Analogica.it

Mi è venuto in mente proprio ora un episodio specifico: i pescatori di uno famoso paesino ligure i quali, dopo aver fatto loro un paio di foto, mi fanno "simpatiche" proposte sessuali e mi chiedono il numero... ecco, c'è anche questa da dire e non è per niente rara (specialmente non essere presi sul serio, la trovo una cosa che per niente lusinghiera)!
Sarà anche colpa di questi Fb e company, le persone hanno paura di finire chissà dove pubblicate. Quando spieghi loro che scatti a pellicola non so perché si rasserenano, la cosa li distrae. L'effetto più positivo negli altri, mi pare, si ha quando scatti con la Polaroid. La mamma di una bambina mi ferma al Porto Antico di Ge e mi chiede di farla vedere alla figlia perché non l'aveva mai vista prima. Queste son piccole gioie!
Carinissimo invece un tizio questa estate che riconosce la Rolleicord che uso per fotografare e mi ferma incuriosito, poi mi allontano e vedo che ne parla con gli altri amici!
Il blocco che qualcuno ha citato capita anche a me, ma non credo faccia parte del mestiere, credo sia più una questione di personalità. Io temo tantissimo gli sguardi altrui, in fondo l'obiettivo può essere un'ottima copertura di sé oppure un modo più forte per venire fuori, paure connesse. Ho scoperto però che dipende molto dalle giornate e dal luogo, per esempio non riesco a fotografare in strada nella città in cui vivo e se è presente poca gente, ma mi trovo molto a mio agio in città nuove e dove mi sento di passare più inosservata e so di non doverci tornare.
Adesso che ricominciano le giornate di sole ed esco di più con lo zaino in spalla, se ne vedranno delle belle in giro! A proposito di zaini, come fate a non ingombrarvi troppo? Io ho una difficoltà immensa a muovermi liberamente con troppa roba addosso, cinghie di esposimetro, macchina fotografica, ottiche, panni, quaderno, ecc.! Mi ingarbuglio sempre! : ) Ma ci vorrebbe una discussione a parte per questo!

MarcoLeoncino ha scritto:Anche io giro prevalentement con una Yashica Mat, perchè mi piace molto il formato quadrato e l'otturatore è silenzioso, inotre si puo' scattare con tempi lunghi senza rischiare mossi. In ogni caso molte persone ti guardano con aria strana, ma ho anche notato che se si procede con sicurezza, il mio "disagio" diminuisce. In ogni caso, ogni volta provo emozioni diverse: le sto annotando tutte su una agendina. A volte riesco a fotografare con disinvoltura, altre, invece mi sento terribilmente "bloccato". Vorrei sapere se fa parte del gioco, oppure se è una sensazione che poi, a poco a poco scompare. Confesso di aver chiesto, qualche votla, il permesso di fotografare, ma non mi è sembrata una cosa naturale e credo che non la ripetero'...

Per quello che riguarda il singolo episodio, ricordo di aver fotografato un signore anziano da molto vicino, il quale mi disse "GUARDI CHE LE ROVINO LA MACCHINA!". Un'altra volta il soggetto (un tipo molto eclettico) mi ha sorpreso e mi ha detto di avvicinarmi, e si è lasciato fotografare, Un'altra volta mi è stata chiesto espressamente "visto che fotografi quelli li', perchè non fotografi anche me?". La volta peggiore, ero in Sicilia, sono stato beccato e un gruppetto di nonni piuttosto arzilli ha iniziato a dirmi che avrei dovuto pagare a loro i diritti d'autore.... Insomma, a volte si vivono situazioni anche abbastanza comiche....

La gente sta fuori con la testa.
Troppe paranoie, troppi matti in giro, troppa gente strana.
Occorre sempre tenere a mente che ciascuno di noi, singolarmente, NON CONTA UN CA**O in questo mondo, quindi, easy man, se ti fotografano la prossima volta, sorridi.
Il fotografo non ha quasi mai colpe.

Anche io mi sento piu' bloccato nella mia citta', dove passo i weekend, mentre, a Torino ho meno "problemi".
Pero' mi rendo conto che anche nella propria citta' ci possono essere molte situazioni interessanti: la street per me sono prima le persone.
Ma voi quanto riuscite ad avvicinarvi?

MarcoLeoncino ha scritto: la street per me sono prima le persone.
Ma voi quanto riuscite ad avvicinarvi?

In certe situazioni, e con qualche accorgimento di stile (tipo non stare a fissare il soggetto con gli occhi sbarrati e la macchina al collo, o puntarlo per regolare l'esposizione ), con un 21mm o 24mm su reflex mi sono avvicinato anche moltissimo, quasi a contatto fisico. Lo stesso con biottica a pozzetto come la tua (si può anche fotografare ruotando la macchina di 90 gradi verso destra senza perdere d'occhio la composizione).
A volte mi piace fare ritratti "consapevoli" in collaborazione con le persone ed è perciò necessario e umanamente gradevole (spesso) entrare in contatto con le persone a questo scopo. Ma, per certi scatti che mi è capitato di voler fare, è stato vitale che il soggetto non si rendesse conto di essere fotografato, e con grandangoli oppure un mirino a pozzetto, e una certa disinvoltura e soprattutto rapidità (preparare tutto prima, esposizione e fuoco), si può avvicinarsi senza problemi. Io poi non cerco acrobazie, se vedo che la cosa si fa troppo macchinosa, e rischio di rompere le scatole, lascio perdere e non mi avventuro in meschini sotterfugi.

Anche io in certi casi lascio perdere, ma non perche' dovrei fare acrobazie o sembrare meschino.. poi pero' me ne pento amaramente.
Ultimamente, se le cose si "mettono bene", mi ritrovo anche io nella situazione di fare dei ritratti con il consenso della persona in questione, anche se la cosa non mi ispira piu' di tanto, perche' inevitabilmente questa si mette in posa e si perde l'espressione iniziale.

Mi sono dato anche delle regole, la prima e' "non fotografare i bambini", per evitare brutte esperienze, che possono essere legate solo al clima che e' presente nella nostra societa'. Anche se la cosa mi rammarica, perche' i bambini regalano delle espressioni uniche.

(https://encrypted-tbn1.gstatic.com/imag ... 0TcDi99eXQ)

Per quello che riguarda la tecnica: anche io mi preparo prima, per quanto possibile, (faccio diverse letture con l'esposimetro prima di iniziare a fotografare e, nel seguito, anche ad intervalli regolari, dato che la luce puo' cambiare...) ma ho qualche problema nel mettere a fuoco. Non mi fido della sola visione nel pozzetto (dato che mi sembra tutto a fuoco) e cosi' sono obbligato ad usare il lentino. Solo che per usare il lentino devo avvicinare la testa al pozzetto e questo rende piu' lente le operazioni (a volte ho provato ad usare il lentino senza avvicinare la testa al pozzetto, ma se c'e' poca luce e' molto difficile). Si potrebbe usare l'iperfocale e scattare piu' d'istinto con piu' uso (o spreco) di pellicola....

Sarei contento di conoscere le vostre impressioni e avere qualche consiglio tecnico..

Io consigli tecnici non ne posso dare tranne le cose ovvie: prepara l'esposizione e il fuoco prima, oppure focheggia su qualcosa di uguale distanza dal soggetto ma in altra direzione; e prova a usare i grandnangoli perché se non metti il soggetto nel mezzo non si capisce dove stai puntando; magari non piazzare i volti proprio agli angoli per evitare distorsioni spiacevoli; ma un 28mm va benissimo e non distorce molto. Col pozzetto si è già detto, si può davvero passare inosservati, si può fare in modo che nessuno si renda conto . Secondo me si deve evitare di fissare i soggetti, questo mette a disagio tutti, anche il fotografo.
Ma per fotografare i bambini (soggetto che anch'io adoro) ti consiglio di.... farne uno ! In effetti con mia figlia al seguito ho spesso avuto modo senza destar sospetti di fare fotografie a cui sono molto affezionato. Laddove non sia riconoscibile il minore, le foto sarebbero anche pubblicabili (una foto in panning di un bambino che sfreccia in bicicletta, dico per dire, voglio vedere se rende il soggetto riconoscibile !).Io poi non fotografo per pubblicare, perciò nessun problema in ogni caso. (In futuro, poi, quando quei bambini non saranno più bambini, non ci saranno problemi neanche a mostrarle in giro, poiché non saranno più minori da proteggere... ma in ogni caso non mi interessa la questione).
Se non si hanno figli, anche fotografare,. con il permesso, i figli di amici (dico: amici, non conoscenti) può essere un'idea interessante. Insomma, ci sono modi anche per fotografare i bambini, perfino oggi, io fossi in te non mi arrenderei all'isteria collettiva sulla questione, cercherei di aggirarla.

Vorrei suggerire un metodo per fare street usato da un fotografo molto apprezzato dalle mie parti, e che magari in Italia si conosce poco (almeno credo): Tom Wood faceva street dall 'autobus in corsa, in questo modo non si corre alcun rischio, certo sorgono altri problemi... Magari un giorno provo a fare anche io e vi dico come e' andata .Ultimamente ho visto una sua esposizione, devo dire ho visto veramente belle foto e poi e' uno a cui non piace il digitale ;-)

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beh la street e un genere che mi piace tantissimo perché racconta l'epoca, la quotidianità, usi e costumi e spesso capitano bellissime scene buffe e tenere.
In genere dalle mie parti non è molto facile riprendere senza essere visti spesso come un malintenzionato. Ho avuto esperienze come cameraman con qualche tv locale e mi sono fatto un po le ossa che mi hanno permesso di fotografare con più sicurezza; qualche volta mi sono ritrovato in situazioni poco piacevoli ma è inevitabile che possa capitare quando fai sté cose....
poi spesso basta presentarsi, dire la tua,o fare un sorriso e la gente si rassicura ma non tutti la pensano così : c'è gente che si posta sui social anche quando e quanto va al gabinetto e poi ti minaccia se fai una tal foto...
tempo fa la gente si metteva in posa all'istante per farsi fotografare se ti vedeva con una macchinetta, ora si nasconde perché crede sia chissà quale corpo segreto che ti controlli...è un'epoca molto strana!!!

Comunque in genere uso l'iperfocale e mi concentro sulla composizione . ogni tanto controllo l'esposizione se vedo che la luce cambia....soprattutto di mattina le condizioni (il contrasto) cambiano velocemente e qualche volta ti sfugge se fai street

anche a me piace molto fare street
devo dire però che far foto alla gente non penso infastidisca o dia così nell'occhio soprattutto nelle grandi città...
fin ora non ho mai trovato nessuno che venisse a chiedermi perchè lo fotografavo o cosa fotografavo...
a dimostrazione di ciò potrei dire che quest'estate ero con un mio amico in piazza duomo seduto sulle gradinate davanti alla chiesa e pur piazzandosi più o meno di fronte a noi uno con d800(che non è proprio piccola), ci ha fatto un ritratto e non è che mi abbia particolarmente infastidito... sia perchè inizialmente pensavo stesse fotografando il duomo sia perchè poi è stato gentile a mostrarci la foto senza che gli chiedessimo nulla...

penso che se qualcuno ha voglia di rompere sia principalmente perchè abbia avuto una brutta giornata più che per l'essere fotografato

ciao matteo95

beh credo di non sbagliarmi infatti nelle grandi città la maggior parte della gente, se non tutta, ha un'altra visione delle cose...
ma se ti presenti in uno dei paesini che ci sono dalle mie parti spesso ti ritrovi addosso sguardi molto poco rassicuranti ...parlo per esperienza non per sentito dire....