ciao ragazzi io scatto praticamente sempre su pellicole rollei, che reperisco con facilità e a prezzi ancora accessibili. trovo molto valide le rpx, ma uso molto anche le retro, che sono piuttosto diverse. uso in particolare la 80s. forse in virtù del fatto che è una pellicola nata per altri scopi, mi sono accorto di quanto sia facile ottenere con questa dei negativi decisamente squilibrati ai fini della fotografia generica, ossia un meraviglioso connubio di zone trasparenti e macchie solari. memore del lavoro fatto da chromemax per testare la ferrania p30, che presenta un carattere simile, ho capito di dovergli correre molto dietro, abbondando in esposizione e riducendo fortemente lo sviluppo. in questo modo escono negativi un po più equilibrati e che possono stampare senza complicarmi troppo la vita. tuttavia visto che la retro 80 non è la p30, sto iniziando a chiedermi se il mio approccio sia corretto, se posso continuare così oppure se mi conviene fare diversamente per non rischiare di andare incontro a qualche problema.
Cerco di spiegarvi come lavoro. Parto dalla fine. Ho un ingranditore a condensatore, perciò credo che mi serve un negativo equilibrato per poter lavorare bene. per ottenere un negativo equilibrato da una pellicola così antipatica, come evidenziato dal test sulla p30, serve uno sviluppo che sfrutta bene la sensibilità e in qualche modo riesce a porre anche un freno alla formazione di densità troppo elevate, quindi ho iniziato a usare l'id11 1+1. visto che la retro 80s se esposta a 80 iso fa tantissima fatica a registrare qualcosa nelle ombre, arbitrariamente seguendo le indicazioni per la p30 sono sceso anche io a 12 iso. se possibile, misuro la luce (non ho un esposimetro spot, ho un semplice zeiss ikon ikophot t) raggiungendo fisicamente la zona più bassa che mi aspetto essere registrata con dettaglio e la sottoespongo di un paio di stop. faccio questa cosa solo una volta e non prendo più l'esposizione fino a che le condizioni luminose non cambiano in maniera evidente (fotografando all'aperto, in pieno giorno, probabilmente possono rimanere costanti per ore). penso che facendo così ottengo dei negativi esposti in maniera coerente, e sono agevolato in stampa, corretto? comunque, non so se questa sia la sensibilità giusta per la mia pellicola, ma ho visto che c'è stato un deciso miglioramento nel dettaglio delle ombre.. non si tratta più di pozzi neri, c'è informazione. per lo sviluppo ho fatto esattamente la stessa cosa della p30, l'ho ridotto a quattro minuti e mezzo. è un tempo talmente breve che sviluppando con la rotazione manuale della spirale (tramite il suo pernetto) sul negativo si sono formate evidenti striature nelle zone più dense! probabilmente questo modo di sviluppare non va bene e mi conviene usare i normali ribaltamenti.
Vi metto qualche negativo, così capite di cosa parliamo. gli allegati dal n.1 al n.5 rappresentano scatti eseguiti lo stesso giorno, in ordine cronologico. avevo preso l'esposizione nel punto indicato dalle frecce rosse nel primo file, all'ombra del porticato. presa e sottoesposta di due stop, poi cambiato soltanto le coppie tempo/diaframma in base alla situazione. mi accorgo che la densità del cielo non è sempre costante, forse dipende da come ero orientato rispetto al sole? nel fotogramma 36 ci avevo cacciato su un filtro verde. gli ultimi due file erano stati fatti allo stesso modo, ma diversi giorni prima. secondo voi negativi del genere sono accettabili? Come posso migliorare? Per assurdo, se aumentassi ancora di più l'esposizione, a cosa andrei incontro? a naso temo che non si possa aumentare all'infinito..
Rollei retro 80s
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Re: Rollei retro 80s
ciao Emag
anche io la prima volta che ho usato la Rollei 80 l'ho esposta per iso 80 e il risultato sono state ombre bucate di svariati stop.
la Rollei 80 altro non è che la RPX 25 (se ne è discusso anche in altri posto qui su Analogica) quindi hai fatto bene a usarla dando almeno due stop in più.
per le striature sulle densità maggiori non saprei dirti. io uso sempre la rotazione e non ho mai avuto problemi. l'importante è che non sia mai uguale; nei dieci secondi di rotazione cambia direzione più volte.
anche io la prima volta che ho usato la Rollei 80 l'ho esposta per iso 80 e il risultato sono state ombre bucate di svariati stop.
la Rollei 80 altro non è che la RPX 25 (se ne è discusso anche in altri posto qui su Analogica) quindi hai fatto bene a usarla dando almeno due stop in più.
per le striature sulle densità maggiori non saprei dirti. io uso sempre la rotazione e non ho mai avuto problemi. l'importante è che non sia mai uguale; nei dieci secondi di rotazione cambia direzione più volte.
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Re: Rollei retro 80s
La Rollei 80 è la RPX 25?
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Re: Rollei retro 80s
4 minuti e mezzo a quello che si dive in giro non dovrebbero essere critici, certo sono un po pochini.
Potresti diluire 1+3 ed aumentare il tempo.
Le ombre le hai a me sembrano buone, magari non in tutti i fotogrammi ma dipende anche da come lavori con l'esposimentro, nel tuo caso uno spot aiuterebbe, magari una OM4 ;)
Poi dipende da da come escono le stampe.
Potresti diluire 1+3 ed aumentare il tempo.
Le ombre le hai a me sembrano buone, magari non in tutti i fotogrammi ma dipende anche da come lavori con l'esposimentro, nel tuo caso uno spot aiuterebbe, magari una OM4 ;)
Poi dipende da da come escono le stampe.
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Re: Rollei retro 80s
Ciao, sto provando anch'io in questo periodo la pellicola in questione. La sensibilità, dalle mie personali rilevazioni, si attesta tra i 20 /25 iso se sviluppata in kodak xtol e di 25/32 iso se sviluppata in bellini hydropen, tuttavia con quest'ultimo rivelatore esce troppo secca per i miei gusti con contrasto troppo difficile da gestire ( anche con sviluppo diluito a 1 +59). Vede lo spettro cromatico in maniera diversa rispetto alle pellicole normali : il rosso è più chiaro e il blu leggermente più scuro, specie se abbinata in esposizione con filtro rosso. Secondo me è una buona pellicola x le condizioni di ripresa con poco contrasto. La grana è quasi invisibile e le stampe hanno un'ottima difinizione che aumenta la sensazione di tridimensionaltà. Tuttavia non sono mai riuscito ad ottenere un buon negativo stampabile quado in ripresa sussistono condizioni di contrasto alto. In questo caso, anche seabbassando il tempo di sviluppo ho ottenuto negativi stampabili con densità giuste,i toni medio alti sono risultati troppo impastati. C'è poi il problema (non impossibile ma che a me da fastidio), dell'arriciamento del supporto in pet che èabbastanza presente nel formato 120.
Re: Rollei retro 80s
dove se ne è parlato? non trovo nullaMaurizio Maurizio ha scritto: ↑20/05/2021, 11:19ciao Emag
anche io la prima volta che ho usato la Rollei 80 l'ho esposta per iso 80 e il risultato sono state ombre bucate di svariati stop.
la Rollei 80 altro non è che la RPX 25 (se ne è discusso anche in altri posto qui su Analogica) quindi hai fatto bene a usarla dando almeno due stop in più.
per le striature sulle densità maggiori non saprei dirti. io uso sempre la rotazione e non ho mai avuto problemi. l'importante è che non sia mai uguale; nei dieci secondi di rotazione cambia direzione più volte.
Re: Rollei retro 80s
sono interessato anch' io
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Re: Rollei retro 80s
Non credo proprio che la retro 80 sia la RPX25.
Per lo sviluppo è meglio ribaltare la tank invece di ruotare la spirale col perno e agitare per i primi 60" in caso di sviluppi inferiori ai 5 minuti. I negativi sono ancora sottoesposti e un po' sovrasviluppati ma una conferma sul contrasto si ha solo stampando (se stampi comodo sulla 2 allora va bene).
Per l'esposizione credo che ci sia un problema di come viene usato l'esposimetro; la misurazione delle ombre (e delle luci) già non è banale con lo spot, con un normale esposimetro a luce riflessa diviene piuttosto difficile se si vuol essere precisi e costanti nella lettura, in molti casi è meglio misurare zone d'ombre più accessibili e vicine e simili a quelle dell'inquadratura, piuttsto che arrischiare una lettura errata sulle ombre effettive dello scatto ma scomode o lontane, la cellula degli espsoimetri a luce riflessa legge di tutto.
Per lo sviluppo è meglio ribaltare la tank invece di ruotare la spirale col perno e agitare per i primi 60" in caso di sviluppi inferiori ai 5 minuti. I negativi sono ancora sottoesposti e un po' sovrasviluppati ma una conferma sul contrasto si ha solo stampando (se stampi comodo sulla 2 allora va bene).
Per l'esposizione credo che ci sia un problema di come viene usato l'esposimetro; la misurazione delle ombre (e delle luci) già non è banale con lo spot, con un normale esposimetro a luce riflessa diviene piuttosto difficile se si vuol essere precisi e costanti nella lettura, in molti casi è meglio misurare zone d'ombre più accessibili e vicine e simili a quelle dell'inquadratura, piuttsto che arrischiare una lettura errata sulle ombre effettive dello scatto ma scomode o lontane, la cellula degli espsoimetri a luce riflessa legge di tutto.
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Re: Rollei retro 80s
Concordo sulla non banalità dello spot, ma anche dell'esposimetro in generale, quello che non comprendo è cosa intendi per:
Cioè dovrebbe essere ovvio misurare zone che rientrino (simili ?) nell'inquadratura.
Mi sfigge qualcosa ?
Cioè dovrebbe essere ovvio misurare zone che rientrino (simili ?) nell'inquadratura.
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Re: Rollei retro 80s
ma.. infatti misurare ombre accessibili e simili è proprio ciò che cerco di farezone-seven ha scritto: ↑21/05/2021, 11:00Concordo sulla non banalità dello spot, ma anche dell'esposimetro in generale, quello che non comprendo è cosa intendi per:Mi sfigge qualcosa ?
Cioè dovrebbe essere ovvio misurare zone che rientrino (simili ?) nell'inquadratura.
nei prossimi giorni vorrei provare a fare alcune stampe da quei negativi, vedremo cosa ne verrà fuori
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