Spunti di riflessione WPP 2012
Moderatore: etrusco
Re: Spunti di riflessione WPP 2012
La foto in se è ricca di significato, ma se vogliamo valutarla da un punto di vista giornalistico non "racconta" molto... è più una foto da campagna pubblicitaria... non è ambientata, ci sono pochi riferimenti che fanno intuire "la storia" che vuole raccontare..
poi... per carità... vorrei farle io certe foto! ;-)
tornando al discorso "simbolico". Da cattolico non mi turba vedere questa associazione di idee... in ogni uomo che soffre, ovunque sia e a qualunque cultura appartenga, c'è l'immagine di Cristo in croce. Lo stesso vale per la pietà di una madre al capezzale del figlio...
Credo che questo sia l'unico punto di forza di questa foto: da un'idea dell'universalità del messaggio del Vangelo...
poi... per carità... vorrei farle io certe foto! ;-)
tornando al discorso "simbolico". Da cattolico non mi turba vedere questa associazione di idee... in ogni uomo che soffre, ovunque sia e a qualunque cultura appartenga, c'è l'immagine di Cristo in croce. Lo stesso vale per la pietà di una madre al capezzale del figlio...
Credo che questo sia l'unico punto di forza di questa foto: da un'idea dell'universalità del messaggio del Vangelo...
"Se il fotografo non vede, la macchina fotografica non lo farà per lui" - Kenro Izu


- porcospino99
- guru
- Messaggi: 304
- Iscritto il: 28/10/2010, 12:06
- Reputation:
- Località: Bologna
- Contatta:
Re: Spunti di riflessione WPP 2012
La foto forse è confezionata o forse è spontanea, ma se anche fosse costruito il richiamo alla deposizione cristiana non la si potrebbe leggere in chiave di "apertura" della cultura: in fondo Cristo veniva da paesi ora Arabi (anche se era ebreo, ma Maometto si sa è arrivato dopo per farla semplice) che differenza c'è tra una madre che tiene il figlio che sia araba o cristiana? non piangono forse allo stesso modo? non lo tengono allo stesso modo?
forse è giusta la chiave critica che molti di voi hanno dato, tutto sommano la foto buca perchè è semplice immediata e forse scontata, ma non per questo è una brutta foto o la si può etichettare come banale. Forse la foto piace proprio perchè richiama alla semplicità universale che va oltre alle differenze di nazione e cultura di provenienza.
Tutto questo ovviamente come mio pensiero e stimolo ad una bella discussione.
forse è giusta la chiave critica che molti di voi hanno dato, tutto sommano la foto buca perchè è semplice immediata e forse scontata, ma non per questo è una brutta foto o la si può etichettare come banale. Forse la foto piace proprio perchè richiama alla semplicità universale che va oltre alle differenze di nazione e cultura di provenienza.
Tutto questo ovviamente come mio pensiero e stimolo ad una bella discussione.
- Silverprint
- moderatore
- Messaggi: 13393
- Iscritto il: 30/08/2011, 2:12
- Reputation:
- Località: Faenza
- Contatta:
Re: Spunti di riflessione WPP 2012
Io personalmente trovo inopportuno (eurocentrico) l'utilizzo di questa simbologia. A mio vedere la comprensione di altre culture non può passare attraverso un'immagine che le renda "uguali" quando uguali non sono. L'assimilazione è una via semplice per creare empatia verso i sofferenti, ma forse oltre che semplice è falsa.
Che i sentimenti umani siano gli stessi (nella loro variabilità soggettiva) al di la delle culture è un fatto, i gesti che li rappresentano invece sono già meno universali e più culturali, mentre le immagini per raccontare le solite umane emozioni difficilmente sono universali (possono esserlo, ma è raro). Io non so quali associazioni di idee e contenuti quella rappresentazione suscita in altre culture.
Altro discorso invece è la pochezza d'informazione che da quella immagine deriva, sappiamo solo d'un dolore. Dove, come, perché lo apprendiamo dalla didascalia. È uno dei problemi irrisolti (irrisolvibili?) del foto-giornalismo. Questa immagine è troppo "falsificabile" dal contesto in cui viene mostrata, essendo simbolica e raccontando solo d'un dolore può essere usata indifferentemente per raccontarne uno causato da quel che si vuole, basta cambiare la didascalia.
Un problema sociale invece deriva dalla necessità delle immagini di "bucare", per bucare sono quasi sempre costrette ad essere simboliche, semplici quando non banalizzanti, emotivamente coinvolgenti. È possibile far convivere queste caratteristiche con un immagine che dia informazioni? Dare informazioni in fondo sarebbe lo scopo del foto-giornalismo, creare emozioni non è necessariamente la stessa cosa
La necessità delle immagini di "bucare" è una necessità dell'informazione (sarebbe a dire che se l'informazione non è emotivamente coinvolgente non è valida) o serve invece a vendere l'informazione stessa e prescinde dalla sua efficacia o attinenza alla realtà?
Che i sentimenti umani siano gli stessi (nella loro variabilità soggettiva) al di la delle culture è un fatto, i gesti che li rappresentano invece sono già meno universali e più culturali, mentre le immagini per raccontare le solite umane emozioni difficilmente sono universali (possono esserlo, ma è raro). Io non so quali associazioni di idee e contenuti quella rappresentazione suscita in altre culture.
Altro discorso invece è la pochezza d'informazione che da quella immagine deriva, sappiamo solo d'un dolore. Dove, come, perché lo apprendiamo dalla didascalia. È uno dei problemi irrisolti (irrisolvibili?) del foto-giornalismo. Questa immagine è troppo "falsificabile" dal contesto in cui viene mostrata, essendo simbolica e raccontando solo d'un dolore può essere usata indifferentemente per raccontarne uno causato da quel che si vuole, basta cambiare la didascalia.
Un problema sociale invece deriva dalla necessità delle immagini di "bucare", per bucare sono quasi sempre costrette ad essere simboliche, semplici quando non banalizzanti, emotivamente coinvolgenti. È possibile far convivere queste caratteristiche con un immagine che dia informazioni? Dare informazioni in fondo sarebbe lo scopo del foto-giornalismo, creare emozioni non è necessariamente la stessa cosa

La necessità delle immagini di "bucare" è una necessità dell'informazione (sarebbe a dire che se l'informazione non è emotivamente coinvolgente non è valida) o serve invece a vendere l'informazione stessa e prescinde dalla sua efficacia o attinenza alla realtà?
- etrusco
- moderatore
- Messaggi: 4657
- Iscritto il: 08/12/2009, 12:16
- Reputation:
- Località: Viterbo
- Contatta:
Re: Spunti di riflessione WPP 2012
Ci ho ripensato su molto, l'ho rivista, ne ho discusso con i miei colleghi anche loro appassionati di "etica" fotografica o meglio dell'immagine.
Trovo che il fatto stesso che se ne stia discutendo cosi animatamente, anche in questa sede, sia un pregio della foto e non un difetto, una foto che ha cercato di giocare proprio su un concetto oserei dire "ossimorico" (si può dire???) cioè una sorta di controsenso ... la passione di Cristo nella mani di una Madonna araba, vestita di nero. Questo è un controsenso per noi occidentali e per questo l'immagine colpisce, tocca corde inconscie legate al nostro vissuto, alla nostra esperienza personale di Cristiano/Cattolici o comunque di persone che sono vissute a "pane e Chiesa".
Credo che il fotografo non sia stato cosi sciocco da fare una foto simile senza sapere quello che stava facendo, a mio avviso ha giocato proprio su questo aspetto dell'ossimoro visivo, ben sapendo che avrebbe suscitato tali emozioni.
Ora la domanda che mi son fatto è questa: "ma se la giuria fosse stata di soli arabi, avrebbe comunque vinto questa foto?", Probabilmente no, il dolore di una madre al capezzale di un figlio morto è un messaggio troppo "banale" per consentire di vincere un premio del genere, qui il messaggio è assai diverso, qui si "parla" di passione di Cristo! E' questo il messaggio forte.
C'è altresì da dire che se la giuria è formata da occidentali come possiamo noi pensare che tale giuria riesca a giudicare una qualsivoglia foto senza "attingere" al proprio vissuto, alla propria cultura, alle proprie emozioni? E' impossibile! Una critica oggettiva non è una critica, è una descrizione tecnica ... una critica deve per forza di cose rifarsi alle emozioni ed ai sentimenti, alle sensazioni che ogni singolo individuo, personalmente e soggettivamente possiede.
Potremmo anche pensare che la Giuria, occidentale o meno che sia, abbia premiato questa foto proprio sulla base delle riflessioni appena fatte, cioè sul fatto che abbia saputo esprimere alla grande questo "ossimoro visivo".
Che ne dite? Sto forse farneticando? :-)
Trovo che il fatto stesso che se ne stia discutendo cosi animatamente, anche in questa sede, sia un pregio della foto e non un difetto, una foto che ha cercato di giocare proprio su un concetto oserei dire "ossimorico" (si può dire???) cioè una sorta di controsenso ... la passione di Cristo nella mani di una Madonna araba, vestita di nero. Questo è un controsenso per noi occidentali e per questo l'immagine colpisce, tocca corde inconscie legate al nostro vissuto, alla nostra esperienza personale di Cristiano/Cattolici o comunque di persone che sono vissute a "pane e Chiesa".
Credo che il fotografo non sia stato cosi sciocco da fare una foto simile senza sapere quello che stava facendo, a mio avviso ha giocato proprio su questo aspetto dell'ossimoro visivo, ben sapendo che avrebbe suscitato tali emozioni.
Ora la domanda che mi son fatto è questa: "ma se la giuria fosse stata di soli arabi, avrebbe comunque vinto questa foto?", Probabilmente no, il dolore di una madre al capezzale di un figlio morto è un messaggio troppo "banale" per consentire di vincere un premio del genere, qui il messaggio è assai diverso, qui si "parla" di passione di Cristo! E' questo il messaggio forte.
C'è altresì da dire che se la giuria è formata da occidentali come possiamo noi pensare che tale giuria riesca a giudicare una qualsivoglia foto senza "attingere" al proprio vissuto, alla propria cultura, alle proprie emozioni? E' impossibile! Una critica oggettiva non è una critica, è una descrizione tecnica ... una critica deve per forza di cose rifarsi alle emozioni ed ai sentimenti, alle sensazioni che ogni singolo individuo, personalmente e soggettivamente possiede.
Potremmo anche pensare che la Giuria, occidentale o meno che sia, abbia premiato questa foto proprio sulla base delle riflessioni appena fatte, cioè sul fatto che abbia saputo esprimere alla grande questo "ossimoro visivo".
Che ne dite? Sto forse farneticando? :-)
pensando - offerte sconti
- porcospino99
- guru
- Messaggi: 304
- Iscritto il: 28/10/2010, 12:06
- Reputation:
- Località: Bologna
- Contatta:
Re: Spunti di riflessione WPP 2012
Non sarei così sicuro che una giuria a maggioranza araba scartasse la foto (o non la fecesse vincere) la foto è comunque di forte impatto sia che la si voglia leggere in senso cristiano/occidentale sia che la si veda per la rappresentazione del dolore di una madre per la perdita del figlio.
Sono invece d'accordo con Andrea sulla pochezza di informazione e di necessità di una didascalia, potrebbe essere benissimo una foto ricostruita in studio, non è fotogiornalistica presa a parte. Forse avrebbe un peso diverso in un portfolio/reportage complesso ma questa ha visto come foto singola. Inoltre andando a vedere le altre foto sul sito WPP ce ne sono molte che da sole esprimo forza e soprattutto raccontano una storia anche se in un singolo fotogramma.
Sono invece d'accordo con Andrea sulla pochezza di informazione e di necessità di una didascalia, potrebbe essere benissimo una foto ricostruita in studio, non è fotogiornalistica presa a parte. Forse avrebbe un peso diverso in un portfolio/reportage complesso ma questa ha visto come foto singola. Inoltre andando a vedere le altre foto sul sito WPP ce ne sono molte che da sole esprimo forza e soprattutto raccontano una storia anche se in un singolo fotogramma.
- Silverprint
- moderatore
- Messaggi: 13393
- Iscritto il: 30/08/2011, 2:12
- Reputation:
- Località: Faenza
- Contatta:
Re: Spunti di riflessione WPP 2012
Ecco in proposito cosa scrive Fabio Severo, curatore di Hippoyite Bayad:
http://www.hippolytebayard.com/2012/02/ ... rings.html (l'italiano è dopo l'inglese)
Col pregio di mostrare alcune immagini di Ivor Prickett un bravo giovane che propone un foto-giornalismo alternativo davvero molto interessante.
http://www.hippolytebayard.com/2012/02/ ... rings.html (l'italiano è dopo l'inglese)
Col pregio di mostrare alcune immagini di Ivor Prickett un bravo giovane che propone un foto-giornalismo alternativo davvero molto interessante.
- Silverprint
- moderatore
- Messaggi: 13393
- Iscritto il: 30/08/2011, 2:12
- Reputation:
- Località: Faenza
- Contatta:
Re: Spunti di riflessione WPP 2012
Aggiungiamo anche Smargiassi (altro blog da seguire, Fotocrazia, su Repubblica), più radicale nella contestazione.
http://smargiassi-michele.blogautore.re ... la-storia/
E questo di Joel Colberg, che con approccio diverso ne analizza più a fondo il contesto politico (in inglese):
http://jmcolberg.com/weblog/2012/02/the ... ess_photo/
http://smargiassi-michele.blogautore.re ... la-storia/
E questo di Joel Colberg, che con approccio diverso ne analizza più a fondo il contesto politico (in inglese):
http://jmcolberg.com/weblog/2012/02/the ... ess_photo/
- etrusco
- moderatore
- Messaggi: 4657
- Iscritto il: 08/12/2009, 12:16
- Reputation:
- Località: Viterbo
- Contatta:
Spunti di riflessione WPP 2012
Molto interessanti Andrea ... Leggere una foto non è mai semplice ... Ma molto affascinante se si è in grado di farlo... Il punto di smargiassi lo condivido.
Etrusco.
Sent from my iPhone using Tapatalk.
Etrusco.
Sent from my iPhone using Tapatalk.
pensando - offerte sconti
- porcospino99
- guru
- Messaggi: 304
- Iscritto il: 28/10/2010, 12:06
- Reputation:
- Località: Bologna
- Contatta:
Re: Spunti di riflessione WPP 2012
Michele Smargiassi , è andato giù pesante
ed è andato oltre all'iconografia della Madonna da cui eravamo partiti anche qui, però nel complesso condivido le sue conclusioni sulla costruzione e "saturazione formale" della foto.
Ho avuto tempo per guardare con un po' di calma il sito del WPP, ci sono dei lavori, quindi serie di foto, decisamente meritevoli (e vorrei vedere il contrario visto il livello...) e direi che apprezzo decisamente i reportage fatti di serie che l'icona fatta e finita come quella che ha vinto. Mi viene da citare così su due piedi: il lavoro in sud america e i panorami BN (guarda caso analogici) del Giappone post terremoto.

Ho avuto tempo per guardare con un po' di calma il sito del WPP, ci sono dei lavori, quindi serie di foto, decisamente meritevoli (e vorrei vedere il contrario visto il livello...) e direi che apprezzo decisamente i reportage fatti di serie che l'icona fatta e finita come quella che ha vinto. Mi viene da citare così su due piedi: il lavoro in sud america e i panorami BN (guarda caso analogici) del Giappone post terremoto.
Re: Spunti di riflessione WPP 2012
Ho letto l'articolo ed è molto interessante...
Però non mi sembra dia rilevanza all'utilizzo improprio della deposizione; si focalizza più che altro sulla mancanza di contestualizzazione dello scatto.
boh... è chiaro che una foto viene letta e interpretata usando il proprio bagaglio culturale e quindi viene percepita in modo diversa dalle persone... ma è nella natura delle cose cercare di comprendere una cosa riportandola all'interno dei propri schemi.
Questa foto non spiega il senso e il contesto della primavera araba e quindi non doveva probabilmente essere premiata, ma è immediata nel far capire la sofferenza di una madre che ha perso il figlio...
Però non mi sembra dia rilevanza all'utilizzo improprio della deposizione; si focalizza più che altro sulla mancanza di contestualizzazione dello scatto.
sono d'accordo che l'utilizzo della deposizione sia un motivo debole per premiare questa foto, ma non riesco a trovarne inopportuno l'utilizzo... il problema è che una persona di cultura mussulmana potrebbe sentirsi offesa? perchè può sembrare un tentativo di imposizione sulla propria cultura?Silverprint ha scritto:Io personalmente trovo inopportuno (eurocentrico) l'utilizzo di questa simbologia. A mio vedere la comprensione di altre culture non può passare attraverso un'immagine che le renda "uguali" quando uguali non sono. L'assimilazione è una via semplice per creare empatia verso i sofferenti, ma forse oltre che semplice è falsa.
Che i sentimenti umani siano gli stessi (nella loro variabilità soggettiva) al di la delle culture è un fatto, i gesti che li rappresentano invece sono già meno universali e più culturali, mentre le immagini per raccontare le solite umane emozioni difficilmente sono universali (possono esserlo, ma è raro). Io non so quali associazioni di idee e contenuti quella rappresentazione suscita in altre culture.
boh... è chiaro che una foto viene letta e interpretata usando il proprio bagaglio culturale e quindi viene percepita in modo diversa dalle persone... ma è nella natura delle cose cercare di comprendere una cosa riportandola all'interno dei propri schemi.
Questa foto non spiega il senso e il contesto della primavera araba e quindi non doveva probabilmente essere premiata, ma è immediata nel far capire la sofferenza di una madre che ha perso il figlio...
"Se il fotografo non vede, la macchina fotografica non lo farà per lui" - Kenro Izu

