Riflessioni sulla ritrattistica analogica:

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zone-seven
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Riflessioni sulla ritrattistica analogica:

Messaggio da zone-seven »

I ritratti fotografici su pellicola possiedono un fascino senza tempo, catturano momenti in un modo tangibile e autentico che le immagini digitali a volte faticano a emulare. Il meticoloso processo di ripresa su pellicola richiede pazienza, abilità e un occhio attento per la composizione, dando come risultato ritratti che emanano un carattere unico.

Nel campo della fotografia su pellicola, la scelta della pellicola come la luce, giocano un ruolo fondamentale nel plasmare l'atmosfera e l'estetica del ritratto. Ogni tipo di pellicola ha la propria "personalità", che si tratti dei toni ricchi e caldi di Kodak Portra, dell'eleganza classica in bianco e nero di Ilford HP5 o dell'atmosfera vintage di Kodak Tri-X sopratuitto in base al trattamento. Questi film aggiungono uno strato artistico al ritratto, rendendo ogni fotogramma un pezzo di narrazione visiva accuratamente realizzato.

La natura tangibile della fotografia su pellicola contribuisce al suo fascino. Il processo di caricamento di un rullino, inquadratura accurata dello scatto e avvolgimento della pellicola creano un senso di connessione tra il fotografo e la forma d'arte. C'è una certa magia nell'attesa che la pellicola venga sviluppata, un'anticipazione che accresce l'apprezzamento per l'immagine finale.

I ritratti in analogico spesso mostrano una granulosità e un'imperfezione distinte, aggiungendo un senso di autenticità e carattere. Le sottili sfumature, come il modo in cui la luce interagisce con la pellicola, creano una qualità poetica e nostalgica che i processi digitali potrebbero avere difficoltà a replicare. Questa imperfezione, anziché sminuire, diventa parte integrante della storia raccontata da ogni ritratto.

L'interazione tra il fotografo e il soggetto è cruciale anche nella ritrattistica in analogico. Con il numero limitato di esposizioni su rullino, ogni fotogramma diventa una preziosa opportunità per catturare espressioni ed emozioni autentiche. La natura intenzionale della fotografia su pellicola incoraggia un approccio più ponderato e intenzionale alla composizione e al tempismo.

In un mondo dominato dalla gratificazione immediata, i ritratti fotografici su pellicola offrono una approccio rinfrescante. Ci invitano a rallentare, ad assaporare il processo e ad apprezzare l'abilità artistica necessaria per creare un'immagine duratura. Che si tratti delle calde tonalità seppia di una stampa vintage o dei contrasti netti di un capolavoro in bianco e nero, i ritratti fotografici su pellicola continuano a resistere alla prova del tempo, preservando momenti con una bellezza distintiva ed evocativa.


-viviamo in un mondo dove il sapone per i piatti è fatto con vero succo di limone, la limonata con aromi artificiali.

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massimof
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Re: Riflessioni sulla ritrattistica analogica:

Messaggio da massimof »

Non posso che essere totalmente d'accordo con te e quanto hai scritto!

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Stefano Lodi
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Re: Riflessioni sulla ritrattistica analogica:

Messaggio da Stefano Lodi »

Oltre ad essere del tutto condivisibile nei contenuti, un pezzo scritto in maniera meravigliosa, grazie.

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zone-seven
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Re: Riflessioni sulla ritrattistica analogica:

Messaggio da zone-seven »

grazie
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MauGal
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Re: Riflessioni sulla ritrattistica analogica:

Messaggio da MauGal »

Che bel post! Grazie @zone-seven

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Re: Riflessioni sulla ritrattistica analogica:

Messaggio da teofilatto »

Bellissima riflessione, bravo @zone-seven!
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carlo60
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Re: Riflessioni sulla ritrattistica analogica:

Messaggio da carlo60 »

...la scoperta dell'acqua calda... Scherzo ovviamente, bella riflessione, il concetto di attesa espresso nel post, personalmente l'ho ritrovato dopo anni con una fotocamera pinhole caricata con la Bergger 3 ASA.

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zone-seven
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Re: Riflessioni sulla ritrattistica analogica:

Messaggio da zone-seven »

grazie …
senza voler sublimare a tutti i costi il mondo analogico riesco ancora oggi, nonostante sia anche un fautore del digitale, ad essere appassionato al l’analogico …
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Elmar Lang
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Re: Riflessioni sulla ritrattistica analogica:

Messaggio da Elmar Lang »

zone-seven ha scritto:
15/01/2024, 17:29
I ritratti fotografici su pellicola possiedono un fascino senza tempo, catturano momenti in un modo tangibile e autentico che le immagini digitali a volte faticano a emulare. Il meticoloso processo di ripresa su pellicola richiede pazienza, abilità e un occhio attento per la composizione, dando come risultato ritratti che emanano un carattere unico.

Nel campo della fotografia su pellicola, la scelta della pellicola come la luce, giocano un ruolo fondamentale nel plasmare l'atmosfera e l'estetica del ritratto. Ogni tipo di pellicola ha la propria "personalità", che si tratti dei toni ricchi e caldi di Kodak Portra, dell'eleganza classica in bianco e nero di Ilford HP5 o dell'atmosfera vintage di Kodak Tri-X sopratutto in base al trattamento. Questi film aggiungono uno strato artistico al ritratto, rendendo ogni fotogramma un pezzo di narrazione visiva accuratamente realizzato. (...)

i ritratti fotografici su pellicola continuano a resistere alla prova del tempo, preservando momenti con una bellezza distintiva ed evocativa.
Ho trovato il tuo contributo interessante e ricco di spunti di riflessione.

Certo, la combinazione corretta di pellicola, esposizione, sviluppo e stampa sono componenti essenziali.

Ma escludendo il corpo-macchina, ché in fondo è sufficiente abbia un otturatore regolare (e regolato), pensi che anche l'ottica -e l'appropriata focale impiegata- abbia un ruolo nella realizzazione di una fotografia?
"Evitate il tono troppo aspro e duro, usato dalla maggior parte di coloro che debbono nascondere la loro scarsa capacità".
(Erwin Rommel)

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Re: Riflessioni sulla ritrattistica analogica:

Messaggio da zone-seven »

Elmar Lang ha scritto:
18/01/2024, 8:46
Ma escludendo il corpo-macchina, ché in fondo è sufficiente abbia un otturatore regolare (e regolato), pensi che anche l'ottica -e l'appropriata focale impiegata- abbia un ruolo nella realizzazione di una fotografia?


Senza cadere nel tecnico ed allontanandoci dai sani ed ironici sfottò su marche e modelli, penso proprio di si, almeno da un punto di vista della focale utilizzata e un po' meno dalla qualità ottica, ovviamente, un ritratto (ma anche un paesaggio) eseguito con un grandangolare o con un tele ha certamente due effetti, risultati differenti, uno potrebbe essere ambientato l'altro decontestualizzato da tutto l'ambiente circostante ma non solo. Focali differenti portano a inquadrature differenti.
zone-seven ha scritto:
15/01/2024, 17:29
Il processo di caricamento di un rullino, inquadratura accurata dello scatto
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