daje Andrè, aspetto il momento in cui mi spieghi come esporre....
sinceramente a pellicola ogni tanto "canno" l'esposizione, perchè probabilmente punto l'esposimetro su ciò che ritengo (erroneamente) grigio medio...
questo è il mio modus operandi, ecco perchè ti dicevo che non padroneggio per nulla la tecnica da te esposta all'inizio del topic.
come mi devo comportare per esporre a modo?
sullo sviluppo procedo diminuendo il tempo o aumentando la diluizione per correggere il contrasto verso il basso, ed in stampa che fò?
I'm confused...
Rivelatore Tri-x 400 - Lezioni di fotografia
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Re: rivelatore trix 400
Personalmente concordo appieno! questa trattazione tragicomica della storia della fotografia almeno per me è assolutamente illuminante...E' semplicemente oro colato...questi tuo "articolo" sul l'esposimetro secondo me meriterebbe un suo post a parte(anche sul blog) : in questo thread rischia di perdersi
Ci son cose che "tutti" "sanno", ma solo leggendole in questo modo le realizzano per davvero...
Aspettiamo trepidanti le prossime puntate! E ovviamente...Grazie!
~Sandro~
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Re: rivelatore trix 400
ma guarda te se mi tocca dar ragione a Nicola!
Vi avevo avvertito che è una storia semi-seria e mezza inventata, non è oro colato, sono pirle di saggezza! Comunque sono lieto che vi intrighi!
Uno dei noccioli della questione é se sia poi vero che un prodotto per aver successo debba essere fool proof. Io ho i mei dubbi, ma anche una fiducia nell'intelligenza degli esseri umani oggettivamente poco seria !
Tornando a bomba... parte sesta!
Esposimetro a matrice maledetto! Maledetto perché lo potevano far meglio e maledetto perché è passivizzante. Abbandonando il parametro di riferimento ed usando come paragone le "foto tipiche" il dato esposimetrico che fornisce non è più interpretabile come lo era quando usava il parametro, è prendere o lasciare: non sappiamo a quale "foto tipica" stia paragonando la nostra inquadratura.
Per altro il vantaggio rispetto ad un classico semi-spot era poca cosa, e se le mani erano minimamente esperte forse andava meglio il classico semi-spot. Lo dico con l'esperienza di laboratorio, forse non avevo tanti clienti da creare un numero di utenti diversi statisticamete rilevante, ma un numero di rulli sicuramente si (migliaia)!
Finita la tiritera anti evoluzione tecnica bislacca degli apparecchi torniamo al nostro esposimetro. Dice bene Nicola in qualche modo andava standardizzato, e 18%, 81% o qualsiasi altro numero avrebbe fatto lo stesso, il problema non è quello, il problema è misurare solo la quantità di luce e non misurare anche il contrasto. Era tanto difficile misurare due punti scelti invece di uno solo un po' a casaccio? Forse si... No, no non ci voglio credere!
E non ci voglio credere perché la serie di trucchi e truchhetti e la lunga esperienza che ci vuole per ingannare l'esposimentro affinche non c'inganni non è certo una cosa semplice! È un sapere disordinato, empirico, soggettivo, poco trasmissibile, ma semplice no.
E poi a dirla tutta l'esposimetro non sbaglia, misura la luce in un certo modo. Purtroppo non è il modo con cui la pellicola reagisce alla luce. Tutto qui. Alla fine l'esposizione risulta sbagliata, però.
Vi avevo avvertito che è una storia semi-seria e mezza inventata, non è oro colato, sono pirle di saggezza! Comunque sono lieto che vi intrighi!
Uno dei noccioli della questione é se sia poi vero che un prodotto per aver successo debba essere fool proof. Io ho i mei dubbi, ma anche una fiducia nell'intelligenza degli esseri umani oggettivamente poco seria !
Tornando a bomba... parte sesta!
Esposimetro a matrice maledetto! Maledetto perché lo potevano far meglio e maledetto perché è passivizzante. Abbandonando il parametro di riferimento ed usando come paragone le "foto tipiche" il dato esposimetrico che fornisce non è più interpretabile come lo era quando usava il parametro, è prendere o lasciare: non sappiamo a quale "foto tipica" stia paragonando la nostra inquadratura.
Per altro il vantaggio rispetto ad un classico semi-spot era poca cosa, e se le mani erano minimamente esperte forse andava meglio il classico semi-spot. Lo dico con l'esperienza di laboratorio, forse non avevo tanti clienti da creare un numero di utenti diversi statisticamete rilevante, ma un numero di rulli sicuramente si (migliaia)!
Finita la tiritera anti evoluzione tecnica bislacca degli apparecchi torniamo al nostro esposimetro. Dice bene Nicola in qualche modo andava standardizzato, e 18%, 81% o qualsiasi altro numero avrebbe fatto lo stesso, il problema non è quello, il problema è misurare solo la quantità di luce e non misurare anche il contrasto. Era tanto difficile misurare due punti scelti invece di uno solo un po' a casaccio? Forse si... No, no non ci voglio credere!
E non ci voglio credere perché la serie di trucchi e truchhetti e la lunga esperienza che ci vuole per ingannare l'esposimentro affinche non c'inganni non è certo una cosa semplice! È un sapere disordinato, empirico, soggettivo, poco trasmissibile, ma semplice no.
E poi a dirla tutta l'esposimetro non sbaglia, misura la luce in un certo modo. Purtroppo non è il modo con cui la pellicola reagisce alla luce. Tutto qui. Alla fine l'esposizione risulta sbagliata, però.
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Re: rivelatore trix 400
@Silverprint
Grazie enormemente per questa "storia" simpatica ma efficace; detto ciò sono curioso di sapere come si inserisce la storia degli esposimetri rgb, cioè capaci di "capire" anche il colore?!
Grazie enormemente per questa "storia" simpatica ma efficace; detto ciò sono curioso di sapere come si inserisce la storia degli esposimetri rgb, cioè capaci di "capire" anche il colore?!
"Considerate la vostra semenza:... "
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Re: rivelatore trix 400
Buongiorno!
Però attenzione! L'esposizone NON È SOLO una questione tecnica è anche una questione espressiva, anzi in molti casi è "la questione espressiva" e da questo punto di vista il matrix (et similia) sará sempre sbagliato proprio per la pretesa (arrogante ed umiliante) di sapere già le foto che il fotografo farà... sará forse vero che la gente fa sempre le solite foto, ma insomma anche se così fosse la speranza che non sia cosí andrebbe difesa anche oltre l'evidenza!
E poi il problema, come ho già detto, è diventato che per semplificare le cose (o forse per instupidirle e basta ) le hanno complicate: dalle tre ghiere tre che servirebbero si è passati a mille tastini multifunzione! Ma davvero, davvero si può pensare che così sia piú semplice o la modalità di funzionamento "rettangolino verde" l'hanno fatta diventare necessaria proprio coloro che volevano semplificare le cose?
E poi con questa inutile complicazione e la necessità di perdere mesi e mesi per imparare a cosa servono tutte quelle funzioni ed anni per imparare ad usarle (anche se non servono a niente) non rimane più tempo per imparare la fotografia! Ed inoltre come conseguenza viene fuori questa strampalata sub-cultura con riviste, pubblicazioni e corsi dedicati agli apparecchi ed alle loro funzioni e non alla fotografia; fotografia che pian, piano inesorabilmente si disimpara...
Parli, per es. del "color matrix" di Nikon? Beh se è quello nella storia si inserisce al solito modo! Il "matrix" liscio non funzionava tanto bene pur "sapendo" fin dall'inizio la lughezza focale montata (dagli obiettivi Ai-s introdotti con la FA ed il "matrix" nel 1983) e quindi oltre a cercar di migliorarlo velocizzandolo, aumentando le celle, variandone misura e posizione e giocando col data-base delle immagini servivano ancora altre cose e quindi si introdusse il "3-D color matrix" con la F5. Con l'ultima trovata si informava l'esposimetro della distanza di messa a fuoco e quindi il sensore poteva "capire" dove era il soggetto (naturalmente se il fotografo se ne sbatte della profondità di campo e mette a fuoco sul soggetto -anche l'autofocus è un po' perverso-) e si variava l'esposizione in base al colore nella speranza di farlo funzionare a dovere. Come al solito (imho) è l'idea di fondo che è balzana e sarà sempre monca (volutamente per poter sempre vendere "novitá"? ) mancando la cosa più utile ovvero far sapere all'esposimetro che pellicola c'è in macchina! Il mai aggiornato e vetusto codice DX già lo avrebbe permesso e almeno col colore, dove il processo è standardizzato e la latitudine di posa nota, (va be', più o meno e se lo sviluppo é fatto bene... ) informare l'esposimetro di quei dati e non solo della sensibilitá avrebbe davvero migliorato le cose per la maggior parte degli utenti e lo avrebbe fatto senza tanti sforzi poco utili. Per il B/N in fondo sarebbe bastato "far sapere" all'esposimetro che la pellicola era una negativa... Non per nulla le cose sono migliorate (da questo punto di vista) col digitale, il sensore non si cambia e ci si può progettare-tarare l'esposimetro intorno.lorypiccolo ha scritto:sono curioso di sapere come si inserisce la storia degli esposimetri rgb, cioè capaci di "capire" anche il colore
Però attenzione! L'esposizone NON È SOLO una questione tecnica è anche una questione espressiva, anzi in molti casi è "la questione espressiva" e da questo punto di vista il matrix (et similia) sará sempre sbagliato proprio per la pretesa (arrogante ed umiliante) di sapere già le foto che il fotografo farà... sará forse vero che la gente fa sempre le solite foto, ma insomma anche se così fosse la speranza che non sia cosí andrebbe difesa anche oltre l'evidenza!
E poi il problema, come ho già detto, è diventato che per semplificare le cose (o forse per instupidirle e basta ) le hanno complicate: dalle tre ghiere tre che servirebbero si è passati a mille tastini multifunzione! Ma davvero, davvero si può pensare che così sia piú semplice o la modalità di funzionamento "rettangolino verde" l'hanno fatta diventare necessaria proprio coloro che volevano semplificare le cose?
E poi con questa inutile complicazione e la necessità di perdere mesi e mesi per imparare a cosa servono tutte quelle funzioni ed anni per imparare ad usarle (anche se non servono a niente) non rimane più tempo per imparare la fotografia! Ed inoltre come conseguenza viene fuori questa strampalata sub-cultura con riviste, pubblicazioni e corsi dedicati agli apparecchi ed alle loro funzioni e non alla fotografia; fotografia che pian, piano inesorabilmente si disimpara...
- lorypiccolo
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Re: rivelatore trix 400
Buongiorno!
Si mi riferivo al sistema della F5!
Che dire?! Sei stato ILLUMINANTE!
Grazie infinite
Si mi riferivo al sistema della F5!
Che dire?! Sei stato ILLUMINANTE!
Grazie infinite
"Considerate la vostra semenza:... "
Re: rivelatore trix 400
Mi ricordo un comico (forse di zelig?) che urlava in modo esilarante "DAIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII" (e mi vengono in mente pure "I soliti idioti" - che pure non amo - nella gag "dai ca**o gianluca").
Silverprint, DAIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!! Sono 4 PAGINE che parli della storia della fotografia tipo la pazza storia del mondo dei Monty Phyton e non hai ancora speso una parola su "esponi per le ombre sviluppa per le luci".
Non che non abbia una idea di come funziona, ma c'è sempre da imparare. Daiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!! Ma le tue lezioni quanto duravano? Maratone di 10 ore?? Li tenevi svegli somministrandogli caffeina (obbligandoli poi a sviluppare con caffeinol) o pene corporali??
Ovviamente, se non si capisse, sto scherzando, eh?
Nadir
Silverprint, DAIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!! Sono 4 PAGINE che parli della storia della fotografia tipo la pazza storia del mondo dei Monty Phyton e non hai ancora speso una parola su "esponi per le ombre sviluppa per le luci".
Non che non abbia una idea di come funziona, ma c'è sempre da imparare. Daiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!! Ma le tue lezioni quanto duravano? Maratone di 10 ore?? Li tenevi svegli somministrandogli caffeina (obbligandoli poi a sviluppare con caffeinol) o pene corporali??
Ovviamente, se non si capisse, sto scherzando, eh?
Nadir
Re: rivelatore trix 400
Io sono un allievo...
C'è da morire...
Criptica la situazione....
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Re: rivelatore trix 400
@Paolo: prrrrr!
@Nadir: hai ragione! Avevo da menar il can per l'aia!
Mi serviva però per sobillare un po' di spirito critico e di ribellione! Bisogna arrivare al punto di dirsi che nessun computer o marchingegno inseribile in una fotocamera può essere più intelligente di noi, e che quindi dobbiamo comandare noi e non gli apparecchi e considerare ogni indicazione fornito da essi solo un suggerimento.
Opps... interruzione forzata
@Nadir: hai ragione! Avevo da menar il can per l'aia!
Mi serviva però per sobillare un po' di spirito critico e di ribellione! Bisogna arrivare al punto di dirsi che nessun computer o marchingegno inseribile in una fotocamera può essere più intelligente di noi, e che quindi dobbiamo comandare noi e non gli apparecchi e considerare ogni indicazione fornito da essi solo un suggerimento.
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Re: rivelatore trix 400
E finalmente riprendo per arrivare al dunque... il fatidico esporre per le ombre, sviluppare per le luci
Mi farò delle domande e mi darò delle risposte, in fondo l'ora è marzulliana!
http://www.youtube.com/watch?v=2XeHbxEuS_Y
Cosa succede se variamo l'energia di sviluppo del negativo?
Se aumentiamo l'energia aumenta il contrasto. Se diminuiamo l'energia si riduce il contrasto.
Cosa significa aumentare il contrasto?
Significa che se una parte del negativo a ricevuto più luce di un altra ed aumentiamo l'energia dello sviluppo la parte che ha ricevuto più luce si annerisce in misura maggiore di quella che ha ricevuto meno luce. Ovvero la variazione di "annerimento" non è lineare, ma dipende dal livello di esposizione e dall'energia dello sviluppo. Meno è l'esposizione minore sarà la variazione di annerimento che una variazione dell'energia dello sviluppo può produrre; maggiore è il livello di esposizione maggiore è la variazione di annerimento che produce una variazione dell'energia dello sviluppo.
Questo fenomeno è importantissimo!
E lo riscrivo così lo rileggete!
Cosa significa aumentare il contrasto?
Significa che se una parte del negativo a ricevuto più luce di un altra ed aumentiamo l'energia dello sviluppo la parte che ha ricevuto più luce si annerisce in misura maggiore di quella che ha ricevuto meno luce.
Perché uso il termine energia?
Perché con esso posso riferirmi indifferentemente al tempo di sviluppo (se do più tempo, do più energia), alla diluizione (se uso una concentrazione maggiore, do più energia), alla temperatura (più è alta più energia do), ed in misura minore anche all'agitazione (più agito, più do energia).
Quali sono le conseguene pratiche di questo fenomeno?
Innanzi tutto le conseguenze sono GRANDI! Una fotografia (a meno che non si fotografi qualcosa di completamente uniforme, tipo un muro appena dipinto ed uniformemente illuminato ) é composta di parti più chiare e parti più scure: le parti più scure sono tali perché ricevono una esposizione minore, le parti più chiare sono tali perché ricevono una esposizione maggiore.
Tanto più una parte dell'immagine ha ricevuto luce, tanto più la sua variazione di densità (ovvero il tono che assumerà sulla stampa) dipenderá dall'energia dello sviluppo; viceversa tanto meno luce avrà ricevuto tanto meno il suo annerimento dipenderà dallo sviluppo e QUINDI tanto più dipenderá dalla sola esposizione. Questo è il motivo per cui è necessario "esporre per le ombre" (come farlo lo tratterò in seguito). D'altro canto se variamo l'energia dello sviluppo, variamo maggiormente la densitá, ovvero il "chiarore" delle parti chiare (tanto più tanto più sono esposte) rispetto alle parti scure e di conseguenza (entro ampli limiti) potremmo regolare l'annermento delle parti chiare con la sola variazione dello sviluppo. E questo è il motivo per cui è assai consigliabile "sviluppare per le luci".
Corollario: le alte luci possono anche essere corrette in fase di stampa entro limiti abbastanza ampli (con conseguenze, sia chiaro) per cui sviluppare per le luci è solo consigliabile. Il margine di correzione che invece abbiamo nelle ombre é sempre assai ridotto, per cui "esporre per le ombre" è necessario.
... prendo fiato!
Mi farò delle domande e mi darò delle risposte, in fondo l'ora è marzulliana!
http://www.youtube.com/watch?v=2XeHbxEuS_Y
Cosa succede se variamo l'energia di sviluppo del negativo?
Se aumentiamo l'energia aumenta il contrasto. Se diminuiamo l'energia si riduce il contrasto.
Cosa significa aumentare il contrasto?
Significa che se una parte del negativo a ricevuto più luce di un altra ed aumentiamo l'energia dello sviluppo la parte che ha ricevuto più luce si annerisce in misura maggiore di quella che ha ricevuto meno luce. Ovvero la variazione di "annerimento" non è lineare, ma dipende dal livello di esposizione e dall'energia dello sviluppo. Meno è l'esposizione minore sarà la variazione di annerimento che una variazione dell'energia dello sviluppo può produrre; maggiore è il livello di esposizione maggiore è la variazione di annerimento che produce una variazione dell'energia dello sviluppo.
Questo fenomeno è importantissimo!
E lo riscrivo così lo rileggete!
Cosa significa aumentare il contrasto?
Significa che se una parte del negativo a ricevuto più luce di un altra ed aumentiamo l'energia dello sviluppo la parte che ha ricevuto più luce si annerisce in misura maggiore di quella che ha ricevuto meno luce.
Perché uso il termine energia?
Perché con esso posso riferirmi indifferentemente al tempo di sviluppo (se do più tempo, do più energia), alla diluizione (se uso una concentrazione maggiore, do più energia), alla temperatura (più è alta più energia do), ed in misura minore anche all'agitazione (più agito, più do energia).
Quali sono le conseguene pratiche di questo fenomeno?
Innanzi tutto le conseguenze sono GRANDI! Una fotografia (a meno che non si fotografi qualcosa di completamente uniforme, tipo un muro appena dipinto ed uniformemente illuminato ) é composta di parti più chiare e parti più scure: le parti più scure sono tali perché ricevono una esposizione minore, le parti più chiare sono tali perché ricevono una esposizione maggiore.
Tanto più una parte dell'immagine ha ricevuto luce, tanto più la sua variazione di densità (ovvero il tono che assumerà sulla stampa) dipenderá dall'energia dello sviluppo; viceversa tanto meno luce avrà ricevuto tanto meno il suo annerimento dipenderà dallo sviluppo e QUINDI tanto più dipenderá dalla sola esposizione. Questo è il motivo per cui è necessario "esporre per le ombre" (come farlo lo tratterò in seguito). D'altro canto se variamo l'energia dello sviluppo, variamo maggiormente la densitá, ovvero il "chiarore" delle parti chiare (tanto più tanto più sono esposte) rispetto alle parti scure e di conseguenza (entro ampli limiti) potremmo regolare l'annermento delle parti chiare con la sola variazione dello sviluppo. E questo è il motivo per cui è assai consigliabile "sviluppare per le luci".
Corollario: le alte luci possono anche essere corrette in fase di stampa entro limiti abbastanza ampli (con conseguenze, sia chiaro) per cui sviluppare per le luci è solo consigliabile. Il margine di correzione che invece abbiamo nelle ombre é sempre assai ridotto, per cui "esporre per le ombre" è necessario.
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