Scelta tipologia di ingranditore
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Re: Scelta tipologia di ingranditore
http://www.analogica.it/post113828.html ... na#p113828
Forse potremmo chiedere maggiori delucidazioni a qs. utente che mi sembra apprezzare entrambi i sistemi, senza limiti.
Ciao
Marco
Forse potremmo chiedere maggiori delucidazioni a qs. utente che mi sembra apprezzare entrambi i sistemi, senza limiti.
Ciao
Marco


Re: Nuovo Iscritto.
Caro new entry HGW27, alla luce di quanto emerso dai partecipanti alla discussione ti esprimo qui in maggiore dettaglio la mia opinione, che sarai ovviamente libero di non condividere. Per iniziare ti confermo che un ingranditore a luce diffusa ti leva il problema della sporcizia stampata, che da solo è in grado di smontare anche i migliori propositi di chi inizia a stampare, causandone spesso la desistenza. Non c'è nulla di peggio che ritrovarsi le stampe faticosamente realizzate a mano con un bel pelo, o punto bianco, in mezzo ai ... e per di più dopo aver insistito a pulire e ripulire, a lavare e rilavare, ecc.. Poi, per proseguire e diventare dei bravi stampatori, non c'è nulla di meglio di un ingranditore a luce diffusa. Ed il perché è semplicissimo, anche se da ogni parte troverai sempre chi ti dice che non è vero, ecc.. ecc... La luce condensata, ovvero gestita attraverso lenti che "concentrano" i raggi sul negativo, possiede un certo grado di collimazione. Siginifica che una percentuale dei raggi incide contro il negativo in direzione abbastanza verticale. A seconda di quanto è grande questa percentuale, ovvero di quanto collima il condensatore, si ottiene una illuminazione dei grani di argento che è (in termine ottico) "poco scatterata" cioè i raggi subiscono pochi rimbalzi all'interno del negativo, tra grano e grano. L'estremo di questo processo lo si ottiene con la luce puntiforme, in cui un sistema di lenti condensatori gestisce la luce emessa da una sorgente piccola e messa nel fuoco delle lenti stesse, provocando un elevatissimo grado di collimazione dei raggi sul negativo, ed un bassissimo livello si scattering interno allo stesso. Il risultato visivo: DIMINUISCE LA RIPRODUZIONE DELLA SCALA DEI TONI, ovvero della scala dei grigi. Agli occhi di molti questo sembra un pregio, perché SEMBRA che aumenti il contrasto, in realtà stai semplicemente sacrificando i mezzi toni di grigio, ovvero la qualità dell'immagine. Poi, in taluni casi, questo è bello da vedere. Per esempio in certe stampe con contrasti violenti da fare belli secchi, tipo una modella velata a tutto corpo e con coscia scoperta in luce artificiale, o controluce, su sfondo scuro, o altre immagini... ma nella grandissima maggioranza dei casi questo sacrificio della scala tonale, e questo falso contrasto percepito, fanno ridurre la bellezza della stampa.HGW27 ha scritto:Grazie infinite per il consiglio è per Tua disponibilità. Posso chiederti qualche altro consiglio è chiarimento su questo argomento?
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Con affetto e stima, buon inizio !
Re: Scelta tipologia di ingranditore
Interessante
Potresti mica postarci qualche foto di negativi da te stampati nei due sistemi così da poter visualizzare le differenze?
Potresti mica postarci qualche foto di negativi da te stampati nei due sistemi così da poter visualizzare le differenze?
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Re: Scelta tipologia di ingranditore
Questa è una TUA opinione, e non una verità assoluta, hai il vizio di "emettere sentenze", senza cognizione alcuna.guazzora ha scritto:Poi, per proseguire e diventare dei bravi stampatori, non c'è nulla di meglio di un ingranditore a luce diffusa.
Ci sono stampatori, che non hanno mai visto un ingranditore a luce condensata, i cui lavori sono dei riferimenti nel campo del fine art.
La somma dell'intelligenza sulla terra è costante; la popolazione è in aumento.
Re: Scelta tipologia di ingranditore
Guarda che ho detto e ripetuto che è la mia opinione. Forse leggi male ... il fatto è che io le mie opinioni le argomento, invece qui di argomenti a sostegno delle altre non ne ho ancora letti. Forse è per questo che le mie ti sembrano sentenze, proprio come quello che ti sembra contrasto. Poi sai, dei grandi stampatori che non hanno mai visto l'uno o l'altro sistema, sono d'accordo. La storia della fotografia è fatta di artisti, non da tecnici maniacali, e sono anche d'accordo che per certi lavori va meglio il condensatore (come ripeto ho scritto, se leggessi), ma solo per pochi tipi di lavoro. Cmq vedi tu, continua a non argomentare le tue opinioni per me non c'è problema, ma le sentenze sono le tue. Come anche quelle di altri che scrivono senza spiegare, o che filosofano massime sibilline, con inserti di filosofia ...
Re: Scelta tipologia di ingranditore
Si posso, ma la scansione digitale dei negarvi vanifica ogni percezione della stampa. Ti propongo invece di leggere, ed osservarne le foto stampate, "La Stampa" di Ansel Adams, in cui mostra e spiega tutto lui, molto meglio di me .. ed il bello è che è roba vecchia di quasi un secolo, pensa che sta storia la sapevano già allora !emigrante ha scritto:Interessante
Potresti mica postarci qualche foto di negativi da te stampati nei due sistemi così da poter visualizzare le differenze?
Re: Scelta tipologia di ingranditore
Upemigrante ha scritto:Interessante
Potresti mica postarci qualche foto di negativi da te stampati nei due sistemi così da poter visualizzare le differenze?
Edit
Mi sono sovrapposto alla tua risposta
Re: Scelta tipologia di ingranditore
Comunque la scansione non serve.
Metti sul tavolo due stampe dello stesso megativo e fotografale una di fianco all altra con un telefonino o una digitale.
Le differenze si dovrebbero vedere.
Grazie
Marco
Metti sul tavolo due stampe dello stesso megativo e fotografale una di fianco all altra con un telefonino o una digitale.
Le differenze si dovrebbero vedere.
Grazie
Marco
Re: Scelta tipologia di ingranditore
vedo cosa trovo e come viene
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Re: Scelta tipologia di ingranditore
Guazzora in un thread ci hai spiegato che t'occupi di meccanica da 25 anni, in un altro che progetti telescopi per satelliti, in questo sei esperto di stampa fine art, in quale sapremo che sei stato il maestro di figa di Rocco Siffredi?
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