andreab ha scritto:
3. gli obiettivi M42 con il "simulatore" del diaframma non sanno simulare un diaframma pigro o difettoso (in stop-down, almeno, mi accordo del difetto in atto)
4. le fotocamere M42 con il "simulatore" richiedono di azionare due comandi per leggere l'esposizione con un obiettivo senza "simulatore" (cosi' e' sulla st801)
5. la lettura stop-down aumenta il range di linearita' delle fotoresistenze al CdS (i fotodiodi al silicio, invece, non hanno di questi problemi)
Un saluto.
Quello che chiami simulatore di diaframma è un meccanismo che è stato reso affidabile da decenni di ricerca da parte dei costruttori di fotocamere. E' vero che non può tenere conto del diaframma pigro o difettoso, ma è anche vero che in quel caso porto a riparare l'obiettivo o lo sostituisco, se la spesa non vale l'imprersa.
Se non erro, nella ST-801 e nella ST-901, il pulsante per la misurazione in stop-down può essere bloccato in posizione (premi e ruoti), così non devi azionare due comandi.
Sul discorso dell'esposizione più affidabile, come ho già scritto prima, sono assolutamente in disaccordo:
1) se i tempi si allungano troppo, entra in gioco il difetto di reciprocità, e quindi la linearizzazione del comportamento del circuito esposimetrico è praticamente ininfluente se paragonata al margine di errore che hai nell'aleatorietà del calcolo dell'esposizione corretta.
2) le fotocellule, sopratutto nei corpi più datati e meno blasonati, sono piazzate spesso in modo fantasioso, con letture spostate non solo nella parte alta o bassa, ma anche da un lato dell'inquadratura: di certo la linearizzazione ha un influenza minima rispetto al fatto che mi aspetto una media pesata al centro e invece l'esposimetro mi misura il cielo o la terra...
3) Ma sopratutto, la linearizzazione, nei controlli automatici, ha senso nel momento in cui ci sono variazioni di una grandezza intorno ad un punto a cui dover rispondere: qui ce variazioni ci sono? E che risposta ti aspetti al perturbamento dell'ingresso?
La linearizzazione è, solitamente, un processo di supporto alla progettazione, un'approssimazione che aiuta il progettista a descrivere un fenomeno complesso con equazioni semplici e più facilmente gestibili.
Questa approssimazione, di solito, viene applicata in riferimento a condizioni standard di utilizzo del dispositivo: immagino che i progettisti linearizzino il comportamento del dispositivo che stanno progettando con riferimento alla situazione tipo (leggi un certo valore di EV), in modo da minimizzare gli errori nel 70% di casi, e poi modellino il sistema accettando l'approssimazione nel restante 30% (cosa molto evidente nell'esposimetro della Chinon Memotron CE-3, che funziona benissimo in condizioni "standard" ma non è poi così accurato quando andiamo a lavorare in condizioni "estreme").
Detto questo, secondo me usare la macchina in stop down se si dispone degli obiettivi dedicati adatti alla misura TA o comunque scegliere un corredo che offra solo lo stop down è una scelta più filosofica che dettata da oggettivi vantaggi o praticità, sicuramente è legata all'abitudine a lavorare in un certo modo.
Sarebbe un po' come sostenere che il tappo del corpo macchina con praticato un foro stenoscopico è una soluzione migliore rispetto a tutti gli obiettivi AF o MF che siano, perché, visto che il diaframma è sempre chiusissimo, sta sempre tutto a fuoco mentre con l'AF o il MF devi (perdere tempo a) mettere a fuoco...
La creatività è la capacità di immaginare soluzioni non convenzionali rispetto a situazioni che siamo in grado di riconoscere senza difficoltà: l'attenzione viene catturata quando si disattendono le aspettative fondate sulla consuetudine esperenziale.