Split grade Printing. Realtà o bufala?

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Re: Split grade Printing. Realtà o bufala?

Messaggio da Silverprint »

kiodo ha scritto:.... Se, per esempio, ho fotografato un edificio in mezzo ad un prato, e decido di dare un po' di maggior brillantezza all'edificio, posso mascherarlo un po' durante l'esposizione col filtro 0: tale intervento schiarirà le alte luci SENZA INTACCARE LE OMBRE, che resteranno nere al punto giusto.
@kiodo, SENZA INTACCARE LE OMBRE... non è corretto perché alla densità delle ombre contribuisce anche l'esposizione con lo 00 (tanto più, quanto più è alto il contrasto del negativo, ovvero rilevante l'esposizione con lo 00). Per cui dove mascheri, non può formarsi D-max, il nero. Se l'intervento è modesto potrebbe anche non notarsi, anche se comunque il nero non c'é, ma per poter mascherare senza perdere il nero, la stampa deve essere sovraesposta.


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Re: Split grade Printing. Realtà o bufala?

Messaggio da kiodo »

Silverprint ha scritto:
kiodo ha scritto:.... Se, per esempio, ho fotografato un edificio in mezzo ad un prato, e decido di dare un po' di maggior brillantezza all'edificio, posso mascherarlo un po' durante l'esposizione col filtro 0: tale intervento schiarirà le alte luci SENZA INTACCARE LE OMBRE, che resteranno nere al punto giusto.
@kiodo, SENZA INTACCARE LE OMBRE... non è corretto perché alla densità delle ombre contribuisce anche l'esposizione con lo 00 (tanto più, quanto più è alto il contrasto del negativo, ovvero rilevante l'esposizione con lo 00). Per cui dove mascheri, non può formarsi D-max, il nero. Se l'intervento è modesto potrebbe anche non notarsi, anche se comunque il nero non c'é, ma per poter mascherare senza perdere il nero, la stampa deve essere sovraesposta.
Ammesso che sia come dici, Andrea, chi ti vieta di ottenere il nero pieno col solo filtro 5, e mascherare poi durante l'esposizione col filtro 0? E' questa tecnica che fa la differenza, dando maggiori possibilità di controllo, a mio parere.
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Re: Split grade Printing. Realtà o bufala?

Messaggio da Silverprint »

Nulla vieta di sovra-esporre infatti. :D
Una stampa split in cui si ottiene il nero solo con il 5, ma richiede anche dell'esposizione con lo 00 è sovra-esposta.
Ma nell'esempio che fai devi poi mascherare tutte le parti più scure, a meno che, appunto, non vadano bene anche sovra-esposte.

Una stampa a contrasti multipli a zone, non split, secondo, me è più pratica.
Sempre partendo dal tuo esempio, si sceglie il contrasto adatto alla parte più debole e scura (quelle parti che maschereresti durante l'esposizione con lo 00); poi essendo il contrasto alto per la stampa nel suo insieme, si bruceranno, ognuna col contrasto loro adatto, le varie parti, lasciando ultime quelle più chiare che verosimilmente verranno bruciate con contrasti più bassi.

Il vantaggi sono che non bisogna prevedere un livello variabile di sovraesposizione a seconda di quanto si maschera durante la prima esposizione, che si rimuove il limite quantitativo agli interventi, non dovendo rientrare nel tempo della prima esposizione, inoltre se si procedesse a zone con la stampa split ogni area richiederebbe due esposizioni e non una, raddoppiando gli interventi.

Il successo della stampa split è dovuto al fatto che è una procedura (e non un metodo di lavoro) che con tre mosse consente di ottenere una stampa di lavoro corretta e al fatto che detta procedura può seguirla anche chi non sa o non ha capito come gestire il contrasto. Quando si comincia a manipolare i vantaggi spariscono, diventando presto svantaggi.

Va anche considerata l'attitudine culturale, per cui negli U.S. in generale si tendono a preferire e mettere a punto procedure (un po' per tutto). Forse statisticamente è più produttivo (può produrre anche chi non conosce), ma è anche meno versatile, oltre a non consentire di gestire l'imprevisto... :D
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Re: Split grade Printing. Realtà o bufala?

Messaggio da kiodo »

Allora si può affinare il procedimento (che pure già funziona nei fatti, a casa mia!) riducendo di una quota (5, 10%?) la posa col primo filtro, rispetto a quella trovata col primo provino, per tener conto della successiva posa con l'altro filtro. Es.: provino col c0 richiederebbe 10", correggo di -10%, espongo c0 9", e su questo faccio la posa a scalare col c5.
Al di là di ogni considerazione teorica, io ho riscontrato una notevole facilità ad avvicinarsi ai valori corretti per ottenere un'ottima stampa. Due, tre provini, e ho pronta la stampa di lavoro. Per me è un gran passo avanti.

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Re: Split grade Printing. Realtà o bufala?

Messaggio da Silverprint »

Il punto è che l'eventuale quota è continuamente variabile...

Insomma la split va anche bene, ma solo finché si manipola poco e non occorre troppa precisione. :D
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Re: Split grade Printing. Realtà o bufala?

Messaggio da kiodo »

Mah, non so che dirti.
Le mie stampe migliori di questa ripresa analogica (dal 2002 al 2015 non ho stampato) le ho fatte split.

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Re: Split grade Printing. Realtà o bufala?

Messaggio da Silverprint »

Vieni da me a farti una giornata di stampa a contrasti multipli a zone... :)
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Re: Split grade Printing. Realtà o bufala?

Messaggio da chromemax »

Aggiungo che un vantaggio del metodo split è quello di riuscire ad ottenere una variabilità continua della gradazione di contrasto anche utilizzando i filtri multigrade che, nella stampa ad esposizione singola, limitano alla mezza gradazione... in alcuni casi può aiutare.

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Re: Split grade Printing. Realtà o bufala?

Messaggio da chromemax »

SamueleB ha scritto: Potresti per cortesia darmi il link: dalla sola immagine non capisco da dove sia stato tratto l'intervento.
https://www.photrio.com/forum/threads/c ... st-1565506

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Re: Split grade Printing. Realtà o bufala?

Messaggio da kiodo »

Silverprint ha scritto:Vieni da me a farti una giornata di stampa a contrasti multipli a zone... :)
ti ringrazio, ma per adesso sono soddisfatto di ciò che ottengo! :D
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