Roma Villa Borghese

Un lista di luoghi interessanti da fotografare, sulla base delle esperienze personali e dei desideri non ancora realizzati.

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Pacher
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Re: Roma Villa Borghese

Messaggio da Pacher »

ma guarda te che coincidenza… :-h



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Silverprint
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Re: Roma Villa Borghese

Messaggio da Silverprint »

La foto due, secondo la teminolgia corrente, NON è un high-key e neanche un low-key, è solo molto contrastata.
Questo per semplice correttezza di terminologia, sia chiaro.

Rimango un po' basito dalla tua totale impermeabilità rispetto ai concetti da me e dagli altri espressi, rispondi come se neanche li avessi letti. Insomma, senza offese, qui non c'è discussione alcuna e io come ho già detto mi arrendo e non proseguo.




Per chi seguirà: sarebbe opportuno non postare compulsivamente e cercare di essere un po' ordinati nel rispodere, altrimenti la lettura diventa insostenibile. Alechino potresti, per esempio, unire i tuoi post consecutivi. (in questa ultima frase parlo da moderatore).
Andrea Calabresi, a.k.a. Silverprint
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carl969
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Re: R: Roma Villa Borghese

Messaggio da carl969 »

alechino ha scritto:in fase di scansione e sviluppo digitale in photoshop si può scegliere (da uno scatto correttamente esposto) una chiave alta oppure bassa, per evidenziare megliio quel che si sta cercando di esprimere (praticamente si può scegliere se tarare i livelli per le alte luci oppure per le ombre profonde - e gradi intermedi ovviamente )
Nella foto 2 ho puntato sulla chiave alta (high key) per i motivi che ho scritto :-)
Si può passare alla storia per minchiate del genere.
Però rileggendo i tuoi post mi viene il dubbio che tu possa essere un genio che verrà compreso postumo: in questo caso non ti resta che aspettare.

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isos1977
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Re: Roma Villa Borghese

Messaggio da isos1977 »

alechino ha scritto:
Ti risponderò citando Berengo Gardin : " I giovani dovrebbero farsi una cultura fotografica, che non hanno tutti quelli che fotografano. Una cultura fotografica si fa guardando i libri dei grandi maestri e cercando non di copiare, ma di imitare lo stile dei grandi fotografi "

;) ;)
ti assicuro che nella mia libreria non mancano libri di fotografia e non mi faccio mancare mostre fotografiche... ma il punto è un altro... un conto è la cultura fotografica, un conto è replicare un'idea... la cultura fotografica serve per evolvere e per creare un proprio stile. Lo stesso Gardin è stato molto influenzato da HCB... se guardo una foto di Gardin non vedo una copia di HCB, ma, appunto, qualcosa di nuovo

:-h
"Se il fotografo non vede, la macchina fotografica non lo farà per lui" - Kenro Izu

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=Gibo=
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Re: Roma Villa Borghese

Messaggio da =Gibo= »

Entro in punta di piedi nella discussione, e dal basso della mia inesperienza provo a dire la mia.
Quanto espresso da Silverprint circa "l'interazione" e il "muoversi nello spazio" è quanto di più corretto si possa asserire in questo genere di fotografia e il maggior Handicap di questi scatti, prescindendo dalla tecnica.
Si nota il "rubare", il problema non è mettere o non mettere i soggetti in posa, ma diventare un tutt' uno con il luogo facendo in modo di diventare parte dello stesso senza essere costretti allo spionaggio..
L'esempio dei negativi a contatto di HCB è estremamente chiarificatore in questo senso. Il fotografo si approccia in maniera molto naturale al luogo predisposto a diventare "palcoscenico". Cioè il meccanismo è ben diverso dal notare un'azione, un gesto, e comporlo alla beneemmeglio dentro al mirino("foto nel mirino"). Soggetti di spalle sono molto deboli, anche le riprese da lontano contribuiscono all'effetto "guardone".
Il tutto a mio parere è mortificato dalla scelta dell'ottica medio lunga/lunga. Il grandangolo in questi casi risolve almeno in parte l'empasse, costringendo il fotografo a maggior vicinanza e conseguentemente a essere "beccato", il che non è necessariamente un male, anzi, a volte è proprio il valore aggiunto, manifestando empatia col soggetto ritratto e con il contesto. E' un quid non da poco in fotografia street.
Alcune foto per me sono azzeccate, la serie dei bambini in particolare, ma manifestano tutte la stessa "distanza" che le penalizza, distanza non fatta di metri o centimetri, ma di mancato contatto con la scena.
Dal lato tecnico credo non siano ben chiari all'autore concetti come chiave alta o bassa, che sono interpretazioni molto distanti da quelle proposte.
La foto due, che l'autore continua a definire HK non ne ha le peculiarità, non c'è la luce giusta, è solo molto contrastata coi bianchi sparati e le ombre chiuse, tutt'altro che sovraesposta o "interpretata in chiave alta". L'HK è altro. Così come il LK.
C'è molto da migliorare sul lato del linguaggio fotografico, in linea generale ma anche parlando di linguaggio street, che manca completamente agli scatti, avendo l'autore dichiarato di avere delle Pretese Artistiche.
Tutto questo senza minimamente intaccare il valore dell'autore, che peraltro non conosco e non mi compete giudicare, si fa presto a dire meglio così o meglio cosà dopo, metterle in pratica poi è tutt'altro che facile, e io sono il primo a dire che probabilmente non saprei far di meglio, conoscendo le difficoltà del genere.
Tuttavia il primo passo per migliorare è saper riconoscere i propri errori, serve cultura ma non basta, anche l'onestà intellettuale diventa indispensabile, per questo consiglio all'autore di far tesoro delle critiche e cercare di analizzarle bene, piuttosto che impuntarsi e non dar valore alla critica. Magari avessi ricevuto io prima, anzi molto prima critiche del genere. Purtroppo competenze del genere in internet non ci sono, ringraziamo chi con sapere, consapevolezza e buone maniere ci mostra i nostri errori, io ho dovuto sbattere la faccia nel concreto.
Dopo la prima lettura portfolio ho pensato questo è uno che non capisce un bip, alla seconda ho capito che quello che non capiva un bip ero io, ma la figuraccia allo Spazio Forma di Milano la ricordo ancora, niente che mi sia servito di più per la mia fotografia.
Però alla terza lettura ricevere anche un solo "bravo" per l'unica serie di 5 foto considerata buona dal prof. M.M. del Forma mi ha molto aiutato facendomi comprendere la direzione, ovviamente poi tutto sta a noi.
Un saluto

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Specchificio
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Re: Roma Villa Borghese

Messaggio da Specchificio »

Sono capitato per puro caso su questa vecchia discussione, e me la sono letta tutta ho trovato alcuni interventi molto interessanti e alcune critiche molto costruttive, credo che discussioni come queste sia molto formative.

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alechino
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Re: Roma Villa Borghese

Messaggio da alechino »

=Gibo= ha scritto: Il tutto a mio parere è mortificato dalla scelta dell'ottica medio lunga/lunga. Il grandangolo in questi casi risolve almeno in parte l'empasse, costringendo il fotografo a maggior vicinanza e conseguentemente a essere "beccato", il che non è necessariamente un male, anzi, a volte è proprio il valore aggiunto, manifestando empatia col soggetto ritratto e con il contesto. E' un quid non da poco in fotografia street.
Ringraziando ( in ritardo) delle critiche e dei consigli, rilevo la (solita) questione , già ampiamente dibattuta nel thread, dell'"empatia" che il fotografo, per essere "politically correct" , diciamo così, dovrebbe per forza avere col mondo circostante e nella street in particolare :-) La mia opinione è diversa, il fotografo che è troppo "empatico" col soggetto da ritrarre finisce per mancare di obiettività e di mordente :-) E' poco sincero, quasi sempre è eccessivamente indulgente e manca di rigore :-) Per quanto riguarda l'uso abbastanza frequente del tele in questa serie, io che uso pochissimo il tele, considerando, nell'eccezione classica, l'obiettivo normale quello più vicino alla visione umana, il 50 mm cioè, direi che ogni obiettivo ha i suoi lati positivi , teleobiettivi NON esclusi :-) Mauro

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alechino
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Re: Roma Villa Borghese

Messaggio da alechino »

=Gibo= ha scritto: Soggetti di spalle sono molto deboli, anche le riprese da lontano contribuiscono all'effetto "guardone".
Le generalizzazioni sono il peggiore argomento, in fotografia come nella vita
Non sempre le persone di spalle sono inespressive, lo dimostra la foto 21 della serie, come la 17, dove immaginiamo l' espressione rapita e birichina del viso del marito, di spalle, che ha stabilito una sorta di "contatto amoroso" con la venere nuda, meglio che se lo vedessimo di fronte :-)
Per quanto riguarda la questione high key e low key, lo so anch'io che nel linguaggio fotografico comune si intende altro, di valori estremi cioè, ma nella sostanza, se io decido di pubblicare una fotografia con un contrasto volutamente forzato, con una esposizione volutamente maggiore di quella normale di un paio di stop, o minore di due stop, esaltando le alte luci o le ombre, posso con qualche ragione parlare di tono alto o tono basso, senza per questo dover essere tecnicamente bacchettato :-) Buona Pasqua :-)

YuZa DFAAS
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Re: Roma Villa Borghese

Messaggio da YuZa DFAAS »

alechino ha scritto:La rappresentazione fotografica della realtà non può che essere onesta, perché il mezzo riproduce fedelmente la realtà, fatta salva la giusta tara che si deve assegnare alla personale sensibilità di ognuno, ovviamente (siamo noi a scegliere il soggetto rappresentato, così come il momento dello scatto)

La "illusione" la portiamo forse dentro di noi, ma la rappresentazione fotografica che il mezzo produce ne è assolutamente priva (cit , dal mio prossimo saggio) :-)
non entro nel merito delle tue foto, ma questa affermazione la trovo molto ingenua,
l'oggettività dell'immagine fotografica è un mito, il solo fatto di decidere cosa inquadrare, come inquadrare e quando scattare rendono l'immagine estremamente soggettiva.
Il "fatto salva la giusta tara" fa la differenza tra il vero ed il verosimile.

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alechino
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Re: Roma Villa Borghese

Messaggio da alechino »

Soggettiva quanto vuoi, ma il mezzo fotografico, per sua natura, non può mentire :-)

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