Analogica.it

La fotografia stessa è una rappresentazione della realtà. Editandola non stai facendo qualcosa di diverso dal semplice fotografare e decidere cosa, come, perché e quando fotografare. Nel momento stesso in cui decidi quale sarà il tuo soggetto, COME sarà il tuo soggetto, quali elementi evidenziare e quali invece no, stai interpretando la realtà circostante a favore sempre di una semplice rappresentazione, che rimane tale anche una volta editata (e che non perde affatto l'apparente adesione alla realtà che sussiste in una foto non ritoccata, anzi)

Buongiorno,
l'altro giorno ho scoperto con molto interesse qualcosa riguardo il cropping, cioe' il ritaglio di una foto, facendo risaltare zone d'interesse. Ed ecco cosa n'e' venuto fuori riguardo a Robert Frank, ed anche di H. Cartier-Bresson:

https://erickimphotography.com/blog/cropping/

Sembrerebbe, guardando il passato ed avendo un occhio alle nuove tecnologie, che tutto e' lecito, come in una guerra. Ovvio che sta al fotografo esprimere come e cosa rappresentare della sua arte.

Che poi era il metodo utilizzato dai fotografi matrimonialisti: scattavano in 6x6, si preoccupavano di dare proporzioni è più senso croppando in studio.

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per me è lecito, già in camera oscura si faceva tutto quello che si può fare ora al pc