Pagina 1 di 1

Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 22/03/2018, 6:48
da -Sandro-
1. Premesse.

Lo scopo di questo studio sperimentale è quello di determinare e di quantificare numericamente l'influenza del metodo di agitazione e del prebagno sul contrasto finale del negativo.
Tutte le considerazioni che leggerete al termine sono quindi riferite esclusivamente al contrasto ottenuto, e non ad altri aspetti del negativo, come ad esempio l'apparenza della grana, sui quali non ho condotto analisi.
Per inciso questo studio è nato da una esigenza di laboratorio: alcune pellicole richiedono una maggiore agitazione durante il trattamento perché manifestano ombreggiature lungo le perforazioni nel formato 135 (una a caso: la Ferrania P30) e poiché lo studio per determinare i tempi di sviluppo è già abbastanza oneroso, ho scelto di condurre questo esperimento per avere un utile parametro di riferimento.

Data la complessità di questo studio e la lunghezza operativa (una giornata intera di lavoro), e data l'enorme varietà di pellicole e sviluppi esistenti, le considerazioni finali devono essere intese valide solo per la coppia pellicola-rivelatore che ho utilizzato per la prova: non è possibile pensare che i risultati siano automaticamente ed universalmente validi. Mi aspetto però che le differenze possano essere marginali, e che i risultati quindi possano essere approssimativamente estesi ad altri accoppiamenti. Inoltre date le ovvie incertezze di misura strumentali, il risultato è valido nella mia catena di lavoro: altrove e con altra attrezzatura probabilmente fornirà risultati leggermente diversi, specie in mancanza di un accurato controllo sulla qualità del metodo sperimentale usato.

Come tutti sanno, e come si vocifera ovunque, usare una macchina rotativa da sviluppo come una Jobo porta ad avere un maggior contrasto sul negativo, dovuto alla maggiore circolazione e rinnovo di sviluppo fresco sulla superficie della pellicola rispetto ad un metodo di agitazione a mano. Ma di quanto? Nel corso degli ultimi 15 anni ne ho lette veramente di tutti i colori, e non ho mai trovato uno studio serio sull'argomento (se qualcuno ne fosse a conoscenza e volesse segnalarmelo, gliene sarei veramente grato).
Nel corso nella mia lunga esperienza, prima come fotoamatore, poi come professionista, ho adottato uno schema di agitazione con tutte le macchine Jobo che ho avuto, partendo dalla piccola CPE2, sino alla attuale ATL2+: i primi 30 secondi in agitazione veloce ed alternata alla massima velocità, poi per tutto il resto del trattamento la velocità minore possibile. Le osservazioni empiriche allora condotte sui negativi mi portarono a pensare che questo schema di agitazione differisse così poco dallo sviluppo a mano, che non fosse necessario aggiustare i tempi di sviluppo dei bugiardini, che come sappiamo, peraltro, sono solo indicativi. Come vedremo in seguito l'evidenza analitica di questo studio mi ha dato ragione, così come vedremo che una agitazione vigorosa e costante aumenta il contrasto non di poco.
Lo studio è stato esteso anche al prebagno: ennesima leggenda che da anni offusca la mente dei fotoamatori, creando dubbi atroci ed irrisolvibili. Anche questo aspetto sarà finalmente chiarito.

Si tratta di un lavoro a quattro mani: il nostro caro Diego alias Chromemax, informato sulle mie intenzioni, ha accettato di buon grado di esaminare i dati dello studio per trarne, anche in forma di grafico, tutte le informazioni utili.

2. Materiali utilizzati.

Pellicola ilford FP4+ in formato 135, tagliata in spezzoni di circa 20 centimetri, ciascuno dei quali numerato sequenzialmente: un numero sulla pellicola, ed il corrispondente numero gemello sul brogliaccio di laboratorio, per evitare confusione tra gli spezzoni ed i trattamenti.

Sviluppo Kodak HC110 alla diluzione B. Scelta dettata da praticità d'uso: dovendo fare 13 sviluppi in sequenza ho preparato 6 litri di soluzione 1+31 e li ho divisi in bottiglie da un litro, messe poi a bagno maria nell'apposita rastrelliera della ATL2+. Ho scelto una diluizione energica per avere già immediatamente un contrasto apprezzabile ed ho sviluppato per 9 minuti secondo il bugiardino Ilford, alla temperatura rigorosamente controllata di 20°C.

3. Attrezzatura utilizzata.

a. Sensitometro EG&G Mark VI del 1991
IMG_4988.JPG
IMG_4989.JPG
Questo apparecchio è stato prodotto immutato per decenni e consiste in un illuminatore flash che imprime una scala calibrata di grigi sulla pellicola. A differenza dei sensitometri con scala interna, questo ne è sprovvisto, occorre usare una scala stouffer che viene fissata sulla finestra di proiezione con nastro adesivo, poi si applica a contatto la striscia di pellicola e si fa partire il lampo, che un sofisticato sistema elettronico di controllo garantisce essere di intensità e durata rigorosamente costanti. L'apparecchio è munito di una scatola di diffusione rimuovibile che serve a garantire l'uniformità del flusso luminoso sulla finestra di lavoro ed è possibile scegliere 3 tempi diversi (1/100, 1/1000, 1/10000 secondi), oltre che applicare filtri ND sul fondo della scatola per controllare meglio l'intensità della illuminazione.
IMG_4991.JPG
Inoltre il coperchio è munito di un microinterruttore che attiva automaticamente il lampo quando lo si chiude ma ho preferito non usare questa funzione perché non permette di controllare con precisione il centramento della pellicola sulle guide, quindi ho usato un comando a pedale posto sul piano: dopo aver centrato la pellicola e chiuso lo sportello, ho azionato il comando per il lampo. In questo modo ho impresso 13 spezzoni in sequenza, riponendoli in una scatola a tenuta di luce, dalla quale li ho prelevati uno alla volta, apponendo i numeri autoadesivi identificativi immediatamente prima di ciascuno sviluppo. Dalle prove sperimentali precedentemente condotte ho scelto il tempo di 1/10000 secondi ed usato filtri ND per un totale di 0.9 punti densitometrici (tre stop): questa scelta mi ha permesso di ottenere negativi con tutti i 21 gradini perfettamente leggibili e separati tra loro.
IMG_4993.JPG
b. Densitometro ROLLMA 401T del 1975
IMG_4992.JPG
Si tratta di un densitometro a quattro canali R-G-B-Visual prodotto in italia e dotato di tubo fotomoltiplicatore e di sistema digitale per la lettura, con filtri wratten per i quattro canali. La finestra di lettura ha un diametro di 2 millimetri.

Dopo averlo ripulito, sostituito i filtri wratten oramai opachi, ed averlo calibrato mi sono reso conto della notevole precisione di questo strumento; l'apparecchio richiede di essere acceso mezz'ora prima delle operazioni di misura, perché si deve scaldare il fotomoltiplicatore. Fatto questo la stabilità e ripetività delle misure è notevole.

Successivamente a questa prova mi sono procurato un densitometro di classe superiore, il celeberrimo Macbeth TR-524 con torrette per status A-M-D con il quale ho verificato poi le letture del Rollma.
La differenza riscontrata sul canale visual è stata praticamente irrilevante, cosa che ha confermato la procedura.
Il TR-524 è stato impiegato per decenni anche dalla NASA e dalla Kodak per via della notevole precisione, stabilità e ripetibilità delle letture.
TR524.JPG
La procedura di misura che ho usato è stata quella di esplorare ogni scalino in 3 punti diversi per valutare differenze, trascrivendo poi il valore medio della lettura effettuato ovviamente sul canale Visual. Questo si è reso necessario solo per lo sviluppo stand, tutti gli altri metodi di agitazione hanno fornito costanza di densità su ogni scalino.
3 punti.jpg

c. Jobo ATL2+
IMG_5949.JPG
Ho usato questa macchina per tutti gli sviluppi rotativi ed anche per arresto e fissaggio degli sviluppi stand e di quelli fatti a mano, in modo da avere la massima uniformità di trattamento. Il programma è stato impostato con questi parametri:

- Temperatura: 20°C con precisione al decimo di grado.
- Sviluppo: 9 minuti
- Arresto: 1 minuto
- Fissaggio: 5 minuti
- Lavaggio: 5 minuti

Il lavaggio della ATL2 è molto efficiente: durante tutto il tempo programmato la macchina ogni mezzo minuto carica acqua pulita in temperatura, esegue un ciclo di lavaggio alla massima velocità, scarica, e ripete sino alla fine. In pratica è un metodo di lavaggio Ilford, ma con acqua sempre pulita. Poiché si tratta di spezzoni di pellicola di soli 20cm, i 5 minuti di fissaggio ed i 5 minuti di lavaggio, sono ampiamente sufficienti.


4. Metodi di agitazione.


I metodi di agitazione che ho scelto sono stati i seguenti:

a. Stand di un'ora, con 6cc di HC110 (quantità minima per avere attività) in un litro di acqua. Tank Jobo 2520, agitazione iniziale per un minuto e poi riposo assoluto per la restante ora, quindi svuotamento della tank e prosecuzione di arresto e fissaggio in ATL2+

b. Sviluppo a mano con agitazione Kodak: continua per i primi 30 secondi, poi 5 secondi ogni 30 secondi; prosecuzione di arresto e fissaggio in ATL2+

c. Sviluppo a mano con agitazione Ilford: continua per il primo minuto, poi 10 secondi ogni minuto; prosecuzione di arresto e fissaggio in ATL2+

d. ATL2+ "Quickstart" ossia 30 secondi alla velocità di 100 giri al minuto ed il restante tempo a 25 giri al minuto, con rotazione alternata. Due sviluppi in sequenza, il primo senza prebagno, il secondo con prebagno.

e. ATL2+ 50 giri al minuto, con rotazione alternata. Due sviluppi in sequenza, il primo senza prebagno, il secondo con prebagno.

f. ATL2+ 75 giri al minuto, con rotazione alternata. Due sviluppi in sequenza, il primo senza prebagno, il secondo con prebagno.

g. ATL2+ 100 giri al minuto, con rotazione alternata. Due sviluppi in sequenza, il primo senza prebagno, il secondo con prebagno.

h. ATL2+ 100 giri al minuto, con rotazione in un solo senso. Due sviluppi in sequenza, il primo senza prebagno, il secondo con prebagno.

Tutti gli sviluppi in ATl con tank 2513 con 340ml di sviluppo alla volta, usato sempre fresco (nessun riuso).

La tabella sottostante esemplifica.
Legenda strisce di prova.jpg

5. Lettura dei dati densitometrici.


Ciascuna delle 13 strisce di prova è stata passata in lettura sotto il densitometro. Ogni gradino è stato esplorato in 3 punti per controllare l'uniformità della lettura, e nel caso dello sviluppo stand, che ha generato -come prevedibile- disuniformità nei singoli scalini, ho trascritto il valore medio.

Questa è la tabella dei dati.
tabella lettura.jpg
In attesa dei grafici accurati di Diego, ho provveduto a mettere sotto forma di grafico le curve dei primi cinque spezzoni: stand, i due a mano, i primi due con atl con e senza prebagno, 1915-1916-1917-1918-1919
Famiglia prime 5 curve.jpg
6. Considerazioni finali.

La curva più bassa è riferita allo stand, come prevedibile il contrasto è il più basso fra tutte, e non deve sorprendere che la curva sia uniforme: in fin dei conti 340ml di sviluppo per uno spezzone di pellicola di 20cm non si sono potuti esaurire al punto da fornire risultati disastrosi.

Le successive tre curve, praticamente sovrapposte, sono quelle dei due sviluppi a mano, e del mio sviluppo standard su ATL2+ (primi 30 secondi veloce, poi lenta sino alla fine): questo significa intanto che non esiste alcuna differenza tra agitazione Kodak ed agitazione Ilford (primo grande mito sfatato), e poi che il mio sistema standard di sviluppo è praticamente identico ad uno sviluppo fatto a mano.

L'ultima curva è riferita all'uso del prebagno nel metodo ATL2+ precedente: come si può osservare, anche dalla tabella dati, il prebagno aumenta leggermente la densità delle luci diminuendo quella delle ombre: in pratica aumenta il contrasto.

Questa invece è la famiglia di curve 1916-1917 e poi 1925-1926-1927 cioè le prime due degli sviluppi fatti a mano, e le ultime tre degli sviluppi con la massima agitazione, dove si può notare più facilmente l'incremento di contrasto.
Famiglia di curve 1916-1917-1925-1926-1927.jpg
In entrambi i grafici la didascalia in ascissa "logaritmo esposizione" non è pertinente perché genero questi grafici con un foglio di calcolo che uso per altri scopi, si intende invece "intensità agitazione".

I più attenti avranno notato una flessione delle letture densitometriche sulla stouffer nei gradini più densi tra il valore teorico e quello misurato. Inizialmente pensavo fosse un difetto del densitometro, ma Diego mi ha fatto notare che è una cosa piuttosto comune alle strisce Stouffer, pare quindi che sia una caratteristica di produzione di queste strisce.

Nel caso di agitazione veloce il contrasto aumenta anche di uno stop rispetto all'agitazione a mano!

Per capire invece di quanto occorre ridurre lo sviluppo per ottenere lo stesso contrasto aumentando l'agitazione, occorre consultare la curva caratteristica pellicola-rivelatore, non è un dato automatico in percentuale che sia immediato da ottenere.

Intanto, finalmente, c'è una indicazione quantitativa di come agitazione e prebagno influiscano sul contrasto in termini di densità.

Passo la palla all'amico Diego per le sue considerazioni.

7. Analisi dei dati.

Come richiesto da Sandro accodo il mio intervento al suo all'interno dello stesso post, per mantenere una lettura meno frammentata.
Il lavoro di Sandro è stato veramente ben fatto e l'analisi delle curve è filata via liscia :)
Per una rappresentazione più chiara dei grafici ho preferito postarli per gruppi e poiché sarebbero stati veramente tanti ho effettuato una cernita in base al criterio del maggior interesse. Partendo dal presupposto che il numero di chi sviluppa a mano sia molto più ampio di chi sviluppa con una sviluppatrice tipo Jobo, ho preferito trattare in maniera più sintetica i dati relativi ai risultati ottenuti con le agitazioni della ATL+, dati che peraltro erano quelli che più interessavano Sandro.
Raccomando una visione ingrandita dei grafici, cliccando sopra l'immagine.

"Normalizzazione" dei grafici

Per visualizzare meglio le differenze tra le curve caratteristiche i grafici sono stati "normalizzati", cioé le curve sono state sovrapposte sul punto di densità 0,1 sopra base+velo. In questo modo sono state in qualche modo annullate tutte quelle piccole fluttuazioni e tolleranze di agitazione, trattamento, letture dati, piccole variazioni di sensibilità, ecc, permettendo un confronto diretto solo ed esclusivamente del dato che interessa dal punto di vista fotografico.
Non si pensi che questa sia stata un'operazione arbitraria, di fatto si fa la stessa cosa quando si stampano i negativi sotto l'ingranditore; se un negativo ha un velo più alto l'esposizione della stampa viene aumentata in modo che i toni scuri siano resi come tali, di fatto annullando l'effetto del velo sul negativo. "Normalizzare" le curve sulla densità 0,1 sopra B+V ha un senso fotografico specifico e di fatto equivale ad eseguire una stampa con la minima esposizione per il massimo nero, quella che dovrebbe essere la norma dei provini a contatto, in modo che siano possibili i confronti su una base comune di riferimento e solo sulle caratteristiche delle curve.

Agitazione Manuale
In basso il grafico normalizzato, le curve sono praticamente identiche e i risultati pratici idem
In basso il grafico normalizzato, le curve sono praticamente identiche e i risultati pratici idem
L'illustrazione mostra due grafici delle stesse curve, quelle sopra sono le letture nette, il grafico sotto invece è quello "normalizzato" e sono relativi agli schemi di agitazione manuale Kodak (rosso) e Ilford (verde); come si vede, al netto del velo, le curve sono sostanzialmente identiche, agitare una volta ogni minuto o una volta ogni 30 secondi non fa, di fatto, differenza. Sulla scorta di questi risultati mi sento di dire che quanto spesso si legge in rete su pratiche "massaggiorie" della tank, agitazioni delicate ma decise, palpeggiamenti, accarezzamenti, strofinamenti, frizionamenti, manipolazioni ecc. non hanno senso pratico se non aggiungere una dimensione erotica alla liturgia dello sviuppo da parte dei sacerdoti della fotografia (tra cui io mi annovero :) ). L'agitazione deve a rompere il flusso lamellare sulla superfice della pellicola, la chiropratica della tank non serve.

Agitazione manuale vs sviluppatrice

Le prove effettuate da Sandro sono state fatte con una sviluppatrice Jobo ATL2+, macchina piuttosto rara tra i fotoamatori ma, utilizzando in ogni caso le tank Jobo, credo che i risultati siano assai simili a quelli ottenibili con le sviluppatrici della stessa casa destinate al mercato più amatoriale. Nei grafici seguenti sono stati messi a confronto le agitazioni manuali con quelle a rotazione continua.
Con la Jobo una rotazione veloce per i primi 30" e poi una rotazione lenta per il tempo restante dà un contrasto simile a quello dell'agitazione intermittente
Con la Jobo una rotazione veloce per i primi 30" e poi una rotazione lenta per il tempo restante dà un contrasto simile a quello dell'agitazione intermittente
Dal grafico in alto si vede bene che il sistema adottato da Sandro di una agitazione alla massima velocità per i primi 30" di sviluppo, seguita da una rotazione lenta della tank per il resto del trattamento porta a risultati molto simili all'agitazione manuale, si ha un leggero aumento di densità e di contrasto delle alteluci a partire sostanzialmente da Zona VIII. Come si può vedere dall'andamento della linea fucsia l'effetto del prebagno è invece molto più marcato rispetto all'influenza che può avere lo schema di agitazione; col prebagno il contrasto comincia a crescere in maniera vistosa già da Zona VI con un impennata della curva su tutti i toni alti, testimoniata anche dall'aumento del gradiente medio riportato in legenda... (se si esagera con lo sviluppo e si stampa coi condensatori è facile trovarsi le alteluci bloccate col prebagno).

Come è prevedibile il contrasto aumenta all'aumentare dei giri della sviluppatrice anche se questo aumento non è lineare; la differenza tra 25 e 50 rpm è molto meno marcata rispetto a quella tra 75 e 100 rpm. Andamento simile per il contrasto se viene usato il prebagno, anche in questo caso aumentando i giri il contrasto aumenta.
Con la Jobo il contrasto aumenta all'aumentare dei giri sia col prebagno che senza
Con la Jobo il contrasto aumenta all'aumentare dei giri sia col prebagno che senza
Confrontando invece l'agitazione manuale con quella a 75rpm (la velocità più simile a quella massima delle Jobo CPE2, CPA2 e CPP2) la differenza nel contrasto è facilmente visibile e, essendo uniformemente distribuita sia sulle ombre che sulle luci, facilmente compensabile con una variazione del tempo di sviluppo.
Confronto tra agitazione manuale (kodak) e agitazione continua (Jobo); il contrasto può essere compensato variando il tempo di sviluppo
Confronto tra agitazione manuale (kodak) e agitazione continua (Jobo); il contrasto può essere compensato variando il tempo di sviluppo
Prebagno

Più in generale del prebagno se ne è parlato in questo articolo sul blog di analogica.

Sia dal test fatto allora che dai risultati di Sandro risulta che il prebagno provoca un aumento delle densità delle alteluci, ma questo comportamento non può essere generalizzato: in un articolo pubblicato sul numero di maggio/giugno 1994 di Darkroom Techniques, Phil Davis fa una prova più esaustiva del prebagno con più pellicole e più rivelatori da cui risulta che i comportamenti sono variabili a seconda dell'accoppiate pellicole/sviluppo, come si può vedere dalla tabella che accompagnava l'articolo.
Il prebagno influenza in maniera diversa a seconda dell'accoppiata pellicola/sviluppo
Il prebagno influenza in maniera diversa a seconda dell'accoppiata pellicola/sviluppo
Nel caso del test in esame l'aumento di contrasto causato dal prebagno è praticamente costante con tutti gli schemi di agitazione provocando un aumento di contrasto sulle luci a partire da Zona VII e nel caso delle agitazioni più aggressive l'aumento è visibile già da Zona VI.
Il prebagno, con questa accoppiata pellicola/sviluppo comporta anche una leggere perdita di sensibilità (e quindi anche un piede più lungo se non compensata in esposizione)e una leggerissima inflessione dei toni medi.
Nel test il prebagno aumenta il contrasto da Zona VI/VII in su
Nel test il prebagno aumenta il contrasto da Zona VI/VII in su
Conclusioni

Le mie personalissime conclusioni alla fine dell'analisi di questo importante lavoro di Sandro sono:

- L'agitazione manuale ha un impatto relativo sul contrasto.

- La "chiropratica" agitativa sarà forse affascinante ma non serve a niente.

- L'agitazione deve soprattutto assicurare uno sviluppo uniforme rompendo il flusso lamellare, deve essere quindi la più casuale possibile per evitare riflussi costanti e ripetitivi sulla superficie della pellicola, deve essere abbastanza energica da rompere il flusso lamellare, non troppo energica da causare troppa schiuma, danni alla pellicola e/o alla tank.

- Uno schema di agitazione continua quickstart+rotazione lenta produce un contasto molto simile all'agitazione manuale: va specificato però che l'agitazione influisce anche su altri parametri come la formazione delle linee di mackie, che aumentano l'acutanza, e la dimensione della grana, e questi fattori non sono stati analizzati in questa sede, per cui ci sta sicuramente che i negativi sviluppati usando un'agitazione intermittente siano in ogni caso diversi da quelli che escono da una sviluppatrice rotante.

- Il prebagno, se non specificatamente raccomandato dal produttore, è meglio evitarlo.

Nota

Il test è stato effettuato usando come rivelatore l'HC-110, uno sviluppo pensato per essere utilizzato in ambito industriale quindi resistente all'ossidazione e in grado di fornire risultati costanti in condizioni d'uso variabili e le conclusioni derivate dai risultati del test sono validi all'interno del contesto del test stesso.
L'utilizzo di sviluppi più "delicati" o strutturalmente meno energici o più diluiti o un quantitativo insufficiente di agente sviluppante potrebbe portare a conclusioni diverse: una perdita di energia per sovrasfruttamento o affaticamento da ossidazione potrebbe provocare un abbassamento della curva in corrispondenza dei toni chiari con relativa compressione tonale, una perdita di sensibilità o un contrasto generale più basso.
Vale come sempre la raccomandazione di testare la propria catena di lavoro in base al modus operandi e ai materiali usati.

Ancora grazie a Sandro per il lavoro!
(chromemax)

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 22/03/2018, 8:50
da herma
Seguo con interesse ...

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 22/03/2018, 10:00
da lo_Spocchioso
In questi giorni un caro amico ha trovato e aiutato a risolvere alcuni bug che affliggono i software di correzione dell'effetto Döppler per ricetrasmettitori amatoriali che risalgono a 30 e più anni fa. Bug che non erano nemmeno considerati come tali, al punto che tutti dicevano da 30 anni che i ricetrasmettitori in questione soffrivano di "naturali limitazioni". Bene, mito sfatato.

Analogamente (e analogicamente!) mi complimento con Sandro per la sua insaziabile curiosità e sfida alle nozioni tramandate ma mai verificate!

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 22/03/2018, 14:03
da chromemax
Mamma mia Sandro che lavorone, BRAVO! e complimenti!!
Mi ci vorrà un po' per elaborare i dati, che sono veramente tanti, ma di fatto hai già detto tutto.
Mi metto al lavoro allora :)

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 22/03/2018, 20:00
da lucaguerri
Grazie per aver condiviso con noi questo tuo studio.

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 22/03/2018, 21:49
da valgian
Complimenti gran bel lavoro e grazie per averlo condiviso.

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 22/03/2018, 22:34
da guarrellam
Complimenti Sandro,"scientifico" come sempre.

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 22/03/2018, 23:18
da Silverprint
Bravissimo. Ho davvero molto apprezzato.

Mi viene voglia di suggerirti un'altra mole di lavoro per verificare cosa succede oltre, a livelli di esposizione più alti. :ymdevil:

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 23/03/2018, 0:22
da popecide
Grande Sandro.
Sará... ma a me un forum che parla di tecnica piace.

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 23/03/2018, 8:43
da Condor
Complimenti per il rigore dell'analisi, un bel lavoro. Grazie a te e a quanto hai pubblicato mi è passata la scimmia di prendere una sviluppatrice Jobo dato che sviluppo solo il BN.

Ciao e grazie

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 23/03/2018, 9:14
da NikMik
... ah! ah! Anch'io ho fatto subito lo stesso pensiero sulla Jobo! E, nel frattempo che agito a mano, farò col metodo Ilford che mi permette di sorseggiare la tazzina di caffè fra un'agitazione e l'altra (il metodo Kodak è più ansiogeno).
Verosimilmente anche per sviluppi più brevi (5 minuti o poco più) ci si dovrebbe aspettare di ottenere valori così simili sulle luci fra i due tipi di agitazione manuale, o no?
Complimenti per il lavoro, elegantissimo nella concezione e nell'esecuzione (e nell'esposizione).
Credo perfino di averci capito qualcosa!
Vorrei chiedere: il valore corrispondente allo scalino 21 della striscia 1918 mi pare "strano" rispetto all'andamento generale. O no?

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 23/03/2018, 15:44
da michelemf
Complimenti per il grande lavoro e grazie per la pubblicazione dei risultati. Leggendo le varie procedure mi è venuto un dubbio sul metodo di agitazione Ilford usato: sui vari datasheet scrivono: "Fit the sealing cap and turn the tank upside down four times during the first 10 seconds and again for 10 seconds (that is four inversions) at the start of every further minute to agitate the developer. Each time you invert the tank tap it on the bench to dislodge any air bubbles which may have formed on the film". In pratica non parlano mai del primo minuto di agitazione continua. Probabilmente non cambia nulla o hanno cambiato qualcosa nel tempo, mi è solo sorto questo dubbio. Non vorrei contaminare una discussione così interessante con una domanda stupida (in caso apro un nuovo thread).

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 23/03/2018, 18:01
da chromemax
In coda al post si Sandro, dietro sua richiesta, ho aggiunto i grafici e alcune mie considerazioni.
Buona lettura.

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 23/03/2018, 18:05
da chromemax
michelemf ha scritto:Complimenti per il grande lavoro e grazie per la pubblicazione dei risultati. Leggendo le varie procedure mi è venuto un dubbio sul metodo di agitazione Ilford usato: [snip]
In pratica non parlano mai del primo minuto di agitazione continua. Probabilmente non cambia nulla o hanno cambiato qualcosa nel tempo, mi è solo sorto questo dubbio. Non vorrei contaminare una discussione così interessante con una domanda stupida (in caso apro un nuovo thread).
L'agitazione continua per i primi 30-60 secondi di trattamento è una buona norma dato che sono proprio questi primi secondi i più delicati e incui può verificarsi una carenza di uniformità di sviluppo. Anche valutando le risultanze del test, la variazione sul contrasto è ininfluente.

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 23/03/2018, 18:15
da chromemax
NikMik ha scritto: Vorrei chiedere: il valore corrispondente allo scalino 21 della striscia 1918 mi pare "strano" rispetto all'andamento generale. O no?
Mi permetto di rispondere io perché ne abbiamo parlato privatamente; in effetti il valore è contraddittorio, le cause possono essere molteplici, come in ogni cosa della vita vi sono una serie tolleranze, deviazioni, piccoli errori, ecc. che entrano nel processo.
In contesti struttrati (laboratori, industria, ecc.) i dati "strani" vengono compensati con medie statistiche su più sessioni di test identici, per chi si "diverte", anche se seriamente (scusate il gioco di parole :) ), l'impegno in tempo e soldi non è giustificato (già Sandro ha fatto moltissimo): per quanto riguarda la mia analisi dei dati per la creazione dei grafci, quello era un dato incoerente e non plasuibile per cui, in maniera del tutto arbitraria, ho usato un dato molto più coerente e probabilmente anche realistico di 0,02.

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 24/03/2018, 1:30
da giuseppe.nuzzo
Dall applicazione non mi fa vedere gli allegati di Sandro! Dice che non ho i permessi ! Cosa devi fare?


Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 24/03/2018, 8:52
da NikMik
chromemax ha scritto:
NikMik ha scritto: Vorrei chiedere: il valore corrispondente allo scalino 21 della striscia 1918 mi pare "strano" rispetto all'andamento generale. O no?
Mi permetto di rispondere io perché ne abbiamo parlato privatamente; in effetti il valore è contraddittorio, le cause possono essere molteplici, come in ogni cosa della vita vi sono una serie tolleranze, deviazioni, piccoli errori, ecc. che entrano nel processo.[...]
[...] per quanto riguarda la mia analisi dei dati per la creazione dei grafci, quello era un dato incoerente e non plasuibile per cui, in maniera del tutto arbitraria, ho usato un dato molto più coerente e probabilmente anche realistico di 0,02.
Ma io non pensavo a un errore strumentale o di misurazione. Sospettavo banalmente che si potesse trattare di un errore di trascrizione (uno 0,02 manoscritto potrebbe essere stato ribattuto leggendo 0,07)...
Correggere molte bozze editoriali ha lasciato in me un "trauma" indelebile... vedo ovunque possibili errori di... stompa. :)
E tu, Diego, hai agito da bravo filologo, ipotizzando (in modo per niente arbitrario) un "errore d'autore" e correggendo secondo quella che ritieni una "lezione" migliore e corretta. Basta che lo segnali in nota a piè di pagina :))

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 24/03/2018, 10:10
da -Sandro-
In realtà non è stato un errore di trascrizione, si è trattato semplicemente di un valore anomalo: ne avevo subito notato l'inconsistenza e proprio per questo ho ripetuto la lettura e controllato la taratura del densitometro.

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 24/03/2018, 11:31
da chromemax
giuseppe.nuzzo ha scritto:Dall applicazione non mi fa vedere gli allegati di Sandro! Dice che non ho i permessi ! Cosa devi fare?


Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
Dovresti riuscire a vederli adesso, forse prima eri limitato perché non avevi più di 5 messaggi all'attivo

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 24/03/2018, 17:50
da Nazario
Grazie infinite per questo studio accurato.

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 25/03/2018, 9:15
da -Sandro-
Silverprint ha scritto:
Mi viene voglia di suggerirti un'altra mole di lavoro per verificare cosa succede oltre, a livelli di esposizione più alti. :ymdevil:

Sarà fatto, non immediatamente, ma sarà fatto, altrimenti devo iniziare a temere l'insurrezione dei miei clienti!
Ho anche in mente (ed è lo scopo per cui mi sono attrezzato) di estendere analisi approfondite sulle pellicole colore, ma non solo: se non fosse tremendamente oneroso e molto aleatorio, farei anche uno studio approfondito sulle pellicole scadute.

Spero di poter contare sull'aiuto di Diego!

Aggiungo che il motivo per cui ho deciso di divulgare questo studio è solo uno: l'enorme amore per la fotografia, ma sono anche convinto che non esistano segreti di Pulcinella: tutto si può comprendere, tutto si può studiare, serve solo la buona volontà e voglia di applicarsi.
L'umiltà nel capire che nella vita esistono SEMPRE persone più preparate di ciascuno di noi, e che da queste persone si ha il dovere di apprendere in silenzio, è il motore che mi ha spinto (e può spingere chiunque) verso una maggiore consapevolezza, non solo in fotografia. Nella fattispecie mi riferisco ad Andrea e Diego, veri luminari nel panorama italiano su tutte le questioni inerenti la fotografia, la nostra amata fotografia.

Rifiutare a priori la conoscenza è sempre una gran brutta idea. Ne sanno qualcosa quei poveretti che dileggiano lo studio e si approcciano ad ogni cosa con pressapochismo e protervia: alla fine annegano nella loro sciocca pozzanghera. Scrivo queste parole perché all'indomani della pubblicazione di questo articolo, l'idiota di turno si è sentito in dovere di deriderne i contenuti: disprezzare ciò che non si capisce rivela grande carenza intellettiva, e tanto malanimo. Gli antichi romani indicavano con "captivus" lo stato degli animali prigionieri, che consideravano "res nullius", cioè cosa di nessuno. La cattiveria quindi deriva dall'essere imprigionati, in questo caso prigionieri della propria pochezza.

Grazie a tutti, il vostro continuo supporto e apprezzamento, sono per me continua fonte di ispirazione e di miglioramento: non ho mai avuto maggiori soddisfazioni dalla vita come in questi ultimi anni.

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 25/03/2018, 11:01
da Ri.Co.
Caro Sandro lo stupore generato dalla conoscenza e il piacere di imparare non sono cosa per tutti.
Non farei di un'erba un fascio, alcuni hanno solo bisogno della scintilla giusta e questi thread sono sicuramente un'occasione impotante per chi ha la curiosità di conoscere e ascoltare con la necessaria umiltà.
Qualcuno, molto prima di noi, scirsse non ti curar di loro, ma guarda e passa..

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 25/03/2018, 12:55
da chromemax
Compatibilmente col tempo a disposizione io ci sono!
Lavorare su livelli di esposizione maggiore rischia di mettere in crisi i densitometri che sulle alte densità mostrano un po' la corda e le differenze tra i vari metodi di misura incide di più; la chiusura della curva in alto, la spalla, potrebbe essere causata più da una non linearità dello strumento e dall'incidenza sempre maggiore dell'effetto Callier che da una caratteristica della pellicola stessa.

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 25/03/2018, 13:19
da -Sandro-
chromemax ha scritto:Compatibilmente col tempo a disposizione io ci sono!
Lavorare su livelli di esposizione maggiore rischia di mettere in crisi i densitometri che sulle alte densità mostrano un po' la corda e le differenze tra i vari metodi di misura incide di più; la chiusura della curva in alto, la spalla, potrebbe essere causata più da una non linearità dello strumento e dall'incidenza sempre maggiore dell'effetto Callier che da una caratteristica della pellicola stessa.
Grazie Diego!

In effetti ho riflettuto su questo limite: posso però tarare il sensitometro sulle zone più alte della scala in modo da avere la massima linearità possibile, visto che le si partirà da densità superiori. E semmai ti invio i negativi, in modo che tu possa fare una lettura sui tuoi strumenti. Ahhhh quel Machbet......

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 25/03/2018, 13:37
da Framane
Sandro, anche io mi sento in dovere di ringraziarti, per la passione che metti nel tuo lavoro e per la voglia e la pazienza di renderlo fruibile a tutti!
E' da persone come te, Diego Chromemax e Andrea Silverprint (anche altri ovviamente) che ho imparato tutto quel poco che so; siete stati un faro di conoscenza in un mare di luoghi comuni e credenze improbabili di chi, come dici, preferisce all'approccio scientifico sperimentale quello improvvisato ad casaccium! Quando ho iniziato a fotografare ho studiato tantissimo le vostre discussioni e consultato diversi libri perché quello che mi premeva era capire il perché ad una mia data azione di esposizione, sviluppo e stampa corrispondesse una certa reazione, solo così ho imparato ad essere cosciente delle mie azioni e ad impostare la catena di lavoro in modo da avere risultati certi e ripetibili.
Grazie infinite! :)

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 04/04/2018, 8:18
da emmeffepi
Finalmente l'ho visto e letto ... davvero un gran bel lavoro
-Sandro- ha scritto:altrimenti devo iniziare a temere l'insurrezione dei miei clienti!
effettivamente qualcosa a dire lo avrei... :)) :)) ;)
-Sandro- ha scritto:Machbet
MaCbetH ;)

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 04/04/2018, 9:27
da -Sandro-
emmeffepi ha scritto:
MaCbetH ;)
Ma quel sir ancor vi regge?
No! Percosso dalla legge sotto il ceppo egli spirò!

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 07/04/2018, 7:24
da sesan
La vostra professionalità e competenza, peraltro condivisa sul forum e non solo, fa da stimolo per proseguire su questa strada.
Grazie inifnite a tutti

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 07/04/2018, 12:56
da Alessio SBAMMM
Meraviglioso! Complimenti

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 07/04/2018, 21:50
da etrusco
I miei complimenti, siete veramente grandi!

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 09/04/2018, 4:55
da violage2
Grazie mille Sandro e Chrome per lo studio eccezionale.. e per la condivisione preziosissima!!
^:)^ ^:)^ ^:)^

Complimenti davvero.. terremo certamente conto dei vostri consigli!! :ymhug:

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 18/04/2018, 12:44
da giuseppe.nuzzo
Ancora niente non riesci a vedere gli allegati...


Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 11/10/2018, 21:02
da areabis
Stavo riguardando la sched delle tmax400 in particolare le indicazioni per il d76 in quanto utilizzo spesso quest'accoppiata e la mamma Kodak in effetti mette lo stesso tempo sia per sviluppi rotativi che per manuali ....

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 15/10/2018, 13:22
da ric1854
I miei complimenti a Sandro e Diego. Lavoro rigoroso e .... utile!

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 25/12/2019, 22:23
da Gabryel76
Spettacolare lavoro Sandro, grazie per condividere

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 26/12/2019, 9:59
da maxpina
Complimenti a @-Sandro- e @chromemax per il lavoro immenso che avete fatto ! Quindi mi pare di capire che il prebagno che faccio ogni volta che sviluppo un rullo 120 è sbagliato ?
Grazie

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 26/12/2019, 10:49
da chromemax
Più che sbagliato è inutile e potrebbe creare problemi all'immagine.
I produttori sono i migliori conoscitori delle pellicole che producono (di test non ne hanno fatto uno ma centinaia): se il produttore non specifica la necessità di un prebagno, anzi nella stragrande maggioranza dei casi lo sconsiglia proprio, perché farlo? Per alcune pellicole è specificato nel datasheet di fare il prebagno e in questi, rari, casi il prebagno va fatto.
Lasciate perdere i consigli dei vecchi "soloni" e degli esperti o peggio di chi legge in rete e riporta senza aver provato, nella stragrande maggioranza dei casi sono retaggi di più di mezzo secolo fa e che anche allora erano poco utili: tutto quello che c'è da sapere è scritto sui datasheet, leggeteli ma soprattutto capiteli ed eventualmente chiedete qui.

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 26/12/2019, 14:43
da maxpina
Grazie @Chromemax , ho scaricato dal forum il datasheet della Across 100 e in effetti non si fa alcun riferimento a prelavaggi, oltretutto ci sono anche le curve di riferimento, che leggendo il lungo ma interessantissimo post di "lezioni di fotografia", sto cercando di interpretare per poter utilizzare al meglio tutta la catena esposizione-sviluppo-stampa, mi state aprendo un mondo, che dico un sistema solare ..... Buone feste a tutti !

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 26/12/2019, 18:12
da Ri.Co.
Acros--- A-CRO-S..con una sola S !!! :D :D
mezzo mondo si ostina a scriverlo con doppia S..ma la scatolozza non ce l'avete? ahahah

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 09/06/2021, 16:48
da maxpina
@chromemax Mi pare di capire, non ho letto sul bugiardino che la FP4+ in lastre nenche lei non ne abbia bisogno di prebagno .... O sbaglio ?

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 09/06/2021, 17:59
da Andrea67c
Sono iscritto da qualche settimana, impiego molto tempo libero nella ricerca di temi interessanti/importanti (un po di tempo anche nel cazzeggio...:)), ma il materiale prezioso di analogica.it sbuca fuori dal suo nascondiglio in modo ancora tanto inaspettato, come questo thread. Per carità, le sorprese e lo stupore sono un piacere, ma se non fosse stato per @maxpina, che ha scritto un intervento di fresco, non avrei visto questo studio di Sandro e Diego.

Per i nuovi come me: dove trovare tutti i lavori sistematici/importanti/che-interessano-tutti, come questo?

Ad es. "Lezioni di fotografia" è ben isolato in cima alla lista, per fortuna, ma vedo che ci sono un sacco di altri lavori più brevi e comunque fondamentali per chi è ignorante come me.

Chiedo all @admin . Sarebbe possibile evidenziare una selezione di interventi cruciali in modo molto evidente? Ad esempio in una categoria a parte, magari di sola lettura? Sempre che non comporti troppo lavoro e, soprattutto, sempre che non sia stato già fatto, e magari sono io che non ho capito come accedervi.

Grazie!
A.

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 09/06/2021, 22:10
da chromemax
La Ilford lo sconsiglia proprio, la Kodak non prende posizione. Io non l'ho mai fatto, neanche con le 8*10 in bacinella, e problemi non ne ho avuti

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 09/06/2021, 22:40
da maxpina
Ok grazie, seguiro i tuoi consigli...

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 10/06/2021, 14:31
da chromemax
@Andrea67c Lo farò presente all'admin e vediamo che dice :)

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 10/06/2021, 14:48
da admin
Andrea67c ha scritto:
09/06/2021, 17:59
Sono iscritto da qualche settimana, impiego molto tempo libero nella ricerca di temi interessanti/importanti (un po di tempo anche nel cazzeggio...:)), ma il materiale prezioso di analogica.it sbuca fuori dal suo nascondiglio in modo ancora tanto inaspettato, come questo thread. Per carità, le sorprese e lo stupore sono un piacere, ma se non fosse stato per @maxpina, che ha scritto un intervento di fresco, non avrei visto questo studio di Sandro e Diego.

Per i nuovi come me: dove trovare tutti i lavori sistematici/importanti/che-interessano-tutti, come questo?

Ad es. "Lezioni di fotografia" è ben isolato in cima alla lista, per fortuna, ma vedo che ci sono un sacco di altri lavori più brevi e comunque fondamentali per chi è ignorante come me.

Chiedo all @admin . Sarebbe possibile evidenziare una selezione di interventi cruciali in modo molto evidente? Ad esempio in una categoria a parte, magari di sola lettura? Sempre che non comporti troppo lavoro e, soprattutto, sempre che non sia stato già fatto, e magari sono io che non ho capito come accedervi.

Grazie!
A.
Ciao Andrea,
grazie per la riflessione, interessante.

Purtroppo il forum ha ormai 12 anni (si, avete capito bene ... ha dodici anni) e questi numeri:
Messaggi 218.874
Argomenti 22.908
Iscritti 6.151

In questi 12 anni sono state scritte tantissime discussioni interessanti, tutorial, riflessioni, prove, test e chi più ne ha più ne metta.

I thread vengono inseriti nella categoria del forum nel quale nascono, poi si ha la possibilità di evidenziare dei thread in particolare.

In base al tipo di evidenziazione il thd sarà in cima nel suo forum o su tutto il forum, come argomento "fondamentale".

Quello che invece stai chiedendo tu è di fare una sorta di nuova categoria del forum : "in evidenza" nella quale andare a mettere gli interventi più interessanti

Qui nascono alcuni problemi:

1. chi filtra e/o segnala un argomento come interessante?
2. spostando l'argomento da un forum (es. bianco e nero) ad un altro forum (es. in evidenza) cambierebbe la url del post e questo avrebbe effetti catastrofici sulla seo, per cui non si può fare.
3. il rischio sarebbe quello di avere poi tantissimi altri post in evidenza nella categoria in evidenza :-)

Insomma .... la cosa migliore, secondo me, è questa:

1. Non creare la categoria in evidenza, troppo rischioso per la seo
2. Se un post è interessante possiamo modificarne la visibilità, mettendolo in evidenza per quello specifico forum o se è proprio importantissimo per tutta la board
3. Quando ritenete che un post sia da "segnalare" come interessante ditemelo che verifico se e come evidenziarlo

Per il resto c'è la funzionalità di ricerca che funziona molto bene e vi invito ad usarla per cercare cose di vostro interesse.

Purtroppo di più non si può fare
Saluti
Ale

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 10/06/2021, 19:08
da Andrea67c
Ciao, Grazie dell'esauriente risposta. Un po' lo immaginavo: è paradossale, ma è proprio la qualità del forum e la sua vitalità per 12 anni, che ne ostacola una fruizione, per così dire, "bibliografica".
Meglio così, mi vien da dire.

Per le segnalazioni e conseguenti evidenziazioni, vedrei bene i moderatori. Per il loro ruolo, vieppiù per la loro competenza.

Anch'io trovo che la funzione ricerca funzioni molto bene, eppure, qualcosa di carattere generale e più che interessante salta fuori così, dal nulla, ogni tanto. Questo intendevo, ma dalla risposta ho capito che mi ero spiegato.

In ogni caso: complimenti!!!
A.

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 10/06/2021, 19:48
da chromemax
Non vorrei sembrare presuntuoso (chi si loda si sbroda) ma devo dire che oramai analogica.it è una reealtà consolidata nel panorama della fotografi analogica italiana e il livello delle discussioni è alla pari e a volte superiore ai balsonati forum d'oltreoceano. Il merito di tutto questo è soprattutto degli utenti che riescono col loro contributo, sia in arogmenti che nei "modi" a rendere questa piazza un luogo sempre piacevole ed istruttivo, per me per primo che qui ho imparato veramente un sacco di cose.
Ciò detto forse si potrebbero raccogliere i link alle discussioni più interessanti in un singolo post da aggiornare man mano ed inserito in una sezione da decidere e fissato in alto; potrebbe essere una soluzione praticabile?

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 10/06/2021, 21:18
da Andrea67c
Ciò detto forse si potrebbero raccogliere i link alle discussioni più interessanti in un singolo post da aggiornare man mano ed inserito in una sezione da decidere e fissato in alto; potrebbe essere una soluzione praticabile?
[/quote]

Ne verrebbe fuori un post con la funzione di indice/indice analitico.
Un conto a spanne di quante possono essere queste discussioni significative.... 100? Meno di 500 e più di 50? Raggruppabili in una decina di sottogruppi?
Se le dimensioni fossero queste, un post ben ordinato, come elenco di link, raggruppati per temi, sarebbe facile da consultare e non snaturerebbe il carattere ANCHE colloquiale delle conoscenze comunicate. In fondo la lettura di tanti vecchi thread, da parte di noi "nuovi", è piacevole perché accomuna l'utile delle informazioni alla progressiva conoscenza del singolo interlocutore, che poi viene riconosciuto in altri thread, nel suo modo di pensare e di comunicare.

Non so, non vorrei dire troppe cazzate... siete Voi la memoria storica! Pronunciatevi!
Chiunque sarebbe orgoglioso di aver contribuito così a questi 12 anni, Chrome, non è presunzione, è giusto orgoglio!

Ciao!
A.

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 11/06/2021, 0:41
da Pierpaolo B
Più importanti dei link sarebbero eventuali tag per facilitare le ricerche. Ci sono discussioni con titoli inopportuni. La ricerca, scavando nei testi spesso tira fuori troppa roba.

Comunque questo è un OT in una discussione importante.... Sarebbe meglio stralciare

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 12/06/2021, 10:25
da admin
chromemax ha scritto:
10/06/2021, 19:48
Non vorrei sembrare presuntuoso (chi si loda si sbroda) ma devo dire che oramai analogica.it è una reealtà consolidata nel panorama della fotografi analogica italiana e il livello delle discussioni è alla pari e a volte superiore ai balsonati forum d'oltreoceano. Il merito di tutto questo è soprattutto degli utenti che riescono col loro contributo, sia in arogmenti che nei "modi" a rendere questa piazza un luogo sempre piacevole ed istruttivo, per me per primo che qui ho imparato veramente un sacco di cose.
Ciò detto forse si potrebbero raccogliere i link alle discussioni più interessanti in un singolo post da aggiornare man mano ed inserito in una sezione da decidere e fissato in alto; potrebbe essere una soluzione praticabile?
Certo, questo è facilmente praticabile

Una cosa simile l’abbiamo fatta per i negozi che fanno vendite online

vendita-on-line-t6.html

Ale

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 05/10/2021, 21:42
da Lollipop
Riprendo questo vecchio ma bellissimo thread per condividere la mia esperienza.
Sto conducendo un lungo e snervante test della Fomapan 400 con diversi rivelatori e ho voluto vedere, per l'LQN 1+14, cosa sarebbe cambiato tra lo sviluppo di 10' dai classici ribaltamenti ogni 30", dopo i primi 30" con ribaltamenti continui, ad un prebagno di 3' con acqua e sviluppo di 7' di ribaltamenti continui.

Le due curve sono normalizzate a 0,1 sopra base+velo (nota: il velo è più elevato di D 0,06 con lo sviluppo tradizionale)

Insomma, tutto come previsto sopra. :)
Schermata 2021-10-05 alle 21.31.15.png

EDIT: mi correggo, le curve sono normalizzate alla B+V e non a 0,1 sopra questa.

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 05/10/2021, 21:57
da Andrea67c
Vedo l'esposizione in mezzi stop sull'asse delle x.... stai costringendo la nuova inquilina di casa, la EOS, al tour de force? 😉

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 05/10/2021, 22:04
da Lollipop
Andrea67c ha scritto:
05/10/2021, 21:57
Vedo l'esposizione in mezzi stop sull'asse delle x.... stai costringendo la nuova inquilina di casa, la EOS, al tour de force? 😉
Lei se la passa meglio di me… 8-|

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 05/10/2021, 23:48
da -Sandro-
Lollipop ha scritto:
05/10/2021, 21:42
Riprendo questo vecchio ma bellissimo thread per condividere la mia esperienza.
Ottimo contributo, grazie.

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 06/10/2021, 0:18
da Lollipop
-Sandro- ha scritto:
05/10/2021, 23:48
Ottimo contributo, grazie.
Grazie a te e a Diego del thread. :)

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 06/10/2021, 0:55
da Andrea67c
Tra l'altro vedo che hai messo in asse x i log delle esposizioni assolute (ancora una velata polemica verso Ilford? :) ), che ad essere sincero preferisco anch'io, è pur sempre un'informazione in più, per quanto poco utile per l'analisi fotografica.

Hai per caso applicato la solita formuletta che restituisce i lux come 2,5*2^EV, con gli EV riferiti ai 100 iso, e poi hai moltiplicato i lux per l'effettivo tempo di scatto?

Oppure hai un esposimetro con output anche diverso dagli EV?

Ciao !
A.

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 06/10/2021, 8:02
da Lollipop
Andrea67c ha scritto:
06/10/2021, 0:55
(ancora una velata polemica verso Ilford? :) )
Io in polemica con Ilford? A parte che non lo sono ma quale utilità avrebbe?
Oppure hai un esposimetro con output anche diverso dagli EV?
Il mio esposimetro Gossen Starlite II, soldi ben spesi, restituisce anche il lux. Se ne è già parlato (proprio con te :) ) qui: test-sentitometrico-fomapan-200-un-aiut ... 37-10.html

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 09/03/2022, 20:21
da -Sandro-
Andrea67c ha scritto:
06/10/2021, 0:55
Hai per caso applicato la solita formuletta che restituisce i lux come 2,5*2^EV, con gli EV riferiti ai 100 iso, e poi hai moltiplicato i lux per l'effettivo tempo di scatto?
Perché 2.5?

Secondo il Jenkins la costante è 269/ASA, quindi nel caso di 100 asa equivale a 2,69

Qui le formule di conversione Lux/EV/f/t/asa.

(si, ho letto solo ora)

Relazione LUX EV ASA tempi diaframmi.jpg

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 09/03/2022, 20:52
da Andrea67c
-Sandro- ha scritto:
09/03/2022, 20:21
Andrea67c ha scritto:
06/10/2021, 0:55
Hai per caso applicato la solita formuletta che restituisce i lux come 2,5*2^EV, con gli EV riferiti ai 100 iso, e poi hai moltiplicato i lux per l'effettivo tempo di scatto?
Perché 2.5?

Secondo il Jenkins la costante è 269/ASA, quindi nel caso di 100 asa equivale a 2,69

Qui le formule di conversione Lux/EV/f/t/asa.

(si, ho letto solo ora)


Relazione LUX EV ASA tempi diaframmi.jpg
È un pò un casino, per me, e ogni volta che riprendo in mano queste unità di misura, mai affrontate da giovane, mi perdo, come i miei studenti con quelle classiche dell'elettromagnetismo, che magari a te e a me sembrano ormai scontate, ma loro che ne vedono una nuova ogni settimana, vanno in confusione.

Credo che si tratti comunque, per quelle citate qui, di formule empiriche, perché le grandezze in gioco non sono, appunto, commensurabili, sono diverse.
Si tratterebbe di controllare, studiando un pò, se si tratta di grandezze tipo la massa e il peso, ossia grandezze assolutamente diverse, ma sotto certe condizione pratiche (la presenza della Terra) assimilabili in un'unica grandezza. Vado a intuito, ripeto.

Prova a guardare questo, vedi se ti orienti meglio di me.
https://photo.stackexchange.com/questio ... ux-from-ev

Tra l'altro, faccio molta fatica ogni volta che ci riprovo, perché le varie grandezze hanno nomi che in italiano e in inglese si accavallano uno sull'altro. E naturalmente anche perché sono troppo pigro per andare veramente a fondo, avendo io fin dall'inizio approcciato la fotografia come un hobby che deve rispondere sempre al concetto di "si fa solo quando se ne ha voglia". Ma non è escluso che un giorno prenda la questione di petto, anche se, ripeto, da hobbista mi sento ridicolo, come quando a 27 anni, sempre da hobbista, avevo imparato tutto o quasi del protocollo smtp, e sapevo sfruttare i bug di sendmail per entrare come root in un sistema linux. Ho dimenticato tutto, e mi rivedo ora, ridendo di me stesso. Davvero, nessun orgoglio.
I 50 anni servono a questo ed altro.

Ciao!
A.

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 09/03/2022, 21:00
da -Sandro-
le formule del Jenkins sono corrette, basta verificare la tabella posteriore di un esposimetro gossen, riferita a 50 asa: la corrispondenza tra lux ed ev è perfetta, quindi, come diceva il mio professore di fisica II: vero perché verificato sperimentalmente. (Si lo so, prof, è stiracchiata, ma si sa, sono sempre un po' teatrale).

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 09/03/2022, 21:17
da Andrea67c
Non dubito assolutamente del Jenkins, ti pare?
Quella formula che ho scritto io l'ho copiata di peso da google, perché mi compariva sempre tra i piedi. Ripeto, non l'ho né analizzata né niente. Tantomeno capìta. Sarà certamente una semplificazione di quella corretta che conosci tu dal testo, col 2,7 (differenza dell'8%).

Se poi mi dici che dietro al gossen ci sono già le conversioni, la mia domanda a Lollipop ha già la sua risposta.

Ciao,
A.

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 09/03/2022, 23:35
da -Sandro-
A me invece il dubbio era venuto perché la mia edizione del Jenkins è del 1973, quando ancora era in vigore la definizione di candela basata sul campione di platino in fase di solidificazione, mentre dal 79 entrò in vigore la defizione attuale, basata su lampade centrate a 550nm. Quindi temevo che la costante 269 fosse superata.
Invece sul testo di Claudio Oleari, "Misurare il colore", di stesura recente, ho trovato confermato che l'attuale definizione di candela è stata aggiustata per non invalidare tutta la teoria fotometrica su essa basata. L'Oleari è interessantissimo, ma essendo costellato di derivate, integrali, matrici e spazi vettoriali, non è esattamente digeribile per tutti.

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 10/03/2022, 0:04
da Andrea67c
Mi dici cose interessantissime, su cui sono un emerito ignorante. Pensa che non sospettavo nemmeno che i riferimenti luminosi fosse bene prenderli durante i passaggi di stato, ma è vero, è (era) giusto così, a pensarci.

Io ho studiato poca fisica (come molti matematici) e praticamente so bene insegnare solo quella dei licei, qujndi da un punto vista teorico ed elementare, ma solo perché lo faccio da tempo. Più che altro ho imparato con gli anni a dare ai ragazzi, non tanto le nozioni, quelle per carità sono richieste, le ho anch'io ben solide quelle fondamentali, ma ci sono pure sui libri, il mio compito è dare una visione, la mia visione, delle cose che si vanno a studiare. A seconda di come vedi una cosa, la si impara a livelli diversi.

Chi fa proprio studi di fisica, a differenza di me, la luce la conosce bene, perché in laboratorio è un mezzo fondamentale di indagine.

Chi fa studi di matematica in realtà si trova a suo agio proprio con gli strumenti di lavoro astratti (ma potenti) come integrali, derivate, algebre.... Che per il fisico sono dei mezzi, ma per il matematico sono il fine del suo studio. il mio campo prediletto all'università erano insiemi con una sola operazione, spesso nemmeno commutativa, i gruppi. Un ambito che nei licei non si affronta nemmeno, e che ho imparato ad apprezzare perché a Padova la scuola dei gruppisti ha notevole tradizione, quindi I docenti gruppisti esercitavano sul giovane venuto dal nulla un grande fascino.

Ciao!
A.

Re: Studio sugli effetti dell'agitazione e del prebagno sul contrasto del negativo.

Inviato: 10/03/2022, 10:02
da roby100
Grazie per la condivisione
Degno di pubblicazione su riviste del settore .
Ma ce ne sono ancora ?