Riprendo il filo dopo le necessarie divagazioni.Silverprint ha scritto:Il punto è anche che questo grigio medio... è un riferimento "instabile"!![]()
Il grigio medio, anche se chiaro non è, è tuttavia abbastanza chiaro da dipendere anche dallo sviluppo. Non solo, al contrario dei toni più scuri, un tono medio é aggiustabile (entro certi limiti) anche in fase di stampa. Le due cose non hanno poche conseguenze!
Questa "instabilità" del grigio medio aggiunge problemi ai problemi che di sua natura la "logica della media" già produce. Direi anche che questo "essere costretti" a lavorare con riferimenti vaghi, e il "grigio medio" è molto vago, è la fonte di tante incomprensioni e la base di una certa cultura fotografica assai approssimativa.
Il grigio medio è instabile perché, come già detto, NON é un tono ababstanza scuro da non essere influenzato dallo sviluppo, cioè varierá a seconda di come viene sviluppato il negativo ed inoltre, sempre perché NON è abbastanza scuro é anche un tono su cui si può intervenire abbastanza in fase di stampa.
Una prima conseguenza di questa instabilità é che è possibile per i fabbricanti di pellicole dichiarare una sensibilitá d'uso, il famoso I.E. (indice di esposizione) scritto sulle confezioni, diverso dalla Sensibilità Effettiva (1). In pratica l'I.E. è una sensibilità a cui può essere esposta la pellicola perché in certe condizioni di sviluppo e stampa (anche approfittando un po' della variabilità della stampa) il risultato é quello di produrre un grigio medio dove si sia misurato un grigio medio, ma nulla di più o quasi (2).
(1) La Sensibilitá Effettiva, a differenza dell'I.E. è riferita ai toni più scuri e rappresenta il limite delle possibilità di registrazione della pellicola. La sensibilità effettiva è quindi utile a chi vuole esporre per le ombre, mentre l'I.E. non lo è..
(2) Il quasi c'é perché i fabbricanti seri associano allo sviluppo un indice di contrasto, cioè una indicazione sulla latitudine di posa "potenziale" (quella reale dipende anche dalla stampa).
Altra conseguenza del riferirsi al "grigio medio" è l'idea (molto malsana!

Perchè l'I.E. è variabile? È variabile perché è variabile il grigio medio.
Vale a dire che il grigio medio si può schiarire o scurire cambiando lo sviluppo e a questi cambiamenti è possibile far corrispondere una variazione dell'I.E. che li "compensi".
Se sovra-sviluppo consistentemente sarò in grado di schiarire il grigio medio fino al punto di farlo venire in corrispondenza anche di variazioni superiori allo stop, così come è viceversa possibile scurirlo facendo un sotto-sviluppo. In questi casi naturalmente ed inevitabilmente, dato che si sta variando lo sviluppo si sta variando la latitudine di posa, si sta variando il tono del grigio medio, ma NON si sta cambiando la sensibilità!
La tecnica del sovra/sotto-sviluppo e variazione dell'I.E. per compensare la variazione di tono del grigio medio è il (nefasto) "tiraggio". Che è nefasto perché illude che cambi la sensibilità, mentre in realtà si sta solo cambiando la latitudine di posa ed il tono del grigio medio.
Va notato che per far muovere (di uno stop e rotti) il grigio medio, che non é tanto chiaro, anzi, (quindi relativamente poco sensibile ai cambiamenti di sviluppo) la variazione del tempo di sviluppo è abbstanza consistente e quindi il suo effetto sui toni più chiari è estremamente vistoso, violento in caso di tiraggi spinti. Altrettanto consistente e vistosa sará la riduzione della latitudine di posa (sia verso i toni chiari che verso toni scuri) in caso di sovra-sviluppo.
Ultima nota: la Sensibilità Effettiva è assai poco variabile, é proprio una caratteristica della pellicola. Però per la precisione va detto che alcuni piccoli cambiamenti li fa (frazioni di stop, raramente uno intero). Questi piccoli cambiamenti sono dovuti alla formulazione del rivelatore usato e marginalmente alla variazione del tempo di sviluppo. Ma va anche sottolineato che i cambiamenti sono praticamente insignificanti rispetto AI GIGANTESCHI cambiamenti che fanno le parti più esposte al variare dello sviluppo.