Rivelatore Tri-x 400 - Lezioni di fotografia
Moderatori: chromemax, Silverprint
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Re: sistema zonale
Ciao a tutti, un po' OT ma spero non troppo vista la vastità dell'argomento sviscerato in questo 3D.Silverprint ha scritto: ...
Anche il contrasto del negativo si può misurare sia con degli indici (indice di contrasto, gamma) sia come differenza di densità. L'indice di contrasto racconta con un numero quanto siano diverse come densità due porzioni di negativo esposte in maniera diversa e nota ed é molto utile, può perfino essere usato per adattare scientificamente il contrasto del negativo al contrasto della scena con gran precisione (Chromemax fa così! ). Io più modestamente uso un metodo con meno numeri e più empirico che è il sitema zonale, ma è possibile operare con successo in modi diversi più o meno precisi (pian piano ci arrivo in questo thread...)
...
Un piccolo approfondimento su come applicate il sistema zonale me lo fareste?
Semplificando al massimo la teoria per applicarla velocemente, sarebbe un errore cominciare con una semplice lettura esposimetrica spot sulle ombre della scena (teoricamente ottenendo l'esposizione per la zona V) e per l'esposizione utilizzare un'accoppiata tempi/diaframmi di due o tre stop più veloce (per far arrivare queste ombre nelle zone II o III)?
Grazie a tutti.
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Re: rivelatore trix 400
È un po' OT (non troppo), ma più che altro è un po' in anticipo!
Quel che dici è giusto, si procede in quel modo con una sola avvertenza: per il sistema zonale bisogna usare la sensibilità effettiva e non quella dichiarata. La sensibilità effettiva andrebbe verificata in ogni specifica catena facendo dei test, ma in prima approssimazione si può considerare che le pellicole negative abbiano una sensibilità inferiore del 50% rispetto alla dichiarata (l'I.E. riportato sulla confezione).
Quel che dici è giusto, si procede in quel modo con una sola avvertenza: per il sistema zonale bisogna usare la sensibilità effettiva e non quella dichiarata. La sensibilità effettiva andrebbe verificata in ogni specifica catena facendo dei test, ma in prima approssimazione si può considerare che le pellicole negative abbiano una sensibilità inferiore del 50% rispetto alla dichiarata (l'I.E. riportato sulla confezione).
Re: sistema zonale
Lascio la spiegazione sul sistema zonale a qualcuno più competente di me (ce ne sono un sacco sul forum ). Anche se probabilmente l'argomento è troppo vasto per essere spiegato qui. Come dice Silverprint, il tuo approccio è in prima approssimazione corretto.gonfiacani ha scritto:Ciao a tutti, un po' OT ma spero non troppo vista la vastità dell'argomento sviscerato in questo 3D.Silverprint ha scritto: ...
Anche il contrasto del negativo si può misurare sia con degli indici (indice di contrasto, gamma) sia come differenza di densità. L'indice di contrasto racconta con un numero quanto siano diverse come densità due porzioni di negativo esposte in maniera diversa e nota ed é molto utile, può perfino essere usato per adattare scientificamente il contrasto del negativo al contrasto della scena con gran precisione (Chromemax fa così! ). Io più modestamente uso un metodo con meno numeri e più empirico che è il sitema zonale, ma è possibile operare con successo in modi diversi più o meno precisi (pian piano ci arrivo in questo thread...)
...
Un piccolo approfondimento su come applicate il sistema zonale me lo fareste?
Semplificando al massimo la teoria per applicarla velocemente, sarebbe un errore cominciare con una semplice lettura esposimetrica spot sulle ombre della scena (teoricamente ottenendo l'esposizione per la zona V) e per l'esposizione utilizzare un'accoppiata tempi/diaframmi di due o tre stop più veloce (per far arrivare queste ombre nelle zone II o III)?
Grazie a tutti.
Secondo me, però, quello da te suggerito, è concettualmente un inizio di applicazione del sistema zonale, ma è incompleto. Anche senza entrare in sviluppi + o - N, non puoi basarti solo sull'esposizione delle ombre. Adams descrive sempre il sistema zonale come un "rapporto" fra le luminanze della scena, non come valore assoluto. Devi misurare i diversi punti della scena e, in base a questi, possibillmente evitando di bruciare le alte luci (anche se con il 35mm incontri il limite di non poter sviluppare ogni fotogramma a sè = N+X o N-X), devi pre-visualizzare la scena e "decidere" in quale grado della scala tonale vuoi "collocare" (nei limiti della latitudine di posa, in funzione del rilevatore che userai, etc) una o più parti della scena.
Solo le ombre non basta. Perderesti il più grande vantaggio del sistema zonale: la gestione del rapporto delle varie "luminanze" della scena e la possibilità di, alla fine del processo, stamparla come tu l'hai "previsualizzata".
Nadir
PS tutto ciò, ovviamente, riferito alla sola applicazione del sistema zonale (che come ha spiegato Andrea viene concettualmente dopo l'esposizione della pellicola alla sua sensibilità effettiva e non a quella nominale).
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Re: rivelatore trix 400
...brucio sempre le tappe... chiedo scusa!Silverprint ha scritto:È un po' OT (non troppo), ma più che altro è un po' in anticipo!
Quel che dici è giusto, si procede in quel modo con una sola avvertenza: per il sistema zonale bisogna usare la sensibilità effettiva e non quella dichiarata. La sensibilità effettiva andrebbe verificata in ogni specifica catena facendo dei test, ma in prima approssimazione si può considerare che le pellicole negative abbiano una sensibilità inferiore del 50% rispetto alla dichiarata (l'I.E. riportato sulla confezione).
hmmmm... sensibilità effettiva... hmhmhmhmhmhm
significa che una pellicola 400 ASA andrebbe esposta come fosse una 200 ASA?
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Re: rivelatore trix 400
@Gonfiacani, esattamente. Metti gli iso a metà di quel che c'é scritto sulla confezione, come base di partenza va bene. Sulle confezioni NON è indicata la sensibilità effettiva, ma l' I.E. (indice di esposizione), non sono la stessa cosa.
Riprendo un po' prima che le derive degli impazienti costruiscano senza solide fondamenta! ;)
S'impara dai risultati che si ottengono in stampa!
Di fronte ad un negativo da stampare ci troviamo di fronte a 9 possibili casi:
1) Sotto-esposizione e sotto-sviluppo (- -)
2) Sotto-esposizione e sviluppo normale (- 0)
3) Sotto-esposizione e sovra-sviluppo (- +)
4) Esposizione corretta e sotto-sviluppo (0 -)
5) Esposizione corretta e sviluppo normale (0 0). Quello giusto!
6) Esposizione corretta e sovra-sviluppo (o +)
7) Sovra-esposizione e sotto-sviluppo (+ -)
8) Sovra-esposizione e sviluppo normale (+ 0)
9) Sovra-esposizione e sovra-sviluppo (+ +)
Ogni caso differisce per le modalità con cui si riesce a stampare minimizzando i danni dovuti agli eventuali errori e quindi dalla tecnica di stampa e dai risultati che si ottengono possiamo risalire a quali errori ci sono nel negativo facendo sì che esso possa essere il nostro insegnante.
Riprendo un po' prima che le derive degli impazienti costruiscano senza solide fondamenta! ;)
Già... Ma come si fa ad imparare dal negativo?Silverprint ha scritto:il negativo è il nostro insegnante...
S'impara dai risultati che si ottengono in stampa!
Di fronte ad un negativo da stampare ci troviamo di fronte a 9 possibili casi:
1) Sotto-esposizione e sotto-sviluppo (- -)
2) Sotto-esposizione e sviluppo normale (- 0)
3) Sotto-esposizione e sovra-sviluppo (- +)
4) Esposizione corretta e sotto-sviluppo (0 -)
5) Esposizione corretta e sviluppo normale (0 0). Quello giusto!
6) Esposizione corretta e sovra-sviluppo (o +)
7) Sovra-esposizione e sotto-sviluppo (+ -)
8) Sovra-esposizione e sviluppo normale (+ 0)
9) Sovra-esposizione e sovra-sviluppo (+ +)
Ogni caso differisce per le modalità con cui si riesce a stampare minimizzando i danni dovuti agli eventuali errori e quindi dalla tecnica di stampa e dai risultati che si ottengono possiamo risalire a quali errori ci sono nel negativo facendo sì che esso possa essere il nostro insegnante.
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Re: rivelatore trix 400
Insomma 1 su 9 dovrebbe sopravvivere...
I casi da 1 a 3 sono caratterizzati dalla sotto-esposizione, ovvero da un'isufficiente dettaglio nelle aree scure. Il difetto può manifestrasi anche come "assenza di nero" (o densità sufficentemente elevate) quando nel tentaivo di stampare dei dettagli non stampabili si riduce l'esposizione della carta rendendola di fatto insufficiente a produrre densità di stampa sufficientemente elevate (succede spessissimo!). In casi simili a nulla serve alzare il contrasto per cercare "del nero", se si ottiene "il nero" sparisce inevitabilmente il dettaglio. Un altro modo per determinare che il negativo é sotto-esposto è quando sulla stampa le aree scure sono più vaste (occupano più superficie) del desiderato. La sotto-esposizione è un errore frequentissimo!
Nello specifico il caso 1 (- -) oltre ad avere insufficiente dettaglio nei toni scuri ha anche un contrasto molto basso, vale a dire che è necessario usare un contrasto molto più alto del normale (cioè del grado 2) per far diventare i toni chiari abbstanza chiari.
Il caso 2 (- 0) oltre all'insufficiente dettaglio nelle aree scure presenta contrasto basso, ma non tanto basso quanto il caso 1, per ottenere toni chiari sufficientemente chiari sará comunque necessario alzare il contrasto più del normale.
Il caso 3 (- +) presenta contrasto normale od elevato, ovvero si stampa sul grado 2 o su un grado inferiore pur non avendo sufficiente dettaglio nelle aree scure. I negativi tirati (ovvero sotto-esposti e sovra-sviluppati) sono di questo tipo: insufficiente dettaglio nelle aree scure e contrasto elevato, ovvero stampa su contrasto basso.
I casi da 4 a 6 sono caratterizzati dalla correttezza dell'esposizione, per essi il dettaglio e la separazione tonale dei toni scuri sará sempre ottimale, sará inoltre facile mantenere il dettaglio delle aree scure e contemporaneamente avere un "buon nero".
Nello specifico il caso 4 (0 -) presenta un contrasto basso, ma sará sufficiente stamparlo su un contrasto più elevato per ottenere una stampa piuttosto buona. Eventualmente in caso di sotto-sviluppo molto deciso sará visibile un leggero aumento della grana come sotto-prodotto dell'uso di un contrasto elevato della carta da stampa.
Il caso 5 (0 0 ; quello giusto) rende la giusta gamma tonale sia nei toni chiari che in quelli scuri su carta di grado medio (2). Liscio e senza problemi.
Il caso 6 (0 +) presenza contrasto elevato ed occorre stamparlo su un grado di contrasto basso. Se il sovra-sviluppo è molto deciso il grado di contrasto da usare sará molto basso con possibili problemi di separazione tonale e micro-contrasto non ottimale. I negativi di questo tipo sono abbastanza comuni.
I casi da 7 a 9 sono caratterizzati dalla sovra-esposizione. Se la sovra-esposizione é moderata con pellicole delle ultime generazioni di solito non ci sono particolari problemi, solo al limite un leggero aumento della visibilità della grana. Quando la sovra-esposizione invece si fa decisa, oltre all'aumento della grana si puó manifestare una perdita di modulazione e micro-contasto dei toni chiari (specialemente con rivelatori fortemente compensatori). Alcune pellicole mal tollerano la sovra-esposizone tra loro la Kodak Tri-x (oggetto originario del thread).
Il caso 7 (+ -) è il più tranquillo dei tre, il contrasto è normale e l'eccesso di dettaglio nei toni scuri é facilmente compensabile con una sovra-esposizione della stampa.
Il caso 8 (+ 0) presenta contrasto tendenzialmente elevato, in alcuni casi può avere già problemi di visibilità eccessiva della grana e di compressione tonale dei toni chiari, anche perché verosimilmente verrà stampato su un contrasto piú basso del normale.
Il caso 9 (+ +), specialmente se gli errori sono spinti, è uno dei peggiori, insieme al caso 1 (--). Il negativo può essere molto denso in tutte le sue parti costringendo a lunghe esposizioni, la grana è marcata ed il contrasto elevato e quindi verrà usato in stampa un contrasto basso. La modulazione dei toni chiari può facilmente essere compromessa, specialmente se si usano sviluppi compensatori.
I casi meno critici, in caso di errori di esposizione sono quindi quelli in cui lo sviluppo un po' compensa, ovvero sovra-svliluppo in caso di sotto-esposizione e sotto-sviluppo in caso di sovra-esposizione. Sempre che gli errori non siano consistenti! È chiaro?
È importante a questo punto notare che le valutazioni sono sì tecniche, ma allo stesso tempo soggettive e che abbiamo finalmente formato "la catena" ovvero reso interdipendente ogni fase del processo, dalla scelta dell'esposizione fino alla stampa.
I casi da 1 a 3 sono caratterizzati dalla sotto-esposizione, ovvero da un'isufficiente dettaglio nelle aree scure. Il difetto può manifestrasi anche come "assenza di nero" (o densità sufficentemente elevate) quando nel tentaivo di stampare dei dettagli non stampabili si riduce l'esposizione della carta rendendola di fatto insufficiente a produrre densità di stampa sufficientemente elevate (succede spessissimo!). In casi simili a nulla serve alzare il contrasto per cercare "del nero", se si ottiene "il nero" sparisce inevitabilmente il dettaglio. Un altro modo per determinare che il negativo é sotto-esposto è quando sulla stampa le aree scure sono più vaste (occupano più superficie) del desiderato. La sotto-esposizione è un errore frequentissimo!
Nello specifico il caso 1 (- -) oltre ad avere insufficiente dettaglio nei toni scuri ha anche un contrasto molto basso, vale a dire che è necessario usare un contrasto molto più alto del normale (cioè del grado 2) per far diventare i toni chiari abbstanza chiari.
Il caso 2 (- 0) oltre all'insufficiente dettaglio nelle aree scure presenta contrasto basso, ma non tanto basso quanto il caso 1, per ottenere toni chiari sufficientemente chiari sará comunque necessario alzare il contrasto più del normale.
Il caso 3 (- +) presenta contrasto normale od elevato, ovvero si stampa sul grado 2 o su un grado inferiore pur non avendo sufficiente dettaglio nelle aree scure. I negativi tirati (ovvero sotto-esposti e sovra-sviluppati) sono di questo tipo: insufficiente dettaglio nelle aree scure e contrasto elevato, ovvero stampa su contrasto basso.
I casi da 4 a 6 sono caratterizzati dalla correttezza dell'esposizione, per essi il dettaglio e la separazione tonale dei toni scuri sará sempre ottimale, sará inoltre facile mantenere il dettaglio delle aree scure e contemporaneamente avere un "buon nero".
Nello specifico il caso 4 (0 -) presenta un contrasto basso, ma sará sufficiente stamparlo su un contrasto più elevato per ottenere una stampa piuttosto buona. Eventualmente in caso di sotto-sviluppo molto deciso sará visibile un leggero aumento della grana come sotto-prodotto dell'uso di un contrasto elevato della carta da stampa.
Il caso 5 (0 0 ; quello giusto) rende la giusta gamma tonale sia nei toni chiari che in quelli scuri su carta di grado medio (2). Liscio e senza problemi.
Il caso 6 (0 +) presenza contrasto elevato ed occorre stamparlo su un grado di contrasto basso. Se il sovra-sviluppo è molto deciso il grado di contrasto da usare sará molto basso con possibili problemi di separazione tonale e micro-contrasto non ottimale. I negativi di questo tipo sono abbastanza comuni.
I casi da 7 a 9 sono caratterizzati dalla sovra-esposizione. Se la sovra-esposizione é moderata con pellicole delle ultime generazioni di solito non ci sono particolari problemi, solo al limite un leggero aumento della visibilità della grana. Quando la sovra-esposizione invece si fa decisa, oltre all'aumento della grana si puó manifestare una perdita di modulazione e micro-contasto dei toni chiari (specialemente con rivelatori fortemente compensatori). Alcune pellicole mal tollerano la sovra-esposizone tra loro la Kodak Tri-x (oggetto originario del thread).
Il caso 7 (+ -) è il più tranquillo dei tre, il contrasto è normale e l'eccesso di dettaglio nei toni scuri é facilmente compensabile con una sovra-esposizione della stampa.
Il caso 8 (+ 0) presenta contrasto tendenzialmente elevato, in alcuni casi può avere già problemi di visibilità eccessiva della grana e di compressione tonale dei toni chiari, anche perché verosimilmente verrà stampato su un contrasto piú basso del normale.
Il caso 9 (+ +), specialmente se gli errori sono spinti, è uno dei peggiori, insieme al caso 1 (--). Il negativo può essere molto denso in tutte le sue parti costringendo a lunghe esposizioni, la grana è marcata ed il contrasto elevato e quindi verrà usato in stampa un contrasto basso. La modulazione dei toni chiari può facilmente essere compromessa, specialmente se si usano sviluppi compensatori.
I casi meno critici, in caso di errori di esposizione sono quindi quelli in cui lo sviluppo un po' compensa, ovvero sovra-svliluppo in caso di sotto-esposizione e sotto-sviluppo in caso di sovra-esposizione. Sempre che gli errori non siano consistenti! È chiaro?
È importante a questo punto notare che le valutazioni sono sì tecniche, ma allo stesso tempo soggettive e che abbiamo finalmente formato "la catena" ovvero reso interdipendente ogni fase del processo, dalla scelta dell'esposizione fino alla stampa.
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Re: rivelatore trix 400
@Silverprint: mi sono appena affacciato alla fotografia analogica e oggi grazie a questi tuoi interventi vedo tutto un po' più chiaro; si leggono un sacco di nozioni sparse quà e là, ma la cosa fondamentale era capire il rapporto che c'è tra ognuna di loro! GRAZIE!
"Considerate la vostra semenza:... "
- Silverprint
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Re: rivelatore trix 400
Prego! È un piacere.
Questa mia fatica è dedicata a voi giovani (dell'analogico). ;)
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- lorypiccolo
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Re: rivelatore trix 400
A breve svilupperò alcune pellicole, ci saranno sicuramente degli errori e sarà giusto così! Non mi resta che fare pratica, tanta pratica!
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