Allora dunque, un piccolo aggiornamento sulla situazione "test p3200 esposta a 800". Innanzitutto ho passato la fase "stampa degli scatti test in bracketing", che mi ha aiutato molto a capire i tempi da cui partire per raffinare il tutto. I famosi 3 rullini sono stati sviluppati in HC110 dil.B per 6' (tempo di bugiardino) 8' e 10', 20 gradi. Ho notato che le stampe di scene a contrasto basso risultavano "non sufficientemente contrastate se stampate a contrasto 2" nemmeno coi 10' di sviluppo.
Il successivo rullino e' stato scattato con scene di vario contrasto (un test, ma con piu' valore estetico, mi sono accorto che cosi' le stampo piu' volentieri ) e sviluppato per 12' 20gradi e, soprattutto, effettuando le misurazioni con un esposimetro spot (naturalmente col solito metodo di cercare delle ombre in zona III e riportarle li' con l'esposizione abbassata di due stop rispetto alla lettura). Bene, per una scena che presentava un contrasto di 4 stop, quindi bassino, ho ottenuto una resa che mi piace stampando a contrasto 3, a contrasto 2 erano ancora un po' morbidine ma gia' visivamente migliori di quelle gia' stampate con sviluppi minori); stesso rullino con una scena di contrasto 7 stop, la foto stampata a contrasto 2 era un po' al limite della bruciatura dei bianchi. Direi che forse potrei tenere buono quel tempo di sviluppo se le scene nel rullino sono non omogenee (almeno ho un po' di margine per gli alti contrasti) e di aumentarlo nel caso di rullini omogenei a basso contrasto.
Considerazioni del momento:
1) e' veramente appagante e utile stampare gia' con un buon contrasto col filtro 2, lascia molto margine di intervento successivo
2) mai piu' senza spot
Rivelatore Tri-x 400 - Lezioni di fotografia
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Re: Rivelatore Tri-x 400 - Lezioni di fotografia
Ciao a tutti,
complimenti per l'ottimo 3D che è venuto fuori, devo dire che 70 pagine sono state toste e infatti ho alcuni dubbi da esporre, prima di intraprendere anch'io l'esperimento dei 3 sviluppi differenti.
Numero 1)
Sono rimasto un po' confuso dall'utilizzo nei diversi interventi dei termini sovraesposizione e sottoesposizione chiedo quindi conferma se sto ragionando nel verso giusto.
Scelta la pellicola per il test (HP5+) e impostato l'esposimetro rispetto alla sua S.E. (200) misuro l'esposizione rispetto alle ombre che hanno un minimo di dettaglio dopodiché faccio bracketing tra +2, +1, 0, -1, -2 o meglio +1, 0, -1, -2, -3? Se non ho capito male la seconda, perché se no cercherei sostanzialmente di dare dettaglio anche alla zona II che dettaglio non ne ha; giusto?
Numero 2)
Usando come macchina per il test una Contax 139, che ha l'esposimetro semi-spot, quanto devo avvicinarmi alle ombre (o quanto posso stare distante)?
La macchina ha il blocco AE e la compensazione da -2 a +2, se volessi in alternativa al manuale potrei usare le funzioni di macchina?
Numero 3)
Tornando indietro nel 3D Andrea consigliava di non usare tempi troppo brevi per avere uniformità nello sviluppo.
Per l'esperimento ho del Rodinal (non più tanto, considerando che è sconsigliato in diluzione 1+50) e dell'Ars-Imago FD. Se usassi quest'ultimo, considerando che per l'HP5+ a 400 asa viene indicato in diluzione 1+39 per 5' 15", non diventerebbero troppo corti i tempi inferiori? Mi conviene lavorare a meno di 20°C?
Numero 4)
Quest'ultimo è OT ma mi sembra interessante e utile (visto che sul negativo B/N sono già stati smontati vari falsi miti):
nel digitale e nella pellicola c-41 come si fa?
Se nel primo bisogna fare attenzione a non bruciare le alte luci che regola si segue? Come trovare un compromesso in situazioni di alto contrasto?
Per la seconda invece ho capito che vale sempre la regola dell'esporre per le ombre ma in maniera più ristretta: con che limiti? anche qui in caso di alto contrasto come si può gestire?
E un'ultima domanda: se la pellicola in c-41 è una XP2 possiamo essere "elastici" come con lo sviluppo b/n oppure come le altre negative c-41 ha più strati e quindi siamo costretti a fare delle variazioni più ristrette?
Grazie in anticipo e ancora complimenti per il thread.
Edoardo
complimenti per l'ottimo 3D che è venuto fuori, devo dire che 70 pagine sono state toste e infatti ho alcuni dubbi da esporre, prima di intraprendere anch'io l'esperimento dei 3 sviluppi differenti.
Numero 1)
Sono rimasto un po' confuso dall'utilizzo nei diversi interventi dei termini sovraesposizione e sottoesposizione chiedo quindi conferma se sto ragionando nel verso giusto.
Scelta la pellicola per il test (HP5+) e impostato l'esposimetro rispetto alla sua S.E. (200) misuro l'esposizione rispetto alle ombre che hanno un minimo di dettaglio dopodiché faccio bracketing tra +2, +1, 0, -1, -2 o meglio +1, 0, -1, -2, -3? Se non ho capito male la seconda, perché se no cercherei sostanzialmente di dare dettaglio anche alla zona II che dettaglio non ne ha; giusto?
Numero 2)
Usando come macchina per il test una Contax 139, che ha l'esposimetro semi-spot, quanto devo avvicinarmi alle ombre (o quanto posso stare distante)?
La macchina ha il blocco AE e la compensazione da -2 a +2, se volessi in alternativa al manuale potrei usare le funzioni di macchina?
Numero 3)
Tornando indietro nel 3D Andrea consigliava di non usare tempi troppo brevi per avere uniformità nello sviluppo.
Per l'esperimento ho del Rodinal (non più tanto, considerando che è sconsigliato in diluzione 1+50) e dell'Ars-Imago FD. Se usassi quest'ultimo, considerando che per l'HP5+ a 400 asa viene indicato in diluzione 1+39 per 5' 15", non diventerebbero troppo corti i tempi inferiori? Mi conviene lavorare a meno di 20°C?
Numero 4)
Quest'ultimo è OT ma mi sembra interessante e utile (visto che sul negativo B/N sono già stati smontati vari falsi miti):
nel digitale e nella pellicola c-41 come si fa?
Se nel primo bisogna fare attenzione a non bruciare le alte luci che regola si segue? Come trovare un compromesso in situazioni di alto contrasto?
Per la seconda invece ho capito che vale sempre la regola dell'esporre per le ombre ma in maniera più ristretta: con che limiti? anche qui in caso di alto contrasto come si può gestire?
E un'ultima domanda: se la pellicola in c-41 è una XP2 possiamo essere "elastici" come con lo sviluppo b/n oppure come le altre negative c-41 ha più strati e quindi siamo costretti a fare delle variazioni più ristrette?
Grazie in anticipo e ancora complimenti per il thread.
Edoardo
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Re: Rivelatore Tri-x 400 - Lezioni di fotografia
Scusate ma non ho capito un passaggio. Riprendo alcuni dei post più vecchi, in cui si parla del Sistema Zonale. Leggo prima questa frase:
Che sbaglio?
Quindi si suggerisce di portare le ombre nella zona "di loro competenza", ma non manca il riferimento a quanto è "ampia" la scena? Provo a spiegare meglio la domanda, citando questo intervento:gonfiacani ha scritto: ...
Semplificando al massimo la teoria per applicarla velocemente, sarebbe un errore cominciare con una semplice lettura esposimetrica spot sulle ombre della scena (teoricamente ottenendo l'esposizione per la zona V) e per l'esposizione utilizzare un'accoppiata tempi/diaframmi di due o tre stop più veloce (per far arrivare queste ombre nelle zone II o III)?
Grazie a tutti.
Provo quindi ad unire le due citazioni che ho fatto. Misuro le ombre con l'esposimetro, le sottoespongo di 3 stop e le metto in zona 2. La mia scena però è tale per cui mi trovo per esempio con le alte luci in zona 6 (ma esistono anche scene più "strette"). In questo caso io penso, ma correggetemi se è errato, che ho sbagliato ad esporre. Se devo esporre per le ombre, cioè devo fargli avere "il giusto livello di dettaglio", non sarebbe meglio spostare gli stop della mia scena a destra, piazzandoli dalla zona 8 alla zona 4? Userei tempi più lenti (o diaframmi più aperti) e avrei tutto il dettaglio che mi serve nelle ombre che, in stampa, posso riportare in basso al valore indicato, leggendo le descrizioni di Silverprint nella citazione che ho fatto.Silverprint ha scritto:…
I casi da 1 a 3 sono caratterizzati dalla sotto-esposizione, ovvero da un'isufficiente dettaglio nelle aree scure. Il difetto può manifestrasi anche come "assenza di nero" (o densità sufficentemente elevate) quando nel tentaivo di stampare dei dettagli non stampabili si riduce l'esposizione della carta rendendola di fatto insufficiente a produrre densità di stampa sufficientemente elevate (succede spessissimo!). In casi simili a nulla serve alzare il contrasto per cercare "del nero", se si ottiene "il nero" sparisce inevitabilmente il dettaglio. Un altro modo per determinare che il negativo é sotto-esposto è quando sulla stampa le aree scure sono più vaste (occupano più superficie) del desiderato. La sotto-esposizione è un errore frequentissimo!
Nello specifico il caso 1 (- -) oltre ad avere insufficiente dettaglio nei toni scuri ha anche un contrasto molto basso, vale a dire che è necessario usare un contrasto molto più alto del normale (cioè del grado 2) per far diventare i toni chiari abbstanza chiari.
Il caso 2 (- 0) oltre all'insufficiente dettaglio nelle aree scure presenta contrasto basso, ma non tanto basso quanto il caso 1, per ottenere toni chiari sufficientemente chiari sará comunque necessario alzare il contrasto più del normale.
Il caso 3 (- +) presenta contrasto normale od elevato, ovvero si stampa sul grado 2 o su un grado inferiore pur non avendo sufficiente dettaglio nelle aree scure. I negativi tirati (ovvero sotto-esposti e sovra-sviluppati) sono di questo tipo: insufficiente dettaglio nelle aree scure e contrasto elevato, ovvero stampa su contrasto basso.
Che sbaglio?
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Re: Rivelatore Tri-x 400 - Lezioni di fotografia
Così sovra-esponi.
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Re: Rivelatore Tri-x 400 - Lezioni di fotografia
E perché non sottoespongo se piazzo la scena dalla zona 2 in su?Silverprint ha scritto:Così sovra-esponi.
Mamma mia erano anni che cercavo un confronto con qualcuno parlante sempre a rileggere il libro di Adams senza un interlocutore attivo
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Re: Rivelatore Tri-x 400 - Lezioni di fotografia
Se le ombre che hai misurato dovranno venire in stampa in zona II, non hai motivo di porle in una zona superiore, perchè già esponendole in zona II le otterrai col livello di dettaglio desiderato. Se, così facendo, ti ritrovi con le luci in zona VI (come nel tuo esempio), va benissimo. Se poi vorrai che in stampa quelle luci vadano stampate, per esempio, in zona VIII, potrai portarcele mediante uno sviluppo +2, ampliando così la gamma dei contrasti rispetto al soggetto originale.
E' sempre la solita questione: si espone per le ombre (perchè l'esposizione giusta è l'unico metodo a disposizione del fotografo per ottenere ombre dettagliate), si vede dove "cadono" le luci applicando l'esposizione calcolata in base alle ombre, e si sviluppa in modo da piazzare le luci là dov esi vuole che cadano.
E' sempre la solita questione: si espone per le ombre (perchè l'esposizione giusta è l'unico metodo a disposizione del fotografo per ottenere ombre dettagliate), si vede dove "cadono" le luci applicando l'esposizione calcolata in base alle ombre, e si sviluppa in modo da piazzare le luci là dov esi vuole che cadano.
Please, please!
PaTerson, una sola T!
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Re: Rivelatore Tri-x 400 - Lezioni di fotografia
Sì, c'è un po' di confusione perché ho tentato di far fare il test sia a chi può e vuole esporre per le ombre, sia a chi espone sui medi.SweetCake84 ha scritto:Numero 1)
Sono rimasto un po' confuso dall'utilizzo nei diversi interventi dei termini sovraesposizione e sottoesposizione chiedo quindi conferma se sto ragionando nel verso giusto.
Scelta la pellicola per il test (HP5+) e impostato l'esposimetro rispetto alla sua S.E. (200) misuro l'esposizione rispetto alle ombre che hanno un minimo di dettaglio dopodiché faccio bracketing tra +2, +1, 0, -1, -2 o meglio +1, 0, -1, -2, -3? Se non ho capito male la seconda, perché se no cercherei sostanzialmente di dare dettaglio anche alla zona II che dettaglio non ne ha; giusto?
Numero 2)
Usando come macchina per il test una Contax 139, che ha l'esposimetro semi-spot, quanto devo avvicinarmi alle ombre (o quanto posso stare distante)?
Decidi te come fare, ampio bracketing con lettura semispot, o bracketing più ristretto se riesci a misurare le ombre.
Rispondendo al quesito 2, con una lettura semi-spot per misurare un'area specifica devi far si che essa riempia l'intero mirino (!!!). Insomma devi avvicinarti davvero molto.
Sì certamente.SweetCake84 ha scritto:La macchina ha il blocco AE e la compensazione da -2 a +2, se volessi in alternativa al manuale potrei usare le funzioni di macchina?
No! Ti conviene diluire maggiormente il rivelatore. L'FD funziona anche 1+50.SweetCake84 ha scritto:Numero 3)...Mi conviene lavorare a meno di 20°C?
In digitale esponi per le luci. È una rogna perché se il contrasto è già un poco altino sarai costretto a variare esposizione anche nella stessa "situazione luce". Come con le dia...SweetCake84 ha scritto:Numero 4)...nel digitale e nella pellicola c-41 come si fa?
Se nel primo bisogna fare attenzione a non bruciare le alte luci che regola si segue? Come trovare un compromesso in situazioni di alto contrasto?
Per la seconda invece ho capito che vale sempre la regola dell'esporre per le ombre ma in maniera più ristretta: con che limiti? anche qui in caso di alto contrasto come si può gestire?
E un'ultima domanda: se la pellicola in c-41 è una XP2 possiamo essere "elastici" come con lo sviluppo b/n oppure come le altre negative c-41 ha più strati e quindi siamo costretti a fare delle variazioni più ristrette?
Se il contrasto va poi oltre il limite del sensore non c'è speranza, ho compri un sensore con più gamma dinamica, oppure fai più scatti con esposizioni diverse che dopo unirai, non necessariamente con HDR. L'elevata gamma dinamica della pellicola è uno dei grandi vantaggi dell'analogico.
Il C-41 regge molto bene contrasti assai elevati (anche la XP2). Si può anche variare leggermente lo sviluppo, ma di solito non conviene. Con le dia è un po' diverso e va valutato caso per caso, ma spesso si può cambiare il contrasto per adattarlo alla scena con margini abbastanza ampli.
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Re: Rivelatore Tri-x 400 - Lezioni di fotografia
Mi viene però in mente una questione, così facendo aumento la grana, perché sovrasviluppokiodo ha scritto:Se le ombre che hai misurato dovranno venire in stampa in zona II, non hai motivo di porle in una zona superiore, perchè già esponendole in zona II le otterrai col livello di dettaglio desiderato. Se, così facendo, ti ritrovi con le luci in zona VI (come nel tuo esempio), va benissimo. Se poi vorrai che in stampa quelle luci vadano stampate, per esempio, in zona VIII, potrai portarcele mediante uno sviluppo +2, ampliando così la gamma dei contrasti rispetto al soggetto originale.
E' sempre la solita questione: si espone per le ombre (perchè l'esposizione giusta è l'unico metodo a disposizione del fotografo per ottenere ombre dettagliate), si vede dove "cadono" le luci applicando l'esposizione calcolata in base alle ombre, e si sviluppa in modo da piazzare le luci là dov esi vuole che cadano.
Se metto le ombre in zona 4, sviluppo normale e poi "le abbasso" sotto ingranditore, non dovrebbe (condizionale d'obbligo) succedere niente di simile. Corretto?
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Re: Rivelatore Tri-x 400 - Lezioni di fotografia
Grazie mille!
Un'ultima domanda:
Un buon esposimetro spot che sia economicamente accessibile e che possibilmente sia di dimensioni ridotte (rispetto ad esempio allo spotmaster)?
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Re: Rivelatore Tri-x 400 - Lezioni di fotografia
Economicamente accessibile... difficile. Se sei fortunato ogni tanto ne scappa fuori qualcuno a prezzo inferiore al solito.SweetCake84 ha scritto:...Un buon esposimetro spot che sia economicamente accessibile e che possibilmente sia di dimensioni ridotte (rispetto ad esempio allo spotmaster)?
Il più piccolo è il Pentax Digital Spotmeter. Comunque 200/300 € sono prezzi correnti. Hai pensato a prendere un corpo con esposimetro spot?
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