
Nella mia attività di combinazioni ne ho provate una "caterva", e mi sono visto tantissime volte cambiare le carte in tavola!
Giorni di lavoro buttati al vento! Beh, quasi... i materiali cambiano, ma raramente vengono stravolti. Io insomma per ogni nuovo progetto che abbia esigenze particolari ricomincio.
In realtà la cosa migliore è diventare familiari con le procedure test, saperle fare rapidamente e cercare di avere le idee chiare sul risultato che si cerca per non perdere tempo facendo prove a vanvera. Ricordiamoci anche che le emulsioni sono sempre prodotte a lotti e tra un lotto e l'altro passa anche molto tempo e anche che i materiali invecchiando cambiano.
Insomma è tutta questione di livello di precisione richiesto, di durata nel tempo di un certo progetto (se richiede uniformità tecnica) e di esigenze personali. Tanto che per lavori estremi va considerata l'ipotesi di comprare in anticipo tutto il materiale necessario avendo cura che sia lo stesso lotto di produzione.
Tornando seri, fatta la prima (fondamentale) messa a punto del "sistema" avremo una serie abbastanza ampia di negativi che diventeranno la nostra pietra di paragone. Infatti non solo avremo i negativi per i canonici N+, N- del SZ ma tutta una serie di tentativi che tentativi non sono. Essi rappresenteranno punti intermedi, sempre utili per lavori di precisione e sempre utili come riferimento quando cambia un anello della catena.
Per testare altre accoppiate pellicola-rivelatore si fa molto prima a leggere le densità (dato che a questo punto le nostre densità utili saranno note) col densitometro o per confronto visivo alla scala graduata (metodo che è più preciso di quanto si immagini).
Se cambia l'ingranditore ripeteremo solo i test di stampa con i negativi test che già possediamo ed adatteremo i tempi di sviluppo dei negativi di conseguenza. Se cambiamo carta idem.