tecnica del BN infrarosso...
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Re: tecnica del BN infrarosso...
Prendendo spunto dalla curva di sensibilità pubblicata da @-Sandro- e considerando che la curva di risposta di un filtro IR che è di questo tipo
(sono le curve dei filtri IR X-Nite professionali della LDP LLC-MAXMAX)
Si vede come l'accoppiamento di una certa pellicola IR con un certo filtro costituisce un filtro passa banda risultatante dall'incrocio con la parte in salita della curva del filtro e quella in discesa della curva della pellicola e, data la forte pendenza di entrambe in pratica rappresenta solo l'immagine di ciò che emette in un intorno (piuttosto ristretto) della lunghezza d'onda centrale. Per cui cambiando tipo di filtro si cambia il "punto di vista" delle frequenze riprodotte, va da se come notava @-Sandro- che per avere immagini di densità paragonabili occorreranno esposizioni molto più prolungate al crescere della lunghezza d'onda del filtro a causa della sempre minore valore di picco della curva di incrocio risultante. Questo non toglie che in situazioni statiche che quindi sopportino esposizioni molto lunghe si può fare variando il filtro una sorta di indagine spettrografica in IR dell'immagine che stiamo trattando.
Si vede come l'accoppiamento di una certa pellicola IR con un certo filtro costituisce un filtro passa banda risultatante dall'incrocio con la parte in salita della curva del filtro e quella in discesa della curva della pellicola e, data la forte pendenza di entrambe in pratica rappresenta solo l'immagine di ciò che emette in un intorno (piuttosto ristretto) della lunghezza d'onda centrale. Per cui cambiando tipo di filtro si cambia il "punto di vista" delle frequenze riprodotte, va da se come notava @-Sandro- che per avere immagini di densità paragonabili occorreranno esposizioni molto più prolungate al crescere della lunghezza d'onda del filtro a causa della sempre minore valore di picco della curva di incrocio risultante. Questo non toglie che in situazioni statiche che quindi sopportino esposizioni molto lunghe si può fare variando il filtro una sorta di indagine spettrografica in IR dell'immagine che stiamo trattando.
Saluti
Gianni
La situazione è grave ma non seria.
Gianni
La situazione è grave ma non seria.


Re: tecnica del BN infrarosso...
Non c'è bisogno di modificare nulla, questo è il bello. Bisogna solo che gli indici della profondità di campo siano alla distanza corretta e puoi applicare le informazioni sul posizionamento del piano di fuoco. Se la distanza non fosse corretta chiaramente tutti i riferimenti sarebbero sbagliati. Ma è molto più semplice di quel che credi.claudiofanesi ha scritto: ↑08/07/2023, 21:32È una modifica che hai applicato a una Rolleiflex che dedichi all’infrarosso o la utilizzi al momento del bisogno?
Ammetto che alcuni passaggi li ho persi ma io pensavo fosse più semplice la questione.
Almeno ho qualche valore per la Rolleiflex dato che la posseggo..
Basta memorizzare la posizione dei numeri del diaframma, ad esempio ricordarsi che è, nel caso di filtro originale rollei, una via di mezzo tra 3.5 e 5.6, con la virgola di 3.5 che si allinea al bordo sinistro della finestrella.
Posizionato il diaframma su questo riferimento, automaticamente il bordo dell'indice anteriore della profondità di campo è diventato il nuovo riferimento per la messa a fuoco. Su questo quindi esegui la messa a fuoco, e sarà esattissima.Fatto questo puoi portare il diaframma al valore che interessa per scattare la foto. Fine.
- claudiofanesi
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Re: tecnica del BN infrarosso...
@sandro
Quindi appurato che il riferimento della profondità di campo sia di 4.6mm e impostato il diaframma iniziale, si fà la messa a fuoco (in caso di iperfocale quindi si procede come hai mostrato nelle foto, infinito sulla linea di fede) e poi si chiude al diaframma desiderato (meglio chiuso).
La mia domanda è: in questo modo lo scostamento di 0.21 o quello di 0.27 avviene in automatico quindi? Questo passaggio mi sono perso.
Comunque il filtro rollei originale per l’infrarosso credo sia introvabile
Quindi appurato che il riferimento della profondità di campo sia di 4.6mm e impostato il diaframma iniziale, si fà la messa a fuoco (in caso di iperfocale quindi si procede come hai mostrato nelle foto, infinito sulla linea di fede) e poi si chiude al diaframma desiderato (meglio chiuso).
La mia domanda è: in questo modo lo scostamento di 0.21 o quello di 0.27 avviene in automatico quindi? Questo passaggio mi sono perso.
Comunque il filtro rollei originale per l’infrarosso credo sia introvabile
Ultima modifica di claudiofanesi il 09/07/2023, 8:39, modificato 1 volta in totale.
Re: tecnica del BN infrarosso...
Se ci fai caso per 0.21 la virgola di 3.5 è proprio attaccata al bordo sinistro, mentre per 0.27 è leggermente più a destra.
- claudiofanesi
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Re: tecnica del BN infrarosso...
Perfetto ho notato solo ora.
Quindi lo scostamento avviene agendo sul diaframma iniziale.
Faró qualche prova, sempre se il mio riferimento sarà a 4.6mm
Grazie Sandro
Quindi lo scostamento avviene agendo sul diaframma iniziale.
Faró qualche prova, sempre se il mio riferimento sarà a 4.6mm
Grazie Sandro
Re: tecnica del BN infrarosso...
Suppongo che quindi con apparecchi a telemetro ( Leica x esempio) siamo messi male.. no vedo riferimenti sugli obiettivi
Re: tecnica del BN infrarosso...
Potresti sempre portati via anche una seconda macchina con obiettivo avente il segno rosso per la messa a fuoco con l’infrarossi.
Focheggi e poi ricopi nell’altra macchina, quella carica e con un diaframma sufficientemente chiuso non dovrebbero esserci problemi
Focheggi e poi ricopi nell’altra macchina, quella carica e con un diaframma sufficientemente chiuso non dovrebbero esserci problemi
Re: tecnica del BN infrarosso...
Il punto rosso segnato sulla fotocamera oggi non ha più nessun valore, le pellicole in commercio allora, sulle quali fu mediamente tarato il riferimento, oggi non esistono più, e ciò che è in commercio oggi (la rollei IR400 e niente altro) è assai diverso, per cui l'operazione non ha molto senso. Basta prendersi la briga di sfogliare il Gunther Wagner per scoprirlo.
- Valerio Ricciardi
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Re: tecnica del BN infrarosso...
Chiudendo il diaframma ci si mette una "pezza" di solito sufficiente per scopi non tecnici, ma come ha accennato anche @graic il piano su cui viene messa a fuoco una certa frequenza specifica (su quale banda di frequenza ha la massima sensibilità l'emulsione che ho in macchina?) dipende dall'ottica = schema, curvature e vetri. DI massima migliore la correzione cromatica di un'ottica, minore la differenza di piano di fuoco fra ancora visibile nel rosso, e infrarosso prossimo: lo scarto è intuitivamente minore con ottiche con specifiche Apo.
Ciò che suggerisci vale che so, se su una Contax con l'IR dentro hai il Sonnar 50 f/2 privo di riferimento per il punto di fuoco IR, e su un'altra montato il clone sovietico Jupiter-8 (stesso schema e stessi vetri - proprio gli sbozzi portati via coi treni - ma col marker rosso sulla scala PdC).
Non vale se ha il la pellicola IR su una Yashica col Yashinon 50/2 e focheggi con una Nikon col Nikkor 50/2 (che però ha il marker).
E oggi, mutate le emulsioni disponibili... il trattino rosso ricorda "da che lato del senso di rotazione" si va, nulla più.
«Земля - колыбель человечества, но нельзя вечно жить в колыбели.» (Konstantin Ė. Ciolkovskij, cit. da Doris Lessing)
- Valerio Ricciardi
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Re: tecnica del BN infrarosso...
Con l'occasione, capitato con curiosità su questo thread, mi complimento con @-Sandro- e @graic per l'alta qualità dei loro interventi.
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