Rollei RPX 25 in Perceptol 1+2
Inviato: 30/11/2022, 11:23
Combinazione fuori dagli schemi, nata da una piccola ricerca personale sullepellicole di bassa sensibilità e sull'uso di sviluppi compensatori.
Come si vede dalle curve caratteristiche la RPX-25 è una emulsione vecchia maniera, probabilmente non è multistrato (le pellicole moderne non t-grain sono praticamente tutte formate da due strati, uno poco sensibile e uno più sensibile, pèer migliorare la "latitudine") e infatti la spalla comincia a pèiegare molto presto e se non si sta attenti le luci scappano via in un baleno.
Complice della compressione sui chiari è anche il Percetol, sviluppo a grana fine di Ilford che, da quanto si sa, è strutturato in maniera tradizionale basando la sua attività finegranulante sulle capacità solventi degli alogenuri del solfito di sodio, presente in quantità abbondante, unito all'azione blanda e lenta del metolo, così da dare più tempo al solfito di "mangiucchiare" la grana prima che essa venga sviluppata. Ed è proprio questo meccanismo che riduce la sensibilità della pellicola con questo sviluppo, dato che parte degli alogenuri d'argento esposti alla luce vengono rimpiccioliti o disciolti prima di essere sviluppati; da qui la raccomandazione della ilford di aumentare l'esposizione di 1 stop quado si vuole usare il Perceptol.
Il perceptol quindi non è certo uno sviluppo aggressivo, anche per evitare il clumping della grana vanificandone le qualità finegranulanti, ed è proprio su questa caratteristica che ho voluto indagare con una diluizione leggermente fuori dagli schemi e non raccomandata. Con la diluizione 1+2 da una parte sarebbe diminuita l'influenza del solfito nello sviluppo, con una 25 iso la grana non era un problema e recuperare un po' di sensibilità (sic... si vedano i grafici) poteva far comodo, dall'altra volevo vedere se l'azione riducente a basso contrasto del metolo era in grado di reggere anche ad una diluizione più spinta sfuttando così il più possibile la compensazione per sfruttamento.
Devo dire che i risultati non sono eclatanti, la forma della curva caratteristica è particolare e poco "interessante" per l'elevata compressione dei toni chiari anche a livelli di esposizione più da mezzitoni che da alteluci. La grana non esiste, anche ad ingrandimentoi spinti, ma la sensibilità effettiva è quella di una carta multigrade, limitandone pesantemente il campo di utilizzo. Anche la dfinizione non è eclatante, la Pan-F sviluppata allo stesso modo è molto più interessante (il test arriverà tra poco).
Per qui vuole provare l'ebrezza della fotografia dei primordi, o vuole imentarsi in qualche numero di virtuosismo fotografico giusto per tenersi un po' in forma, un giro con la RPX-25 può essere anche divertente, ma non me la sento di farla entrare nel range delle pellicole da tenere nella mia borsa borsa fotografica.
COME LEGGERE I GRAFICI
Il primo grafico è la famiglia di curve caratteristiche in cui è possibile vedere come si comporta la pellicola al variare dell'esposizione e dello sviluppo.
Maggiori informazioni su come leggere e interpretare la famiglia di curve caratteristiche si possono trovare qui
Il secondo grafico è in realtà composto da due grafici interdipendenti; a sinistra è riportata la curva del gradiente di sviluppo, cioé come aumenta il contrasto della pellicola all'aumentare del tempo di sviluppo. A destra è riportata la sensibilità effettiva della pellicola.
Per chi preferisce un approccio più rapido e semplice ho inserito anche una leggenda colorata che permette di avere in maniera più intuitiva dati per fasce d'utilizzo che sebbene "arrotondati" sono sempre meglio di quello che in genere si riesce ad ottenere dalle tabelle di sviluppo dei fabbricanti.
Per finire allego anche un file pdf con gli stessi grafici per chi voglia averli in formato vettoriale e per la stampa.
Come si vede dalle curve caratteristiche la RPX-25 è una emulsione vecchia maniera, probabilmente non è multistrato (le pellicole moderne non t-grain sono praticamente tutte formate da due strati, uno poco sensibile e uno più sensibile, pèer migliorare la "latitudine") e infatti la spalla comincia a pèiegare molto presto e se non si sta attenti le luci scappano via in un baleno.
Complice della compressione sui chiari è anche il Percetol, sviluppo a grana fine di Ilford che, da quanto si sa, è strutturato in maniera tradizionale basando la sua attività finegranulante sulle capacità solventi degli alogenuri del solfito di sodio, presente in quantità abbondante, unito all'azione blanda e lenta del metolo, così da dare più tempo al solfito di "mangiucchiare" la grana prima che essa venga sviluppata. Ed è proprio questo meccanismo che riduce la sensibilità della pellicola con questo sviluppo, dato che parte degli alogenuri d'argento esposti alla luce vengono rimpiccioliti o disciolti prima di essere sviluppati; da qui la raccomandazione della ilford di aumentare l'esposizione di 1 stop quado si vuole usare il Perceptol.
Il perceptol quindi non è certo uno sviluppo aggressivo, anche per evitare il clumping della grana vanificandone le qualità finegranulanti, ed è proprio su questa caratteristica che ho voluto indagare con una diluizione leggermente fuori dagli schemi e non raccomandata. Con la diluizione 1+2 da una parte sarebbe diminuita l'influenza del solfito nello sviluppo, con una 25 iso la grana non era un problema e recuperare un po' di sensibilità (sic... si vedano i grafici) poteva far comodo, dall'altra volevo vedere se l'azione riducente a basso contrasto del metolo era in grado di reggere anche ad una diluizione più spinta sfuttando così il più possibile la compensazione per sfruttamento.
Devo dire che i risultati non sono eclatanti, la forma della curva caratteristica è particolare e poco "interessante" per l'elevata compressione dei toni chiari anche a livelli di esposizione più da mezzitoni che da alteluci. La grana non esiste, anche ad ingrandimentoi spinti, ma la sensibilità effettiva è quella di una carta multigrade, limitandone pesantemente il campo di utilizzo. Anche la dfinizione non è eclatante, la Pan-F sviluppata allo stesso modo è molto più interessante (il test arriverà tra poco).
Per qui vuole provare l'ebrezza della fotografia dei primordi, o vuole imentarsi in qualche numero di virtuosismo fotografico giusto per tenersi un po' in forma, un giro con la RPX-25 può essere anche divertente, ma non me la sento di farla entrare nel range delle pellicole da tenere nella mia borsa borsa fotografica.
COME LEGGERE I GRAFICI
Il primo grafico è la famiglia di curve caratteristiche in cui è possibile vedere come si comporta la pellicola al variare dell'esposizione e dello sviluppo.
Maggiori informazioni su come leggere e interpretare la famiglia di curve caratteristiche si possono trovare qui
Il secondo grafico è in realtà composto da due grafici interdipendenti; a sinistra è riportata la curva del gradiente di sviluppo, cioé come aumenta il contrasto della pellicola all'aumentare del tempo di sviluppo. A destra è riportata la sensibilità effettiva della pellicola.
Per chi preferisce un approccio più rapido e semplice ho inserito anche una leggenda colorata che permette di avere in maniera più intuitiva dati per fasce d'utilizzo che sebbene "arrotondati" sono sempre meglio di quello che in genere si riesce ad ottenere dalle tabelle di sviluppo dei fabbricanti.
Per finire allego anche un file pdf con gli stessi grafici per chi voglia averli in formato vettoriale e per la stampa.