Ho capito, sei un sostenitore del " confrontarsi con i soggetti" , approfondirne la conoscenza, metterli magari in posa e scattare "consapevolmente"Silverprint ha scritto: La posizione del fotografo è un messaggio forte poiché chi osserva la fotografia è sempre in grado di capire esattamente dove era il fotogragfo e come si muoveva nello spazio. Nelle foto che hai proposto si vede un muoversi impacciato e distante, le immagini sono sempre rubate, fugaci. Si percepisce l'imbarazzo di portare la macchina al collo, la paura di confrontarsi coi soggetti. Si percepisce che trovato il soggetto ti sei accontentato di pochi scatti (io oserei dire uno solo), che non hai approfondito e verificato altre opportunità.
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Ti risponderò con Berengo Gardin,
"Faccio pochissimi ritratti mentre mi piacciono le figure ambientate, dove le persone sono riprese da lontano. Il ritratto però, a parte tutto, non è comunque il mio genere. Io amo raccontare una storia, come mi ha insegnato il mio amico Koudelka. Sono molto amico con lui e con Salgado e da Koudelka ho imparato che in una fotografia ci deve essere sempre qualcosa da raccontare. Non bisogna mai fotografare qualcuno impalato, come si usa adesso. "