fotografica per fotografare durante i viaggi e i nipoti o i figli, vuole condividere le foto velocemente e rivederle subito (salvo poi perderle o dimenticarle dopo pochi giorni).
Queste persone (tante, tantissime e che quasi sicuramente qui non si sono iscritte) non vogliono andare dal "fotografo" a sviluppare, aspettare una settimana e ritirare delle stampe 10x15 o 12x18 spesso di qualità deludente, pagando 6-8 euro per 36 scatti: le foto le vedono gratis sul tablet.
Queste persone non vogliono nemmeno acquistare le pellicole in Germania o comunque per posta, al limite si "accontentano" di quelle che gli propone il negoziante a prezzi folli (4-8 euro per una Kodakolor Gold da 36 al limite della scadenza): nella memory card in dotazione entrano 300 foto e la spesa l'hanno fatta una volta sola.
Queste persone NON sono fotografi o appassionati di fotografia, NON hanno la passione (o almeno l'hobby) di chi frequenta e scrive in questo forum. Erano quelli da compatta analogica, quelli per cui è stato inventato l'APS, quelli che si sono comprati la compatta digitale, salvo poi sostituirla con lo smartphone.
Queste persone NON prendono in considerazione lo sviluppo in casa e la scansione dei negativi né tantomeno la stampa in casa.
Queste persone NON sono necessariamente ignoranti (almeno in ambito di estetica della fotografia) e possono apprezzare una mostra di fotografia, analogica o digitale che sia, pur senza voler praticare la fotografia: non tutti quelli che guardano la Moto GP o la Formula 1 hanno l'ambizione di scendere in pista...

Con questo tipo di persone, quale "evangelizzazione" puoi portare avanti? E' come seminare sul cemento!
Mi correggo, il digitale ha soddisfatto le loro necessità, quindi non c'è motivo per me di convincerli a scattare a pellicola (quindi niente "evangelizzazione") e per loro di provarci.

Sul discorso della "cultura della fotografia analogica", devo rileggere con attenzione il tuo intervento perchè mi sembra che tu sia stato un tantinello vago, ma adesso devo andare, continuerò più tardi
La creatività è la capacità di immaginare soluzioni non convenzionali rispetto a situazioni che siamo in grado di riconoscere senza difficoltà: l'attenzione viene catturata quando si disattendono le aspettative fondate sulla consuetudine esperenziale.

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ciromattia
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Re: Quanto contribuiamo al sostentamento dell'analogico?

Messaggio da ciromattia »

joeanty ha scritto: Queste persone NON sono fotografi o appassionati di fotografia, NON hanno la passione (o almeno l'hobby) di chi frequenta e scrive in questo forum. Erano quelli da compatta analogica, quelli per cui è stato inventato l'APS, quelli che si sono comprati la compatta digitale, salvo poi sostituirla con lo smartphone.
Queste persone NON prendono in considerazione lo sviluppo in casa e la scansione dei negativi né tantomeno la stampa in casa.
Queste persone NON sono necessariamente ignoranti (almeno in ambito di estetica della fotografia) e possono apprezzare una mostra di fotografia, analogica o digitale che sia, pur senza voler praticare la fotografia: non tutti quelli che guardano la Moto GP o la Formula 1 hanno l'ambizione di scendere in pista...
non voglio aprire (o continuare ;) ) il solito discorso pellicola VS sensore già visto in altri thread, però l'incipit di questa parte mi ha colpito.
Io nella pellicola ho finalmente trovato il mio mondo, una fotografia più riflessiva, ponderata, che unisce allo scatto anche l'artigianato della fotografia; epperò ho diversi amici che usano solo - o prevalentemente - digitale e la passione che leggo in me ha l'intensità della loro, declinata in un processo diverso.
Proprio non mi sento di pensare che chi usa un sensore NON è un fotografo o appassionato di fotografia.

Sto scrivendo questa nota perché mi è sorto un dubbio sul tuo riferimento "queste persone" :)
Sono d'accordo se il riferimento è al popolo delle foto-ricordo, sono d'accordo che la maggior parte di quelli che impugnano una fotocamera (pellicola, digitale, telefono, pinhole) voglia, nella migliore delle tradizioni Kodak, avere un ricordo di un momento, di un viso, di un panorama. Sono d'accordo nel non poter definire queste persone fotografi.

Sono anche d'accordo nell'accettare che questo grande popolo ha portato la fotografia dov'è ora, ha spinto le case (ancora, Kodak) a cercare tecniche e materiali per realizzare il famoso "voi scattate, noi facciamo il resto", fino al sensore elettronico - che altro non è che la naturale evoluzione della pellicola nel ventunesimo secolo.
E' il popolo delle carte de visite prima, delle cartoline poi, delle compatte usa e getta, il popolo che ha indirettamente promosso la photogravure per comprare le riproduzioni dei quadri di Goupil. Se oggi posso concedermi il lusso di imprimere un'immagine su una pellicola, svilupparla e stamparla in casa con un procedimento piuttosto fool-proof è anche grazie a loro.
E allora ben vengano i non fotografi, quelli delle foto ricordo su facebook, quelli dell'ingranditore per stampare da iPhone e anche gli hipster-quindi-fotografo-a-pellicola. Io sono anche un po' tutti questi, fotografo grazie a me e grazie a loro, e sto guardando con curiosità quale sarà il prossimo passo evolutivo del vetro-film-sensore-...

PS: è una squisita considerazione personale, niente di polemico, prima che arrivino i soliti con le lance in resta a difendere questa o quell'altra posizione ;)
Vive la photographie!
So long, and thanks for all the fish.

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joeanty
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Re: Quanto contribuiamo al sostentamento dell'analogico?

Messaggio da joeanty »

ciromattia ha scritto: Sto scrivendo questa nota perché mi è sorto un dubbio sul tuo riferimento "queste persone" :)
In "queste persone" intendo includere i fotografi della "foto ricordo", e spazio da quelli che hanno una vera "passione" per la foto ricordo e che la custodiscono come un oggetto prezioso che poi è anche un pezzo della loro vita, all'equivalente di quelli che mettono il rullino per Natale e lo portano a sviluppare dopo le ferie al mare, da quelli che fotografano la moglie (o, perché no, il marito) piccola piccola al centro della foto per farci entrare il monumento dietro a quelli che hanno un certo gusto estetico e una certa capacità di composizione, ma semplicemente trovano troppo più comoda la digitale rispetto alla macchina a pellicola.

Non è mia intenzione esprimere giudizi negativi su costoro: se hanno raggiunto il loro obiettivo e sono soddisfatti (con la compatta digitale piuttosto che una fotocamera a pellicola), sono contento per loro.
Però sarei ipocrita se cercassi di convincerli che la pellicola è meglio (per loro), visto che sono il primo a rendermi conto che non è vero.

Precisato questo, ho di nuovo finito il tempo e riprendo più tardi con le considerazioni che avevo in mente per la "cultura dell'immagine fotografica".
La creatività è la capacità di immaginare soluzioni non convenzionali rispetto a situazioni che siamo in grado di riconoscere senza difficoltà: l'attenzione viene catturata quando si disattendono le aspettative fondate sulla consuetudine esperenziale.

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santana
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Re: Quanto contribuiamo al sostentamento dell'analogico?

Messaggio da santana »

Ciao Joeanty.
Preciso che il mio intervento non era una critica a quanto riportavi, e cioè detta in soldoni "le comprate nuove le macchine analogiche?". E' giustissimo quanto dici. Io cercavo di mettere a fuoco un altro elemento.
Quello che cercavo di dire è che se a Natale nessuno propone (vedi "promuove") una partita a carte o un giro di monopoli, prima o poi scompariranno carte, monopoli e schacchi. Poi c'è anche la Play Station.

Ogni gioco ha un proprio dominio ma non mi sognerei mai di dire che la PS è meglio di una partita a carte e viceversa. E non mi sognerei mai di consigliare ad una persona che non va matto per i giochi da console di spendere TOT euro se ogni tanto lo vado fare un giro di Angry Birds con lo smartphone.

Non ho mai detto, ne qui ne altrove, che l'analogico è meglio del digitale e viceversa.

Riporto una piccola parte del primo intervento che ho fatto.
santana ha scritto: Ma quanto contribuisce ciascuno di noi alla diffusione della cultura della fotografia analogica? Questo termine mi piace: cultura della fotografia analogica.
Il pensiero della fotografia analogica in realtà non esiste più. Cioè, se chiedete a un ragazzino se ha mai pensato di acquistare una macchina analogica, minimo sbarrerà gli occhi e vi chiederà di cosa state perlando e se vivete in questo mondo.
La frase in rosso equivale a dire "Ci si butta sulle reflex digitali perchè a nessuno è stata prospettata un'alternativa". Intendiamoci, non mi aspetto che, se fosse stata prospettata a tutti l'alternativa analogica, allora saremmo passati tutti all'analogico. Però sono sicuro che qualcuno un pensierino ce l'avrebbe fatto!

Poi il discorso costi/spese non l'affronto mai, perchè, come mi pare sia d'accordo tu, non faccio i conti nelle tasche degli altri.

Detto in tre parole, il lungo intevento di ieri si riassume in "promuovere", "promuovere", "promuovere". Poi ognuno fa le proprie scelte in base a ciò di cui ha bisogno, ma facciamogli vedere l'alternativa.
joeanty ha scritto: Non è mia intenzione esprimere giudizi negativi su costoro: se hanno raggiunto il loro obiettivo e sono soddisfatti (con la compatta digitale piuttosto che una fotocamera a pellicola), sono contento per loro.
Però sarei ipocrita se cercassi di convincerli che la pellicola è meglio (per loro), visto che sono il primo a rendermi conto che non è vero.
Perfettamente d'accordo. Oltre che ipocrita, sarei un fanatico talebano. Sono il primo che va in giro a fare foto con la compattina per fare la foto ricordo con la bella statuita o col cellulare il sabato sera per qualche ricordo ebete con gli amici. Ma se voglio fare qualcosa di sensato uso altro.

Sul discorso della strana necessità che oggi si ha nell'avere tutto e subito non so che dire. Ho amici che con la digitale fanno 2000 foto ogni volta che si va da qualche parte e le vogliono vedere il giorno dopo e altri che me le passano 3 mesi dopo. Io i rullini li faccio sviluppare dopo una settimana e non mi faccio venire ansie, li porto agli amici alla prima occasione. A chi mi chiede una copia, gli passo il file (il negativo) e se vuole se lo stampa. Non aggiungo altro sul discorso "ansie" e "frenesie" perchè altrimenti si rischia di finire in discorsi troppo generici e troppo filosofici.
joeanty ha scritto: Precisato questo, ho di nuovo finito il tempo e riprendo più tardi con le considerazioni che avevo in mente per la "cultura dell'immagine fotografica".
Forse c'è un refuso, era "cultura della fotografia analogica". Provo ad essere più chiaro sul concetto di "cultura": per "cultura" intendo proprio l'insieme delle conoscenze teoriche e tecniche proprie delle fotografia analogica. Quanto le coltiviamo o approfondiamo? Quanto le diffondiamo?

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joeanty
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Re: Quanto contribuiamo al sostentamento dell'analogico?

Messaggio da joeanty »

santana ha scritto:Ciao Joeanty.
Preciso che il mio intervento non era una critica a quanto riportavi, e cioè detta in soldoni "le comprate nuove le macchine analogiche?".
Mai pensato fosse una critica :)
santana ha scritto: Riporto una piccola parte del primo intervento che ho fatto.
santana ha scritto: Ma quanto contribuisce ciascuno di noi alla diffusione della cultura della fotografia analogica? Questo termine mi piace: cultura della fotografia analogica.
Il pensiero della fotografia analogica in realtà non esiste più. Cioè, se chiedete a un ragazzino se ha mai pensato di acquistare una macchina analogica, minimo sbarrerà gli occhi e vi chiederà di cosa state perlando e se vivete in questo mondo.
La frase in rosso equivale a dire "Ci si butta sulle reflex digitali perchè a nessuno è stata prospettata un'alternativa". Intendiamoci, non mi aspetto che, se fosse stata prospettata a tutti l'alternativa analogica, allora saremmo passati tutti all'analogico. Però sono sicuro che qualcuno un pensierino ce l'avrebbe fatto!

Poi il discorso costi/spese non l'affronto mai, perchè, come mi pare sia d'accordo tu, non faccio i conti nelle tasche degli altri.

Detto in tre parole, il lungo intevento di ieri si riassume in "promuovere", "promuovere", "promuovere". Poi ognuno fa le proprie scelte in base a ciò di cui ha bisogno, ma facciamogli vedere l'alternativa.
Il mio pensiero è che, anche proponendo delle alternative, per moltissime persone si tratta di alternative che non vengono prese in considerazione: lo strumento che hanno scelto soddisfa appieno le loro necessità, l'alternativa gli creerebbe più danni che benefici.
Il discorso cambia quando mi trovo a parlare con qualcuno che si avvicina in modo più "riflessivo" alla fotografia: l'alternativa analogica potrebbe essere uno stimolo o addirittura un supporto al raggiungimento dei loro obiettivi (e con soddisfazione, aggiungerei).

"promuovere", "promuovere", "promuovere" ha senso se ci si rivolge a chi non ha già deciso e ti vuole ascoltare, semmai agli altri puoi raccontare che "No, Kodak produce allegramente pellicole e io le consumo con soddisfazione" e "No, la pellicola non è universalmente meglio del digitale, né è vero il contrario, semplicemente, per come fotografo io, mi da più soddisfazioni, mi fa pensare di più e meglio e mi fa apprezzare di più il risultato dello scatto"
santana ha scritto: Sul discorso della strana necessità che oggi si ha nell'avere tutto e subito non so che dire. Ho amici che con la digitale fanno 2000 foto ogni volta che si va da qualche parte e le vogliono vedere il giorno dopo e altri che me le passano 3 mesi dopo. Io i rullini li faccio sviluppare dopo una settimana e non mi faccio venire ansie, li porto agli amici alla prima occasione. A chi mi chiede una copia, gli passo il file (il negativo) e se vuole se lo stampa. Non aggiungo altro sul discorso "ansie" e "frenesie" perchè altrimenti si rischia di finire in discorsi troppo generici e troppo filosofici.
Sentire la necessità non significa ne averla realmente, ne poi essere in grado di usare gli strumenti che ci permetterebbero di poterla soddisfare.
Quelli che scattano 2000 foto e te le fanno vedere dopo mesi, sono l'equivalente di quelli che mettono il rullino in macchina a Natale e lo sviluppano a Settembre (o peggio, che lo lasciano nel cassetto e poi lo ritrovano i figli dopo qualche anno).
Oggettivamente, 2000 foto non ce la fai nemmeno a scremarle in un giorno, ci vuole almeno una settimana per tirare fuori quel gruppetto di foto che non tartasserà le scatole a chi le deve vedere
santana ha scritto:
joeanty ha scritto: Precisato questo, ho di nuovo finito il tempo e riprendo più tardi con le considerazioni che avevo in mente per la "cultura dell'immagine fotografica".
Forse c'è un refuso, era "cultura della fotografia analogica". Provo ad essere più chiaro sul concetto di "cultura": per "cultura" intendo proprio l'insieme delle conoscenze teoriche e tecniche proprie delle fotografia analogica. Quanto le coltiviamo o approfondiamo? Quanto le diffondiamo?
Si, refuso di battitura (o copia/incolla da posto sbagliato :ymblushing: )

Per fortuna hai precisato che intendevi per "cultura", che altrimenti sarebbe rimasto un concetto vastissimo, che avrebbe spaziato in campi che avrebbero portato questa discussione moooolto più fuori tema di quanto già non lo sia ;) .

Il fatto di leggere e scrivere su questo forum è già un buon punto di partenza per quello che intendi come coltivare e approfondire la "cultura della fotografia analogica".

Il mio percorso di crescita in senso tecnico si può dire iniziato con i libri di Giulio Forti "Fotografia - Teoria e Pratica della Reflex" e "Corso di Fotografia" di Peter Burian e Robert Caputo, proseguito con "Il Negativo" di Ansel Adams e arrivato al punto in cui è ora grazie alle lezioni di fotografia di Silverprint (http://www.analogica.it/rivelatore-tri- ... t3018.html) e quelle di sensitometria di Chromemax (http://blog.analogica.it/analogica-it/2 ... apitolo-1/).
Difficile rendere tutta quella roba (che non è nemmeno tantissima, in realtà) in poche parole che non spaventino (o annoino) chi ti sta ad ascoltare.

Al solito, quelle cose le puoi raccontare a chi ha voglia (e interesse) di starti a sentire, a chi si incuriosisce per gli aspetti tecnici legati (non necessariamente solo) alla fotografia analogica: se ti rivolgi ad una platea diversa, secondo me rischi di fare peggio, di spaventarli.
A parte fare la figura del nerd palloso o apparire un moderno hipster agli occhi degli interlocutori, questi ultimi non saranno semplicemente non interessati all'alternativa, ma alcuni potrebbero diventargli addirittura "ostili", nel senso che, in una ipotetica discussione che li coinvolga insieme a te, avranno avuto modo di farsi un'idea (negativa) della "difficoltà" che c'è dietro al processo analogico e potranno dargli contro "dall'alto della loro esperienza", come tu l'appoggi "dall'alto della tua": queste persone è bene che sappiano solo che la pellicola ancora si trova e c'è chi la usa con soddisfazione, e ignorino quello che c'è dietro, per fare meno danni.
In questo modo ti sarai fatto degli ignari alleati, che potranno raccontare del loro amico/conoscente che scatta a pellicola e ci si trova bene ;)
La creatività è la capacità di immaginare soluzioni non convenzionali rispetto a situazioni che siamo in grado di riconoscere senza difficoltà: l'attenzione viene catturata quando si disattendono le aspettative fondate sulla consuetudine esperenziale.

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Re: Quanto contribuiamo al sostentamento dell'analogico?

Messaggio da claudio44 »

di nuovo solo i consumabili, di apparecchiature, di nuovo nulla, tutto usato ma sono proprio i massicci acquisti di tantissimi che comprano usato che hanno rilanciato la fotografia analogica, che non morirà mai a due condizioni:
1. si producono e quindi si vendono pellicole carte e chimici;
2. che ci sono apparecchi sempre in grado di funzionare;
attualmente entrambe le condizioni sono realizzate, la fotografia analogica gode di ottima salute, sono invece un po' preoccupato per il digitale che soffre la concorrenza dei telefonini e dei tablet, credo che vendite di apparecchi digitali siano in calo costante... alla fine rimarrà solo una "nicchia" che userà il digitale di qualità.. e saranno meno degli analogici.. chi vivrà vedrà

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Re: Quanto contribuiamo al sostentamento dell'analogico?

Messaggio da emigrante »

Oltre ai consumabili ho recentemente acquistato un focometro ed un lentino per visionare i negativi/diapo, qualche filtro e chincaglieria cinese da poco. Nulla di più.

L'attrezzatura quasi tutta usata, fa eccezione un Samyang 85-1.4 che ho preso per la digitale ma ormai ho passato fisso sulla F2 con un bel paio di "orecchie" posticce.

Notte

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Re: Quanto contribuiamo al sostentamento dell'analogico?

Messaggio da santana »

joeanty ha scritto:
Mai pensato fosse una critica :)
Bene. Sicuramente ci siamo una bella chiacchierata.
Solo una nota sul l'amica hipster. Era solo una forzatura. Finirei per farla apparire solo come una persona che segue la moda. E invece ama molto la fotografia. Anzi, il suo interesse per la fotografia é pari alla sua incompatibilità con la tecnologia. Dovrei aver reso l'idea.
Alla prossima.

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Re: Quanto contribuiamo al sostentamento dell'analogico?

Messaggio da elimatilde »

Ciao
Appena Appena preso un set di bacinelle per il 40X50,
e relativa carta ( la "gnucca" Ilford MGIV lucida)
oltre a della foma 30x40 e del rodinal.
Ultimamente preso anche io un focometro tipo Peak...... e per natale la mia metà mi ha regalato un soffietto macro per nikon !!!
Viva la pellicola
Elia :) :) :) :)
.. Sbagliando s'impara....
........... Spero !!!!!....

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