Stampa: doppia esposizione con filtri di diverso contrasto
Inviato: 18/04/2015, 8:25
Ultimamente mi è capitato di dover stampare dei negativi difficili (fortemente sottoesposti) e, dopo alcuni tentativi, ho finito per adottare la seguente strategia utilizzando carta a contrasto variabile. Si tratta di una routine per determinare i tempi di esposizione con la solita tecnica della doppia esposizione con due filtri di contrasto, uno molto alto ed uno molto basso -- infatti solitamente negli articoli sul web in cui ho letto di questa tecnica si consiglia semplicemente di andare per tentativi.
Ecco la mia strategia. Preliminarmente individuo due punti, o zone, alle quali so che sulla stampa dovranno corrispondere rispettivamente un bianco ed un nero. Quindi faccio un primo provino con il filtro di contrasto più basso cercando di individuare il tempo di esposizione massimo che non ingrigisce il punto che deve essere un bianco. Dopo aver individuato questo tempo T00, preparo un altro foglio esponendolo interamente per un tempo T00 con il filtro di contrasto più basso, quindi lo utilizzo come provino con il filtro di contrasto più alto cercando di individuare il tempo di esposizione minimo T5 che annerisce completamente il punto che deve essere un nero. La stampa finale verrà esposta per un tempo T00 con il filtro di contrasto più basso e T5 con quello di contrasto più alto.
Devo aggiungere che questa routine ha restituito ottimi risultati anche con negativi non problematici, ed infatti era diventata la prassi nelle mie ultime sessioni di stampa.
Vengo quindi alle domande: ho scoperto l'acqua calda? C'è qualche errore nel procedimento? Qualche accortezza per migliorarlo? In quali casi potrebbe fallire? Ed ultima ma non ultima, voi che metodo usate per stampe di questo tipo?
Ecco la mia strategia. Preliminarmente individuo due punti, o zone, alle quali so che sulla stampa dovranno corrispondere rispettivamente un bianco ed un nero. Quindi faccio un primo provino con il filtro di contrasto più basso cercando di individuare il tempo di esposizione massimo che non ingrigisce il punto che deve essere un bianco. Dopo aver individuato questo tempo T00, preparo un altro foglio esponendolo interamente per un tempo T00 con il filtro di contrasto più basso, quindi lo utilizzo come provino con il filtro di contrasto più alto cercando di individuare il tempo di esposizione minimo T5 che annerisce completamente il punto che deve essere un nero. La stampa finale verrà esposta per un tempo T00 con il filtro di contrasto più basso e T5 con quello di contrasto più alto.
Devo aggiungere che questa routine ha restituito ottimi risultati anche con negativi non problematici, ed infatti era diventata la prassi nelle mie ultime sessioni di stampa.
Vengo quindi alle domande: ho scoperto l'acqua calda? C'è qualche errore nel procedimento? Qualche accortezza per migliorarlo? In quali casi potrebbe fallire? Ed ultima ma non ultima, voi che metodo usate per stampe di questo tipo?
