"Terapia" di fotografia
Inviato: 02/10/2025, 17:27
Buonasera cari fotografi (o aspiranti tali),
Spero di non tediarvi e cercherò di andare al punto.
Nel mio percorso di lenta progressione fotografica da qualche mese sono arrivato a un punto di "crisi" (o svolta?) che vorrei condividere e spero di risolvere con voi.
Per me la fotografia è iniziata non per passione ma per semplice curisosità, sono appassionato da molti anni di arte moderna e contemporanea e mi trovo quindi da sempre a vedere nelle varie mostre e fiere fotografie alternate alle opere di pittura, sculture etc.
Mentre per gli altri "medium" dell'arte una certa infarinatura la si ha fin dall'età scolastica, per la fotografia (considerata da molti - e un tempo anche da me, lo ammetto - un mezzo di arte più "semplicistico") o si ha la passione o difficilmente si capisce veramente cosa si sta guardando, cosa sta dietro a uno scatto e alla sua composizione.
Siccome non amo prendere le cose alla leggera, ho deciso di studiare la fotografia da "insider". Mi sono procurato corpo macchina e obiettivi e ho iniziato a scattare e... a studiare (purtroppo).
Sì perchè, mano mano che la questione mi prendeva, ne capivo sempre più la complessità e la cosa mi appassionava. Nei mesi scorsi ho svuotato di manuali sulla fotografia almeno 2/3 sedi di Libraccio qui a Milano e in più anche questo forum mi è stato di supporto (inutile dire "Lezioni di Fotografia" su tutti).
Ora però la CRISI.
Fotografo e per ragioni di opportunità e di tempo faccio sviluppare/scansionare/stampare dai ragazzi di SpeedPhot in Bovisa a MIlano. Vorrei inizare a sviluppare ma temo di fare c****te e (siccome si sviluppa una volta sola) perdere quei "preziosi" scatti e i ricordi lì impressi.
Quello che mi pare di aver capito è che per diventare veramente consapevoli e "bravi" fotografi (in B/N su tutti) bisogna essere in grado di chiudere il processo dallo scatto alla stampa.
Sono certamente invidioso di chi può fotografare per "contrasto", ma per ora quello che riesco a fare è finire il mio rullo da 24/36 solo in più uscite. E anche questo crea complessità
Ma se - come immagino per molti - la fotografia vuole rimanere una passione e non un lavoro e la camera oscura per me è ancora veramente un miraggio (dovrei cacciare di casa qualcuno degli abitanti di casa per avere lo spazio e le possibilità), sono veramente destinato a rimanere un fotografo mediocre fino a che non avrò questa opportunità?
Tutti i dogmi e la dottrina sull'esposizione e lo sviluppo sono veramente applicabili (e da applicare) se poi l'esito forzato del mio lavoro è la scansione e la stampa per mano d'altri?
Non riesco a rassegnarmi... ma se così dev'essere meglio saperlo subito (almeno mi godo in pace un pò del mio grigio medio!)
Grazie in anticipo per chi vorrà condividere esperienze e... consolazioni.
Spero di non tediarvi e cercherò di andare al punto.
Nel mio percorso di lenta progressione fotografica da qualche mese sono arrivato a un punto di "crisi" (o svolta?) che vorrei condividere e spero di risolvere con voi.
Per me la fotografia è iniziata non per passione ma per semplice curisosità, sono appassionato da molti anni di arte moderna e contemporanea e mi trovo quindi da sempre a vedere nelle varie mostre e fiere fotografie alternate alle opere di pittura, sculture etc.
Mentre per gli altri "medium" dell'arte una certa infarinatura la si ha fin dall'età scolastica, per la fotografia (considerata da molti - e un tempo anche da me, lo ammetto - un mezzo di arte più "semplicistico") o si ha la passione o difficilmente si capisce veramente cosa si sta guardando, cosa sta dietro a uno scatto e alla sua composizione.
Siccome non amo prendere le cose alla leggera, ho deciso di studiare la fotografia da "insider". Mi sono procurato corpo macchina e obiettivi e ho iniziato a scattare e... a studiare (purtroppo).
Sì perchè, mano mano che la questione mi prendeva, ne capivo sempre più la complessità e la cosa mi appassionava. Nei mesi scorsi ho svuotato di manuali sulla fotografia almeno 2/3 sedi di Libraccio qui a Milano e in più anche questo forum mi è stato di supporto (inutile dire "Lezioni di Fotografia" su tutti).
Ora però la CRISI.
Fotografo e per ragioni di opportunità e di tempo faccio sviluppare/scansionare/stampare dai ragazzi di SpeedPhot in Bovisa a MIlano. Vorrei inizare a sviluppare ma temo di fare c****te e (siccome si sviluppa una volta sola) perdere quei "preziosi" scatti e i ricordi lì impressi.
Quello che mi pare di aver capito è che per diventare veramente consapevoli e "bravi" fotografi (in B/N su tutti) bisogna essere in grado di chiudere il processo dallo scatto alla stampa.
Sono certamente invidioso di chi può fotografare per "contrasto", ma per ora quello che riesco a fare è finire il mio rullo da 24/36 solo in più uscite. E anche questo crea complessità
Ma se - come immagino per molti - la fotografia vuole rimanere una passione e non un lavoro e la camera oscura per me è ancora veramente un miraggio (dovrei cacciare di casa qualcuno degli abitanti di casa per avere lo spazio e le possibilità), sono veramente destinato a rimanere un fotografo mediocre fino a che non avrò questa opportunità?
Tutti i dogmi e la dottrina sull'esposizione e lo sviluppo sono veramente applicabili (e da applicare) se poi l'esito forzato del mio lavoro è la scansione e la stampa per mano d'altri?
Non riesco a rassegnarmi... ma se così dev'essere meglio saperlo subito (almeno mi godo in pace un pò del mio grigio medio!)
Grazie in anticipo per chi vorrà condividere esperienze e... consolazioni.