Spotmatic II inversione di lettura esposimetrica

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tonyrigo
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Re: Spotmatic II inversione di lettura esposimetrica

Messaggio da tonyrigo »

SI,

negli anni 60 il diodo non c'era ed invertire la polarità poteva anche avere effetti devastanti...

E' solo intorno agli anni 80' che i diodi sono diventati diffusi per oggi essere assolutamente la regola.


Sa chi sa che nulla sa, ne sa più di chi ne sa, perchè sa che nulla sa.
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graic
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Re: Spotmatic II inversione di lettura esposimetrica

Messaggio da graic »

Nelle prime fotocamere con esposizione TTL il circuito era costituto solo dalla cellula CDS la pila ed una sete di elementi resistivi, l'inversione della pila non poteva produrre alcun danno se non, come nel caso in discussione, il movimento dell'ago in senso inverso, la presenza del diodo non avrebbe avuto alcun senso, tra l'altro l'introduzione di un diodo al silicio (gli Schottky non erano ancora diffusi) avrebbe "mangiato" la maggior parte della tensione della piletta da 1.3V riducendo enormemente a sensibilità del circuito. Non a caso l'esempio fatto da @-Sandro- parla di una macchina che per altri motivi, la presenza del motore, aveva una batteria da 6V (e poi lì si che il problema è grave, immaginate la pellicola che viene "avvolta" all'incontrario). Nelle fotocamere successive dotate di sistemi più sofisticati per la misurazione della luce e in alcuni casi per il controllo dell'otturatore, i circuiti elettronici erano molto più complessi includendo decine di transistor e/o circuiti integrati. Lì la protezione dall'inversione di polarità era necessaria, ma richiedeva o pile con tensioni maggiori (tipo le px27 da 5.6V) appure accorgimenti più sofisticati di un semplice diodo. Con l'introduzione delle nuove batterie al litio da 6V PRC2 e 2CR5 il problema della possibile inversione è stato definitivamente risolto grazie alla forma della batteria. Tra l'altro nelle litio, data la quantità di energia immagazzinata l'inversione serebbe veramente disastrosa.
Saluti
Gianni


La situazione è grave ma non seria.

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