Anch'io venni espulso dalla DDR (Berlino est), in piena notte, perché il visto di transito non permetteva il pernottamento, anche se si era giunti da Praga alle 23 ... Ci tornai con calma nei giorni successivi da check point Charlie....
Purtroppo la macchina fotografica (XA2) mi era stata rubata a Praga coi rullini fatti e di quel viaggio nel mondo comunista (Budapest, Praga, Berlino) non ho fotografie....
Street photography: cosa fare se vi chiedono di cancellare la foto
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Re: Street photography: cosa fare se vi chiedono di cancellare la foto
Che peccato...
Però dai, che tempi eh?
Dopo quella storia, nell'88 fui invitato a Lipsia per un evento all'università, ma vennero a prendermi a Berlino Schönefeld e mi portarono a Lipsia in auto. Mi trattarono in maniera principesca (per come poteva esserlo nella agonizzante DDR) e, due giorni dopo, all'indomani della cerimonia, chiesi un'estensione di due giorni per poter andare, in treno, ad Eisenach e visitare la Bach-Haus. La cosa mi fu gentilmente, ma fermamente negata e mi riaccompagnarono a Schönefeld per l'Interflug Berlino/Francoforte, per proseguire su Linate.
La casa di Bach la visitai solo quando Honecker ed il suo evaporato "primo stato tedesco degli operai e contadini" erano ormai materia per i libri di storia.
Ma al collo, avevo sempre la Pentacon Six!
Però dai, che tempi eh?
Dopo quella storia, nell'88 fui invitato a Lipsia per un evento all'università, ma vennero a prendermi a Berlino Schönefeld e mi portarono a Lipsia in auto. Mi trattarono in maniera principesca (per come poteva esserlo nella agonizzante DDR) e, due giorni dopo, all'indomani della cerimonia, chiesi un'estensione di due giorni per poter andare, in treno, ad Eisenach e visitare la Bach-Haus. La cosa mi fu gentilmente, ma fermamente negata e mi riaccompagnarono a Schönefeld per l'Interflug Berlino/Francoforte, per proseguire su Linate.
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Re: Street photography: cosa fare se vi chiedono di cancellare la foto
Si potrebbe quasi scrivere un libro delle mini avventure riguardo la Germania DDRElmar Lang ha scritto:Che peccato...
Però dai, che tempi eh?
Dopo quella storia, nell'88 fui invitato a Lipsia per un evento all'università, ma vennero a prendermi a Berlino Schönefeld e mi portarono a Lipsia in auto. Mi trattarono in maniera principesca (per come poteva esserlo nella agonizzante DDR) e, due giorni dopo, all'indomani della cerimonia, chiesi un'estensione di due giorni per poter andare, in treno, ad Eisenach e visitare la Bach-Haus. La cosa mi fu gentilmente, ma fermamente negata e mi riaccompagnarono a Schönefeld per l'Interflug Berlino/Francoforte, per proseguire su Linate.
La casa di Bach la visitai solo quando Honecker ed il suo evaporato "primo stato tedesco degli operai e contadini" erano ormai materia per i libri di storia.
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Re: Street photography: cosa fare se vi chiedono di cancellare la foto
"Il fotoamatore che venne dal freddo"...
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Re: Street photography: cosa fare se vi chiedono di cancellare la foto
non sarebbe un brutto titoloElmar Lang ha scritto:"Il fotoamatore che venne dal freddo"...
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Re: Street photography: cosa fare se vi chiedono di cancellare la foto
Un mio conoscente, tedesco (occidentale) e collega di studi, si cacciò in guai seri (1987) e dopo un mesetto di "verstärkte, besondere Untersuchungsmaßnahmen" a Berlino, fu mandato a Bautzen-II, da dove uscì nella tarda estate del 1989, dopo che la Germania Occidentale "comprò" la sua liberazione.
Ci rivedemmo a Venezia nell'estate del 90. Due anni scarsi di detenzione in un carcere politico speciale, lo cambiarono completamente. Gli occorsero alcuni anni, con supporto psicologico, per tornare "normale".
"Formidabili, quegli anni"
Ci rivedemmo a Venezia nell'estate del 90. Due anni scarsi di detenzione in un carcere politico speciale, lo cambiarono completamente. Gli occorsero alcuni anni, con supporto psicologico, per tornare "normale".
"Formidabili, quegli anni"
"Evitate il tono troppo aspro e duro, usato dalla maggior parte di coloro che debbono nascondere la loro scarsa capacità".
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Re: Street photography: cosa fare se vi chiedono di cancellare la foto
miezzeca... e cosa aveva "combinato"?
formidabili, sì, quegli anni... più che altro perché si era giovani !
La relaltà però era ben più leggibile: due sistemi economici e politici in competizione, nessuno dei due particolarmente appetibile: il neoliberismo selvaggio tatcheriano e reaganiano (sperimentato in anteprima nel Cile di Pinochet dagli anni settanta) contro il comunismo sovietico brezneviano et similia... mia nonna in questi casi diceva "accidenti al meglio"... Poi ha vinto il neoliberismo selvaggio che, senza nessuna alternativa, si è imposto come ideologia unica dominante. Altro che fine delle ideologie... ora ce n'è una sola ed è senza rivali... Almeno negli anni sessanta e settanta, da questo lato della cortina, qualche diritto i lavoratori lo avevano strappato, agitando lo spauracchio del socialismo. Ora, senza più neanche quella speranza (idealizzata e ingenua quanto si vuole, ma propulsiva di lotte e avanzamenti sociali), siamo diventati un popolo di semischiavi che lavora sette giorni su sette per un tozzo di pane senza diritti e senza futuro... Lo dico cinicamente e per gusto del paradosso (non prendete alla lettera): ci faceva comodo che di là ci fosse il comunismo...
formidabili, sì, quegli anni... più che altro perché si era giovani !
La relaltà però era ben più leggibile: due sistemi economici e politici in competizione, nessuno dei due particolarmente appetibile: il neoliberismo selvaggio tatcheriano e reaganiano (sperimentato in anteprima nel Cile di Pinochet dagli anni settanta) contro il comunismo sovietico brezneviano et similia... mia nonna in questi casi diceva "accidenti al meglio"... Poi ha vinto il neoliberismo selvaggio che, senza nessuna alternativa, si è imposto come ideologia unica dominante. Altro che fine delle ideologie... ora ce n'è una sola ed è senza rivali... Almeno negli anni sessanta e settanta, da questo lato della cortina, qualche diritto i lavoratori lo avevano strappato, agitando lo spauracchio del socialismo. Ora, senza più neanche quella speranza (idealizzata e ingenua quanto si vuole, ma propulsiva di lotte e avanzamenti sociali), siamo diventati un popolo di semischiavi che lavora sette giorni su sette per un tozzo di pane senza diritti e senza futuro... Lo dico cinicamente e per gusto del paradosso (non prendete alla lettera): ci faceva comodo che di là ci fosse il comunismo...
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Re: Street photography: cosa fare se vi chiedono di cancellare la foto
Uno dei peggiori reati: "attentato all'integrità politica-ideologica dello stato".
In pratica, aveva introdotto clandestinamente un buon numero di volumi di letteratura che nella DDR erano proibiti, tra cui Solženitsin, Šalamov, Zinov'ev, Trotskij per i russi; Orwell, Churchill ecc. per gli anglosassoni poi anche (lo so perché glieli procurai io) volumi delle opere di Silone, ed altro ancora.
Lui era "Studente di scambio" a Berlino Est ("Erasmus" non esisteva ancora) e riuscì a portare tutta quella carta, ben occultata nel suo VW-Maggiolino.
Uno dei "destinatari" del materiale, volente o nolente che fosse (questo lo scoprì negli anni 90), era un'informatore dell'MfS. Arrestato, fu sottoposto al trattamento speciale di istruttoria, immaginando vi fosse una "rete spionistico-cospirativa". Non essendo riusciti a cavare un ragno dal buco, perché in effetti la cosa fu un progetto suo e di un paio di studenti tedesco-orientali, la corte penale del Brandeburgo, lo condannò a 12 anni di reclusione da scontare a Bautzen. Sempre dopo la caduta del Muro, lui seppe che comunque da subito, la ddr lo mise nella lista di coloro la cui libertà era "messa in vendita", facendogli però assaporare un bel periodo di carcere duro.
Quando ci rivedemmo, lo ringraziai per non aver fatto il mio nome quale fornitore di una parte dei libri e lui tranquillamente mi disse che non gli chiesero mai chi gli avesse fornito i volumi. Per quelli là era... naturale che un occidentale potesse procurarseli. Allo MfS importava soprattutto scoprire se vi fosse una "rete" interna alla DDR, che favorisse l'introduzione e la diffusione di libri vietati.
"formidabili, quegli anni", è una mia citazione da Mario Capanna.
Di formidabile, c'era solo che avevo poco più di vent'anni. Per il resto, non erano tempi facili per nessuno.
Circa la contrapposizione dei blocchi, io faccio mie le parole attribuite a Churchill, secondo le quali "la democrazia è il peggior sistema sociale, eccettuati tutti gli altri".
Io, qui da noi, non vivevo in una gabbia. Loro, si.
Eppure, alcuni tra i miei migliori amici di gioventù, li conobbi laggiù, anche tra coloro che furono sempre "fedeli alla linea tracciata dal Partito".
Scusate le divagazioni, ma il caldo e l'età ormai ingravescente, ravvivano facilmente i lontani ricordi.
"Evitate il tono troppo aspro e duro, usato dalla maggior parte di coloro che debbono nascondere la loro scarsa capacità".
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Re: Street photography: cosa fare se vi chiedono di cancellare la foto
"Io, qui da noi, non vivevo in una gabbia. Loro, si."
Già, come d'altra parte accadeva, per riprendere un esempio citato prima, nel Cile di quegli anni, come anche in tutta l'america del sud..Chissà quanti aneddoti divertenti ci potrebbero raccontare..
Come si dice, lontano dagli occhi, lontano dal cuore.. si potrebbe quasi pensare che la differenza tra un regime ed uno stato libertario stia tutta qui..
Già, come d'altra parte accadeva, per riprendere un esempio citato prima, nel Cile di quegli anni, come anche in tutta l'america del sud..Chissà quanti aneddoti divertenti ci potrebbero raccontare..
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