"Simple Tools" - Un mio articolo per YET magazine.
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Re: "Simple Tools" - Un mio articolo per YET magazine.
Rileggendo l'articolo di Andrea, sono un lettore compulsivo, leggerei anche le etichette del detersivo, mi è venuta in mente la serie il giardino di Alessandro Imbriaco, potrebbe essere un'esempio di fotografia trasparente? Se si, la scelta di stampare delle gigantografie tende verso la trasparenza, lasciando il fruitore immerso nell'immagine, o no?
Buona giornata.
Buona giornata.


Re: "Simple Tools" - Un mio articolo per YET magazine.
A pare mio la risposta è NO.Il suo lavoro ha forma e contenuto pienamente visibili, ma non direi che è assoluatmente trasparente. Si "vede" la sua presenza come fosse un timbro.ludovico ha scritto:la serie il giardino di Alessandro Imbriaco, potrebbe essere un'esempio di fotografia trasparente?
Più che d'accordo. Io infatti nel mio esempio intendevo una stampa (indistinguibile da una scansione allo scanner) di una felce as-is, senza artifizi. Che possiamo dire di questa immagine? Mooooolto "trasparente direi", visto che il soggetto non da adito a interpretazioni di forma ma solo di contenuto "naturale".. ad uso botanico. Ecco, questo era il mio esempio...Silverprint ha scritto:L'immagine postata da Schyter è molto poco trasparentel.
Beh la forza di A.A. non sta nella trasparenza, ma nel messaggio che veicola attraverso la magnificenza della natura (esaltata dal suo approccio).svarfi ha scritto:[...]Adams il quale era veramente poco trasparente eppure da tutti osannato per l'esatto contrario...

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Re: "Simple Tools" - Un mio articolo per YET magazine.
Ciao Matteo!
A me non piace molto chi è passivo e con questi problemi si relaziona in maniera molto inconsapevole perché ritengo sia segno di accettazione acritica di "mode" visive. Insomma c'è gente che lavora senza preoccuparsi dei messaggi che l'estetica delle immagini trasmette e si adegua e quel che ritiene vada per la maggiore, come se l'estetica delle immagini non trasmettesse alcun contenuto. Lo tollero poco... ;)
Credo che ognuno debba trovare il suo modo di rapportarsi alla cosa e consapevolmente o inconsapevolmente la maggior parte dei fotografi lo fa. Non si può affermare che un alto grado di trasparenza o viceversa siano valori in sé.svarfi ha scritto:Certo c'è sempre il discorso se si vuole o no essere trasparenti, e questo è un altro paio di maniche...
A me non piace molto chi è passivo e con questi problemi si relaziona in maniera molto inconsapevole perché ritengo sia segno di accettazione acritica di "mode" visive. Insomma c'è gente che lavora senza preoccuparsi dei messaggi che l'estetica delle immagini trasmette e si adegua e quel che ritiene vada per la maggiore, come se l'estetica delle immagini non trasmettesse alcun contenuto. Lo tollero poco... ;)
No, non direi. Il grado di trasparenza non è un fatto oggettivo, è un fatto percettivo.svarfi ha scritto:Domanda così su due piedi : Ma il digitale lo possiamo considerare proprio come mezzo in se, dove gran parte dell'immagine è inventata (processata da un algoritmo), un sistema mooolto poco trasparente????
Re: "Simple Tools" - Un mio articolo per YET magazine.
Faccio ancora fatica a far chiarezza sul grado di trasparenza, o meglio credo di aver capito ma brancolo nel buoi circa la non oggettività dello stesso.
Questa mia fotografia può considerarsi pittorica? https://www.flickr.com/photos/gibo78/14113191844/ e se sì, perchè? Non credo che si possa ridurre semplicemente a percezione della presenza dell'autore->fotografia pittorica. o Sì?
Grazie per il bell'articolo e altrettanto interessante 3d
Questa mia fotografia può considerarsi pittorica? https://www.flickr.com/photos/gibo78/14113191844/ e se sì, perchè? Non credo che si possa ridurre semplicemente a percezione della presenza dell'autore->fotografia pittorica. o Sì?
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Re: "Simple Tools" - Un mio articolo per YET magazine.
se ho capito qualcosina di tutto ciò, direi che nn può considerarsi pittotica...(secondo me, credo, IMHO) ma aspettiamo per vedere se ho sbagliato.=Gibo= ha scritto:Faccio ancora fatica a far chiarezza sul grado di trasparenza, o meglio credo di aver capito ma brancolo nel buoi circa la non oggettività dello stesso.
Questa mia fotografia può considerarsi pittorica? https://www.flickr.com/photos/gibo78/14113191844/ e se sì, perchè? Non credo che si possa ridurre semplicemente a percezione della presenza dell'autore->fotografia pittorica. o Sì?
Grazie per il bell'articolo e altrettanto interessante 3d
Una volta nel gregge, è inutile che abbai: scodinzola. ;/)
Mentre la fotografia non può mentire, i bugiardi possono fotografare...
Solo i pesci morti seguono la corrente... ;/)
https://www.flickr.com/photos/schyter/
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Re: "Simple Tools" - Un mio articolo per YET magazine.
Il punto non è decidere con matematica certezza il grado di trasparenza-opacitá di una immagine, anche perché è una valutazione comunque abbastanza soggettiva, quanto usare questo concetto per riflettere sulle immagini.
Io, per esempio, vedo l'immagine di Gibo come abbastanza opaca, ampie porzioni portate a nero, il grafismo che ne consegue ulteriormente accentuato dal tipo di composizione (incluso taglio verticale) rendono la mano del fotografo piuttosto presente. Schyter, che è abituato ad immagini molto più opache visto le tecniche che predilige, ha un opinione diversa.
Sarebbe però più interessante e proficuo, invece che fermarsi a singole immagini, analizzare dei lavori compiuti, magari a confronto di altri con tematiche simili come ho fatto proponendo il confronto Watkins/Adams o riferendosi a un contesto più ampio, come quello proposto nell'articolo.
Io, per esempio, vedo l'immagine di Gibo come abbastanza opaca, ampie porzioni portate a nero, il grafismo che ne consegue ulteriormente accentuato dal tipo di composizione (incluso taglio verticale) rendono la mano del fotografo piuttosto presente. Schyter, che è abituato ad immagini molto più opache visto le tecniche che predilige, ha un opinione diversa.
Sarebbe però più interessante e proficuo, invece che fermarsi a singole immagini, analizzare dei lavori compiuti, magari a confronto di altri con tematiche simili come ho fatto proponendo il confronto Watkins/Adams o riferendosi a un contesto più ampio, come quello proposto nell'articolo.
Re: "Simple Tools" - Un mio articolo per YET magazine.
mannaggia, il mio ordinatore è vecchio di dodici anni, e non "dialoga" col sito... non riesco a leggere l'articolo. :-(
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Re: "Simple Tools" - Un mio articolo per YET magazine.
Ciao Nicola, prova a scaricarlo.
Casomai non riuscissi te lo invio.
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Re: "Simple Tools" - Un mio articolo per YET magazine.
Anche il mio computer faceva fatica a visualizzarlo online. L'ho scaricato e in pdf sul pc non mi da problemi ad aprirlo.
Sono in attesa di trovare un attimo di tranquillità per leggere bene (E capire soprattutto!) l'articolo di Andrea.
Sono in attesa di trovare un attimo di tranquillità per leggere bene (E capire soprattutto!) l'articolo di Andrea.
Re: "Simple Tools" - Un mio articolo per YET magazine.
Anche per me l'immagine è di tipo opaco=pittorico piuttosto che trasparente, forse forse inizio a capirmi e capire, gli elementi da te citati sono esattamente quanto da me prefissatomi per ottenere un certo risultato. Taglio, scelta del grandangolo, esposizione, tutti strumenti che secondo le mie intenzioni avrebbero dovuto creare "fascinazione".Silverprint ha scritto:
Io, per esempio, vedo l'immagine di Gibo come abbastanza opaca, ampie porzioni portate a nero, il grafismo che ne consegue ulteriormente accentuato dal tipo di composizione (incluso taglio verticale) rendono la mano del fotografo piuttosto presente. Schyter, che è abituato ad immagini molto più opache visto le tecniche che predilige, ha un opinione diversa.
Avevo posto un altro quesito per aiutarmi nella comprensione "è possibile ridurre la questione immagine pittorica=presenza dell'autore percepita nell'immagine?" perchè immediatamente mi viene da allargare il discorso all'IT di Vaccari come elemento preposto alla fascinazione e al raggiungimento dell'immagine pittorialista. Cerco di chiarire meglio il mio dubbio.
se nel mio corredo ho un ottica dalla resa particolare(mettiamo la forma del diaframma per esempio) che risulta anche invadente nello scatto(tipo punti luce a forma di stella nello sfocato, o ad esempio un catadiottrico che restituisce punti luce a ciambella) questo elemento, chiamato Inconscio Tecnologico, cioè proprio del mezzo e non del fotografo, di cui siamo succubi nel senso che lo subiamo, accettandolo, che condiziona fortemente la fotografia distogliendo e creando astrazione contribuisce al pari della "presenza dell'autore" nell'immagine la formazione di un'immagine opaca(così come una pinhole!). E' corretto? Sto andando nella giusta direzione?
A questo punto se il mio ragionamento è giusto e comprendo la teoria non posso che arrivare alla tua stessa conclusione, anche se non è questo lo spirito dell'articolo, l'immagine fotografica trasparente non esiste..

