tecnica del BN infrarosso...

Disussioni sulle tecniche alternative come l'infrarosso od il foro stenopeico

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-Sandro-
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Re: tecnica del BN infrarosso...

Messaggio da -Sandro- »

La differenza è dovuta al fatto che l'infrarosso viene messo a fuoco più indietro rispetto al centro della banda visibile e l'arretramento dipende anche dal filtro usato. Per cui questo scostamento vale per ogni distanza di messa a fuoco. Lo scostamento non è piccolo per l'unica infrarosso esistente, la Rollei IR400 l'infinito, su focale Planar 75/3.5 viene raggiunto per 700nm ad una distanza compresa tra 20 metri e infinito, più vicino ai venti metri. Consiglio l'ottimo libro di Gunther Wagner di Ciapanna, giusto per discernere tra capra e cavoli, che non fa mai male.



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Re: tecnica del BN infrarosso...

Messaggio da graic »

Gugu ha scritto:
07/01/2011, 0:41
se siete ancora interessati le pellicole le ho viste su ars imago.Per i filtri infrarosso posso dirvi che quello 720 è quello che taglia di più, cioè fa passare meno luce "visibile" l'800 e il 900 (non mi ricordo adesso il numero preciso) lasciano passare qualcosa di più del visibile,
Mi dispiace ma questa è una enorme sciocchezza dato che il numerello indica la lunghezza d'onda al disotto della quale la luce viene "tagliata" è evidente che più è alto e meno "roba" entra, può essere chiaro uno sguardo alle illustrazioni seguenti

SPETTRO-VISIBILE-1280x523.jpg
Spettroscopia+IR.jpg
Saluti
Gianni


La situazione è grave ma non seria.

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Re: tecnica del BN infrarosso...

Messaggio da graic »

-Leo- ha scritto:
07/07/2023, 23:03
Chet Baker ha scritto:
07/07/2023, 22:56
l'infrarosso cade su un piano diverso da quello del visibile e non al tipo di pellicola.
Ma se la pellicola vede il diverso piano rispetto al visibile perche pellicola a infrarosso dipende dal tipo di pellicola :D
Si tratta di due fenomeni distinti la differenza di messa a fuoco è un fenomeno "fisico" e dipende dall'ottica e si verifica sia sulla pellicola come su un semplice vetro smerigliato visto a occhio, il diverso comportamento della pellicola invece dipende dalla sua diversa sensibilità alle varie frequenze luminose, un pò come la differenza tra materiale pancromatico e ortocromatico,
Ultima modifica di graic il 08/07/2023, 8:44, modificato 1 volta in totale.
Saluti
Gianni


La situazione è grave ma non seria.

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pappa
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Re: tecnica del BN infrarosso...

Messaggio da pappa »

Sapete se c’è l’indicatore per la messa a fuoco in infrarossi per la rolleiflex? Non lo vedo


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Re: tecnica del BN infrarosso...

Messaggio da -Sandro- »

pappa ha scritto:
08/07/2023, 8:33
Sapete se c’è l’indicatore per la messa a fuoco in infrarossi per la rolleiflex? Non lo vedo


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No.

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Re: tecnica del BN infrarosso...

Messaggio da -Sandro- »

graic ha scritto:
08/07/2023, 8:07
Si tratta di due fenomeni distinti la differenza di messa a fuoco è un fenomeno "fisico" e dipende dall'ottica e si verifica sia sulla pellicola come su un semplice vetro smerigliato visto a occhio, il diverso comportamento della pellicola invece dipende dalla sua diversa sensibilità alle varie frequenze luminose, un pò come la differenza tra materiale pancromatico e ortocromatico,
Sono infatti due fenomeni distinti.
L'arretramento del piano focale dipende strettamente dal progetto ottico e il dato non può essere calcolato banalmente e dipende anche dalla frequenza di taglio del filtro. Tuttavia le case serie un tempo questi dati li fornivano e si trovano tabulati nel Gunther Wagner già citato.
Nel caso ad esempio del planar 75 per Rolleiflex l'arretramento vale 0.21mm per 700nm e 0.27mm per 720nm.
Assurdo usare filtri di lunghezza d'onda superiore a 720 perché la perdita di sensibilità della pellicola è drastica, basta consultare il foglio dati della Rollei IR400 per capirlo facilmente.
Appositamente per la rolleiflex ho ideato un sistema pratico per avere i riferimenti di messa a fuoco.
Col collimatore rollei originale ho arretrato il piano focale prima di 0.21mm (per i 700nm, che corrispondono al filtro originale rollei) e poi di 0.27mm per i filtri commerciali, ricavando quindi la nuova posizione di infinito sulla scala.
Ho pensato quindi di usare l'indice mobile della profondità di campo, quello anteriore come linea di fede per la messa a fuoco. Si tratta solo di memorizzare a quale diaframma questa linea è valida, quindi focheggiare, e poi scegliersi il diaframma desiderato per lo scatto.
Nella foto quindi "linea di fede" è appunto il bordo dell'indice anteriore della profondità di campo.
Tutto ciò è vero se e solo se gli indici mobili chiusi a tutta apertura hanno tra loro la distanza stabilita dalla casa, che nel caso della 3.5 è di 4.6 millimetri (e possono non essere a misura per vari motivi, tra cui usura e manomissione).
Arretramento-per-700+720 Z.jpg
In pratica quindi:

a) si imposta il diaframma al valore che si vede in foto e da quel momento il bordo dell'indice anteriore diventa linea di fede per la messa a fuoco.
b) si mette a fuoco usando questo riferimento.
c) si sceglie il diaframma più consono allo scatto (meglio se chiuso).
Prima però bisogna accertarsi che a tutta apertura vi siano 4.6 mm tra i due indici.
I valori per le altre rolleiflex sono:

4.3 mm per le 2.8
5.2 mm per tele e wide

P.S.: ovviamente la messa a fuoco per distanze intermedie non può essere più fatta con lo schermo di messa a fuoco, ma occorre misurare con precisione la distanza.
P.P.S.: questo sistema funziona benissimo con le rolleiflex perché hanno i diaframmi continui e non a scatti. Su una Hasselblad ad esempio questo sistema non può essere usato perché non si può regolare il diaframma con continuità, ma solo in stop e mezzi stop.

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Re: tecnica del BN infrarosso...

Messaggio da -Sandro- »

E per chiarire la questione della sensibilità spettrale allego il grafico fornito per la IR400:
IR400 sensibilità spettrale.jpg
Il grafico è espresso in unità logaritmiche, quindi ogni 0.3 unità abbiamo uno stop.

Non è molto preciso ma se supponiamo che il ramo superiore della curva quasi rettilineo (con un flesso nel verde) corrisponda alla sensibilità dell'indice di esposizione di 400 asa in zona pancromatica, tagliando a 700nm perdiamo 3 stop circa, cioè si scende a 50 asa, in realtà la sensibilità effettiva in zona pancromatica è di circa 200 asa (non l'ho calcolata sensitometricamente ma con una certa approssimazione), quindi tagliando a 700 arriviamo a 25 asa di sensibilità effettiva nell'infrarosso.
Già a 720nm perdiamo quasi 4 stop, per cui si scende a 12 asa.
Ad 800 nm la pellicola è totalmente inutilizzabile (si perdono circa 17 stop) se non con esposizioni mostruosamente lunghe, figurarsi a 900!!!

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Re: tecnica del BN infrarosso...

Messaggio da -Sandro- »

E qualche esempio pratico:

Esposizione pancromatica a 400 asa (si nota la sottoesposizione sul pitosforo):
698_010_Pancro 400.jpg
Esposizione con IR700 a 50 asa:
698_011_IR 50 asa.jpg
Esposizione con IR700 a 25 asa:
698_012_IR 25 asa.jpg
Esposizione con IR700 a 12 asa:
698_013_IR 12 asa.jpg
Si nota che l'esposizione migliore per IR700 corrisponde a 25 asa in accordo con quanto scritto sopra (ma anche a 12 va comunque abbastanza bene ma con le foglie sovraesposte).
La messa a fuoco è stata fatta misurando la distanza tra il piano focale ed il muro col sistema della linea di fede modificata, ed è risultata corretta.

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Re: tecnica del BN infrarosso...

Messaggio da -Leo- »

Bene, ho editato il mio precedente post!
A leggere le vostre risposte e quasi un piacere sbagliare :))

:)
Odio gli assolutismi e non sono responsabile di cosa capisce l'altro... è sempre IMHO!

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Re: tecnica del BN infrarosso...

Messaggio da claudiofanesi »

-Sandro- ha scritto:
08/07/2023, 9:43
graic ha scritto:
08/07/2023, 8:07
Si tratta di due fenomeni distinti la differenza di messa a fuoco è un fenomeno "fisico" e dipende dall'ottica e si verifica sia sulla pellicola come su un semplice vetro smerigliato visto a occhio, il diverso comportamento della pellicola invece dipende dalla sua diversa sensibilità alle varie frequenze luminose, un pò come la differenza tra materiale pancromatico e ortocromatico,
Sono infatti due fenomeni distinti.
L'arretramento del piano focale dipende strettamente dal progetto ottico e il dato non può essere calcolato banalmente e dipende anche dalla frequenza di taglio del filtro. Tuttavia le case serie un tempo questi dati li fornivano e si trovano tabulati nel Gunther Wagner già citato.
Nel caso ad esempio del planar 75 per Rolleiflex l'arretramento vale 0.21mm per 700nm e 0.27mm per 720nm.
Assurdo usare filtri di lunghezza d'onda superiore a 720 perché la perdita di sensibilità della pellicola è drastica, basta consultare il foglio dati della Rollei IR400 per capirlo facilmente.
Appositamente per la rolleiflex ho ideato un sistema pratico per avere i riferimenti di messa a fuoco.
Col collimatore rollei originale ho arretrato il piano focale prima di 0.21mm (per i 700nm, che corrispondono al filtro originale rollei) e poi di 0.27mm per i filtri commerciali, ricavando quindi la nuova posizione di infinito sulla scala.
Ho pensato quindi di usare l'indice mobile della profondità di campo, quello anteriore come linea di fede per la messa a fuoco. Si tratta solo di memorizzare a quale diaframma questa linea è valida, quindi focheggiare, e poi scegliersi il diaframma desiderato per lo scatto.
Nella foto quindi "linea di fede" è appunto il bordo dell'indice anteriore della profondità di campo.
Tutto ciò è vero se e solo se gli indici mobili chiusi a tutta apertura hanno tra loro la distanza stabilita dalla casa, che nel caso della 3.5 è di 4.6 millimetri (e possono non essere a misura per vari motivi, tra cui usura e manomissione).

Arretramento-per-700+720 Z.jpg

In pratica quindi:

a) si imposta il diaframma al valore che si vede in foto e da quel momento il bordo dell'indice anteriore diventa linea di fede per la messa a fuoco.
b) si mette a fuoco usando questo riferimento.
c) si sceglie il diaframma più consono allo scatto (meglio se chiuso).
Prima però bisogna accertarsi che a tutta apertura vi siano 4.6 mm tra i due indici.
I valori per le altre rolleiflex sono:

4.3 mm per le 2.8
5.2 mm per tele e wide

P.S.: ovviamente la messa a fuoco per distanze intermedie non può essere più fatta con lo schermo di messa a fuoco, ma occorre misurare con precisione la distanza.
P.P.S.: questo sistema funziona benissimo con le rolleiflex perché hanno i diaframmi continui e non a scatti. Su una Hasselblad ad esempio questo sistema non può essere usato perché non si può regolare il diaframma con continuità, ma solo in stop e mezzi stop.
@sandro
😅fenomenale..
È una modifica che hai applicato a una Rolleiflex che dedichi all’infrarosso o la utilizzi al momento del bisogno?
Ammetto che alcuni passaggi li ho persi ma io pensavo fosse più semplice la questione.
Almeno ho qualche valore per la Rolleiflex dato che la posseggo..

😁

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