Buongiorno a tutti.
Ho sviluppato un IlFord Delta 400, con hydrofen bellini 1:39 per 7.5' utilizzando il tempo consigliato su Digitaltruth dell'ars-imago FD. (Da come ho letto in giro è lo stesso prodotto)
Quando sono andato in stampa (ho un Durst 605M) ho seguito la mia solita procedura. Filtro foma grado 2 e fatto il provino. Non soddisfatto ho provato il grado 3. Ho provato ad effettuare la stampa finale con il tempo che secondo me era corretto, ma non ne sono ancora soddisfatto. È tutto troppo grigio e con poco contrasto. Ho messo su un filtro grado 4, rifatto il provino e proceduto alla stampa finale. Il risultato è migliore, ma non ne sono ancora soddisfatto. C'è tanto grigio e poco stacco. Siccome non sono mai andato sopra il filtro grado 3, questa cosa mi risulta strana. Ho sbagliato qualcosa? Nello sviluppo? Nell'esposizione? La pellicola l'ho esposta a 400 iso prendendo come riferimento l'esposizione data dalla reflex nella zona dove mi interessava esporre correttamente e aumentato di +1 stop.
Posto il negativo, e la stampa che ho fatto.
Sviluppo sbagliato? Delta 400 + Hydrofen
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- Paolo Analog
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Re: Sviluppo sbagliato? Delta 400 + Hydrofen
Ciao,
Hai detto che il negativo da cui hai ricavato la foto è stato esposto per uno stop di luce in più rispetto a quello che ti indicava la reflex nella zona che ti interessava giusto? Di quale zona si tratta?
L' Hydrofen è un rivelatore molto energico e se il ragionamento fatto sopra è giusto questo scatto dovrebbe essere sovrasviluppato di uno stop ( avendola scattata dandogli uno stop in più è come se l'avessi scattata a 200 iso e sviluppata per 400).
Era un flacone già aperto? A che temperatura hai sviluppato? Che rivelatore hai usato per la carta? In fase di rirpesa il cielo era sereno o coperto?
P.S
Mi ero ripromesso di passare e fare uno scatto come si deve alle scalette dell'acquedotto. Nonostante non sia come te lo aspettavi mi piace molto
Hai detto che il negativo da cui hai ricavato la foto è stato esposto per uno stop di luce in più rispetto a quello che ti indicava la reflex nella zona che ti interessava giusto? Di quale zona si tratta?
L' Hydrofen è un rivelatore molto energico e se il ragionamento fatto sopra è giusto questo scatto dovrebbe essere sovrasviluppato di uno stop ( avendola scattata dandogli uno stop in più è come se l'avessi scattata a 200 iso e sviluppata per 400).
Era un flacone già aperto? A che temperatura hai sviluppato? Che rivelatore hai usato per la carta? In fase di rirpesa il cielo era sereno o coperto?
P.S
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Re: Sviluppo sbagliato? Delta 400 + Hydrofen
La zona che ho preso in considerazione è quella delle case. Non uso ancora il sistema zonale, sono in fase di "lettura" sull'argomento. Comunque ho ragionato così per recuperare qualcosa nelle ombre intorno del ponticello.
Flacone già aperto da 1 mese ma ben chiuso e senza farci rimanere molta aria. È quasi pieno. 20°C per lo sviluppo. Per la carta ho usato un Bellini D100 su Foma 311. Il cielo era coperto ma luminoso, con presenza di nuvole e non bianco.
Flacone già aperto da 1 mese ma ben chiuso e senza farci rimanere molta aria. È quasi pieno. 20°C per lo sviluppo. Per la carta ho usato un Bellini D100 su Foma 311. Il cielo era coperto ma luminoso, con presenza di nuvole e non bianco.
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Re: Sviluppo sbagliato? Delta 400 + Hydrofen
Il negativo è buono.
La stampa è sovraesposta e cono contrasto esagerato.
Se aumenti il contrasto devi fare dei compromessi e qui i compromessi non sono stati fatti.
Abbassa il contrasto ed esponi giusto poi mascheri i e bruci dove serve.... questi scatti non si riesce a farli uscire in una botta sola senza bruciature e mascherature.
La stampa è sovraesposta e cono contrasto esagerato.
Se aumenti il contrasto devi fare dei compromessi e qui i compromessi non sono stati fatti.
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Mi chiamo Pierpaolo.
Uso fotocamere a molla con sensore intercambiabile di dimensioni minime 6x6 cm.
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Re: Sviluppo sbagliato? Delta 400 + Hydrofen
Concordo con Paolo ....
Negativo che stai stampando è buono, in generale (perchè è da valutare l'interpretazione del negativo sulla stampa che si vuole) l'esposizione della stampa in relazione al contrasto è tanta...è tanto pure il contrasto.
Poi però a livello di interpretazione è tutto da valutare.
In ogni caso il negativo è buono.
Quanto tempo sviluppi la stampa ?
Abbassa il contrasto e pure il tempo di esposizione
Negativo che stai stampando è buono, in generale (perchè è da valutare l'interpretazione del negativo sulla stampa che si vuole) l'esposizione della stampa in relazione al contrasto è tanta...è tanto pure il contrasto.
Poi però a livello di interpretazione è tutto da valutare.
In ogni caso il negativo è buono.
Che pellicola usavi prima ?Paolo Analog ha scritto: ↑14/05/2022, 11:04Buongiorno a tutti.
Ho sviluppato un IlFord Delta 400, con hydrofen bellini 1:39 per 7.5' utilizzando il tempo consigliato su Digitaltruth dell'ars-imago FD. (Da come ho letto in giro è lo stesso prodotto)
Quando sono andato in stampa ....cut ...
Posto il negativo, e la stampa che ho fatto.
Quanto tempo sviluppi la stampa ?
Abbassa il contrasto e pure il tempo di esposizione
-viviamo in un mondo dove il sapone per i piatti è fatto con vero succo di limone, la limonata con aromi artificiali.
-more light is better than less [04/2/2022]
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Re: Sviluppo sbagliato? Delta 400 + Hydrofen
Ti dico come lavorerei io questa stampa. Hai due alte luci più o meno simili. Sono il fondo della scalinata e la casa bassa alla sua destra. Poi hai ombre profonde nel sottotetto della casa a sinistra e naturalmente nell'ampia zona del sottopasso, quest'ultima la puoi modificare in seguito, perché è ampia, non pensarci ora.
Sceglierei il giusto contrasto e la giusta esposizione coi provini a scalare che prendano contemporaneamente casa chiara bassa a destra e sottotetto a sinistra. Quando sei soddisfatto di questi due valori, fai una stampa di lavoro con quel tempo/contrasto. Poi pensi all'arcata in ombra, se bruciarla o mascherarla del tutto o in parte. Non dovrebbe essere così problematico arrivare ad un risultato. Io vorrei la grande arcata scura molto elaborata come sfumature, quindi lavorerei soprattutto a mascherarla.
Se ti può essere utile....
Ciao!
A.
Sceglierei il giusto contrasto e la giusta esposizione coi provini a scalare che prendano contemporaneamente casa chiara bassa a destra e sottotetto a sinistra. Quando sei soddisfatto di questi due valori, fai una stampa di lavoro con quel tempo/contrasto. Poi pensi all'arcata in ombra, se bruciarla o mascherarla del tutto o in parte. Non dovrebbe essere così problematico arrivare ad un risultato. Io vorrei la grande arcata scura molto elaborata come sfumature, quindi lavorerei soprattutto a mascherarla.
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Re: Sviluppo sbagliato? Delta 400 + Hydrofen
Prima ho usato Hp5 e TriX. Ma non sviluppate da me, ma da un laboratorio, quindi non so cosa abbiano usato.
Per questa stampa ho dato 38" a F11 con una lampada da 75w. Mascherando con la mano per 5/6" la parte alta del ponte.
Cerco di rileggere con calma l'ultimo intervento e riprovo.
Parto sempre dal grado 2?
Per questa stampa ho dato 38" a F11 con una lampada da 75w. Mascherando con la mano per 5/6" la parte alta del ponte.
Cerco di rileggere con calma l'ultimo intervento e riprovo.
Parto sempre dal grado 2?
Re: Sviluppo sbagliato? Delta 400 + Hydrofen
6 sec su 38 sono 1 sesto di stop, non è che sia proprio tanto. Cioè, è poco, di solito. Con l'esperienza che hai fatto, parti col contrasto che vuoi. Hai guardato il video youtube di Silverprint sulla determinazione del contrasto? È un ottimo metodo. Poi ci sono nel forum dei suoi consigli, al sottoscritto, con la cosiddetta regola del pollice (thumb rule), per valutare il nuovo contrasto a partire dal primo provino scalare. È tutta cultura di camera oscura che a me è servita. Prova ad approfondire, son robe che ti aiuteranno assai.
Ciao!
A.
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Re: Sviluppo sbagliato? Delta 400 + Hydrofen
Grazie Andrea. Sì, ho visto il video e proprio da quello che mi sto basando. Anche se a volte mi rimane difficile scegliere dal provino a scalare. Però, ho iniziato da poco e ho tutto da imparare e fare esperienza.
Re: Sviluppo sbagliato? Delta 400 + Hydrofen
Infatti non è una cosa immediata, perché bisogna allenare l'occhio ai valori tonali, per poter scegliere con cognizione di causa. È l'analogo della formazione dell'orecchio per un musicista. Con l'applicazione, la pratica, l'attenzione, si creano nel cervello delle reti che ti rendono sempre più solido nelle tue scelte, e che rappresentano, via via che ti formi, il "tuo" occhio (o orecchio). Che non è una cosa propriamente misurabile, perché entrano in gioco contemporaneamente degli "intrusi", come il gusto, l'inclinazione, la cultura... Insomma un gran bel casino. Sottolineo "bel".
Ho seguito molti anni fa la vicenda di un notevole pittore (ben conosciuto, ma non mi va di far nomi) che stava perdendo la vista. Spiegava, con molta modestia, quella dei grandi, come sentiva che il suo occhio, andasse evolvendo verso direzioni impreviste, dovute più alla malattia degli occhi, che ad altre cause. E gli ultimi quadri che ci ha lasciato sono tutti molto, molto scuri. E molto belli, diversi, ma molto belli.
Ciao!
A.
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Ho seguito molti anni fa la vicenda di un notevole pittore (ben conosciuto, ma non mi va di far nomi) che stava perdendo la vista. Spiegava, con molta modestia, quella dei grandi, come sentiva che il suo occhio, andasse evolvendo verso direzioni impreviste, dovute più alla malattia degli occhi, che ad altre cause. E gli ultimi quadri che ci ha lasciato sono tutti molto, molto scuri. E molto belli, diversi, ma molto belli.
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