Analogica.it

Ho cercato in giro qui ed altrove e qualche sospetto c'è, che le Rollei RPX400 e le AgfaPhoto APX400 siano in realtà la stessa pellicola (e quindi immagino anche la Kentmere 400).

Le ho sviluppato assieme nella stessa tank, non per fare una prova, ma perché le avevo li per caso da sviluppare.
Esposte in occasioni diverse, ma molti fotogrammi in condizioni di luce simili
Stessa macchina, una vecchia Petri 7s
HC110 dil.E (1:12 da working stock), 6' a 22°

Risultato, due negativi identici
Supporto identico anche come trasparenza, stessa densità, stessa grana, stesso contrasto
Incuriosito ho guardato le scritte a bordo pellicola e a parte le relative marche, tutti gli altri indicatori sono nella stessa posizione e con l'identico font, compreso un numerino identificativo in altro

Qualcuno ha avuto la stessa impressione ?
E a questo punto, immagino che anche le relative 100iso siano uguali

Se così fosse basterebbe ricordarsi di acquistare quella che si trova più fresca e a minor prezzo.
Questi rebranding fanno un po' confusione e basta...

si dice che rpx, apx, kentmere 100 siano la stessa pellicola, uguale per le 400.
Poi ci sono invece quelle derivate dalla agfa aviphot 80 e 200, che anche loro pare escano con parecchi nomi.
https://industrieplus.net/dxdatabase/

Non il rebranding in sé mi scandalizza, si è sempre fatto su fotocamere, binocoli e occasionalmente anche pellicole (esistevano film Konica..., e fra II metà degli anni '70-II metà '80, frequentissime fotocamere prodotte da ad es. Cosina, Ricoh etc dotate di innesto a vite universale 42x1 o il Pentax K "open source", erano commercializzate con molti brand che prima avevano progettato e prodotto tutto in proprio);
mi lascia perplesso vedere le stesse emulsioni - se son proprio esattamente le stesse - in confezioni con indici ISO molto diversi !! .

Valerio Ricciardi ha scritto: ↑

19/09/2025, 8:30

Non il rebranding in sé mi scandalizza, [...] mi lascia perplesso vedere le stesse emulsioni - se son proprio esattamente le stesse - in confezioni con indici ISO molto diversi !! .

Secondo me può essere invece una dimostrazione di serietà, se la variazione in ISO e le relative indicazioni di trattamento sono a favore di una miglior riuscita dei negativi (e non il contrario )

è che se la chiami "retro 80" dai quel carattere di neri chiusi e alto contrasto che per qualche motivo si associa alle cose vecchie (boh), se la chiami "rpx 25" avrai ombre apertissime e un risultato molto più tecnico e corretto, se la chiami "leica monopan 50" sei un po' sulla via di mezzo.

pn83 ha scritto: ↑

19/09/2025, 11:09

Secondo me può essere invece una dimostrazione di serietà, se la variazione in ISO e le relative indicazioni di trattamento sono a favore di una miglior riuscita dei negativi (e non il contrario )

E allora delle due l'una: o alcuni di coloro che brandizzano testano le pellicole con cura e metodo per dare degli attendibili riferimenti di esposizione di base, come farebbe sicuramente un @chromemax se dovesse preparare lui il foglietto illustrativo,
...e altri brand ficcano una cosa nelle scatoline e suggeriscono ISO ad mentulam canis (Catullo)

...oppure mi stai necessariamente dicendo che due grosse fette di pane tagliate in sequenza dalla stessa pagnotta diventano di pan toscano senza sale se ci metto sopra del lampredotto, e di casareccio di Genzano (col sale) se sopra ci metto un paio di fette di porchetta ?

Magiche, queste emulsioni

Direi che costituiscono lo stesso caso. La stessa emulsione può essere venduta con istruzioni d'uso (IE suggerita e relativo trattamento) diverse, facendo ottenere due risultati diversi, probabilmente uno superiore all'altro nella stessa situazione. Certo, potrei rimarchiare la Fomapan 400 come ANSELM-PAN 160, con il ritatto di Anselmo che punta il dito sulla "N" stampato sulla confezione, e il suggerimento di sviluppare in D76 1:1 per circa 11 minuti se si stampa a condensatori e magicamente gli utenti la stamperebbero più facilmente, ottenendo di fatto un esito diverso rispetto alla Fomapan 400. Solo che chi impacchetta la ANSELM-PAN ha fatto sicuramente i test sul campo, e ha proposto condizioni d'uso ideali per una certa situazione. La pellicola può essere usata bene in vari modi, dare le istruzioncine sulla confezione è una semplificazione che può sbilanciarsi o cercare di prenderci un po' sempre.

Valerio Ricciardi ha scritto: ↑

19/09/2025, 11:32

pn83 ha scritto: ↑

19/09/2025, 11:09

Secondo me può essere invece una dimostrazione di serietà, se la variazione in ISO e le relative indicazioni di trattamento sono a favore di una miglior riuscita dei negativi (e non il contrario )

E allora delle due l'una: o alcuni di coloro che brandizzano testano le pellicole con cura e metodo per dare degli attendibili riferimenti di esposizione di base, come farebbe sicuramente un @chromemax se dovesse preparare lui il foglietto illustrativo,
...e altri brand ficcano una cosa nelle scatoline e suggeriscono ISO ad mentulam canis (Catullo)

l'ultima affermazione magari è vera, ma nei test che sono su questo forum non si suggerisce certo una sensibilità precisa bensì varie sensibilità a seconda della scena/risultato, ad esempio.
Se voglio dare a chi non si fa troppe domande una pellicola molto contrastata (e se ne ho bisogno per la lineup) gliela piazzo come 400, se voglio una salva-tutti sempre buona la metto a 100.

Mi sembra di ricordare che il rebranding di Agfa in Rollei sia stato ampiamente discusso su questo forum, mentre che anche Foma fosse uguale non mi risultava ma lo prendo per buono visto che avete senza dubbio più esperienza di me. Peraltro anche le Aviphot sono appunto vendute come Rollei Retro o Rollei Superpan, ad esempio la scheda tecnica della Superpan 200 è titolata Aviphot 200 (che poi se non erro è anche brandizzata con un marchio giapponese).