Analogica.it

Non posso fare una recensione del Bowens perchè l'ho solo sommariamente provato. La costruzione è ottima. Era un oggetto usato nei laboratori per creare internegativi o per duplicare.
Per la filtratura tutto è possibile ma se devi correggere ugualmente via SW tantovale farlo una volta sola; inutile filtrare metà in ripresa e metà al PC, non hai nessun valore aggiunto.... anzi.

sì effettivamente dalle foto sembra fatto bene! sembra avere solo la controindicazione della difficile reperibilità, ma a parte quello non avessi l'incombenza di comprare comunque un ingranditore che potrei adattare a questo utilizzo, lo punterei dritto (qua a casa mia c'è QUALCUNA che quando vede entrare nuovi aggeggi alza le barricate, devo cercare di limitarmi : )))

Io ho fatto e uso questo.

dopo-tanto-parlare-ecco-il-mio-duplicatore-t17020.html

ottimo, bel lavoro!

allora, stamattina ho proseguito con gli esperimenti. innanzitutto dichiaro apertamente di essere un babbeo: ero sotto sotto sospettoso per la nitidezza ottenuta nel primo esperimento, mi sembrava una differenza oggettivamente imbarazzante, e oltretutto vedevo un po' troppo rumore nella scansione con la mirrorless, che inizialmente ho presunto essere i primi accenni di visibilità della grana della pellicola. mi sbagliavo, molto banalmente ACR (che uso sporadicamente lavorando molto poco con il digitale) presentava un settaggio di default per quel che riguarda la nitidezza. un settaggio piuttosto blando, ma c'era, e quindi sono ripartito daccapo e l'ho eliminato. ciononostante, e metto qui sotto un dettaglio al 100% della stessa immagine, la differenza quanto a nitidezza e definizione resta molto netta.


SX FUJI XE1/ DX EPSON V700

qui in dimensione originale: https://c1.staticflickr.com/1/869/40382 ... 86c7_o.jpg

inoltre, ho provato altre strade per quel che riguarda la correzione colore, ed è qui che i risultati mi sono sembrati particolarmente incoraggianti: anziché operare come spiegato sopra eliminando la parte dell'istogramma senza informazione in photoshop, e quindi lavorando sul file a 8bit, ho effettuato la stessa operazione in ACR, invertendo e contemporaneamente aggiustando i canali R, G e B sul file RAW originale da 14 bit. mi sono tenuto un minimo margine per un intervento successivo in photoshop, ma al 90% la correzione colore è avvenuta all'interno di ACR, appunto.


SX FUJI XE1/ DX EPSON V700

qui in dimensione originale: https://c1.staticflickr.com/1/887/40382 ... 96c0_o.jpg

nel complesso trovo questa versione migliore di quella iniziale: i colori sono molto meno "strani", e comunque permane una separazione migliore dei toni rispetto all'epson, e nel complesso lavorare sul file a 14bit mi sembra abbia permesso di mantenere una naturalezza maggiore rispetto al primo tentativo sul file a 8bit.

tornando alla questione della nitidezza e dettaglio, ho notato provando a riprendere porzioni via via sempre più piccole del fotogramma con la mirroless, quindi con una magnificazione sempre maggiore, che c'è una sorta di punto di equilibrio, oltre il quale è il supporto scansionato a non avere più nulla da dare: se per esempio con alcuni negativi 35mm notavo che già un singolo fotogramma poteva essere sufficiente a registrare più o meno tutto quel che c'era nel fotogramma, per quel che riguarda il 6x4,5 credo che effettuando due riprese delle due metà del fotogramma, e unendole successivamente in post produzione, si arrivi grossomodo ad ottenere il massimo che può dare la pellicola quanto a dettaglio.
per quel che riguarda il 6x7 probabilmente serviranno quattro fotogrammi, ma con quel formato mi trovo già piuttosto bene con l'epson e non sento per ora la necessità di cercare soluzioni alternative.

chiaramente questi calcoli (empirici e a "occhiometro") sono riferiti anche e sopratutto al tipo di pellicola utilizzata, nel mio caso sempre e soltanto portra 400, e alle lenti della macchina fotografica (leica m2 + voiglander skopar 25mm e summicron 40 per il 35mm, fuji gs645 con ottica fissa 60mm per il 6x4,5 e corredo pentax 45, 75 e 90mm per il 6x7). scattando con una velvia 50 non mi stupirei che tutte questi ragionamenti andassero a gambe all'aria.

EDIT: torno a specificare che la scansione con l'epson è stata fatta a una risoluzione di 2400 DPI, ovvero quella appena superiore al limite reale dello scanner, e per scrupolo ho provato a riscansionare lo stesso negativo anche a risoluzioni molto maggiori, non ottenendo il minimo miglioramento (miglioramento che non ho notato nemmeno aumentando il numero di campioni, che al massimo riduceva lievemente il rumore dell'immagine)

Silverprint ha scritto:Io cercherei uno stativo per riproduzione di trasparenti.

L'allineamento sarebbe ben più facile e sarebbe anche possibile regolare il colore.
Se poi lo si trovasse dotato di soffietto, con un buon obiettivo da riproduzione...
Dovrebbe rientrare nel budget.

io a suo tempo facevo proprio con uno di questi che ancora ho ..... ma poi mi sono preso uno scanner serio perchè alla fine il tempo per posizionare il negativo metterloa fuoco bene e poi convertirlo in maniera decente era veramente tatno ... ora con scanner e color perfect faccio molto prima

impressionando ha scritto:Io ho questo:

Monta un soffietto con attacchi intercambiabili e l'illiminazione flash è regolabile come intensità (si allontana e avvicina la lampada).
Molto più pratico ed affidabile di soffietto o ingranditore.
Per la filtratura della maschera del negativo io la farei da software.... difficile tarare l'ingranditore colore in modo che c'azzecchi con precisione.

Paolo, un giorno vorrei venire a casa tua!

areabis ha scritto: io a suo tempo facevo proprio con uno di questi che ancora ho ..... ma poi mi sono preso uno scanner serio perchè alla fine il tempo per posizionare il negativo metterloa fuoco bene e poi convertirlo in maniera decente era veramente tatno ... ora con scanner e color perfect faccio molto prima

beh sì a livello di praticità non mi smuoverei dal workflow attuale con lo scanner! in questo caso di fretta e voglia di praticità non ne ho, mi interessa capire quale sia il margine di miglioramento di una soluzione simile.

approfitto di un ultimo esperimento strambo appena fatto per augurare buona pasqua a tutti!

insomma ho provato a scansionare scimmiottando un po' la tecnica della tricromia, quindi riprese in bn filtrando con un set (più o meno) apposito di filtri R, G e B, per poi sovrapporre i tre fotogrammi in photoshop, aggiungendo i rispettivi colori.

non avevo minimamente preso sul serio la cosa, e i risultati anche allo stato attuale sono decisamente scarsi, ma sono anche abbastanza certo di avere sbagliato un buon numero di passaggi. aldilà delle scemenze fatte, il ragionamento successivo è stato quello della possibiltà di "sollevare" il sensore dall'incombenza di gestire il colore, tramite le matrici bayer o xtrans ecc, e di fare la stessa operazione ancora prima, attraverso una filtratura in fase di ripresa. dopodiché tutta l'informazione sul colore potrebbe essere aggiunta in seguito, in fase di post produzione.

sottopongo l'idea e le prime (rozze) prove, perché se già prima procedevo a tentoni, su questa eventuale possibilità brancolo davvero nel buio. è un'ipotesi sensata? lo fosse potrebbe essere interessante, perchè i pochi sensori monocromi esistenti sono caratterizzati da una particolare nitidezza e incisione, che potrebbe tornare utile.

Il filtro di bayer è "fisico" non è bypassabile non è che se gli fai arrivare una immagine ad un solo colore R o B o G si moltiplicano i pixel, funzionano solo quelli del colore giusto.

graic ha scritto:Il filtro di bayer è "fisico" non è bypassabile non è che se gli fai arrivare una immagine ad un solo colore R o B o G si moltiplicano i pixel, funzionano solo quelli del colore giusto.

Mi sembra pacifico, difatti non è casuale nè il riferimento fatto alle macchine con sensori monocromi nè il poco tempo che mi son sentito di dedicare a questa prova. Onestamente ho fatto il giochino solo per la curiosità di veder saltare fuori un'immagine a colori da tre in bn, senza alcuna pretesa. Le altre considerazioni sono arrivate successivamente, e pensando proprio a quei pochi sensori sprovvisti del filtro.