Sviluppo negativi, temperatura dei chimici
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Sviluppo negativi, temperatura dei chimici
Domanda veloce: meglio fare le acrobazie con ghiaccio e simili per tenere la temperatura costante oppure lavorare con la temperatura ambiente e regolare di conseguenza il tempo di sviluppo secondo questa tabella?
Io faccio le acrobazie, ma non credo di essere molto preciso.
Ho visto on line accrocchi di vario genere, tipo questo:
http://www.theimagingwarehouse.com/Prod ... nic-Heater
ma se non capito male si limita a scaldare, mentre il mio problema è quasi sempre raffreddare (la tank schizza immancabilmente a 23/25 gradi).
Ciao!
Io faccio le acrobazie, ma non credo di essere molto preciso.
Ho visto on line accrocchi di vario genere, tipo questo:
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- chromemax
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Re: Sviluppo negativi, temperatura dei chimici
Nel range 20-24°C si riesce a sviluppare benissmo. E' meglio non scendere sotto i 18-20° perché alcune componenti dello sviluppo cominciano a perdere energia; sopra i 24° comincia a soffrire la gelatina e i tempi di sviluppo possono essere troppo corti per avere uno sviluppo omogeneo.
Le tabelle come quella che hai indicato di massima vanno abbastanza bene, anche se non si può generalizzare con tutti gli sviluppi e tutte le pellicole, in alcuni casi il comportamento può non essere così lineare. Diciamo che per un controllo di fino conviene farsi un test.
In genere scaldare è meglio che freddare ma la situazione migliore è quella di avere una temperatura ambiente costante. Un'altra alternativa può essere quella di lavorare in "temp-drift": se lo sviluppo inserito a 20° regolarmente esce a 22°, si può cominciare con lo sviluppo a 19° che poi uscirà a 21°C, con una media di 20°C.
Altro consiglio è quello di lavorare a bagnomaria e di termostatare anche la tank con dell'acqua a temperatura, senza spirale e pellicola se non piace fare il prebagno.
Altrimenti ti prendi una Jobo, che è termostatata, ma lavora solo ad agitazione continua.
Le tabelle come quella che hai indicato di massima vanno abbastanza bene, anche se non si può generalizzare con tutti gli sviluppi e tutte le pellicole, in alcuni casi il comportamento può non essere così lineare. Diciamo che per un controllo di fino conviene farsi un test.
In genere scaldare è meglio che freddare ma la situazione migliore è quella di avere una temperatura ambiente costante. Un'altra alternativa può essere quella di lavorare in "temp-drift": se lo sviluppo inserito a 20° regolarmente esce a 22°, si può cominciare con lo sviluppo a 19° che poi uscirà a 21°C, con una media di 20°C.
Altro consiglio è quello di lavorare a bagnomaria e di termostatare anche la tank con dell'acqua a temperatura, senza spirale e pellicola se non piace fare il prebagno.
Altrimenti ti prendi una Jobo, che è termostatata, ma lavora solo ad agitazione continua.
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Re: Sviluppo negativi, temperatura dei chimici
Io per raffreddare stavo pensando ad un bagnomaria controllato utilizzando celle di peltier..
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Re: Sviluppo negativi, temperatura dei chimici
Magari funziona, però per aumentare l'inerzia termica la massa d'acqua del bagnomaria dovrebbe essere consistente e non so se le celle di peltier sono adatte, e poi per quanto ne so, hanno bisogno di correnti piuttosto alte e forse non è il massimo tra bacinelle, misurini, acqua e soluzioni.Io per raffreddare stavo pensando ad un bagnomaria controllato utilizzando celle di peltier..
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Re: Sviluppo negativi, temperatura dei chimici
interessante, proveròchromemax ha scritto: Un'altra alternativa può essere quella di lavorare in "temp-drift": se lo sviluppo inserito a 20° regolarmente esce a 22°, si può cominciare con lo sviluppo a 19° che poi uscirà a 21°C, con una media di 20°C.
mi hanno sempre incuriosito, ma non mi sono mai informato bene. immagino siano carechromemax ha scritto:Altrimenti ti prendi una Jobo, che è termostatata, ma lavora solo ad agitazione continua.
Re: Sviluppo negativi, temperatura dei chimici
Funzionano a 12v..Io comunque pensavo di raffreddare una tanichetta da tenere a terra e portare l'acqua nel bagnomaria usando un rubinetto-pompa stile camper . Cioè usarla come aprire l'acqua fredda d'inverno e non avere un circuito sul banco. Si potrebbe utilizzare anche un portavivande termostatato (funzionano anche questi con celle di peltier) e riempirlo completamente d'acqua (magari già freddata precedentemente in frigo, per velocizzare il tutto)..chromemax ha scritto:Magari funziona, però per aumentare l'inerzia termica la massa d'acqua del bagnomaria dovrebbe essere consistente e non so se le celle di peltier sono adatte, e poi per quanto ne so, hanno bisogno di correnti piuttosto alte e forse non è il massimo tra bacinelle, misurini, acqua e soluzioni.
la prossima estate lo faccio

Re: Sviluppo negativi, temperatura dei chimici
Io come il paziente contadino, seguo il naturale susseguirsi delle stagioni.
Ciò che semino d'estate, lo raccolgo in autunno, quando la temperatura è propizia......
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Re: Sviluppo negativi, temperatura dei chimici
Si, ma gli ampere sono tanti, e sono quelli che... fanno maleFunzionano a 12v

Imho, ma non sono affatto un esperto, le celle di peltier hanno una superficie irradiante troppo piccola per le masse in gioco, se si prendono grandi sono costose e hanno bisogno di tanti ampere, quindi alimentatori molto cicciotti (e costosi) e cavi adeguati. Anche tra le ttrezzature di laboratorio per freddare si vendono piccoli gruppi frigoriferi e non sistemi a celle di peltier, che invece si usano, ad esempio, in elettronica, dove le superfici sono piuttosto piccole. Ma i miei sono solo pensieri a ruota libera, non ho nessun riscontro

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Re: Sviluppo negativi, temperatura dei chimici
chromemax@ sisi certo... sò quello che faccio!
proverò.. ;)

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Re: Sviluppo negativi, temperatura dei chimici
Io i primi tempi regolavo la temperatura per raggiungere i 20 gradi con ghiaccio e menate varie, ora non ci bado più tanto, sviluppo tra i 20 e 24 gradi regolandomi con i tempi, grosse differenze non ne trovo....

