Ciao!
Pensare di affrontare un "progetto" è un momento di crescita importante.
È anche un momento delicato per il fotografo; un momento in cui ha bisogno degli altri. Suggerimenti sbagliati, se non fanno danno, fanno sicuramente perdere un sacco di tempo.
L'inizio d'un progetto, o l'esigenza di farlo sono momenti a cui ho imparato, negli anni d'insegnamento, ad accostarmi facendo il massimo sforzo di modestia ed apertura mentale.
Cos'è un progetto fotografico? Tutto e niente... sono solo immagini che devono avere una qualsiasi ragione per essere viste insieme. Una ragione
qualsiasi ci tengo a ripeterlo.
A seguire ci ragiono-sragiono un po' su...
Cosa caratterizza un progetto fotografico? Un certo modo di vedere le cose, uno "stile" fotografico? Si e no. Uno "stile non è sufficiente, né necessario per identificare un progetto.
Basti pensare ad un progetto dove sia forte l'elemento narrativo... basterebbe questo a renderlo "progetto" anche in presenza di stili diversi; gli "stili" sarebbero asserviti alla superiore necesità della narrazione. Uno stile forse può definire un "autore", o per lo meno contribuire alla sua identificabilità, ma un progetto potrebbe avere vari "stili". Però è anche vero che possiamo immaginare un progetto dove lo "stile" sia l'unica caratteristica unificante...
E allora serve necessariamente una qualche forma di narrazione? Una forma di narrazione può definire un progetto, ma non mi pare che sia necessaria e neanche sufficiente. Una categoria di oggetti, soggetti, potrebbe rappresentare un progetto, anche senza una forma di narrazione (una seguenza dove non sia importante l'ordine delle immagini). E allora serve una categoria di oggetti-soggetti? Di nuovo si e no. Può definire un progetto, ma non è necessaria, né sufficiente....
Etc, etc, etc.
E allora ti racconto come ho iniziato il mio primo progetto...
Partì "casualmente" dalla riorganizzazione dell'archivio! Da li presi delle immagini che solo poco tempo prima avrei scartato e a partire da esse cominciai. E presi anche una decisione radicale...
Studiavo architettura e facevo fotografie profesionali di architettura, ma litigavo sempre un po' con gli architetti. Riguardando l'archivio scoprii anche che sotto l'influenza di quegli studi e quel lavoro non avevo prestato attenzione a tutta una serie di immagini, che pure avevo scattato, e che con gli architetti litigavo perche a me piacevano (
finalmente lo ammettevo a me stesso!) immagini che raccontavano lo spazio e il tempo, le distanze; immagini che erano tutto il contrario di quelle che piacevano agli architetti. Gli architetti amavano troppo i disegni: pianta, prospetto sezione, poche viste in rigorosa prospettiva monoculare. Anche quelli più all'avanguardia che magari progettavano a partire dai modellini e dalla modellazione 3-D ed ammiravano le rappresentazioni di Zaha Hadid erano troppo affezionati alle fotografie classiche. Il massimo della vita era qualche foto sbilenca alla Rodchenko (primi del secolo scorso!). Frustrante.
E quindi dopo la riscoperta dell'archivio mi ribellai fotograficamente. Cominciai un progetto che ho seguito per sette anni girovagando per le metropoli europee facendo il "contario" delle foto di architettura. Le ho chiamate "domande sul senso dello spazio". Sono foto irrisolte. Un po' irritanti. Le adoro... A seguire ho lasciato la facoltá ovviamente, mi piaceva troppo di più fare il fotografo!
Tra le cose irrisolte (irrisolto a me va bene) ce ne era una antipatica però: la gerarchia inerente la prospettiva monoculare che raccontava lo spazio, ma toglieva il tempo. Io invece a Piero della Francesca ho sempre preferito Paolo Ucello! Ma questa è la storia dell'inizio di un altro progetto.
Per farla breve...
comincia da ciò che hai fatto: ad un progetto servono delle fondamenta.
Riguardando ciò che hai fatto sii onesto con te stesso e non cedere ai giudizi altrui o accettare criteri estetici solo perché giá apprezzati: riscopri il tuo lavoro con occhi vergini.
Un progetto si fa per se stessi, fatto per altri (reali o immaginati) si chiama incarico professionale, non è la stessa cosa.
Ite, missa est!
