Rivelatore Tri-x 400 - Lezioni di fotografia

Discussioni su pellicole, carta e chimica per la fotografia in bianco e nero

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zehner21
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Re: Rivelatore Tri-x 400 - Lezioni di fotografia

Messaggio da zehner21 »

Giuro solennemente di averle lette tutte!
Sto ancora cercando di fare luce sui concetti! Grazie ancora :)



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Re: Rivelatore Tri-x 400 - Lezioni di fotografia

Messaggio da Silverprint »

zehner21 ha scritto:Giuro solennemente di averle lette tutte!
Bene!
Mi fa piacere!
zehner21 ha scritto:Sto ancora cercando di fare luce sui concetti!
Si occorre più luce. Ti faccio una domanda: come ti è venuta in mente la domanda che hai fatto?
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zehner21
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Re: Rivelatore Tri-x 400 - Lezioni di fotografia

Messaggio da zehner21 »

In realtà, ad essere onesti, la domanda è posta male e completamente fuorviante.
La differenza tra Sensibilità Effettiva ed Indice di Esposizione credo che mi sia abbastanza chiara; la SE è una proprietà intrinseca della pellicola e dipende dallo sviluppo scelto (tanto che si parla di accoppiata pellicola/rivelatore).
In questo periodo, per economia, sto usando il Rodinal come rivelatore e non ho eseguito il test in questione (non mi è ancora chiarissima l'analisi da fare in stampa).

Ho ipotizzato, come ho evinto dalle numerose pagine della discussione, che la sensibilità effettiva sia più o meno intorno ai 200 ISO (parliamo di Tri-X), se non di più.
Il punto è che non mi è chiaro il tempo da cui partire per ottenere "quello giusto" e con un contrasto adatto ad un ingranditore a condensatore.
Ho trovato scritto in un file una diluizione 1+50, EI 200 e 9 minuti ma non ho idea dell'indice di contrasto per cui è data questa formulazione.
In un altro sito, invece, ho trovato la stessa diluizione con lo stesso indice di esposizione e un tempo di 7 minuti, con la nota da parte dell'autore che questa combinazione è fornita per un ingranditore a luce diffusa.

Non vorrei farti cadere le braccia con questo discorso 8-x

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Re: Rivelatore Tri-x 400 - Lezioni di fotografia

Messaggio da Silverprint »

Per provare ogni tempo di partenza va bene. Poi bisogna verificare quale sia il risultato e (eventualmente) apportare le dovute correzioni.

Ribadisco: il negativo è il nostro insegnante e il negativo giusto è quello che si stampa come vogliamo sul grado 2 (circa). Se non accade, cioè occorrono interventi correttivi in stampa c'è un errore a monte, quindi di esposizione e/o sviluppo del negativo. Tanto più le correzioni necessarie in stampa sono marcate, tanto più grande era l'errore.

Considera che la Tri-x é stata rinnovata di recente e c'è gran confusione tra i tempi per la vecchia e quella nuova che richiede tempi minori.
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Re: Rivelatore Tri-x 400 - Lezioni di fotografia

Messaggio da zehner21 »

Grazie per la risposta,
esauriente come al solito!

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Re: Rivelatore Tri-x 400 - Lezioni di fotografia

Messaggio da Aleksej6 »

Vorrei chiedere ancora una cosa, nel caso mi si corregga se sbaglio.
Nelle diapositive, l'esposizione è da prendere sulle luci. Questo vuol dire che la densità delle ombre è regolata dal tempo di sviluppo?
E poi, vale anche qui considerare la sensibilità effettiva come, approssimativamente, la metà di quella nominale? Insomma posso esporre una pellicola da 100 asa nominali impostando l'esposimetro su 50 e ottenere una più efficace registrazione delle luci, o mi conviene tenere l'esposimetro calibrato su 100 asa?

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Re: Rivelatore Tri-x 400 - Lezioni di fotografia

Messaggio da Silverprint »

La risposta come al solito non è semplice. :)

Bisogna considerare che le diapositive sono un materiale ad alto contrasto e che di solito non vengono stampate, ma proiettate (o scansionate). Il processo di sviluppo poi è poi inteso come non variabile (anche se sono possibili piccole variazioni) e quindi si considera che il materiale abbia una latitudine di posa fissa. Queste due cose insieme tolgono molta flessibilità al processo limitando molto le possibili correzioni. Ne consegue anche che la sensibilità dichiarata è quella ottimale (messa al centro della LDP), naturalmente fatte salve le piccole variabili di taratura degli apparecchi o di gusto dell'utente.

L'uso di esporre le diapositive per le luci non ha una precisa motivazione tecnica (la ha, invece, per il digitale), ma dipende soprattutto da una consuetudine visiva, vale a dire che di solito in proiezione e in caso di contrasto superiore alla latitudine del materiale viene considerato meno sgradevole avere le ombre "tappate" piuttosto che le luci "bucate". Va anche detto che, di solito, è più facile bucare le luci che non tappare le ombre, almeno in proiezione.

Testare i rulli per dia è poi semplicissimo... e una volta testato sapendo la latitudine esatta e visualizzando la relazione tra esposizione e tono diventa anche semplice esporre.
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Aleksej6
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Re: Rivelatore Tri-x 400 - Lezioni di fotografia

Messaggio da Aleksej6 »

Bene, grazie.
Sapevo che la risposta non era semplice, ma mi son chiesto tutto ciò perché Ansel Adams nel suo libro accenna alle diapositive e ne parla come se si dovesse prendere il procedimento di esposizione del negativo e rovesciarlo, cosa che mi lasciava dei dubbi.
Per il mio primo rullo di diapositive avevo esposto per le luci (nel dubbio sottoesponendo ancora) alla sensibilità nominale e avevo ricevuto in generale delle buone immagini, che però in proiezione presentavano spesso zone d'ombra troppo scure, in generale con le luci sempre ben definite e mai bucate. Con un rullo di Agfa Precisa 100. Una soluzione per avere meno contrasto tra luci ed ombre (cioè avere sempre le luci ben definite ma le ombre più chiare) potrebbe essere, a questo punto, di utilizzare pellicole di più alta sensibilità?

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Re: Rivelatore Tri-x 400 - Lezioni di fotografia

Messaggio da Silverprint »

Aleksej6 ha scritto: Una soluzione per avere meno contrasto tra luci ed ombre (cioè avere sempre le luci ben definite ma le ombre più chiare) potrebbe essere, a questo punto, di utilizzare pellicole di più alta sensibilità?
No. Era forse vero molto tempo fa. Sui materiali moderni la LDP non è legata direttamente alla sensibilità. Per avere ombre più aperte con le diapositive dovresti ridurre un po' lo sviluppo (come col BN) e aumentare un po' l'esposizione, ma non tutti i materiali consentono di intervenire senza che si creino evidenti alterazioni del colore.

Usavo la vecchia Velvia 50 col SZ, i risultati possono essere ottimi, ma occorre fare bene i test, avere un bravo laboratorio che ti dia retta (oppure sviluppare in proprio) e comunque bisogna correggere il colore. Per correggere il colore può bastare poco, ma se la destinazione è la proiezione occorre farlo coi filtri in ripresa e testare anche quelli.

Una soluzione molto più semplice è usare un delicato Fill-flash, quando possibile, cioè quando le parti scure sono vicine.
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Re: Rivelatore Tri-x 400 - Lezioni di fotografia

Messaggio da Aleksej6 »

Sì, col flash andrebbe bene come soluzione...per quanto io non abbia l'abitudine di averlo sempre dietro...
Sviluppo io le dia, quindi potrei provare ad accorciare un poco i tempi...o altrimenti fare attenzione agli scarti eccessivi di luminosità in fase di ripresa (cioè evitarli di tendenza). Beh, del resto è sempre stato il tallone d'achille di questi materiali...

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