So che è un negativo ancora piccolino per questa tecnica ma mi piacerebbe provare a fare qualche stampa a contatto.
Ho sempre stampato i provini "accontentandomi" di risultati medi che mi dessero la possibilità di valutare la foto finale ma come devo procedere per una stampa a contatto finita?
Cosa cambia da una stampa normale?
L'argomento è vasto ma prima di fare qualche prova vorrei alcuni consigli, non vorrei perdere tempo con errori grossolani ed evitabili.
Grazie 1000 per ogni consiglio
Stampa a contatto 13x18
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Re: Stampa a contatto 13x18
Io non è che mi sia fatto molti problemi. Ho preso il negativo lo schiaffato su della berger, ci ho spiaccicato un vetro sopra e ho acceso l'ingranditore. Ho avuto piu soddisfazione con una stampa 13x18 fatta male che con le 30x40 fatte "bene".
Buttati, punto. Fai lo stop fra sviluppo e fissaggio, se ne parlava fino a ieri....
Enjoy....
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Re: Stampa a contatto 13x18
La stampa a contatto è un altro mondo
e il 13x18 è forse il formato minimo per questa tecnica anche se il 13x18 era anche il formato "grande" delle stampe a colori dei photolab ai tempi dell'analogico, quindi abbastanza godibile. Tra l'altro scoprirai anche che piccolo è bello
La tecnica suggerita da Pacher già va bene, si possono fare anche mascherature e bruciature solo che si effettueranno tra la luce e il negativo e non tra negativo e carta come si fa con l'ingranditore; non si vede molto bene ma ci si fa presto l'abitudine.
C'è chi ha abbandonato l'ingrandimento per dedicarsi solo a questo tipo di stampa. Nell'ambiente il massimo dei massimi è considerato l'uso di un piano aspirante, di carta al cloruro e sviluppo all'amidolo. Si trova qualche carta espressamente indicata per la stampa a contatto, tra cui la Foma Fomalux, a gradazione singola, circa una 2,5 e la Berger Art Contact 2, ma la vera regina era la Kodak Azo, dismessa dalla Kodak dopo più di un secolo di produzione, adesso sostituita dalla Lodima, una carta fatta produrre da due coniugi che oltre ad usarla la vendono e distribuiscono. Qualche bella ed interessante lettura qui


La tecnica suggerita da Pacher già va bene, si possono fare anche mascherature e bruciature solo che si effettueranno tra la luce e il negativo e non tra negativo e carta come si fa con l'ingranditore; non si vede molto bene ma ci si fa presto l'abitudine.
C'è chi ha abbandonato l'ingrandimento per dedicarsi solo a questo tipo di stampa. Nell'ambiente il massimo dei massimi è considerato l'uso di un piano aspirante, di carta al cloruro e sviluppo all'amidolo. Si trova qualche carta espressamente indicata per la stampa a contatto, tra cui la Foma Fomalux, a gradazione singola, circa una 2,5 e la Berger Art Contact 2, ma la vera regina era la Kodak Azo, dismessa dalla Kodak dopo più di un secolo di produzione, adesso sostituita dalla Lodima, una carta fatta produrre da due coniugi che oltre ad usarla la vendono e distribuiscono. Qualche bella ed interessante lettura qui
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Io
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Re: Stampa a contatto 13x18
Non ho letto niente in merito...Fai lo stop fra sviluppo e fissaggio, se ne parlava fino a ieri....
Perchè ci sono alternative?
GrazieQualche bella ed interessante lettura qui
Re: Stampa a contatto 13x18
Se ne parlava qui, verso la fine ;)
Ops qui http://www.analogica.it/prima-esperienz ... t4382.html
Ciao
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Ciao

