Analogica.it

Mi sono imbattuto in alcuni video su YouTube in cui ci sono tutorial e consigli su come editare scansioni di negativi... Mi domando, quanto ha senso farlo su una fotografia nata analogica? Ho visto alcuni video in cui ad un certo punto mi sono domandato se non fosse stato meglio scattare in raw.

Forse ha senso per foto professionali, magari scattate su medio formato o con attrezzature o pellicole molto costose? Ma allora al giorno d'oggi, cosa ti dà la pellicola in più di rispetto ad un file raw se poi devi passare comunque da Lightroom?

Parlando personalmente, io scatto in digitale con lo smartphone (non mi vergogno ad ammetterlo) o a volte con una Fuji poi edito i file per arrivare ad un look che mi piace e condivido sui social.

Ho intrapreso da poco la fotografia analogica per assaporare l'essenza della fotografia, trovo tutto più genuino e "materico" e, sinceramente, non mi sognerei mai di passare da un programma di editing... Anzi, mi piace proprio il concetto di provare varie pellicole e vedere che colori e che look ne esce.
Sicuramente ne digitalizzerei molti, ma il mio digitalizzare equivale a fare una scansione, aggiustare cose minime (granelli di polvere o al massimo correggere la luminosità) e poi basta.

Discorso poi a parte per il bn che vorrei provare a svilupparmi da solo e che vorrei far stampare in modo più serio (ma quello è un altro discorso...)

La fotografia non e' qualcosa di monolitico ed integralista;
E' soltanto uno stumento che usi per esprimere un emozione, congelare un ricordo o documentare qualcosa.
Puoi e devi fare quello che piu' ti conviene per ottenere i risultati che ti sei prefisso;
Quindi se un giorno penserai che per ottenere un certo risultato dovrai passare per la postproduzione fallo serenamente, il tuo pubblico si concentrera' sui risultati e non sui metodi.

è lecito quanto è lecito il risultato

dipende tutto da te e da cosa ci fai, la mia compagna quando faceva la fotoreporter scattava portava subito i rullini in laboratori aperti h24 per avere subito il risultato, quando faceva cose artistiche/personali passava ore in camera oscura per ottenere il risultato voluto

oggi in digitale puoi scattare in jpg o raw

ibridando i due sistemi poco cambia è il risultato finale che si vuole

Lecito? Perchè, ti aspetti che qualcuno ti contesti? Puoi fare quello che vuoi, se poi uno vuol essere integralista contesta sopratutto la scansione, non quello che viene dopo. Che poi l'editazione delle foto analogiche esiste da prima del digitale e non sono certo ritenute illecite

Colonial ha detto già tutto. Posso solo aggiungere che forse la domanda che ognuno di noi ( appassionati di fotografia analogica e/o digitale ) si dovrebbe porre è : lo strumento utilizzato è funzionale al messaggio che vogliamo trasmettere ( agli altri o a noi stessi ) ?

Orionlight231 ha scritto:Mi sono imbattuto in alcuni video su YouTube in cui ci sono tutorial e consigli su come editare scansioni di negativi... Mi domando, quanto ha senso farlo su una fotografia nata analogica? Ho visto alcuni video in cui ad un certo punto mi sono domandato se non fosse stato meglio scattare in raw.

Forse ha senso per foto professionali, magari scattate su medio formato o con attrezzature o pellicole molto costose? Ma allora al giorno d'oggi, cosa ti dà la pellicola in più di rispetto ad un file raw se poi devi passare comunque da Lightroom?

Parlando personalmente, io scatto in digitale con lo smartphone (non mi vergogno ad ammetterlo) o a volte con una Fuji poi edito i file per arrivare ad un look che mi piace e condivido sui social.

Ho intrapreso da poco la fotografia analogica per assaporare l'essenza della fotografia, trovo tutto più genuino e "materico" e, sinceramente, non mi sognerei mai di passare da un programma di editing... Anzi, mi piace proprio il concetto di provare varie pellicole e vedere che colori e che look ne esce.
Sicuramente ne digitalizzerei molti, ma il mio digitalizzare equivale a fare una scansione, aggiustare cose minime (granelli di polvere o al massimo correggere la luminosità) e poi basta.

Discorso poi a parte per il bn che vorrei provare a svilupparmi da solo e che vorrei far stampare in modo più serio (ma quello è un altro discorso...)

Quasi tutti i comandi di Photoshop sono mutuati dalla camera oscura. Come si diceva "tutto è lecito" (anche se io non condivido l'uso leggero che si fa, nel digitale, del timbro clone, ma per una mia personale visione. Non dimentichiamo che c'è chi l'ha usato anche in analogico, per esempio E. Smith, quando si chiamava fotomontaggio...)
Il negativo è un passaggio intermedio che deve essere INTERPRETATO in camera oscura, esattamente come lo scatto digitale deve essere interpretato in Lightroom o Photoshop. Un negativo da infinite possibilità di stampare immagini diverse in base a quello che si vuole ottenere. Si decide il contrasto, la luminosità, il taglio, il formato, la carta, gli interventi interpretativi in stampa, il tipo di rivelatore...
Come dice @graic per me non ha molto senso scattare su pellicola e poi digitalizzare, non perché sono integralista ma perché mi piace il lavoro in camera oscura e quello che ne esce.
Insomma, la postproduzione (o sviluppo e stampa che dir si voglia) non solo è lecita ma è obbligatoria, indipendentemente dalla tecnologia usata.

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L'esempio di Warhol è estremo comunque. A parte quello la mia "critica" era riferita ai giorni nostri.
Sicuramente sviluppare e postprodurre un negativo una volta era un passaggio fondamentale (vedi Ansel Adams...)
La mia era soprattutto una "critica" sul farlo al giorno d'oggi con un software, non conviene usare un file .raw che è nato digitale?

Orionlight231 ha scritto: ↑

28/12/2020, 1:07

La mia era soprattutto una "critica" sul farlo al giorno d'oggi con un software, non conviene usare un file .raw che è nato digitale?

ovviamente se tu lo preferisci, fallo. Io personalmente aborrisco proprio fare le scansioni quindi la "critica" è inapplicabile

Orionlight231 ha scritto: ↑

26/12/2020, 22:06

Ma allora al giorno d'oggi, cosa ti dà la pellicola in più di rispetto ad un file raw se poi devi passare comunque da Lightroom?

Per me la fotografia analogica è uno svago, è un modo per passare del tempo con uno dei miei interessi e fare qualcosa di manuale e non automatizzato, mi riferisco sopratutto allo sviluppo del negativo (al momento non posso stampare) ma anche al fatto che le macchine analogiche che uso sono prive di automatismi e quindi costringono a pensare un po di più.

Se poi come molti pensi all'analogico come la fotografia vera, quella originale e non taroccabile allora è chiaro che non è lecito lavorare una foto analogica ma li entri in questioni filosofiche sulle quali hai ricevuto ottimi pareri poco più sù.

Il ritocco delle foto analogiche è sempre esistito, ad esempio la foto di matrimonio dei miei genitori, sullo sfondo sfocato ha un albero che a ben guardarlo non ha il fusto ed è identico a uno degli altri che si vedono, è stato duplicato un albero per "incorniciare" meglio i soggetti (perdonami non ho modo di postare tale foto) e l'effetto che da è proprio quello, non deve essere stato semplice fare un fotomontaggio a quei tempi ('80).

Alla domanda "ma non conviene usare un raw" la mia risposta è decisamente si, perdi un decimo del tempo o forse anche meno, se sbagli con "control+z" torni indietro... ma resta comunque la mia opinione.

Mha... ieri ho fatto uno schema con le penne colorate, poi l’ho scansionato e mandato per email ai miei colleghi. Per essere coerente avrei dovuto farlo con un’app specifica oppure avrei dovuto inviarlo per posta o fax.
Si scherza eh!

La fotografia stessa è una rappresentazione della realtà. Editandola non stai facendo qualcosa di diverso dal semplice fotografare e decidere cosa, come, perché e quando fotografare. Nel momento stesso in cui decidi quale sarà il tuo soggetto, COME sarà il tuo soggetto, quali elementi evidenziare e quali invece no, stai interpretando la realtà circostante a favore sempre di una semplice rappresentazione, che rimane tale anche una volta editata (e che non perde affatto l'apparente adesione alla realtà che sussiste in una foto non ritoccata, anzi)

Buongiorno,
l'altro giorno ho scoperto con molto interesse qualcosa riguardo il cropping, cioe' il ritaglio di una foto, facendo risaltare zone d'interesse. Ed ecco cosa n'e' venuto fuori riguardo a Robert Frank, ed anche di H. Cartier-Bresson:

https://erickimphotography.com/blog/cropping/

Sembrerebbe, guardando il passato ed avendo un occhio alle nuove tecnologie, che tutto e' lecito, come in una guerra. Ovvio che sta al fotografo esprimere come e cosa rappresentare della sua arte.

Che poi era il metodo utilizzato dai fotografi matrimonialisti: scattavano in 6x6, si preoccupavano di dare proporzioni è più senso croppando in studio.

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per me è lecito, già in camera oscura si faceva tutto quello che si può fare ora al pc